Statistiche del campionato mondiale di calcio

Sono di seguito riportati analisi statistiche e record di vario genere sulla fase finale del campionato mondiale di calcio.

Analisi sui risultati[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione dei successi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Classifica storica dei mondiali di calcio.
Mappa statistica dei migliori piazzamenti per nazione

Sono in tutto 80 le nazionali qualificate almeno una volta per la fase finale di un mondiale. Di queste, venticinque hanno disputato almeno una semifinale, tredici sono arrivate a disputare una finalissima e otto hanno vinto la coppa, sei delle quali hanno ottenuto due o più successi.[1][2]

Le nazionali vincitrici hanno il diritto di mostrare, sul logo e sulla divisa, una stella per ogni trofeo conquistato. La federazione uruguayana, reputando le vittorie olimpiche di Parigi 1924 e di Amsterdam 1928 equivalenti alle vittorie di una coppa del mondo, ha deciso di fregiarsi di quattro stelle (due per i Mondiali FIFA e due per gli ori olimpici 1924 e 1928).[3][4][5]

Con cinque titoli vinti, il Brasile è la nazionale più vincente (i verde-oro sono anche soprannominati Os Pentacampeões, ovvero "i Pentacampioni") ed è anche l'unica ad aver partecipato a tutte le edizioni organizzate; la Germania (dal 1954 al 1990 come Germania Ovest) e l'Italia seguono con quattro titoli e, rispettivamente, venti e diciotto partecipazioni.
Il Brasile e l'Italia sono le uniche due nazionali ad aver vinto due titoli consecutivamente (1934 e 1938 per gli azzurri, 1958 e 1962 per i verde-oro). Nella finale 1970, le due nazionali si giocarono la conquista definitiva della Coppa Rimet (il terzo alloro garantiva il possesso definitivo del trofeo), che andò ai sudamericani. Dal 1974 il riconoscimento è il Trofeo Coppa del Mondo FIFA.

Solo due selezioni sono riuscite a disputare tre finali consecutive: la Germania Ovest nelle edizioni dal 1982 al 1990 (un titolo) e il Brasile in quelle dal 1994 al 2002 (due successi). Nelle ventidue finali finora disputate, solo in due occasioni si sono affrontate due nazionali già incontratesi precedentemente nell'atto conclusivo: Germania-Argentina, disputata per la prima volta nel 1986 (vittoria dei sudamericani), si è ripetuta nel 1990 e nel 2014 (due successi per i tedeschi); Brasile-Italia, dopo la finale di Messico '70, si è ripetuta nell’edizione di USA ‘94, sempre con la vittoria dei carioca, ai tiri di rigore.
I tedeschi detengono il record di piazzamenti tra le prime quattro (13), mentre la Seleçao quello di partite totali disputate (114). I verdeoro sono inoltre primatisti per il numero di vittorie, di reti realizzate, della miglior differenza reti e del maggior numero di punti ottenuti (considerando 3 punti per ogni vittoria, 1 punto per i pareggi e 0 in caso di sconfitta).

Le due "decane" dei mondiali si sono affrontate tra loro due volte: nella finale del 2002, vinta dal Brasile 2-0, e nella semifinale del 2014, vinta dalla Germania (in casa dei rivali) 7-1.

Le selezioni europee hanno vinto tutte le rassegne iridate tenutesi in Europa, tranne quella disputatasi in Svezia nel 1958 (appannaggio del Brasile), mentre nei tornei che hanno avuto luogo in America si è visto alzare la coppa soltanto da parte di capitani sudamericani (Uruguay, Brasile e Argentina) fino al 2014, quando a Rio de Janeiro la vittoria è andata alla Germania.

L'Asia ha ospitato il torneo nel 2002 (Giappone e Corea del Sud) e nel 2022 (in Qatar): entrambe le occasioni hanno visto trionfare una squadra sudamericana, rispettivamente il Brasile e l'Argentina. L'unica edizione del 2010 svoltasi in Africa (in Sudafrica) ha visto trionfare la Spagna: prima di allora, mai una compagine europea aveva vinto il titolo lontano dal Vecchio Continente.[1][2]

Sei nazionali hanno vinto il mondiale organizzato in casa: l'Uruguay nel 1930, l'Italia nel 1934, l'Inghilterra nel 1966, la Germania Ovest nel 1974, l'Argentina nel 1978 e la Francia nel 1998. L'Italia (assente nel 1930) e l'Uruguay (che non prese parte alle edizioni del 1934 e del 1938 per rinuncia) sono, inoltre, le uniche due Nazionali ad aver vinto consecutivamente le prime due edizioni del torneo a cui hanno partecipato. Infine, le due Coppe Rimet vinte dalla selezione uruguaiana sono state quelle a cui hanno partecipato il minor numero di squadre: tredici.[1][2]

Le uniche confederazioni calcistiche ad avere avuto nazionali vittoriose nel mondiale sono la CONMEBOL (America del sud) (dieci trofei, cinque per il Brasile tre per l'Argentina e due per l'Uruguay) e la UEFA (Europa) (dodici trofei, quattro per Italia e Germania, due per la Francia, uno ciascuno per Inghilterra e Spagna).[1][2]

La "maledizione" dei campioni in carica[modifica | modifica wikitesto]

C'è una sorta di "maledizione"[6] che aleggia sulle spalle delle nazionali chiamate a difendere il titolo di campione del mondo nella successiva edizione del torneo, fin dagli albori della manifestazione, ovvero a partire dall'Uruguay degli anni trenta. Campione uscente nella prima edizione organizzata nel 1930 (nonché due volte medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1924 e del 1928), la Celeste fu impossibilitata a difendere il titolo in Europa: infatti la federazione platense decise di boicottare il mondiale italiano del 1934, per rispondere all'assenza delle maggiori selezioni europee, ree di aver disertato la rassegna sudamericana.[7]. La scelta di non partecipare fece dell'Uruguay anche la prima e ad oggi unica nazionale campione a non difendere il titolo nell'edizione successiva.

Successivamente toccò all'Italia una sorte simile: vincitrice nell'ultima rassegna prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, gli Azzurri furono incapaci di andare oltre il primo turno nell'edizione brasiliana del 1950 (anche a causa dei 9 titolari della nazionale italiana che erano periti nella tragedia di Superga il 4 maggio del 1949, ovvero gli "immortali" campioni del Grande Torino).

La sventura passò poi ai verde-oro: il Brasile, laureatosi campione nel 1962, fu fatto fuori al primo turno nella successiva edizione del 1966.

Nelle cinque edizioni della manifestazione da Giappone e Corea del Sud 2002 a Russia 2018, questo fenomeno si è ripetuto con singolare sistematicità: infatti in ben quattro di queste 5 manifestazioni, la nazionale chiamata a difendere il titolo è sempre uscita dalla competizione al primo turno. È infatti toccata la stessa sorte alla Francia nel 2002, all'Italia nel 2010, alla Spagna nel 2014 e alla Germania nel 2018.[8][9][10] La maledizione verrà poi interrotta dalla Francia nel 2022 arrivando in finale.

Ad integrare il quadro, in altre quattro occasioni le nazionali detentrici della coppa non andarono oltre il secondo turno: furono l'Inghilterra nel 1970, la Germania Ovest nel 1978, l'Argentina nel 1982 e l'Italia nel 1986.

Pertanto, in tredici edizioni su ventuno (escludendo la prima edizione in cui nessuno era campione in carica) la squadra detentrice non è riuscita a raggiungere le semifinali del torneo successivo.

Distribuzione geografica delle edizioni[modifica | modifica wikitesto]

In corsivo le edizioni non ancora disputate.[2]

Continente Edizioni ospitate
Europa (UEFA) 12 Bandiera dell'Italia Italia 1934
Bandiera della Francia Francia 1938
Bandiera della Svizzera Svizzera 1954
Bandiera della Svezia Svezia 1958
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 1966
Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 1974
Bandiera della Spagna Spagna 1982
Bandiera dell'Italia Italia 1990
Bandiera della Francia Francia 1998
Bandiera della Germania Germania 2006
Bandiera della Russia Russia 2018
Bandiera del Marocco Bandiera del Portogallo Bandiera della Spagna Marocco-Portogallo-Spagna 2030
Sudamerica (CONMEBOL) 5 Bandiera dell'Uruguay Uruguay 1930
Bandiera del Brasile Brasile 1950
Bandiera del Cile Cile 1962
Bandiera dell'Argentina Argentina 1978
Bandiera del Brasile Brasile 2014
Nordamerica (CONCACAF) 4 Bandiera del Messico Messico 1970
Bandiera del Messico Messico 1986
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 1994
Bandiera del Canada Bandiera degli Stati Uniti Bandiera del Messico Canada-Stati Uniti-Messico 2026
Asia (AFC) 3 Bandiera della Corea del Sud Bandiera del Giappone Corea del Sud-Giappone 2002
Bandiera del Qatar Qatar 2022
Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita 2034
Africa (CAF) 2 Bandiera del Sudafrica Sudafrica 2010
Bandiera del Marocco Bandiera del Portogallo Bandiera della Spagna Marocco-Portogallo-Spagna 2030
Oceania (OFC) 0
Totale 23

Dal 1930 fino al 2018, i mondiali di calcio sono stati organizzati prevalentemente da nazioni europee (11 volte) o americane (8, di cui 5 in America meridionale e 3 in quella settentrionale.[11]. Nel Vecchio Continente, il torneo si è svolto sempre in Europa occidentale tranne quello in Russia nel 2018, primo paese dell'Europa dell'Est ad essere teatro della fase finale.

L'Asia ha ospitato il torneo in Corea del Sud e Giappone nel 2002 e in Qatar nel 2022, mentre l'edizione in Sudafrica nel 2010 è stata l'unica disputatasi in Africa.

L'Oceania è il solo continente a non aver mai organizzato un campionato mondiale di calcio.

Cinque paesi hanno ospitato due volte la fase finale di un campionato del mondo: il Brasile (nel 1950 e nel 2014), la Francia (nel 1938 e nel 1998), la Germania (nel 1974 - Germania Ovest - e nel 2006), l'Italia (nel 1934 e nel 1990) gli Stati Uniti (nel 1994 e nella prossima edizione del 2026) ed il Messico (nel 1970 e nel 1986). Quest'ultima nazione, con la rassegna 2026, diventerà la prima ad organizzare il torneo per tre volte.[2]

La distanza in anni fra la prima e la seconda edizione ospitata è di:

In totale il torneo iridato si è giocato in diciotto diverse nazioni, numero che salirà a diciannove contando anche l'edizione del 2026. Quella del 2002 è stata la prima ospitata da due paesi, mentre l’edizione 2026 sarà il primo mondiale a svolgersi in tre diverse nazioni: Stati Uniti, Messico (entrambe già teatro della fase finale in precedenza) e Canada, al debutto in veste di organizzatore.

Qatar 2022 è stato il primo campionato mondiale di calcio ospitato in uno stato arabo, a maggioranza musulmana e a disputarsi nell'autunno dell'emisfero boreale, anziché tra primavera ed estate. Inoltre è stato il torneo giocato nella nazione più piccola, quattro anni dopo quello svoltosi nella più estesa (in assoluto).[13][14]

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Segue la lista delle 25 squadre che hanno raggiunto le prime quattro posizioni in almeno un mondiale.[1][2]

Squadra
Bandiera del Brasile Brasile 5 2 2 2
Bandiera della Germania Germania 4 4 4 1
Bandiera dell'Italia Italia 4 2 1 1
Bandiera dell'Argentina Argentina 3 3
Bandiera della Francia Francia 2 2 2 1
Bandiera dell'Uruguay Uruguay 2 3
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 1 2
Bandiera della Spagna Spagna 1 1
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 3 1 1
Bandiera dell'Ungheria Ungheria 2
Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia 2
Bandiera della Svezia Svezia 1 2 1
Bandiera della Croazia Croazia 1 2
Bandiera della Polonia Polonia 2
Bandiera dell'Austria Austria 1 1
Bandiera del Portogallo Portogallo 1 1
Bandiera del Belgio Belgio 1 1
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 1
Bandiera del Cile Cile 1
Bandiera della Turchia Turchia 1
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia 2
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica 1
Bandiera della Bulgaria Bulgaria 1
Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 1
Bandiera del Marocco Marocco 1

Il Brasile e la Germania sono le uniche nazionali ad avere sempre ottenuto la qualificazione sul campo (esclusi, quindi, i casi in cui c'era la qualificazione automatica, in quanto nazioni organizzatrici oppure campioni in carica, fino a quando questa possibilità era prevista dal regolamento).

I brasiliani, i tedeschi e l'Italia sono gli unici ad avere vinto almeno una volta entrambe le versioni del trofeo utilizzate fino ad oggi. La nazionale verdeoro, infine, è stata l'unica ad avere alzato il trofeo due volte vincendo tutte le partite della fase finale: nel 1970 (sei successi consecutivi) e nel 2002 (quando ha prevalso in tutte e sette gli incontri). La nazionale tedesca e quella argentina, invece, sono le uniche ad avere vinto due volte il campionato mondiale subendo una sconfitta nel corso del torneo, rispettivamente nel 1954 e nel 1974 i tedeschi e nel 1978 e nel 2022 gli argentini. L'altra nazionale che ha trionfato pur subendo una sconfitta durante la competizione è stata la Spagna (nel 2010).


Miglior piazzamento di ogni squadra[modifica | modifica wikitesto]

Campione del mondo

Finale

Terzo posto

Quarto posto

Quarti di finale

Ottavi di finale

Primo turno

Ultimo titolo[modifica | modifica wikitesto]

Primo titolo[modifica | modifica wikitesto]

Titoli consecutivi[modifica | modifica wikitesto]

Commissari tecnici delle nazionali vincitrici[modifica | modifica wikitesto]

Tutti i commissari tecnici che hanno guidato una nazionale alla vittoria del campionato mondiale avevano la nazionalità del paese vincitore. Vittorio Pozzo è l'unico commissario tecnico ad esserci riuscito in due edizioni diverse (alla guida dell'Italia nel 1934 e nel 1938).

Il commissario tecnico più giovane ad avere vinto un mondiale di calcio è Alberto Suppici che condusse alla vittoria l'Uruguay nella prima edizione del 1930 all'età di 31 anni. Il più anziano invece fu Vicente del Bosque, che vinse con la nazionale spagnola nel 2010 all'età di 59 anni.

Piazzamenti rispetto ai continenti di nazionali partecipanti e paesi organizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Solo nazionali appartenenti a UEFA (Europa) e CONMEBOL (Sud America) hanno vinto almeno un titolo mondiale.[1][2] A seguire vi è una tabella che sintetizza il numero di vittorie in base a paese organizzatore e vincitore:

Continente del paese ospitante Vittorie UEFA Vittorie CONMEBOL Totale
Europa 10 1 11
America del Nord 0 3 3
America del Sud 1 4 5
Asia 0 2 2
Africa 1 0 1
Oceania 0 0 0
Totale 12 10 22

Delle otto nazionali che hanno conquistato almeno un titolo, quattro sono riuscite a vincere al di fuori del proprio continente: il Brasile nel 1958 in Svezia, nel 1970 in Messico, nel 1994 negli Stati Uniti e nel 2002 in Corea del Sud e Giappone; l'Argentina nel 1986 in Messico e nel 2022 in Qatar; la Spagna nel 2010 in Sudafrica; la Germania nel 2014 in Brasile. Di queste, la selezione iberica è l'unica a non aver mai vinto nel proprio continente.[1][2]

Prestazione della squadra ospitante[modifica | modifica wikitesto]

Sei delle otto nazionali ad aver vinto il campionato mondiale hanno conquistato un titolo in casa. Le eccezioni sono rappresentate dal Brasile (campione per cinque volte extra muros, ma a secco nelle edizioni casalinghe del 1950 e del 2014) e dalla Spagna (organizzatrice nel 1982 e vincitrice in Sudafrica nel 2010).

L'Inghilterra (1966) ha vinto il suo unico trofeo nell'edizione ospitata. L'Uruguay (1930), l'Italia (1934), l'Argentina (1978) e la Francia (1998) vinsero il primo alloro in casa, ma successivamente hanno trionfato anche all'estero; invece la Germania (1974) riuscì ad imporsi prima in Svizzera nel 1954 e nel 1974 conquistò il secondo titolo davanti ai propri tifosi.

Gli italiani ed i tedeschi vinsero la competizione quando ospitarono per la prima volta il mondiale, ma non riuscirono a ripetersi quando l'organizzazione fu nuovamente di loro competenza. Nella seconda edizione organizzata dalle due nazioni, i tedeschi vinsero in Italia e gli italiani in Germania.

Altre nazioni inoltre hanno avuto degli exploit durante i tornei da loro organizzati: la Svezia (seconda classificata nel 1958), il Cile (terza nel 1962), la Corea del Sud (quarta nel 2002), il Messico (quarti di finale raggiunti nel 1970 e nel 1986) e il Giappone (ottavi di finale raggiunti per la prima volta nel 2002, risultato poi eguagliato nel 2010 in Sudafrica, nel 2018 in Russia e nel 2022 in Qatar), la Russia (quarti di finale nel 2018, record dalla caduta dell'Unione Sovietica, il cui risultato migliore era stato il quarto posto ottenuto nel 1966). Questi sono stati i migliori risultati mai ottenuti da tali nazionali, proprio conseguiti nel loro paese.

Nel 2010 il Sudafrica e nel 2022 il Qatar sono state le uniche squadre ospitanti a non superare il primo turno.

Commissari tecnici[modifica | modifica wikitesto]

Bora Milutinović è stato l'unico selezionatore a guidare una squadra di casa in due diverse occasioni: il Messico nel 1986 e gli Stati Uniti nel 1994.[15]

Anno Squadra di casa Risultato Allenatore
1930 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Campione Bandiera dell'Uruguay Alberto Suppici
1934 Bandiera dell'Italia Italia Campione Bandiera dell'Italia Vittorio Pozzo
1938 Bandiera della Francia Francia Quarti di finale Bandiera della Francia Gaston Barreau
1950 Bandiera del Brasile Brasile 2º posto Bandiera del Brasile Flávio Costa
1954 Bandiera della Svizzera Svizzera Quarti di finale Bandiera dell'Austria Karl Rappan
1958 Bandiera della Svezia Svezia 2º posto Bandiera dell'Inghilterra George Raynor
1962 Bandiera del Cile Cile 3º posto Bandiera del Cile Fernando Riera
1966 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Campione Bandiera dell'Inghilterra Alf Ramsey
1970 Bandiera del Messico Messico Quarti di finale Bandiera del Messico Raúl Cárdenas
1974 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Campione Bandiera della Germania Ovest Helmut Schön
1978 Bandiera dell'Argentina Argentina Campione Bandiera dell'Argentina César Luis Menotti
1982 Bandiera della Spagna Spagna Secondo turno Bandiera dell'Uruguay/Bandiera della Spagna José Santamaría
1986 Bandiera del Messico Messico Quarti di finale Bandiera della Jugoslavia Bora Milutinović
1990 Bandiera dell'Italia Italia 3º posto Bandiera dell'Italia Azeglio Vicini
1994 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Ottavi di finale Bandiera della Jugoslavia Bora Milutinović
1998 Bandiera della Francia Francia Campione Bandiera della Francia Aimé Jacquet
2002 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud
Bandiera del Giappone Giappone
4º posto
Ottavi di finale
Bandiera dei Paesi Bassi Guus Hiddink
Bandiera della Francia Philippe Troussier
2006 Bandiera della Germania Germania 3º posto Bandiera della Germania Jürgen Klinsmann
2010 Bandiera del Sudafrica Sudafrica Primo turno Bandiera del Brasile Carlos Alberto Parreira
2014 Bandiera del Brasile Brasile 4º posto Bandiera del Brasile Luiz Felipe Scolari
2018 Bandiera della Russia Russia Quarti di finale Bandiera della Russia Stanislav Čerčesov
2022 Bandiera del Qatar Qatar Primo turno Bandiera della Spagna Félix Sánchez Bas
2026 Bandiera del Canada Canada
Bandiera del Messico Messico
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti

Esordienti[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1930 fino ad oggi, in tutte le edizioni dei mondiali c'è stata almeno un'esordiente.[1][2]

Anno Paese ospitante Nazionali esordienti
1930 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Bandiera dell'Argentina Argentina, Bandiera del Belgio Belgio, Bandiera della Bolivia Bolivia, Bandiera del Brasile Brasile, Bandiera del Cile Cile, Bandiera della Francia Francia, Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia, Bandiera del Messico Messico, Bandiera del Paraguay Paraguay, Bandiera del Perù Perù, Bandiera della Romania Romania, Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti, Bandiera dell'Uruguay Uruguay
1934 Bandiera dell'Italia Italia Bandiera dell'Austria Austria, Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia, Bandiera dell'Egitto Egitto, Bandiera della Germania Germania, Bandiera dell'Italia Italia, Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi, Bandiera della Spagna Spagna, Bandiera della Svezia Svezia, Bandiera della Svizzera Svizzera, Bandiera dell'Ungheria Ungheria
1938 Bandiera della Francia Francia Bandiera di Cuba Cuba, Bandiera delle Indie orientali olandesi Indie orientali olandesi, Bandiera della Norvegia Norvegia, Bandiera della Polonia Polonia
1950 Bandiera del Brasile Brasile Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
1954 Bandiera della Svizzera Svizzera Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud, Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest, Bandiera della Scozia Scozia, Bandiera della Turchia Turchia
1958 Bandiera della Svezia Svezia Bandiera del Galles Galles, Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord, Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
1962 Bandiera del Cile Cile Bandiera della Bulgaria Bulgaria, Bandiera della Colombia Colombia
1966 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord, Bandiera del Portogallo Portogallo
1970 Bandiera del Messico Messico Bandiera di El Salvador El Salvador, Bandiera d'Israele Israele, Bandiera del Marocco Marocco
1974 bandiera Germania Ovest Bandiera dell'Australia Australia, Bandiera della Germania Est Germania Est, Bandiera di Haiti Haiti, Bandiera dello Zaire Zaire
1978 Bandiera dell'Argentina Argentina Bandiera dell'Iran Iran, Bandiera della Tunisia Tunisia
1982 Bandiera della Spagna Spagna Bandiera dell'Algeria Algeria, Bandiera del Camerun Camerun, Bandiera dell'Honduras Honduras, Bandiera del Kuwait Kuwait, Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
1986 Bandiera del Messico Messico Bandiera del Canada Canada, Bandiera della Danimarca Danimarca, Bandiera dell'Iraq Iraq
1990 Bandiera dell'Italia Italia Bandiera della Costa Rica Costa Rica, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti, Bandiera dell'Irlanda Irlanda
1994 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita, Bandiera della Grecia Grecia, Bandiera della Nigeria Nigeria, Bandiera della Russia Russia
1998 Bandiera della Francia Francia Bandiera della Croazia Croazia, Bandiera della Giamaica Giamaica, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera del Sudafrica Sudafrica
2002 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud
Bandiera del Giappone Giappone
Bandiera della Cina Cina, Bandiera dell'Ecuador Ecuador, Bandiera del Senegal Senegal, Bandiera della Slovenia Slovenia
2006 Bandiera della Germania Germania Bandiera dell'Angola Angola, Bandiera della Costa d'Avorio Costa d'Avorio, Bandiera del Ghana Ghana, Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca, Bandiera del Togo Togo, Bandiera di Trinidad e Tobago Trinidad e Tobago, Bandiera dell'Ucraina Ucraina
2010 Bandiera del Sudafrica Sudafrica Bandiera della Serbia Serbia, Bandiera della Slovacchia Slovacchia
2014 Bandiera del Brasile Brasile Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina
2018 Bandiera della Russia Russia Bandiera dell'Islanda Islanda, Bandiera di Panama Panama
2022 Bandiera del Qatar Qatar Bandiera del Qatar Qatar
2026 Bandiera del Canada Canada
Bandiera del Messico Messico
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti

Nel corso degli anni, a causa dei cambiamenti politici, molte nazionali sono scomparse venendo sostituite da altre. Ne è un esempio la Germania, che si qualificò ai mondiali del 1934 e del 1938 e poi, a causa della seconda guerra mondiale, fu divisa in Est ed Ovest, entrambe le quali in seguito si sarebbero qualificate per la fase finale dei Mondiali. Dopo la riunificazione nel 1990, la nazionale tedesca unita è sempre stata presente nella fase finale della competizione.

Un altro Stato che fu diviso in due è la Cecoslovacchia. Dalla sua nascita nel 1918 dopo la dissoluzione dell'Impero austro-ungarico, si qualificò ad otto mondiali e riuscì ad arrivare in finale due volte, perdendole entrambe: nel 1934 con l'Italia e nel 1962 con il Brasile. Dopo la sua divisione nei due rispettivi stati nel 1992, la Repubblica Ceca si è qualificata per la prima volta al mondiale tedesco del 2006, dove arrivò terza nel girone dietro ad Italia e Ghana; la Slovacchia, invece, si è qualificata all'edizione successiva in Sudafrica, riuscendo ad arrivare seconda nel girone e venendo eliminata dai Paesi Bassi agli ottavi.

Più complesso è il caso dell'URSS: prima della sua dissoluzione nel 1991, la nazionale sovietica si qualificò a sette mondiali, riuscendo ad ottenere il quarto posto nel 1966. Dalle sue ceneri nacquero quindici stati: Azerbaigian, Uzbekistan, Kazakistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Tagikistan, Armenia, Georgia, Estonia, Lettonia, Lituania, Moldavia, Bielorussia, Russia e Ucraina. Tra queste, solo le ultime due si sono qualificate almeno una volta alla fase finale del torneo iridato.

Anche la Jugoslavia seguì un percorso simile: sotto questo nome riuscì a qualificarsi otto volte fino al 1990, ottenendo come massimi risultati la semifinale nel 1930 (in quell'edizione non ci fu la finale per il terzo posto) ed il quarto posto nel 1962. Nei primi anni novanta si divise poi in Macedonia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Slovenia e Repubblica Federale di Jugoslavia, ribattezzata Serbia e Montenegro nel 2003. Successivamente la Serbia e Montenegro si divise nuovamente in Serbia e Montenegro, mentre nel 2016 il Kosovo ha ufficialmente aderito alla FIFA. Tra queste non si sono ancora qualificate per una fase finale dei mondiali Macedonia del Nord (nuova denominazione dal 2019), Montenegro e Kosovo.

Ultima edizione disputata[modifica | modifica wikitesto]

*: Sono state prese in considerazione nazionali che ospiteranno mondiali in futuro

Nazioni qualificate per confederazione[modifica | modifica wikitesto]

Confederazione Numero paesi partecipanti Nazionali partecipanti
AFC 14 su 47 (29,79%) Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita, Bandiera dell'Australia Australia[16], Bandiera della Cina Cina, Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord, Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera dell'India India (poi ritirata), Bandiera dell'Indonesia Indonesia (come Indie Orientali Olandesi), Bandiera dell'Iran Iran, Bandiera dell'Iraq Iraq, Bandiera d'Israele Israele[17], Bandiera del Kuwait Kuwait, Bandiera del Qatar Qatar
CAF 13 su 54 (24,07%) Bandiera dell'Algeria Algeria, Bandiera dell'Angola Angola, Bandiera del Camerun Camerun, Bandiera della Costa d'Avorio Costa d'Avorio, Bandiera dell'Egitto Egitto, Bandiera del Ghana Ghana, Bandiera del Marocco Marocco, Bandiera della Nigeria Nigeria, Bandiera della RD del Congo RD del Congo (come Zaire), Bandiera del Senegal Senegal, Bandiera del Sudafrica Sudafrica, Bandiera del Togo Togo, Bandiera della Tunisia Tunisia
CONCACAF 11 su 41 (26,8%) Bandiera del Canada Canada, Bandiera della Costa Rica Costa Rica, Bandiera di Cuba Cuba, Bandiera di El Salvador El Salvador, Bandiera della Giamaica Giamaica, Bandiera di Haiti Haiti, Bandiera dell'Honduras Honduras, Bandiera del Messico Messico, Bandiera di Panama Panama, Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti, Bandiera di Trinidad e Tobago Trinidad e Tobago
CONMEBOL 9 su 10 (90%) Bandiera dell'Argentina Argentina, Bandiera della Bolivia Bolivia, Bandiera del Brasile Brasile, Bandiera del Cile Cile, Bandiera della Colombia Colombia, Bandiera dell'Ecuador Ecuador, Bandiera del Paraguay Paraguay, Bandiera del Perù Perù, Bandiera dell'Uruguay Uruguay
OFC 2 su 14 (14,29%) Bandiera dell'Australia Australia[16], Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
UEFA 32 su 55 (58,18%) Bandiera dell'Austria Austria, Bandiera del Belgio Belgio, Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina, Bandiera della Bulgaria Bulgaria, Bandiera della Croazia Croazia, Bandiera della Danimarca Danimarca, Bandiera della Francia Francia, Bandiera del Galles Galles, Bandiera della Germania Germania, Bandiera della Grecia Grecia, Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra, Bandiera dell'Irlanda Irlanda, Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord, Bandiera dell'Islanda Islanda, Bandiera dell'Italia Italia, Bandiera della Norvegia Norvegia, Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi, Bandiera della Polonia Polonia, Bandiera del Portogallo Portogallo, Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca, Bandiera della Romania Romania, Bandiera della Russia Russia, Bandiera della Scozia Scozia, Bandiera della Serbia Serbia, Bandiera della Slovacchia Slovacchia, Bandiera della Slovenia Slovenia, Bandiera della Spagna Spagna, Bandiera della Svezia Svezia, Bandiera della Svizzera Svizzera, Bandiera della Turchia Turchia, Bandiera dell'Ucraina Ucraina, Bandiera dell'Ungheria Ungheria

Le statistiche considerano il numero di squadre attuali per confederazione.

  • AFC: Se non si considera Israele, le partecipanti sono 13 su 46, cioè il 28,26%
  • OFC: Se non si considera l'Australia membro OFC, l'unica partecipante rimane la Nuova Zelanda su un totale di 13 nazionali, cioè il 7,69%

Migliori prestazioni in base alla confederazione[modifica | modifica wikitesto]

Finora, le migliori prestazioni sono state ottenute dalla UEFA (Europa) e dalla CONMEBOL (Sudamerica). Le due confederazioni hanno vinto rispettivamente dodici e dieci titoli e tutte le nazionali giunte finora in finale sono affiliate a queste due confederazioni. Solo tre squadre non appartenenti ad esse sono riuscite nell'impresa di raggiungere le semifinali: gli Stati Uniti (nel 1930), la Corea del Sud (nel 2002) e il Marocco (nel 2022). L'Oceania è stata rappresentata quattro volte e solo una volta una squadra oceaniana ha superato il primo turno: l'Australia nel 2006 (che si è ripetuta nel 2022, dove però ha partecipato come affiliata all'AFC, la confederazione asiatica).

Il primato per il maggior numero di successi consecutivi di una confederazione è detenuto dalle squadre europee (Italia nel 2006, Spagna nel 2010, Germania nel 2014, Francia nel 2018). Dopo Corea del Sud-Giappone 2002 la CONMEBOL era in vantaggio 9-8, dopo Qatar 2022 si trova sotto 12-10.
Brasile, Argentina, Spagna e Germania sono state, finora, le uniche nazionali ad essersi imposte fuori dai loro confini continentali.

Confederazione (continente) Miglior risultato
UEFA (Europa) 12 titoli: Italia (4: 1934, 1938, 1982 e 2006), Germania (4: 1954, 1974, 1990 e 2014), Francia (2: 1998 e 2018), Inghilterra (1: 1966) e Spagna (1: 2010)
CONMEBOL (Sudamerica) 10 titoli: Brasile (5: 1958, 1962, 1970, 1994 e 2002), Argentina (3: 1978, 1986, 2022) e Uruguay (2: 1930 e 1950)
CONCACAF (Nord e centro America e Caraibi) Terzo posto: Stati Uniti (1930)
AFC (Asia) Quarto posto: Corea del Sud (2002)
CAF (Africa) Quarto posto: Marocco (2022)
OFC (Oceania) Ottavi di finale: Australia (2006)[18]

Record (individuali)[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni e presenze[modifica | modifica wikitesto]

Maggior numero di convocazioni (in corsivo le edizioni senza alcuna presenza)

Maggior numero di edizioni con almeno una presenza

Maggior numero di partite giocate

Maggior numero di minuti giocati

Plurivincitori[modifica | modifica wikitesto]

Se l'anno è indicato in grassetto il giocatore ha disputato la finale di quell'edizione. Se l'anno è indicato in corsivo il giocatore non è mai sceso in campo in quell'edizione del Mondiale.

Giocatore Nazione Titoli Edizioni
Pelé Bandiera del Brasile Brasile 3 1958, 1962, 1970
Giovanni Ferrari Bandiera dell'Italia Italia 2 1934, 1938
Guido Masetti 1934, 1938
Giuseppe Meazza 1934, 1938
Eraldo Monzeglio 1934, 1938
Hilderaldo Bellini Bandiera del Brasile Brasile 1958, 1962
Carlos José Castilho 1958, 1962
Didi 1958, 1962
Djalma Santos
Garrincha
Gilmar
Mauro 1958, 1962
Nílton Santos 1958, 1962
Pepe 1958, 1962
Vavá 1958, 1962
Mário Zagallo
Zito
Zózimo 1958, 1962
Daniel Passarella Bandiera dell'Argentina Argentina 1978, 1986
Cafu Bandiera del Brasile Brasile 1994, 2002
Ronaldo 1994, 2002

Solo in 3 sono riusciti a vincere il titolo sia da giocatori che da selezionatori (tra parentesi i trionfi in panchina):

Nome Nazione Titoli Edizioni
Mário Zagallo Bandiera del Brasile Brasile 3 1958, 1962, (1970)
Franz Beckenbauer Bandiera della Germania Germania 2 1974, (1990)
Didier Deschamps Bandiera della Francia Francia 1998, (2018)

Di questi, Beckenbauer e Deschamps erano anche capitani delle rispettive nazionali quando vinsero la coppa da giocatori.

Disciplina[modifica | modifica wikitesto]

Maggior numero di espulsioni
Maggior numero di cartellini
Espulsione più veloce
Ammonizione più veloce

Gol[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Marcatori del campionato mondiale di calcio.
Maggior numero di gol segnati
Partite con almeno 1 gol segnato
Maggior numero di gol segnati in una singola edizione
Maggior numero di edizioni concluse con almeno una rete
Calciatore ad aver segnato in tutte le partite della fase ad eliminazione diretta (dagli ottavi di finale)
  • György Sárosi Bandiera dell'Ungheria Ungheria (2 gol negli ottavi di finale, 1 nei quarti di finale, 1 nelle semifinali e 1 in finale nel 1938)
  • Salvatore Schillaci Bandiera dell'Italia Italia (1 gol negli ottavi di finale, 1 gol ai quarti di finale, 1 gol in semifinale e 1 gol nella finale terzo posto nel 1990)
  • Lionel Messi Bandiera dell'Argentina Argentina (1 gol negli ottavi di finale, 1 nei quarti di finale, 1 nelle semifinali e 2 in finale nel 2022)
Maggior numero di gol in una partita
Maggior numero di partite consecutive terminate con una marcatura
Gol più veloce
Gol più tardivo (tempi regolamentari)
Gol più tardivo (tempi supplementari)
Tripletta più veloce
Capocannoniere con la squadra eliminate al primo turno

Gol più veloci[modifica | modifica wikitesto]

Tempo
(in secondi)
Giocatore Squadra Avversario Fase del torneo Risultato finale Edizione
11 Hakan Şükür Bandiera della Turchia Turchia Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud Finale 3º/4º posto 3 - 2 2002 Corea del Sud-Giappone
15 Václav Mašek Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Bandiera del Messico Messico Fase a Gironi (3º Gruppo) 1 - 3 1962 Cile
23 Pak Seung-zin Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord Bandiera del Portogallo Portogallo Quarti di finale 3 - 5 1966 Inghilterra
24 Ernst Lehner Bandiera della Germania Germania Bandiera dell'Austria Austria Finale 3º/4º posto 3 - 2 1934 Italia
27 Bryan Robson Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Bandiera della Francia Francia Fase a gironi (4º gruppo) 3 - 1 1982 Spagna
29 Clint Dempsey Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Bandiera del Ghana Ghana Fase a gironi (gruppo G) 2 - 1 2014 Brasile
30 Bernard Lacombe Bandiera della Francia Francia Bandiera dell'Italia Italia Fase a gironi (1º gruppo) 1 - 2 1978 Argentina

Gol storici[modifica | modifica wikitesto]

[27]

Gol Giocatore Nazionale Luogo e data Partita Gol
Lucien Laurent[28] Bandiera della Francia Francia Montevideo, Uruguay,

13 luglio 1930

Francia-Messico 4-1 1-0
100º Angelo Schiavio Bandiera dell'Italia Italia Roma, Italia,

27 maggio 1934

Italia-Stati Uniti 7-1 5-1
200º Harry Andersson Bandiera della Svezia Svezia Antibes, Francia,

12 giugno 1938

Svezia-Cuba 8-0 8-0
300º Chico Bandiera del Brasile Brasile Rio de Janeiro, Brasile,

13 luglio 1950

Brasile-Spagna 6-1 4-0
400º Max Morlock Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Zurigo, Svizzera,

23 giugno 1954

Germania Ovest-Turchia 7-2 6-1
500º[29] Bobby Collins Bandiera della Scozia Scozia Norrköping, Svezia,

11 giugno 1958

Paraguay-Scozia 3-2 3-2
600º Dražan Jerković Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Arica, Cile,

2 giugno 1962

Jugoslavia-Uruguay 3-1 3-1
700º Pak Seung-zin Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord Middlesbrough, Inghilterra,

15 luglio 1966

Corea del Nord-Cile 1-1 1-1
800º Gerd Müller Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest León, Messico,

7 giugno 1970

Germania Ovest-Bulgaria 5-2 5-1
900º Héctor Yazalde Bandiera dell'Argentina Argentina Monaco, Germania Ovest,

23 giugno 1974

Argentina-Haiti 4-1 1-0
1000º[29] Rob Rensenbrink Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Mendoza, Argentina,

11 giugno 1978

Paesi Bassi-Scozia 2-3 1-0
1100º Serhij Baltača Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica Malaga, Spagna,

19 giugno 1982

Unione Sovietica-Nuova Zelanda 3-0 3-0
1200º Jean-Pierre Papin Bandiera della Francia Francia León, Messico,

1º giugno 1986

Francia-Canada 1-0 1-0
1300º Gary Lineker Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Città del Messico, Messico,

18 giugno 1986

Inghilterra-Paraguay 3-0 3-0
1400º Johnny Ekström Bandiera della Svezia Svezia Genova, Italia,

20 giugno 1990

Svezia-Costa Rica 1-2 1-0
1500º[29] Claudio Caniggia Bandiera dell'Argentina Argentina Boston, Stati Uniti,

25 giugno 1994

Argentina-Nigeria 2-1 1-1
1600º Pierre Issa (autogol) Bandiera del Sudafrica Sudafrica Marsiglia, Francia,

12 giugno 1998

Francia-Sudafrica 3-0 2-0
1700º Slobodan Komljenović Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Nantes, Francia,

25 giugno 1998

Stati Uniti-Jugoslavia 0-1 0-1
1800º Beto Bandiera del Portogallo Portogallo Suwon, Corea del Sud,

5 giugno 2002

Stati Uniti-Portogallo 3-2 3-1
1900º Christian Vieri Bandiera dell'Italia Italia Daejeon, Corea del Sud,

18 giugno 2002

Corea del Sud-Italia 2-1 0-1
2000º[29] Marcus Allbäck Bandiera della Svezia Svezia Colonia, Germania,

20 giugno 2006

Svezia-Inghilterra 2-2 1-1
2100º[30] Javier Hernández Bandiera del Messico Messico Polokwane, Sudafrica,

17 giugno 2010

Francia-Messico 0-2 0-1
2200º[31] Arjen Robben Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Città del Capo, Sudafrica,

6 luglio 2010

Uruguay-Paesi Bassi 2-3 1-3
2300º Jermaine Jones Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Manaus, Brasile,

22 giugno 2014

Stati Uniti-Portogallo 2-2 1-1
2400º Luka Modric Bandiera della Croazia Croazia Kaliningrad, Russia,

16 giugno 2018

Croazia-Nigeria 2-0 2-0
2500º Fakhreddine Ben Youssef Bandiera della Tunisia Tunisia Saransk, Russia,

28 giugno 2018

Panama-Tunisia 1-2 1-1
2600º Robert Lewandowski Bandiera della Polonia Polonia Al Rayyan, Qatar,

26 novembre 2022

Polonia-Arabia Saudita 2-0 2-0
2700º Lionel Messi Bandiera dell'Argentina Argentina Lusail, Qatar,

9 dicembre 2022

Paesi Bassi-Argentina 2-2 (3-4) 0-2

Gol celebri[modifica | modifica wikitesto]

Fonti:[27][28]

Gol Giocatore Nazionale Luogo e data Partita Risultato parziale
Maracanazo Ghiggia Bandiera dell'Uruguay Uruguay Rio de Janeiro, Brasile

16 luglio 1950

Uruguay - Brasile
2-1
2-1
Miracolo di Berna Rahn Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Berna, Svizzera

4 luglio 1954

Germania Ovest - Ungheria
3-2
3-2
Gol più bello in una finale di un mondiale
[32][33]
Pelé Bandiera del Brasile Brasile Solna, Svezia

29 giugno 1958

Svezia - Brasile
2-5
1-3
Goal fantasma nella finale mondiale 1966 Hurst Bandiera dell'Inghilterra Inghilterr