Gran Premio d'Italia

Disambiguazione – Se stai cercando la competizione motociclistica, vedi Gran Premio motociclistico d'Italia.
Gran Premio d'Italia
Sport Automobilismo
CategoriaFormula 1
FederazioneFIA
PaeseBandiera dell'Italia Italia
LuogoItalia
OrganizzatoreFédération Internationale de l’Automobile
CadenzaAnnuale
FormulaGran Premio di Formula 1
Sito Internethttps://www.monzanet.it
Storia
Fondazione1921; valevole per il mondiale dal GP 1950
Numero edizioni93 (di cui 74 valevoli per il mondiale di Formula 1)
DetentoreBandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen
Ultima edizioneGP 2023

Il Gran Premio d'Italia è una delle gare classiche del campionato mondiale di Formula 1. Salvo rare eccezioni, si è sempre disputato la prima o la seconda domenica di settembre in Italia. Nel 2023 il Gran Premio è giunto alla sua 93ª edizione, la 74ª valida per il campionato mondiale di Formula 1, 88 delle quali si sono svolte all'Autodromo nazionale di Monza. È il quinto più antico Gran Premio dopo quelli di Francia, Stati Uniti d'America, Spagna e Russia e, dal 2013, anche quello che si è svolto per più volte. Solo in cinque occasioni il Gran Premio si è disputato in altre città: Montichiari (1921), Livorno (1937), Milano (1947), Torino (1948) ed Imola (1980).

La storia[modifica | modifica wikitesto]

Il rettilineo del circuito monzese

La nascita[modifica | modifica wikitesto]

Il primo Gran Premio d'Italia si disputò il 4 settembre 1921 sul circuito di Montichiari, in provincia di Brescia, costituito da strade aperte al traffico. Tuttavia il Gran Premio è spesso associato al circuito di Monza, costruito nel 1922 a nord di Milano e quasi unica sede della corsa nel corso degli anni (fanno eccezione le edizioni 1937, 1947, 1948 e 1980).

Nel 1928 si verificò durante la corsa un gravissimo incidente: il pilota Emilio Materassi perse il controllo dell'auto sul rettilineo d'arrivo e a 200 km/h piombò in mezzo al pubblico assiepato a bordo pista uccidendo 22 persone. A seguito di questo luttuoso evento nei due anni successivi il Gran Premio non si svolse, riprendendo solo nel 1931. Nel 1937 si corse sul Circuito di Montenero a Livorno, per ritornare l'anno seguente a Monza per l'ultima edizione prima della Seconda guerra mondiale.

Il dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la guerra il Gran Premio riprese nel 1947: la pista di Monza tuttavia era ancora inagibile a causa dei gravi danni causati dalle vicende belliche. Si corse perciò in quell'anno a Milano e nel 1948 a Torino. Dal 1949 si ritornò sul tracciato monzese. Nel 1950 fu istituito il Campionato mondiale di Formula 1 e da allora il Gran Premio d'Italia ne ha sempre fatto parte: nei primi anni era addirittura la gara conclusiva, in seguito sono stati inseriti altri Gran Premi in date successive.

Il passaggio a Imola e il definitivo ritorno a Monza[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1975, a causa della velocità del circuito di Monza, venne prospettata l'ipotesi per cui il Gran Premio si sarebbe potuto disputare sul Circuito di Imola,[1] oppure che quella potesse comunque essere l'ultima presenza della Formula 1 sul circuito monzese.[2] Nel calendario per il 1976, pubblicato proprio nel weekend del gran premio del 1975, venne però confermata la tenuta della gara a Monza, con la possibilità che il passaggio in Romagna avvenisse dal 1977.[3]

Nel 1978, a causa delle problematiche ambientali e la scadenza dell'accordo tra i Comuni di Monza e Milano con la SIAS, la società che gestiva l'autodromo brianzolo, al 31 dicembre 1978, misero in dubbio la prosecuzione dell'attività sportiva sul tracciato monzese. La Regione Lombardia, al termine di un incontro con i responsabili dell'Automobile Club Milano ai primi di agosto, ribadì come non vi fossero degli impedimenti alla prosecuzione dell'attività automobilistica derivanti da leggi regionali, almeno fino all'approvazione di un disegno di legge che, istituendo il parco regionale della Valle del Lambro, vi ricomprendesse anche il sito dell'autodromo. I rappresentanti dell'AC Milano proposero, in tal caso, la creazione di un nuovo tracciato, che potessero sostituire quello esistente, da localizzare sempre nei dintorni di Monza.[4] Il 5 settembre, con un comunicato congiunto, i due comuni coinvolti annunciarono di volere prolungare di un anno il contratto con la SIAS per la gestione del tracciato.[5] L'8 settembre l'AC Milano presentò il progetto per la costruzione di un nuovo autodromo, il Monza 2, che avrebbe sostituito l'autodromo presente, qualora l'attività sportiva sullo stesso fosse stata vietata per ragioni ambientali. Il tracciato, lungo 6,975 km, avrebbe ricalcato il disegno di quello del vecchio autodromo e sarebbe stato costruito in una zona ancora da individuare, a Nord di Milano.[6] L'edizione 1978 fu funestata da un grave incidente che coinvolse diversi piloti, costringendo a un'interruzione della gara e a una seconda partenza; a seguito delle ferite riportate, lo svedese Ronnie Peterson, della Lotus, perì il giorno seguente al gran premio, presso l'Ospedale Niguarda di Milano. In conseguenza di questo decesso Mario Andretti si laureò matematicamente campione del mondo di Formula 1 per la stagione 1978, per l'unica volta nella carriera, in considerazione del fatto che Peterson era rimasto l'unico pilota che poteva ancora superarlo nella classifica del mondiale piloti.

Nel 1979, in occasione della gara, il sudafricano Jody Scheckter si laureò per la prima, e unica, volta campione del mondo piloti e la Scuderia Ferrari si aggiudicò per la sesta volta la Coppa Costruttori. Il Gran Premio venne premiato, per la prima volta, col Race Promoters' Trophy, quale gran premio meglio organizzato nella stagione.

Solo nel 1980, per la prima, e per ora unica volta, il Gran Premio d'Italia, in una sua edizione valida per il campionato mondiale di F1, si spostò sul Circuito di Imola, all'epoca dedicato al solo Dino Ferrari.

Il tracciato di Imola aveva già ospitato due gran premi di Formula 1, non validi però per il mondiale. Il primo il 21 aprile 1963, denominato Gran Premio d'Imola, e vinto da Jim Clark su Lotus-Climax; il secondo il 16 settembre 1979, il Gran Premio Dino Ferrari, che aveva visto il successo di Niki Lauda su Brabham-Alfa Romeo.

Imola avrebbe dovuto ospitare già nel 1979 la gara, in base a un accordo, firmato il 26 ottobre 1978, tra l'Automobile Club di Bologna e Bernie Ecclestone, capo della FOCA, per la disputa di un Gran Premio sul circuito, per tre stagioni. L'annuncio venne criticato dall'ACI, che si considerava l'unico soggetto intitolato per chiudere un tale accordo, così come dalla Commissione Sportiva Internazionale, unico ente predisposto per l'omologazione dei circuiti.[7] Ecclestone giustificò la scelta, che avrebbe eliminato il Circuito di Monza dal calendario, non essendo previsti due Gran Premi in Italia, con la scarsa qualità delle strutture del tracciato brianzolo e dalla mancata progettazione dei lavori richiesti.[8]

Dopo una lunga diatriba, che vedeva da un lato l'Automobile Club Italiano e dall'altro Bernie Ecclestone, il 13 aprile 1979 vi fu un accordo per tenere il Gran Premio d'Italia 1979 a Monza e svolgere una gara fuori campionato a Imola, che a sua volta, avrebbe ospitato il Gran Premio nazionale nel 1980.[9] In agosto venne raggiunto l'accordo definitivo tra la FOCA e gli organizzatori di Imola per lo svolgimento del Gran Premio non valido per il campionato, da tenersi la settimana successiva a quello d'Italia.[10]

Dall'anno successivo il Gran Premio d'Italia ritornò a Monza, mentre ad Imola fu assegnato il Gran Premio di San Marino. Da allora fino al 2006 si sono disputati due Gran Premi sul territorio italiano, mentre dal 2007 in poi si è tornati ad avere solo il Gran Premio d'Italia. Nella particolare stagione 2020, a seguito della revisione del calendario per via delle problematiche dettate della pandemia di COVID-19, sono stati disputati tre Gran Premi in Italia; oltre a Monza, si è corso al Mugello (Gran Premio della Toscana) e a Imola (Gran Premio dell'Emilia-Romagna).

Nella stagione 2021 di Formula 1 il Gran Premio ha compiuto 100 anni,[11] mentre l'edizione del 2022 stabilisce il nuovo record di presenze con 336 647 spettatori, nell'anno del centenario dell'Autodromo nazionale di Monza,[12] battendo il record precedente di 200 000 spettatori registrato nell'edizione del 2019.[13] L'edizione del 2023 segna il nuovo record per il Gran Premio oggetto della durata della distanza di gara più corta della storia della Formula 1, senza contare le gare terminate prematuramente, con 1h13'41"143, seppur percorrendo due giri in meno rispetto al precedente primato stabilito nell'edizione del 2003 dello stesso Gran Premio, con 1h14'19"838.[14] All'intero weekend di gara assistono 304 134 spettatori, per il secondo Gran Premio d'Italia con il più alto numero di presenze all'Autodromo nazionale di Monza,[15] dietro al primato dei 336 647 spettatori dell'edizione precedente del 2022.[12]

Sponsorizzazioni[modifica | modifica wikitesto]

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Lo sfondo sfondo rosa indica un evento non appartenente al Campionato mondiale di Formula 1.
Lo sfondo sfondo verde indica un evento che era parte del Campionato Mondiale Costruttori precedente alla Seconda Guerra Mondiale.
Lo sfondo sfondo giallo indica un evento che era parte del Campionato europeo di automobilismo precedente alla Seconda Guerra Mondiale.

Anno Circuito Pilota Vettura Resoconto
1921 Montichiari Bandiera della Francia Jules Goux Bandiera della Francia Ballot Resoconto
1922 Monza Bandiera dell'Italia Pietro Bordino Bandiera dell'Italia Fiat Resoconto
1923 Monza Bandiera dell'Italia Carlo Salamano Bandiera dell'Italia Fiat Resoconto
1924 Monza Bandiera dell'Italia Antonio Ascari Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
1925 Monza Bandiera dell'Italia Gastone Brilli-Peri Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
1926 Monza Bandiera della Francia Louis Charavel Bandiera della Francia Bugatti Resoconto
1927 Monza Bandiera della Francia Robert Benoist Bandiera della Francia Delage Resoconto
1928 Monza Bandiera di Monaco Louis Chiron Bandiera della Francia Bugatti Resoconto
1929

1930
Non disputato
1931 Monza Bandiera dell'Italia Giuseppe Campari
Bandiera dell'Italia Tazio Nuvolari
Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
1932 Monza Bandiera dell'Italia Tazio Nuvolari Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
1933 Monza Bandiera dell'Italia Luigi Fagioli Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
1934 Monza Bandiera dell'Italia Luigi Fagioli
Bandiera della Germania Rudolf Caracciola
Bandiera della Germania Mercedes-Benz Resoconto
1935 Monza Bandiera della Germania Hans Stuck Bandiera della Germania Auto-Union Resoconto
1936 Monza Bandiera della Germania Bernd Rosemeyer Bandiera della Germania Auto-Union Resoconto
1937 Livorno Bandiera della Germania Rudolf Caracciola Bandiera della Germania Mercedes-Benz Resoconto
1938 Monza Bandiera dell'Italia Tazio Nuvolari Bandiera della Germania Auto-Union Resoconto
1939

1946
Non disputato
1947 Milano Bandiera dell'Italia Carlo Felice Trossi Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
1948 Torino Bandiera della Francia Jean-Pierre Wimille Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
1949 Monza Bandiera dell'Italia Alberto Ascari Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1950 Monza Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Alfa Romeo Resoconto
1951 Monza Bandiera dell'Italia Alberto Ascari Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1952 Monza Bandiera dell'Italia Alberto Ascari Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1953 Monza Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Maserati Resoconto
1954 Monza Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera della Germania Mercedes Resoconto
1955 Monza Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera della Germania Mercedes Resoconto
1956 Monza Bandiera del Regno Unito Stirling Moss Bandiera dell'Italia Maserati Resoconto
1957 Monza Bandiera del Regno Unito Stirling Moss Bandiera del Regno Unito Vanwall Resoconto
1958 Monza Bandiera del Regno Unito Tony Brooks Bandiera del Regno Unito Vanwall Resoconto
1959 Monza Bandiera del Regno Unito Stirling Moss Bandiera del Regno Unito Cooper Resoconto
1960 Monza Bandiera degli Stati Uniti Phil Hill Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1961 Monza Bandiera degli Stati Uniti Phil Hill Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1962 Monza Bandiera del Regno Unito Graham Hill Bandiera del Regno Unito BRM Resoconto
1963 Monza Bandiera del Regno Unito Jim Clark Bandiera del Regno Unito Lotus Resoconto
1964 Monza Bandiera del Regno Unito John Surtees Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1965 Monza Bandiera del Regno Unito Jackie Stewart Bandiera del Regno Unito BRM Resoconto
1966 Monza Bandiera dell'Italia Ludovico Scarfiotti Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1967 Monza Bandiera del Regno Unito John Surtees Bandiera del Giappone Honda Resoconto
1968 Monza Bandiera della Nuova Zelanda Denny Hulme Bandiera del Regno Unito McLaren Resoconto
1969 Monza Bandiera del Regno Unito Jackie Stewart Bandiera della Francia Matra Resoconto
1970 Monza Bandiera della Svizzera Clay Regazzoni Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1971 Monza Bandiera del Regno Unito Peter Gethin Bandiera del Regno Unito BRM Resoconto
1972 Monza Bandiera del Brasile Emerson Fittipaldi Bandiera del Regno Unito Lotus Resoconto
1973 Monza Bandiera della Svezia Ronnie Peterson Bandiera del Regno Unito Lotus Resoconto
1974 Monza Bandiera della Svezia Ronnie Peterson Bandiera del Regno Unito Lotus Resoconto
1975 Monza Bandiera della Svizzera Clay Regazzoni Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1976 Monza Bandiera della Svezia Ronnie Peterson Bandiera del Regno Unito March Resoconto
1977 Monza Bandiera degli Stati Uniti Mario Andretti Bandiera del Regno Unito Lotus Resoconto
1978 Monza Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera del Regno Unito Brabham Resoconto
1979 Monza Bandiera del Sudafrica Jody Scheckter Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1980 Imola Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Brabham Resoconto
1981 Monza Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera della Francia Renault Resoconto
1982 Monza Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera della Francia Renault Resoconto
1983 Monza Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Brabham Resoconto
1984 Monza Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera del Regno Unito McLaren Resoconto
1985 Monza Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito McLaren Resoconto
1986 Monza Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Williams Resoconto
1987 Monza Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Williams Resoconto
1988 Monza Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1989 Monza Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito McLaren Resoconto
1990 Monza Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera del Regno Unito McLaren Resoconto
1991 Monza Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Williams Resoconto
1992 Monza Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera del Regno Unito McLaren Resoconto
1993 Monza Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams Resoconto
1994 Monza Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams Resoconto
1995 Monza Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Bandiera del Regno Unito Benetton Resoconto
1996 Monza Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1997 Monza Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera del Regno Unito McLaren Resoconto
1998 Monza Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
1999 Monza Bandiera della Germania Heinz-Harald Frentzen Bandiera dell'Irlanda Jordan Resoconto
2000 Monza Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2001 Monza Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya Bandiera del Regno Unito Williams Resoconto
2002 Monza Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2003 Monza Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2004 Monza Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2005 Monza Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya Bandiera del Regno Unito McLaren Resoconto
2006 Monza Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2007 Monza Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera del Regno Unito McLaren Resoconto
2008 Monza Bandiera della Germania Sebastian Vettel Bandiera dell'Italia Toro Rosso Resoconto
2009 Monza Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Bandiera del Regno Unito Brawn Resoconto
2010 Monza Bandiera della Spagna Fernando Alonso Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2011 Monza Bandiera della Germania Sebastian Vettel Bandiera dell'Austria Red Bull Resoconto
2012 Monza Bandiera del Regno Unito Lewis Hamilton Bandiera del Regno Unito McLaren Resoconto
2013 Monza Bandiera della Germania Sebastian Vettel Bandiera dell'Austria Red Bull Resoconto
2014 Monza Bandiera del Regno Unito Lewis Hamilton Bandiera della Germania Mercedes Resoconto
2015 Monza Bandiera del Regno Unito Lewis Hamilton Bandiera della Germania Mercedes Resoconto
2016 Monza Bandiera della Germania Nico Rosberg Bandiera della Germania Mercedes Resoconto
2017 Monza Bandiera del Regno Unito Lewis Hamilton Bandiera della Germania Mercedes Resoconto
2018 Monza Bandiera del Regno Unito Lewis Hamilton Bandiera della Germania Mercedes Resoconto
2019 Monza Bandiera di Monaco Charles Leclerc Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
2020 Monza Bandiera della Francia Pierre Gasly Bandiera dell'Italia AlphaTauri Resoconto
2021 Monza Bandiera dell'Australia Daniel Ricciardo Bandiera del Regno Unito McLaren Resoconto
2022 Monza Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen Bandiera dell'Austria Red Bull Resoconto
2023 Monza Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen Bandiera dell'Austria Red Bull Resoconto

Plurivincitori[modifica | modifica wikitesto]

Lo sfondo color crema indica un evento che era parte del Campionato europeo di automobilismo precedente alla Seconda Guerra Mondiale.
Lo sfondo rosa indica un evento non appartenente al Campionato mondiale di Formula 1.

Vittorie Pilota Anni
5 Bandiera della Germania Michael Schumacher 1996, 1998, 2000, 2003, 2006
Bandiera del Regno Unito Lewis Hamilton 2012, 2014, 2015, 2017, 2018
4 Bandiera del Brasile Nelson Piquet 1980, 1983, 1986, 1987
3 Bandiera dell'Italia Tazio Nuvolari 1931, 1932, 1938
Bandiera dell'Italia Alberto Ascari 1949, 1951, 1952
Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio 1953, 1954, 1955
Bandiera del Regno Unito Stirling Moss 1956, 1957, 1959
Bandiera della Svezia Ronnie Peterson 1973, 1974, 1976
Bandiera della Francia Alain Prost 1981, 1985, 1989
Bandiera del Brasile Rubens Barrichello 2002, 2004, 2009
Bandiera della Germania Sebastian Vettel 2008, 2011, 2013
2 Bandiera dell'Italia Luigi Fagioli 1933, 1934
Bandiera della Germania Rudolf Caracciola 1934, 1937
Bandiera degli Stati Uniti Phil Hill 1960, 1961
Bandiera del Regno Unito John Surtees 1964, 1967
Bandiera del Regno Unito Jackie Stewart 1965, 1969
Bandiera della Svizzera Clay Regazzoni 1970, 1975
Bandiera dell'Austria Niki Lauda 1978, 1984
Bandiera del Brasile Ayrton Senna 1990, 1992
Bandiera del Regno Unito Damon Hill 1993, 1994
Bandiera della Colombia Juan Pablo Montoya 2001, 2005
Bandiera della Spagna Fernando Alonso 2007, 2010
Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen 2022, 2023

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Le statistiche si riferiscono alle sole edizioni valide per il campionato del mondo di Formula 1 e sono aggiornate al Gran Premio d'Italia 2023.

Vittorie per costruttore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Costruttore Vittorie[16]
1 Bandiera dell'Italia Ferrari 19
2 Bandiera del Regno Unito McLaren 11
3 Bandiera della Germania Mercedes 7
4 Bandiera del Regno Unito Williams 6
5 Bandiera del Regno Unito Lotus 5
6 Bandiera dell'Austria Red Bull 4
7 Bandiera del Regno Unito BRM 3
= Bandiera del Regno Unito Brabham 3
9 Bandiera dell'Italia Maserati 2
= Bandiera del Regno Unito Vanwall 2
= Bandiera della Francia Renault 2
= Bandiera dell'Italia AlphaTauri 2

Vittorie per motore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Motore Vittorie[16]
1 Bandiera dell'Italia Ferrari 20
2 Bandiera della Germania Mercedes 13
3 Bandiera degli Stati Uniti Ford-Cosworth 8
= Bandiera della Francia Renault 8
5 Bandiera del Giappone Honda 7
6 Bandiera del Regno Unito BRM 3
7 Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 2
= Bandiera dell'Italia Maserati 2
= Bandiera del Regno Unito Vanwall 2
= Bandiera del Regno Unito Climax 2
= Bandiera della Germania BMW 2
= Bandiera della Germania TAG Porsche 2
= Bandiera dell'Austria RBPT 2

Pole position per costruttore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Costruttore Pole[17]
1 Bandiera dell'Italia Ferrari 23
2 Bandiera del Regno Unito McLaren 11
3 Bandiera del Regno Unito Lotus 7
= Bandiera del Regno Unito Williams 7
= Bandiera della Germania Mercedes 7
6 Bandiera della Francia Renault 3
= Bandiera dell'Austria Red Bull 3
8 Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 2
= Bandiera del Regno Unito Vanwall 2
= Bandiera del Regno Unito Brabham 2
= Bandiera del Regno Unito Benetton 2

Pole position per motore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Motore Pole
1 Bandiera dell'Italia Ferrari 24
2 Bandiera della Germania Mercedes 13
3 Bandiera della Francia Renault 11
4 Bandiera del Giappone Honda 7
5 Bandiera degli Stati Uniti Ford-Cosworth 5
= Bandiera della Germania BMW 5
7 Bandiera del Regno Unito Climax 3
8 Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 2
= Bandiera del Regno Unito Vanwall 2
= Bandiera della Francia Matra 2

Giri veloci per costruttore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Costruttore GPV[18]
1 Bandiera dell'Italia Ferrari 19
2 Bandiera del Regno Unito McLaren 14
3 Bandiera del Regno Unito Williams 9
4 Bandiera della Germania Mercedes 8
5 Bandiera del Regno Unito Lotus 7
6 Bandiera dell'Italia Maserati 3
7 Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 2
= Bandiera del Regno Unito March 2
= Bandiera del Regno Unito Brabham 2
= Bandiera dell'Austria Red Bull 2

Giri veloci per motore[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Motore GPV
1 Bandiera dell'Italia Ferrari 19
2 Bandiera della Germania Mercedes 18
3 Bandiera degli Stati Uniti Ford-Cosworth 12
4 Bandiera del Giappone Honda 6
5 Bandiera della Francia Renault 4
6 Bandiera dell'Italia Maserati 3
= Bandiera della Germania BMW 3
8 Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 2
= Bandiera del Regno Unito Climax 2
10 Bandiera del Regno Unito Vanwall 1
= Bandiera del Regno Unito BRM 1
= Bandiera della Francia Supertec 1
= Bandiera della Germania TAG Porsche 1
= Bandiera della Svizzera Tag Heuer 1
= Bandiera dell'Austria RBPT 1

Punti per costruttore[modifica | modifica wikitesto]

Pos.[21] Costruttore Punti
1 Bandiera dell'Italia Ferrari 762,5
2 Bandiera del Regno Unito McLaren 385
3 Bandiera della Germania Mercedes 378
4 Bandiera dell'Austria Red Bull 250
5 Bandiera del Regno Unito Williams 242
6 Bandiera della Francia Renault 102
7 Bandiera del Regno Unito Lotus 101
8 Bandiera del Regno Unito Brabham 76
9 Bandiera dell'India Force India 62
10 Bandiera del Regno Unito BRM 58

Punti per motore[modifica | modifica wikitesto]

Pos.[21] Motore Punti
1 Bandiera dell'Italia Ferrari 821,5
2 Bandiera della Germania Mercedes 783
3 Bandiera della Francia Renault 340
4 Bandiera degli Stati Uniti Ford-Cosworth 281
5 Bandiera del Giappone Honda 164
6 Bandiera della Germania BMW 86
7 Bandiera del Regno Unito BRM 65
8 Bandiera del Regno Unito Climax 58
9 Bandiera dell'Italia Maserati 51,5
10 Bandiera dell'Austria RBPT 43

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Gr. Premio d'Italia non si corre a Monza?, in La Stampa, 20 giugno 1975, p. 17.
  2. ^ Michele Fenu, Titolo e vittoria per Lauda-Ferrari, in La Stampa, 5 settembre 1975, p. 16.
  3. ^ Michele Fenu, La Ferrari è subito grande a Monza, in La Stampa, 6 settembre 1975, p. 16.
  4. ^ Monza: F.1 batte ecologia, in Stampa Sera, 3 agosto 1978, p. 14.
  5. ^ Ercole Colombo, Milano e Monza non cacciano l'autodromo, in La Stampa, 6 settembre 1978, p. 10.
  6. ^ Ercole Colombo, Presentato Monza 2, in La Stampa, 9 settembre 1978, p. 13.
  7. ^ Questa volta Monza chiude, in Stampa Sera, 27 ottobre 1978, p. 4.
  8. ^ Carlo Ricono, "Perché ho scelto Imola", in La Stampa, 28 ottobre 1978, p. 23.
  9. ^ Monza e Imola per il gran premio d'Italia, in La Stampa, 14 aprile 1979, p. 23.
  10. ^ (ES) Xavier Ventura, Imola: "luz verde" para el 16 de Septiembre, in El Mundo Deportivo, 15 agosto 1979, p. 23. URL consultato il 5 settembre 2012.
  11. ^ Il Gran Premio d’Italia compie 100 anni, su formulapassion.it, 10 marzo 2021. URL consultato il 10 marzo 2021.
  12. ^ a b Gran Premio d’Italia, i numeri del Sold Out, su monza-news.it, 11 settembre 2022.
  13. ^ Francesco Corghi, F1 2019: record di 200.000 presenze per il GP d'Italia a Monza!, su it.motorsport.com, 20 dicembre 2019. URL consultato il 20 dicembre 2019.
  14. ^ (EN) Statistics Grands Prix - Time - The less, su statsf1.com. URL consultato il 3 settembre 2023.
  15. ^ I numeri del Gran Premio di Monza, su monzatoday.it, 4 settembre 2023.
  16. ^ a b c Minimo 2 vittorie
  17. ^ a b Minimo 2 pole
  18. ^ a b Minimo 2 GPV
  19. ^ a b Minimo 4 podi
  20. ^ Minimo 5 podi
  21. ^ a b c Prime 10 posizioni.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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