Ludovico Scarfiotti

Ludovico Scarfiotti
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Automobilismo
Categoria Formula 1, Campionato CanAm, Campionato mondiale vetture sport, Campionato internazionale gran turismo, Campionato internazionale sportprototipi
Termine carriera 8 giugno 1968 (deceduto)
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio 23 giugno 1963
Stagioni 1963-1968
Scuderie Ferrari 1963-1967
Eagle 1967
Cooper 1968
Miglior risultato finale 10º (1966)
GP disputati 12 (10 partenze)
GP vinti 1
Podi 1
Punti ottenuti 17
Giri veloci 1
Carriera nello Sport Prototipi
Esordio 28 aprile 1956
Stagioni 1956-1968
Scuderie Pilota privato 1956-1957
Bandiera dell'Italia OSCA 1958
Bandiera dell'Italia Sant Ambroeus 1959
Ferrari 1959-1960
Bandiera dell'Italia OSCA 1961
Bandiera dell'Italia Serenissima 1961
Bandiera dell'Italia Pescara 1961
Bandiera dell'Italia Abarth 1962
Pilota privato 1962
Bandiera dell'Italia Sant Ambroeus 1962
Ferrari 1962
Bandiera dell'Italia Serenissima 1962
Ferrari 1963-1964
Bandiera del Regno Unito Maranello Concessionaires 1964
Bandiera dell'Italia Sant Ambroeus 1964
Bandiera della Svizzera Filipinetti 1964
Bandiera degli Stati Uniti NART 1964
Ferrari 1965
Bandiera dell'Italia Sant Ambroeus 1965
Ferrari 1966-1967
Bandiera della Germania Ovest Porsche 1968
GP disputati 55
GP vinti 10
Podi 20
Dal 1956 al 1961 era noto come Campionato mondiale vetture sport. Dal 1962 al 1965 era noto come Campionato internazionale gran turismo. Dal 1966 era noto come Campionato internazionale sportprototipi.
 

Ludovico Scarfiotti, conosciuto anche come Lodovico[1] (Torino, 18 ottobre 1933Rossfeld, 8 giugno 1968), è stato un pilota automobilistico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ludovico Scarfiotti su Ferrari 275 P sulla Nordschleife nel 1964
Nürburgring 1965, Ferrari 330 P2

Dal capoluogo piemontese la sua famiglia si trasferì a Potenza Picena per seguire la gestione del cementificio di Porto Recanati, impiantato anni prima dal nonno Lodovico che fu cofondatore e primo presidente della FIAT.

Il padre Luigi, ingegnere e deputato del Regno, fu anch'esso valente pilota automobilistico.

L'inizio agonistico in auto risale al 1952, su Fiat Topolino, nella gara "Circuito del Piceno", sempre nelle Marche. Dopo la maturità scientifica presso il Liceo Galilei di Macerata si occuperà dell'azienda di famiglia. Corre diverse cronoscalate minori e prende parte alla Mille Miglia con una Fiat 1100 TV. Nel 1958 compra una Osca 1100 e fino al 1961 rimane assieme ai Fratelli Maserati.

Nel 1962 esordisce con la Ferrari e con la Scuderia S. Ambroeus. Grazie anche all'interesse di Gianni Agnelli, che gli è cugino, riesce a esordire in Formula 1 nel 1963.

Pilota eclettico, si forma nelle cronoscalate in diverse categorie; corre anche con la Fiat 8V fino al 1958, e vince due Campionati Europei della Montagna con la Ferrari. Parallelamente gareggia anche nel Campionato Mondiale Sport Prototipi: vince, tra l'altro, la 24 Ore di Le Mans, la 12 Ore di Sebring, la 1000 km del Nürburgring, la 1000 km di Monza.

Scarfiotti fu il vincitore del Gran Premio d'Italia 1966 e rimane a tutt'oggi l'ultimo pilota italiano ad aver vinto il Gran Premio d'Italia. In quella che fu la sua unica vittoria nella categoria venne però aiutato dal compagno Mike Parkes, che gli fece da scudiero; infatti Enzo Ferrari aveva espresso il desiderio che la gara fosse vinta da un pilota italiano.[senza fonte]

Scarfiotti prese il via a 10 Gran Premi di Formula 1 fino al 1968, anno in cui morì a causa di un incidente durante le prove della gara in salita di Rossfeld al volante di una Porsche 909 "Bergspyder". Sulle inspiegabili cause dell'incidente pesò una lunga strisciata che rivelò come Scarfiotti frenò ininterrottamente per 60 metri prima della curva. Autosprint pubblicò una intervista di Ludovico con un giornalista di "Stadio" nella quale rivelava che sia lui che Gerhard Mitter (Campione Europeo della Montagna 1968 e suo compagno di squadra alla Porsche) poco tempo prima, a Montseny in Spagna, si trovarono con lo sterzo rotto. L'indagine interna della Porsche smentì questa possibilità. In un'altra testimonianza del 2019, Mauro Forghieri parla di un urto con la testa contro una pietra sporgente.[2]

Venne sepolto al Cimitero monumentale di Torino nel Primitivo Nord D 399 tomba Scarfiotti-Favale. L'anno successivo alla sua morte, ovvero nel 1969, il Comune di Sarnano istituì il trofeo Lodovico Scarfiotti, premio per la cronoscalata da Sarnano alla sua frazione di Sassotetto, dedicandolo a lui.[3]

Nel 2015 è stato istituito il Memorial Lodovico Scarfiotti "Sulle strade di Lodovico" presso Potenza Picena e Porto Recanati. È una riunione di protagonisti (tecnici, piloti, giornalisti, collezionisti ecc) nel contesto del concorso di eleganza e concorso dinamico per veicoli storici anche da competizione che si articola in tre giorni presso il Golf Club Torrenova di proprietà di Luigi Scarfiotti e nei luoghi di vita del pilota.[4]

Curiosità sul nome[modifica | modifica wikitesto]

Molte biografie, testi, le stesse ricerche in rete indicano indifferentemente, come nome di battesimo, Ludovico o Lodovico. Nella puntata TV di Rai Sport della trasmissione Ti ricordo ancora, andata in onda domenica mattina, 4 maggio 2014, è stato trasmesso un lungo reportage sulla edizione 1967 della 24 ore di Le Mans e sulla 24 ore di Daytona della stessa stagione agonistica; fra gli intervistati Ida Benignetti, la compagna del pilota, che cita spesso come Ludovico il protagonista dei suoi racconti e l'argomento delle domande del cronista. Si potrebbe dedurre quindi, anche senza la consultazione di documentazione anagrafica di prima mano (che peraltro indica Lodovico), che il pilota avesse effettivamente questo nome. Una bella foto di Scarfiotti ai tempi delle gare in Ferrari lo propone col nome sulla parte destra della tuta, chiaramente leggibile e ricamato sulla tuta stessa, come LUDOVICO. Ma allo stesso tempo, il certificato di proprietà delle sue vetture riportava il nome di Lodovico. Ed il libro del 2018 di Paola Rivolta, ampiamente documentato con riscontri di prima mano, conduce al nome di Lodovico. Anche Mauro Forghieri, nella stessa intervista sopra riportata riguardo alle cause della morte, ricorda un aneddoto con il quale diceva chiaramente "Lodovico" al Direttore della Porsche che gli chiedeva il motivo dei successi della Ferrari, infine anche sulla sua lapide mortuaria al cimitero monumentale di Torino è indicato come Lodovico (come il nonno, il cui nome è presente sulla stessa lapide).

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

1963 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 156 F1-63 6 NP 1 17º
1964 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 156 F1-63 9 0
1965 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 512 F1 NP 0
1966 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari 246 F1-66[5]
312 F1
Rit 1 9 10º
1967 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ferrari
Eagle[6]
312 F1
T1G
6 NC Rit 1 20º
1968 Scuderia Vettura Punti Pos.
Cooper T86
T86B[7]
Rit 4 4 6 16º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

24 Ore di Le Mans[modifica | modifica wikitesto]

Anno Classe Gomme Vettura Squadra Co-piloti Giri Pos.
Assol.
Pos. di
Classe
1960 S
3.0
12 D Ferrari 250 TRI/60
Ferrari 3.0L V12
Bandiera dell'Italia Scuderia Ferrari SpA Bandiera del Messico Pedro Rodríguez 22 Rit Rit
1961 S
3.0
9 D Maserati Tipo 63
Maserati 3,0L V12
Bandiera dell'Italia Scuderia Serenissima Bandiera dell'Italia Nino Vaccarella 53 DNF DNF
1962 E
3.0
27 D Ferrari Dino 268 SP
Ferrari 2.6L V8
Bandiera dell'Italia SpA Ferrari SEFAC Bandiera dell'Italia Giancarlo Baghetti 230 Rit
1963 P
3.0
21 D Ferrari 250 P
Ferrari 3.0L V12
Bandiera dell'Italia SpA Ferrari SEFAC Bandiera dell'Italia Lorenzo Bandini 339
1964 P
5.0
21 D Ferrari 275 P
Ferrari 3.3L V12
Bandiera dell'Italia SpA Ferrari SEFAC Bandiera del Regno Unito Michael "Mike" Parkes 71 Rit Rit
1965 P
5.0
19 D Ferrari 330 P2 Spyder
Ferrari 4.0L V12
Bandiera dell'Italia SpA Ferrari SEFAC Bandiera del Regno Unito John Surtees 225 Rit Rit
1966 P
5.0
20 F Ferrari 330 P3
Ferrari 4.0L V12
Bandiera dell'Italia SpA Ferrari SEFAC Bandiera del Regno Unito Michael "Mike" Parkes 123 Rit Rit
1967 P
5.0
21 G Ferrari 330 P4
Ferrari 4.0L V12
Bandiera dell'Italia SpA Ferrari SEFAC Bandiera del Regno Unito Michael "Mike" Parkes] 384

Mille Miglia[modifica | modifica wikitesto]

Anno Scuderia Costruttore Vettura Numero Categoria Classe Co-pilota Risultato
di classe
Risultato
assoluto
1956 Pilota privato Fiat Fiat 1100/103 TV 2348 Turismo/Gran Turismo T/GT 1.1 57º
1957 Pilota privato Fiat Fiat 8V Zagato 301 Gran Turismo GT 2.0 Rit Rit
Legenda

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paola Rivolta, Scarfiotti. Dalla Fiat a Rossfeld.
  2. ^ Forghieri Racconta: 12 domande imperdibili - Intervista di Davide Cironi, su youtube.com.
  3. ^ La Sarnano Sassotetto, su Cronoscalata Sarnano-Sassottetto. URL consultato il 23 maggio 2021.
  4. ^ Memorial Lodovico Scarfiotti, su corriere.it. URL consultato il 26 marzo 2019.
  5. ^ Al Gran Premio di Gran Bretagna 1966.
  6. ^ Al Gran Premio d'Italia 1967.
  7. ^ Dal Gran Premio di Spagna 1968.

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