Campionato mondiale di Formula 1 1994

Campionato mondiale di Formula 1 1994
Edizione n. 45 del Campionato mondiale di Formula 1
Dati generali
Inizio27 marzo
Termine13 novembre
Prove16
Titoli in palio
PilotiBandiera della Germania Michael Schumacher
su Benetton B194
CostruttoriBandiera del Regno Unito Williams
su Williams FW16
Altre edizioni
Precedente - Successiva
Edizione in corso

Il campionato mondiale di Formula 1 1994 organizzato dalla FIA è stato, nella storia della categoria, il 45° ad assegnare il Campionato Piloti, vinto da Michael Schumacher su Benetton, e il 37° ad assegnare il Campionato Costruttori, vinto dalla Williams.

Il calendario della stagione ha compreso sedici Gran Premi, con inizio in Brasile il 27 marzo e termine il 13 novembre in Australia. L'annata si è rivelata tragica per la Formula 1, in quanto hanno perso la vita in pista Ayrton Senna e Roland Ratzenberger, mentre molti piloti, tra i quali Barrichello, Wendlinger, Montermini, J. Verstappen, oltre a Lehto, Alesi e Lamy (questi ultimi nei test), furono protagonisti di gravi incidenti.

Michael Schumacher si aggiudica per la prima volta il titolo piloti.

La prestagione[modifica | modifica wikitesto]

Calendario[modifica | modifica wikitesto]

Nel mese di ottobre del 1993 viene pubblicata la prima versione del calendario per il 1994, che prevede l'uscita di scena del Gran Premio del Sudafrica, l'introduzione di una seconda gara in Giappone, da disputarsi sul circuito di Aida e che prenderà il nome di Gran Premio del Pacifico, e il ritorno del Gran Premio d'Argentina, previsto come prova inaugurale il 20 marzo 1994.[1] Nel mese di dicembre viene presentato il calendario definitivo, che rispetto alla versione precedente vede lo slittamento del Gran Premio d'Argentina al 16 ottobre,[2] da disputarsi su un tracciato cittadino allestito nel quartiere di Palermo a Buenos Aires;[3] tuttavia questa gara, in seguito spostata al circuito permanente della stessa città,[4] viene annullata a giugno per dare più tempo agli organizzatori per ammodernare il tracciato[5] e viene rimpiazzata dal Gran Premio d'Europa, da tenersi sul circuito spagnolo di Jerez.[6]

Gara Nome ufficiale del Gran Premio Circuito Sede Data Ora Diretta TV
Locale UTC ITA
1 Bandiera del Brasile Grande Prêmio do Brasil Autodromo José Carlos Pace San Paolo 27 marzo 14:00 17:00 19:00 Italia 1
2 Bandiera della Comunità del Pacifico Pacific Grand Prix TI Circuit Mimasaka 17 aprile 14:30 04:30 05:30
3 Bandiera di San Marino Gran Premio di San Marino Autodromo Enzo e Dino Ferrari Imola 1º maggio 14:00 12:00 14:00 Rai Due
4 Bandiera di Monaco Grand Prix de Monaco Circuito di Monte Carlo Monaco 15 maggio 14:00 12:00 14:00 Italia 1
5 Bandiera della Spagna Gran Premio Marlboro de España Circuito di Barcellona-Catalogna Montmeló 29 maggio 14:00 12:00 14:00 Canale 5
6 Bandiera del Canada Grand Prix Molson du Canada Circuit Gilles Villeneuve Montréal 12 giugno 13:00 17:00 19:00 Italia 1
7 Bandiera della Francia Grand Prix de France Circuit de Nevers Magny-Cours Magny-Cours 3 luglio 14:00 12:00 14:00 Rai Due
8 Bandiera del Regno Unito British Grand Prix Silverstone Circuit Silverstone 10 luglio 14:00 13:00 15:00 Italia 1
9 Bandiera della Germania Großer Mobil 1 Preis von Deutschland Hockenheimring Hockenheim 31 luglio 14:00 12:00 14:00 Rai Due
10 Bandiera dell'Ungheria Marlboro Hungarian Grand Prix Hungaroring Mogyoród 14 agosto 14:00 12:00 14:00
11 Bandiera del Belgio Grand Prix de Belgique Circuito di Spa-Francorchamps Stavelot 28 agosto 14:00 12:00 14:00
12 Bandiera dell'Italia Pioneer Gran Premio d'Italia Autodromo Nazionale Monza Monza 11 settembre 14:00 12:00 14:00 Italia 1
13 Bandiera del Portogallo Grande Prémio de Portugal Autódromo do Estoril Cascais 25 settembre 14:00 13:00 14:00 Rai Due
14 Bandiera dell'Europa Gran Prix of Europe Circuito Permanente de Jerez Jerez de la Frontera 16 ottobre 14:00 13:00 14:00 Italia 1
15 Bandiera del Giappone Fuji Television Japanese Grand Prix Suzuka Circuit Suzuka 6 novembre 14:30 05:30 06:30 Rai Due
16 Bandiera dell'Australia Australian Grand Prix Adelaide Street Circuit Adelaide 13 novembre 14:00 03:00 04:00

La presentazione delle vetture[modifica | modifica wikitesto]

Costruttore Telaio Data lancio Luogo lancio
Rothmans Williams Renault FW16
FW16B
Tyrrell Racing Organisation 022
Mild Seven Benetton Ford B194
B194B
Marlboro McLaren Peugeot MP4/9
Footwork Ford FA15
Team Lotus 107C
109
Sasol Jordan 194
Tourtel Larrousse F1 LH94
Minardi Scuderia Italia M193B
M194
Ligier Gitanes Blondes JS39B
Scuderia Ferrari 412T1
412T1B
Sauber Mercedes C13
MTV Simtek Ford S941
Pacific Grand Prix Ltd PR01

I test[modifica | modifica wikitesto]

Accordi e fornitori[modifica | modifica wikitesto]

Inoltre, due dei migliori team avevano svelato nuovi schemi di colori, che riflettevano i nuovi accordi di sponsorizzazione dopo il ritiro della Camel dalla Formula Uno. La nuova sponsorizzazione della Williams da parte di Rothmans li aveva visti adottare il blu scuro e il bianco con finiture dorate e rosse, mentre il team Benetton era passato dal giallo all'azzurro e al verde menta del marchio di sigarette giapponese Mild Seven.

Scuderie e piloti[modifica | modifica wikitesto]

Scuderie[modifica | modifica wikitesto]

Dopo alcuni mesi di trattative la Minardi, che versava in una difficile situazione economica, e la Scuderia Italia, intenzionata a rinunciare a correre dopo la stagione precedente povera di risultati, annunciano la fusione tra loro.[7] All'elenco dei partecipanti si aggiungono due scuderie britanniche, la Simtek e la Pacific, entrambe debuttanti nel campionato mondiale di Formula 1.

Per quanto riguarda le forniture di motori, la McLaren passa dai propulsori Ford a quelli Peugeot, che debuttano in Formula 1,[8] la Footwork dai Mugen-Honda ai Ford,[9] processo inverso di quello fatto dalla Lotus;[10] la Larrousse sceglie i Ford, non essendo disponibile la motorizzazione Lamborghini.[11] I motori della Sauber, l'anno prima marchiati con lo stesso nome della vettura ma di produzione Ilmor, per il 1994 ricevono il supporto ufficiale della Mercedes, che fa così il suo ritorno in Formula 1.[12] Per quanto riguarda le due scuderie all'esordio, la Simtek viene equipaggiata di propulsori Ford, mentre la Pacific di motori Ilmor.

Piloti[modifica | modifica wikitesto]

Mika Häkkinen in azione a Silverstone: dopo i positivi risultati ottenuti nelle ultime gare della stagione precedente, il finlandese viene confermato dalla McLaren.

Sono tre le scuderie che confermano i piloti con cui avevano concluso la stagione precedente: la Jordan, che schiera Rubens Barrichello e Eddie Irvine,[13] la Lotus con i piloti Pedro Lamy e Johnny Herbert[10] e la Ferrari con la coppia formata da Jean Alesi e Gerhard Berger.[14]

Alain Prost, campione del mondo nel 1993, abbandona definitivamente la Formula 1 lasciando un posto vacante alla Williams; il sedile viene preso da Ayrton Senna, affiancato dal confermato Damon Hill,[15] che corre come l'anno precedente con il numero 0, mentre il numero 1 di campione del mondo in carica non viene assegnato.

La McLaren conferma Mika Häkkinen e gli affianca Martin Brundle, proveniente dalla Ligier,[16] mentre la Tyrrell conferma Ukyo Katayama e ingaggia Mark Blundell, anch'egli ex-Ligier;[17] la scuderia francese cambia dunque entrambi i piloti, schierando il rientrante Éric Bernard e il debuttante Olivier Panis.[13]

La Benetton sostituisce Riccardo Patrese, ritiratosi dalla Formula 1, con JJ Lehto, proveniente dalla Sauber,[18] pilota che però si infortuna in una sessione di test privati e perde l'inizio della stagione, in cui corre l'esordiente Jos Verstappen.[16] La scuderia svizzera affianca al confermato Karl Wendlinger il debuttante Heinz-Harald Frentzen al posto di Lehto.[19]

La Footwork cambia entrambi i piloti, Derek Warwick, al ritiro, e Aguri Suzuki, scegliendo Christian Fittipaldi, l'anno prima alla Minardi, e Gianni Morbidelli, nel 1993 collaudatore della Ferrari.[16]

La Larrousse fa debuttare il monegasco Olivier Beretta al posto di Philippe Alliot, passato al ruolo di tester per la McLaren, mentre resta in squadra Érik Comas.[20] La Minardi conferma Pierluigi Martini e ingaggia Michele Alboreto, in precedenza alla Scuderia Italia.[21]

Per quanto riguarda i due team all'esordio, la Simtek sceglie come piloti David Brabham e Jean-Marc Gounon,[22] ma, vista l'indisponibilità di quest'ultimo nella prima parte di stagione,[23] ripiega sull'esordiente Roland Ratzenberger, mentre la Pacific ingaggia Bertrand Gachot e Paul Belmondo.[24]

Dopo aver causato un pericoloso incidente in Brasile, Eddie Irvine riceve una squalifica di tre gare;[25] per la prima, il GP del Pacifico, viene sostituito da Aguri Suzuki,[26] mentre è assente anche Jean Alesi, infortunatosi in un test al Mugello[27] e sostituito da Nicola Larini. Nel GP di San Marino, è Andrea De Cesaris a guidare la vettura di Irvine, mentre Larini è ancora al posto di Alesi e fa il suo ritorno JJ Lehto alla guida della Benetton.[28]

A seguito degli incidenti mortali di Ayrton Senna e Roland Ratzenberger, a Monaco, le scuderie coinvolte, Williams e Simtek, iscrivono una sola vettura,[29] mentre De Cesaris guida la monoposto di Irvine, che sconta così l'ultima gara di squalifica; Alesi torna al volante della Ferrari.

Prima del Gran Premio di Spagna Pedro Lamy, della Lotus, è vittima di un grave incidente in un test a Silverstone ed è costretto a saltare il resto della stagione;[30] viene dunque richiamato Alessandro Zanardi. A seguito del grave incidente occorso a Karl Wendlinger a Monaco, la Sauber iscrive il solo Frentzen in questo Gran Premio; la Williams fa debuttare David Coulthard, mentre la Simtek presenta come secondo pilota Andrea Montermini,[31] che tuttavia subisce un infortunio nelle prove del Gran Premio spagnolo.[32]

Per il Canada la Sauber trova in Andrea De Cesaris il sostituto di Wendlinger,[33] mentre la Simtek è costretta a schierare una sola vettura, data l'indisponibilità di Montermini e della seconda monoposto, distrutta nel suo incidente.[23] Dal GP di Francia, J. Verstappen ritorna a correre al posto di Lehto con la Benetton, Jean-Marc Gounon inizia a correre con la Simtek mentre a Nigel Mansell, impegnato nello stesso anno nella Formula Indy, viene affidata la seconda Williams,[34] che ritorna a Coulthard dal GP di Gran Bretagna.

Nel Gran Premio d'Ungheria Philippe Alliot prende il posto di Mika Häkkinen, squalificato in seguito ad un incidente nella gara precedente;[35] in Belgio invece sostituisce Olivier Beretta alla Larrousse, mentre fa il suo debutto Philippe Adams con la Lotus, con cui corre anche in Portogallo.

In Italia JJ Lehto gareggia con la vettura di Michael Schumacher, squalificato dopo le infrazioni commesse a Silverstone,[36] mentre è Yannick Dalmas a guidare una delle Larrousse e Zanardi torna al volante della Lotus. Per il GP del Portogallo, Adams guida nuovamente per la Lotus, così come vengono confermati Dalmas alla Larrousse e Lehto al posto di M. Schumacher, che sconta la sua seconda e ultima gara di squalifica.

Nel Gran Premio d'Europa si assiste a diversi avvicendamenti: alla Williams ritorna Mansell per le ultime tre gare;[37] la Lotus schiera Zanardi ed Éric Bernard, mentre Johnny Herbert passa al posto di quest'ultimo alla Ligier; alla Larrousse viene ingaggiato fino a fine stagione Hideki Noda; Domenico Schiattarella sostituisce Jean-Marc Gounon alla Simtek.[38]

In occasione del penultimo appuntamento in Giappone, Mika Salo viene chiamato dalla Lotus per le ultime due gare, Johnny Herbert passa alla Benetton al fianco di M. Schumacher, Franck Lagorce va alla Ligier, JJ Lehto passa a correre per la Sauber, mentre solo per questa gara corre Taki Inoue per la Simtek.[39] Nell'ultimo GP, in Australia, Schiattarella torna alla guida della Simtek, mentre Jean-Denis Délétraz sostituisce Érik Comas alla Larrousse.[40]

Tabella riassuntiva[modifica | modifica wikitesto]

Scuderia Costruttore Telaio Motore Pneumatici Piloti GP Terzo pilota/Collaudatore
Bandiera del Regno Unito Rothmans Williams Renault Williams-Renault FW16
FW16B
Renault RS6 3.5 V10 G 0 Bandiera del Regno Unito Damon Hill Tutti Bandiera del Regno Unito David Coulthard
2 Bandiera del Brasile Ayrton Senna 1–3
Bandiera del Regno Unito David Coulthard 5–6, 8–13
Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell 7, 14–16
Bandiera del Regno Unito Tyrrell Racing Organisation Tyrrell-Yamaha 022 Yamaha OX10B 3.5 V10 G 3 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama Tutti n/a
4 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell Tutti
Bandiera del Regno Unito Mild Seven Benetton Ford Benetton-Ford B194
B194B
Ford EC Zetec-R 3.5 V8 G 5 Bandiera della Germania Michael Schumacher 1–11, 14–16 Bandiera dei Paesi Bassi Jos Verstappen
Bandiera del Canada Paul Tracy
Bandiera della Finlandia JJ Lehto 12–13
6 3–6
Bandiera dei Paesi Bassi Jos Verstappen 1–2, 7–14
Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert 15–16
Bandiera del Regno Unito Marlboro McLaren Peugeot McLaren-Peugeot MP4/9 Peugeot A6 3.5 V10 G 7 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen 1–9, 11–16 Bandiera della Francia Philippe Alliot
Bandiera della Francia Philippe Alliot 10
8 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Tutti
Bandiera del Regno Unito Footwork Ford Footwork-Ford FA15 Ford HB 3.5 V8 G 9 Bandiera del Brasile Christian Fittipaldi Tutti n/a
10 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Tutti
Bandiera del Regno Unito Team Lotus Lotus-Mugen-Honda 107C
109
Mugen-Honda MF-351HC 3.5 V10 G 11 Bandiera del Portogallo Pedro Lamy 1–4 n/a
Bandiera del Belgio Philippe Adams 11, 13
Bandiera della Francia Éric Bernard 14
Bandiera della Finlandia Mika Salo 15–16
Bandiera dell'Italia Alessandro Zanardi 5–10, 12
12 14–16
Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert 1–13
Bandiera dell'Irlanda Sasol Jordan Jordan-Hart 194 Hart 1035 3.5 V10 G 14 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Tutti n/a
15 Bandiera del Regno Unito Eddie Irvine 1, 5–16
Bandiera del Giappone Aguri Suzuki 2
Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris 3–4
Bandiera della Francia Tourtel Larrousse F1 Larrousse-Ford LH94 Ford HB 3.5 V8 G 19 Bandiera di Monaco Olivier Beretta 1–10 n/a
Bandiera della Francia Philippe Alliot 11
Bandiera della Francia Yannick Dalmas 12–13
Bandiera del Giappone Hideki Noda 14–16
20 Bandiera della Francia Érik Comas 1–15
Bandiera della Svizzera Jean-Denis Délétraz 16
Bandiera dell'Italia Minardi Scuderia Italia Minardi-Ford M193B
M194
Ford HB 3.5 V8 G 23 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini Tutti Bandiera dell'Italia Luca Badoer
24 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Tutti
Bandiera della Francia Ligier Gitanes Blondes Ligier-Renault JS39B Renault RS6 3.5 V10 G 25 Bandiera della Francia Éric Bernard 1–13 Bandiera della Francia Franck Lagorce
Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert 14
Bandiera della Francia Franck Lagorce 15–16
26 Bandiera della Francia Olivier Panis Tutti
Bandiera dell'Italia Scuderia Ferrari Ferrari 412T1
412T1B
Ferrari 043 3.5 V12 G 27 Bandiera della Francia Jean Alesi 1, 4–16 Bandiera dell'Italia Nicola Larini
Bandiera dell'Italia Nicola Larini 2–3
28 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Tutti
Bandiera della Svizzera Sauber Mercedes[41] Sauber-Mercedes C13 Mercedes-Benz 2175B 3.5 V10 G 29 Bandiera dell'Austria Karl Wendlinger 1–4 n/a
Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris 6–14
Bandiera della Finlandia JJ Lehto 15–16
30 Bandiera della Germania Heinz-Harald Frentzen Tutti
Bandiera del Regno Unito MTV Simtek Ford Simtek-Ford S941 Ford HB 3.5 V8 G 31 Bandiera dell'Australia David Brabham Tutti Bandiera dell'Italia Andrea Montermini
32 Bandiera dell'Austria Roland Ratzenberger 1–3
Bandiera dell'Italia Andrea Montermini 5
Bandiera della Francia Jean-Marc Gounon 7–13
Bandiera dell'Italia Domenico Schiattarella 14, 16
Bandiera del Giappone Taki Inoue 15
Bandiera del Regno Unito Pacific Grand Prix Ltd Pacific-Ilmor PR01 Ilmor 2175A 3.5 V10 G 33 Bandiera della Francia Paul Belmondo Tutti Bandiera dell'Italia Giovanni Lavaggi
Bandiera del Regno Unito Oliver Gavin
34 Bandiera del Belgio Bertrand Gachot Tutti

Circuiti e gare[modifica | modifica wikitesto]

In seguito agli eventi di Imola, diversi tracciati subiscono interventi, in parte provvisori, per incrementare il livello di sicurezza nei punti più veloci. In vista del Gran Premio di Spagna, la curva Nissan del circuito di Catalogna viene rallentata con l'installazione prima di essa di una chicane di gomme.[42] Per il Canada, sul circuito di Montréal, viene creata un'altra variante improvvisata nel tratto finale del tracciato, tra il tornante L'Epingle e la curva Droit du Casino.[43] Altri interventi vengono eseguiti sul circuito di Silverstone per il GP di Gran Bretagna, cioè il rallentamento delle curve Copse, Stowe e Priory e la trasformazione della curva Abbey in una chicane.[44] Per il Gran Premio di Germania all'Hockenheimring viene ridisegnata la terza chicane in modo da essere affrontata ad una velocità inferiore.[45] Il circuito di Spa-Francorchamps, che ospita la gara belga, subisce invece la modifica temporanea della curva Eau Rouge in una chicane.[46]

Lo svolgimento del Gran Premio d'Italia a Monza viene messo in pericolo a causa di diverse difficoltà emerse in sede di adeguamento agli standard di sicurezza, sia dal punto di vista burocratico sia da quello ambientale: infatti la realizzazione del progetto proposto dai piloti, cioè l'allargamento delle vie di fuga del tracciato, avrebbe comportato l'abbattimento di diversi alberi del parco, il che trova l'opposizione da parte della sovrintendenza ai beni culturali; la situazione di stallo nell'attuazione dei lavori porta il 12 agosto all'annullamento della gara da parte della FIA,[47][48] che però pochi giorni dopo rivede la decisione, accettando un diverso progetto:[49][50] alla fine il tracciato brianzolo subisce interventi alla seconda di Lesmo, resa sensibilmente più lenta.[51]

In vista del Portogallo, il circuito di Estoril viene rivisto nella curva Tanque, rapida piega verso destra rimpiazzata dalla chicane Gancho, costituita da due tornanti, uno a sinistra e uno a destra in salita.[52] Riguardo al circuito di Jerez, che, dopo aver ospitato il Gran Premio di Spagna dal 1986 al 1990, accoglie il GP d'Europa, rispetto alle edizioni disputatesi in precedenza sono presenti il curvone Sito Pons e, per motivi di sicurezza, la chicane Senna al posto della rapida curva dietro ai box.[53]

Riprese televisive[modifica | modifica wikitesto]

In Italia i Gran Premi di Formula 1 del 1994 furono trasmessi dapprima sulle reti Fininvest come Italia 1 e Canale 5, col commento di Andrea De Adamich e Guido Schittone e la partecipazione degli inviati dai box come Claudia Peroni e Giorgio Piola (futuro inviato dai box anche nelle reti Rai), all'interno di due programmi televisivi sportivi che trattavano solo di motori come Grand Prix e Formula 1 '94 per R.T.I. Sport, e poi su Rai 2 (che trasmise anche il tragico Gran Premio di Imola) col commento di Mario Poltronieri e Clay Regazzoni, con Ezio Zermiani e Gianfranco Palazzoli, anche in questo caso in Eurovisione all'interno di alcuni programmi televisivi sportivi in onda dal giovedì alla domenica.

Modifiche al regolamento[modifica | modifica wikitesto]

Regolamento tecnico[modifica | modifica wikitesto]

Tra le novità regolamentari per la stagione viene attuata la messa al bando degli aiuti elettronici ai piloti, per restituire un ruolo più determinante ad essi piuttosto che alle vetture.[54] Tra i dispositivi vietati figurano le sospensioni attive, il traction control, il cambio automatico, le quattro ruote motrici, l'ABS, i freni assistiti, il differenziale elettronico e la telemetria bidirezionale.[55] Viene inoltre introdotto un ulteriore elemento tattico con il ritorno dei rifornimenti durante la corsa,[1] che porta a una riduzione delle dimensioni dei serbatoi;[56] il dispositivo per il rabbocco di carburante è il medesimo per tutte le scuderie e viene fornito dalla FIA.[57]

In seguito ai fatti del GP di San Marino, a partire dal Gran Premio di Spagna vengono invece introdotte altre modifiche al regolamento, con lo scopo di diminuire la velocità delle vetture e incrementare il livello di sicurezza. Tra queste vi sono la riduzione delle dimensioni dell'alettone anteriore e dei diffusori e ritocchi ai deflettori laterali, per diminuire il carico aerodinamico. A partire dal successivo GP del Canada viene ridotta l'efficacia della presa d'aria del motore e imposto l'impiego di carburanti commerciali per ridurre la potenza dei propulsori. Inoltre vengono eseguiti altri interventi riguardanti l'abitacolo volti a migliorare la sicurezza per i piloti. Per il Gran Premio di Germania si decide di installare uno scalino sul fondo piatto, dello spessore di un centimetro, per ridurre l'effetto suolo.[58][59][60]

Regolamento sportivo[modifica | modifica wikitesto]

Rispetto alla stagione precedente, il numero dei partecipanti sale a 28; a seguito delle due sessioni di qualifica, i primi 26 piloti vengono ammessi alla gara. A partire dal Gran Premio di Monaco viene imposto un limite di velocità alle vetture nella corsia dei box, anche in gara.[61]

Riassunto della stagione[modifica | modifica wikitesto]

Gran Premio del Brasile[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Brasile 1994.

Alla vigilia del primo appuntamento stagionale il grande favorito per la conquista del titolo è il brasiliano Ayrton Senna, passato alla Williams, la vettura più competitiva degli ultimi anni. Nonostante i test invernali non si siano rivelati particolarmente eccezionali e il brasiliano si sia più volte lamentato della vettura, Senna riesce ad ottenere la pole position nel primo Gran Premio della stagione in Brasile. Dietro di lui Michael Schumacher e Jean Alesi.

Al via Senna scatta in testa e comanda la prima parte della gara, seguito a breve distanza da Schumacher; dopo il pit stop il tedesco prende però la testa della corsa per non lasciarla più. Il brasiliano, nel tentativo di tornare al comando, spinge troppo, compiendo un testacoda senza riuscire più a ripartire. Schumacher vince così il primo Gran Premio della stagione, seguito dall'altra Williams di Damon Hill e dalla Ferrari di Alesi. A punti anche Barrichello, Katayama e Wendlinger.

Gran Premio del Pacifico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Pacifico 1994.

Al secondo appuntamento, in Giappone, nel Gran Premio del Pacifico Senna parte ancora dalla pole, ma alla partenza viene eliminato da Mika Häkkinen che lo manda fuori pista, seguito dal ferrarista Nicola Larini che ha sostituito Alesi infortunatosi nei test. Intanto al quarto giro Hill finisce in testa-coda mentre era terzo e perde varie posizioni che recupererà fino a giungere secondo ma si dovrà ritirare per problemi al cambio. Al secondo posto sale quindi il ferrarista Berger, mentre il comando della corsa è in mano a Schumacher. Terzo giunge infine Barrichello, mentre quarto è Christian Fittipaldi che porta i primi punti alla Footwork, seguito da Frentzen e Comas.

Gran Premio di San Marino[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di San Marino 1994.
Ayrton Senna discute con il medico del circus, Sid Watkins, dopo l'incidente mortale dell'austriaco Roland Ratzenberger nelle qualifiche di Imola; il brasiliano perirà il giorno dopo in gara, in quello che sarà ricordato come uno dei Gran Premi più tragici nella storia della Formula 1.

Si giunge quindi al Gran Premio di San Marino con Schumacher solo in testa alla classifica. L'evento prende una brutta piega già nella giornata di venerdì, quando il giovane Barrichello della Jordan è protagonista di un terribile incidente alla Variante Bassa: immediatamente soccorso, si teme il peggio, ma fortunatamente il pilota non riporta gravi conseguenze se non alcune contusioni al braccio e al naso; i medici gli vietano precauzionalmente di prendere parte alla gara e alle qualifiche. Il giorno dopo, una tragedia si abbatte sul mondo della Formula 1: nel corso della sessione pomeridiana delle qualifiche Roland Ratzenberger della Simtek si schianta mortalmente contro il muro della curva intitolata a Gilles Villeneuve, incidente dovuto alla probabile rottura dell'ala anteriore. In un clima di tensione e paura, Senna ottiene la terza pole position consecutiva, preparando al contempo una bandiera austriaca per onorare Ratzenberger nel caso in cui vincesse la corsa.

Al via un terribile incidente che coinvolge la Lotus di Pedro Lamy e la Benetton di JJ Lehto causa il ferimento di una decina di tifosi. All'inizio del settimo giro, alle ore 14:17,[62] la Williams di Senna esce di pista al Tamburello a causa del cedimento del piantone dello sterzo causando lo schianto contro le barriere di protezione, con un'angolazione di 45° tale per cui la sospensione perfora il casco del pilota andando a conficcarsi nella testa. Il brasiliano morirà poche ore dopo per le gravi lesioni riportate al cervello. Proprio durante il dramma in pista Comas, che non si accorge della bandiera rossa, esce dai box e rischia di schiantarsi contro l'elicottero di soccorso, atterrato in pista. La gara continua e si sfiora nuovamente la tragedia: Alboreto perde uno pneumatico all'interno della corsia dei box e ferisce vari meccanici, questa volta per fortuna non gravemente. La corsa si conclude, in un'atmosfera a dir poco surreale, con la vittoria di Schumacher: sul podio, al fianco del tedesco, si uniscono il ferrarista Larini e il finlandese Häkkinen. Punti iridati anche per Wendlinger, Katayama e Hill.

Gran Premio di Monaco[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Monaco 1994.

Ancora una volta sulla Formula 1 si rischia una tragedia: nella successiva corsa, a Montecarlo, l'austriaco Wendlinger durante le prove del giovedì si schianta con la sua Sauber all'uscita del tunnel contro le barriere di protezione. Estratto dalla vettura in coma viene portato in ospedale, si salverà ma la sua carriera sarà stroncata irrimediabilmente. Nelle prove Schumacher, che ha perso il suo più grande rivale Senna, centra la prima pole in carriera davanti ad Häkkinen. Al via Hill e Häkkinen si toccano eliminandosi a vicenda. La gara non riserva grandi emozioni e Schumacher ottiene una vittoria facile davanti a Martin Brundle su McLaren e Gerhard Berger su Ferrari. A punti anche Andrea De Cesaris su Jordan, che sostituisce lo squalificato Eddie Irvine, Jean Alesi e Michele Alboreto con la Minardi.

Gran Premio di Spagna[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Spagna 1994.

In Spagna la Williams torna al successo grazie a Damon Hill, favorito anche dai guai di Schumacher. Al tedesco si blocca infatti il cambio in quinta marcia, ma nonostante ciò conclude la gara secondo, alle spalle del pilota inglese. Anche in Spagna un altro incidente; l'italiano Andrea Montermini si schianta contro le barriere di protezioni dell'ultima, velocissima curva del tracciato, riportando ferite a entrambi i piedi che, seppur non particolarmente serie, costringeranno il pilota italiano a un lungo stop. Per quanto riguarda la gara si rivede sul podio (per l'ultima volta) la Tyrrell con Mark Blundell, che si lascia alle spalle anche Alesi. A punti anche Pierluigi Martini con la Minardi ed Eddie Irvine rientrato dalla squalifica con la Jordan. Debutta inoltre in Formula 1 lo scozzese David Coulthard come sostituto di Ayrton Senna.

Gran Premio del Canada[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Canada 1994.

In Canada ritorna dominatore incontrastato Schumacher, autore di uno hat trick, con Damon Hill secondo seguito da Alesi e Berger, che soffia la quarta piazza a Morbidelli costretto al ritiro a pochi giri dal termine. A punti anche Coulthard e JJ Lehto, l'ultimo favorito dalla squalifica di Christian Fittipaldi a causa del sottopeso della vettura.

Gran Premio di Francia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Francia 1994.
Pierluigi Martini, qui impegnato alla guida della Minardi nel corso del Gran Premio di Gran Bretagna, ottiene i primi punti stagionali in Francia.

In Francia si ha il ritorno in Formula 1 di Nigel Mansell al posto di Coulthard, ma la sua gara durerà solo 45 giri quando verrà costretto al ritiro. Ancora una volta si impone Michael Schumacher con Hill alle sue spalle insieme a Berger e a Heinz Harald Frentzen. A punti anche Martini e De Cesaris.

Gran Premio di Gran Bretagna[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Gran Bretagna 1994.

Al Gran Premio di Gran Bretagna Schumacher commette il suo primo errore della stagione: nel giro di ricognizione supera due volte Hill, in pole position. Questo provoca uno stop-and-go, ma il tedesco, su consiglio della squadra, non lo rispetta. Gli viene allora esposta la bandiera nera, ma ancora una volta Schumacher non obbedisce e, dopo aver scontato soltanto lo stop-and-go di 5 secondi, termina tranquillamente la sua gara in seconda posizione. Il consiglio mondiale della FIA deciderà successivamente di punire il tedesco con due gare di squalifica e con l'annullamento del secondo posto conseguito. La Benetton-Ford, presenta appello, la cui discussione è fissata per fine agosto: in questo modo Schumacher potrà partecipare alla gara di casa. Vince la gara Hill seguito da Alesi e Häkkinen che completano il podio, mentre a punti vanno Barrichello, Coulthard e Katayama.

Gran Premio di Germania[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Germania 1994.
Le due Ferrari in occasione del Gran Premio di Gran Bretagna: nella gara successiva, tenutasi ad Hockenheim, la Ferrari, grazie a Berger, torna a vincere un Gran Premio a distanza di quattro anni.

In Germania finalmente la Ferrari torna alla vittoria, a distanza di quattro anni dall'ultimo successo che il Cavallino aveva ottenuto con Alain Prost nel Gp di Spagna 1990. Artefice del successo è l'austriaco Berger che domina sia in prova che in gara, mentre il compagno Alesi, partito in seconda posizione, è costretto al ritiro dopo poche centinaia di metri per problemi elettrici. I due contendenti al titolo, invece, sono entrambi fuori dalla zona punti; Hill giunge ottavo (anche a causa di una supplementare sosta ai box, dopo essere stato coinvolto in un maxi-incidente al via) e Schumacher si ritira per problemi di motore, dopo una intensa lotta con la Ferrari di Berger. Il podio viene così completato dalle due Ligier di Olivier Panis ed Éric Bernard, mentre gli altri punti sono conquistati da Fittipaldi, Morbidelli e Comas. Ancora una tragedia sfiorata, stavolta ai box quando la Benetton di Jos Verstappen prende fuoco durante il rifornimento. Il pilota olandese se la caverà fortunatamente solo con lievi ustioni alle mani e al viso.

Gran Premio d'Ungheria[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Ungheria 1994.
Jos Verstappen, terzo classificato in Ungheria, ottiene il suo miglior risultato in carriera a poche settimane di distanza dal terribile incidente occorsogli in Germania.

In Ungheria Schumacher torna alla vittoria e non ha rivali in una gara abbastanza monotona che vede il primo podio di Verstappen. A punti anche Brundle, Blundell e Panis.

Gran Premio del Belgio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Belgio 1994.

Al Gran Premio del Belgio ancora una squalifica per Schumacher. Il tedesco stavolta vince regolarmente, ma poche ore dopo viene squalificato perché il fondo della vettura risulta troppo rovinato, probabilmente anche a causa di un testacoda del pilota tedesco durante la gara. Vittoria che va quindi a Damon Hill, seguito da Häkkinen e Verstappen, con Coulthard che giunge quarto con l'altra Williams. Mark Blundell e Gianni Morbidelli si accaparrano gli ultimi punti disponibili.

Gran Premio d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Italia 1994.
Johnny Herbert, qui ritratto a Silverstone, è autore di una grande qualifica a Monza.

In Italia, senza Schumacher, sembra tutto fatto per la Ferrari che conquista la prima fila con Alesi in pole e domina la prima parte di gara. Alla prima sosta però, Alesi, rimane fermo e non riesce a ripartire. Inoltre Berger è ostacolato da Panis e da una condizione fisica non ottimale, a causa di un incidente nel warm-up alla Variante Della Roggia. Tutti fattori che portano alla vittoria di Damon Hill che con il suo rivale fuori anche per la gara successiva comincia a sperare di poter lottare per la conquista del titolo. Completano il podio Berger e Häkkinen. Verstappen e Lehto chiamati a difendere i colori Benetton sembrano non poter niente contro lo strapotere Williams e si arrendono senza neanche raggiungere la zona punti, che invece è conquistata da Barrichello, Brundle e Coulthard, quest'ultimo a lungo in seconda posizione ma che rimane senza benzina a poche centinaia di metri dal traguardo.

Gran Premio del Portogallo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Portogallo 1994.
David Coulthard al Gran Premio di Gran Bretagna: all'Estoril il pilota scozzese ottiene il primo podio in carriera.

Doppietta Williams in Portogallo con Hill primo e Coulthard secondo, con Berger che poteva evitare il tutto se il suo cambio non si fosse fuso dopo 7 giri quando era secondo dopo essere partito dalla pole. Il podio è completato da Mika Häkkinen, mentre la zona punti è completata da Barrichello, Verstappen e Brundle. Coulthard lascerà il volante della Williams n. 2 a Nigel Mansell per le ultime tre gare.

Gran Premio d'Europa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Europa 1994.

A Jerez ritorna Schumacher e vince, proprio davanti al suo rivale Hill, che si era portato a un punto di distanza dal tedesco in classifica. Vittoria ottenuta grazie a un'ottima strategia: infatti Schumacher si è portato in testa dopo le soste ai box e non ha concesso alcuna chance a Hill. Dietro ai due ancora a podio Häkkinen seguito da Irvine, Berger e Frentzen.

Gran Premio del Giappone[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Giappone 1994.

Al Gran Premio del Giappone è il diluvio e Schumacher parte in pole, comandando la gara. Presto esce la safety car e i piloti si accodano. Martin Brundle, però, esce di pista e investe un commissario di percorso. Si decide quindi per una nuova partenza e la classifica finale sarà data per somma dei tempi. Schumacher è in testa, ma la strategia con una sosta in più di Hill, seppur nettamente più lento del rivale sul bagnato, lo relegherà al secondo posto a soli 4 secondi dalla testa e a giocarsi il mondiale all'ultima gara con un solo punto di vantaggio. Dietro i due battistrada sul podio va anche Alesi dopo un duello estenuante con Mansell, seguiti da Eddie Irvine e Heinz Harald Frentzen.

Gran Premio d'Australia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Australia 1994.

In Australia la pole position è di Nigel Mansell, però Michael Schumacher, secondo nelle qualifiche e uscito anche indenne da un brutto incidente nelle prove del venerdì, è il più rapido al via portandosi subito al comando, e nella prima parte di gara riesce a rimanere in testa facendo un tira e molla con Hill, mantenendo un vantaggio sull'inglese attorno al secondo. Al 36º giro, però il tedesco commette un errore andando a toccare un muro; dopo l'urto rientra in pista mentre sopraggiunge Damon Hill che tenta il sorpasso nella successiva curva a destra. Schumacher chiude la traiettoria (secondo molti con l'intenzione di cercare l'incidente[63]), Hill non riesce a evitare il contatto col tedesco che finisce la sua gara nelle barriere, mentre l'inglese danneggia la monoposto in maniera irreparabile (piegando una sospensione), impossibilitandolo a procedere oltre, nonostante una disperata quanto inutile sosta ai box[64].

Tale incidente, che per certi versi ricorda i duelli "fisici" tra Senna e Prost nel biennio 1989-1990[64], suscita grandi polemiche sulla condotta di Schumacher[63], ma la FIA classifica l'incidente come un normale episodio di gara, non riscontrando prove di una intenzionalità del contatto da parte del tedesco[65]. Schumacher che aveva 1 punto di vantaggio all'inizio del GP, lo mantiene grazie a questa collisione e si aggiudica il suo primo titolo mondiale, che nella conferenza stampa post-gara dedicherà ad Ayrton Senna[64]. Il comando della gara è poi preso da Nigel Mansell, il "Leone", tallonato dalla Ferrari di Berger, competitiva in gara dopo delle difficili qualifiche. Nei pit-stop l'austriaco passa in testa, ma un errore a poche curve dalla fine concederà l'ultima vittoria all'inglese della Williams. Completa poi il podio Martin Brundle. Il titolo piloti è così vinto per un solo punto (92 a 91) da Michael Schumacher, mentre il titolo costruttori è conquistato dalla Williams con 15 lunghezze di vantaggio sulla Benetton.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Risultati dei Gran Premi[modifica | modifica wikitesto]

Gran Premio Circuito Pole position Giro veloce Pilota vincitore Costruttore vincitore Resoconto
1 Bandiera del Brasile Gran Premio del Brasile Autodromo José Carlos Pace Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Ford Resoconto
2 Bandiera della Comunità del Pacifico Gran Premio del Pacifico TI Circuit Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Ford Resoconto
3 Bandiera di San Marino Gran Premio di San Marino Autodromo Enzo e Dino Ferrari Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Ford Resoconto
4 Bandiera di Monaco Gran Premio di Monaco Circuito di Monte Carlo Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Ford Resoconto
5 Bandiera della Spagna Gran Premio di Spagna Circuito di Barcellona-Catalogna Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
6 Bandiera del Canada Gran Premio del Canada Circuit Gilles Villeneuve Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Ford Resoconto
7 Bandiera della Francia Gran Premio di Francia Circuit de Nevers Magny-Cours Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Ford Resoconto
8 Bandiera del Regno Unito Gran Premio di Gran Bretagna Silverstone Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
9 Bandiera della Germania Gran Premio di Germania Hockenheimring Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Bandiera dell'Italia Ferrari Resoconto
10 Bandiera dell'Ungheria Gran Premio d'Ungheria Hungaroring Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Ford Resoconto
11 Bandiera del Belgio Gran Premio del Belgio Circuito di Spa-Francorchamps Bandiera del Brasile Rubens Barrichello Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
12 Bandiera dell'Italia Gran Premio d'Italia Autodromo Nazionale Monza Bandiera della Francia Jean Alesi Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
13 Bandiera del Portogallo Gran Premio del Portogallo Autódromo do Estoril Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Bandiera del Regno Unito David Coulthard Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
14 Bandiera dell'Europa Gran Premio d'Europa Circuito Permanente de Jerez Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton-Ford Resoconto
15 Bandiera del Giappone Gran Premio del Giappone Suzuka Circuit Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto
16 Bandiera dell'Australia Gran Premio d'Australia Adelaide Street Circuit Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Williams-Renault Resoconto

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Sistema di punteggio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema di punteggio della Formula 1.
Posizione                  
Punti 10 6 4 3 2 1

Classifica piloti[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Pilota Punti
1 Bandiera della Germania Michael Schumacher 1 1 1 1 2 1 1 SQ Rit 1 SQ ES ES 1 2 Rit 92
2 Bandiera del Regno Unito Damon Hill 2 Rit 6 Rit 1 2 2 1 8 2 1 1 1 2 1 Rit 91
3 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Rit 2 Rit 3 Rit 4 3 Rit 1 12* Rit 2 Rit 5 Rit 2 41
4 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen Rit Rit 3 Rit Rit Rit Rit 3 Rit ES 2 3 3 3 7 12* 26
5 Bandiera della Francia Jean Alesi 3 5 4 3 Rit 2 Rit Rit Rit Rit Rit 10 3 6 24
6 Bandiera del Brasile Rubens Barrichello 4 3 NQ Rit Rit 7 Rit 4 Rit Rit Rit 4 4 12 Rit 4 19
7 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Rit Rit 8 2 11* Rit Rit Rit Rit 4* Rit 5 6 Rit Rit 3 16
8 Bandiera del Regno Unito David Coulthard Rit 5 5 Rit Rit 4 6* 2 14
9 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Rit Rit 4 1 13
10 Bandiera dei Paesi Bassi Jos Verstappen Rit Rit Rit 8 Rit 3 3 Rit 5 Rit 10
11 Bandiera della Francia Olivier Panis 11 9 11 9 7 12 Rit 12 2 6 7 10 SQ 9 11 5 9
12 Bandiera del Regno Unito Mark Blundell Rit Rit 9 Rit 3 10* 10 Rit Rit 5 5 Rit Rit 13 Rit Rit 8
13 Bandiera della Germania Heinz-Harald Frentzen Rit 5 7 NP Rit Rit 4 7 Rit Rit Rit Rit Rit 6 6 7 7
14 Bandiera dell'Italia Nicola Larini Rit 2 6
15 Bandiera del Brasile Christian Fittipaldi Rit 4 13* Rit Rit SQ 8 9 4 14* Rit Rit 8 17 8 8 6
16 Bandiera del Regno Unito Eddie Irvine Rit ES ES ES 6 Rit Rit Rit Rit Rit 13* Rit 7 4 5 Rit 6
17 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama 5 Rit 5 Rit Rit Rit Rit 6 Rit Rit Rit Rit Rit 7 Rit Rit 5
18 Bandiera della Francia Éric Bernard Rit 10 12 Rit 8 13 Rit 13 3 10 10 7 10 18 4
19 Bandiera dell'Austria Karl Wendlinger 6 Rit 4 NP 4
20 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Rit 4 Rit 6 Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit 4
21 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini 8 Rit Rit Rit 5 9 5 10 Rit Rit 8 Rit 12 15 Rit 9 4
22 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit 5 Rit 6 Rit 9 11 Rit Rit 3
23 Bandiera della Francia Érik Comas 9 6 Rit 10 Rit Rit 11* Rit 6 8 Rit 8 Rit Rit 9 2
24 Bandiera della Finlandia JJ Lehto Rit 7 Rit 6 9 Rit Rit 10 1
25 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Rit Rit Rit 6 Rit 11 Rit Rit Rit 7 9 Rit 13 14 Rit Rit 1
26 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert 7 7 10 Rit Rit 8 7 11 Rit Rit 12 Rit 11 8 Rit Rit 0
27 Bandiera di Monaco Olivier Beretta Rit Rit Rit 8 Rit Rit Rit 14 7 9 0
28 Bandiera del Portogallo Pedro Lamy 10 8 Rit 11 0
29 Bandiera della Francia Jean-Marc Gounon 9 16 Rit Rit 11 Rit 15 0
30 Bandiera dell'Italia Alessandro Zanardi 9 15 Rit Rit Rit 13 Rit 16 13 Rit 0
31 Bandiera dell'Australia David Brabham 12 Rit Rit Rit 10 14 Rit 15 Rit 11 Rit Rit Rit Rit 12 Rit 0
32 Bandiera della Finlandia Mika Salo 10 Rit 0
33 Bandiera della Francia Franck Lagorce Rit 11 0
34 Bandiera dell'Austria Roland Ratzenberger NQ 11 NP 0
35 Bandiera della Francia Yannick Dalmas Rit 14 0
36 Bandiera del Belgio Philippe Adams Rit 16 0
37 Bandiera dell'Italia Domenico Schiattarella 19 Rit 0
Bandiera del Belgio Bertrand Gachot Rit NQ Rit Rit Rit Rit NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ 0
Bandiera del Brasile Ayrton Senna Rit Rit Rit 0
Bandiera del Giappone Hideki Noda Rit Rit Rit 0
Bandiera della Francia Paul Belmondo NQ NQ NQ Rit Rit NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ 0
Bandiera della Francia Philippe Alliot Rit Rit 0
Bandiera del Giappone Aguri Suzuki Rit 0
Bandiera del Giappone Taki Inoue Rit 0
Bandiera della Svizzera Jean-Denis Délétraz Rit 0
Bandiera dell'Italia Andrea Montermini NQ 0
Pos. Pilota Punti
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

* Indica quei piloti che non hanno terminato la gara ma sono ugualmente classificati avendo coperto, come previsto dal regolamento, almeno il 90% della distanza totale.

Classifica costruttori[modifica | modifica wikitesto]

Posizione Scuderia Pilota BRA
Bandiera del Brasile
PAC
Bandiera della Comunità del Pacifico
SMR
Bandiera di San Marino
MON
Bandiera di Monaco
SPA
Bandiera della Spagna
CAN
Bandiera del Canada
FRA
Bandiera della Francia
GBR
Bandiera del Regno Unito
GER
Bandiera della Germania
UNG
Bandiera dell'Ungheria
BEL
Bandiera del Belgio
ITA
Bandiera dell'Italia
POR
Bandiera del Portogallo
EUR
Bandiera dell'Europa
GIA
Bandiera del Giappone
AUS
Bandiera dell'Australia
Punti
1 Bandiera del Regno Unito Williams-Renault 0 2 Rit 6 Rit 1 2 2 1 8 2 1 1 1 2 1 Rit 118
2 Rit Rit Rit Rit 5 Rit 5 Rit Rit 4 6* 2 Rit 4 1
2 Bandiera del Regno Unito Benetton-Ford 5 1 1 1 1 2 1 1 SQ Rit 1 SQ 9 Rit 1 2 Rit 103
6 Rit Rit Rit 7 Rit 6 Rit 8 Rit 3 3 Rit 5 Rit Rit Rit
3 Bandiera dell'Italia Ferrari 27 3 Rit 2 5 4 3 Rit 2 Rit Rit Rit Rit Rit 10 3 6 71
28 Rit 2 Rit 3 Rit 4 3 Rit 1 12* Rit 2 Rit 5 Rit 2
4 Bandiera del Regno Unito McLaren-Peugeot 7 Rit Rit 3 Rit Rit Rit Rit 3 Rit Rit 2 3 3 3 7 12* 42
8 Rit Rit 8 2 11* Rit Rit Rit Rit 4* Rit 5 6 Rit Rit 3
5 Bandiera dell'Irlanda Jordan-Hart 14 4 3 NQ Rit Rit 7 Rit 4 Rit Rit Rit 4 4 12 Rit 4 28
15 Rit Rit Rit 4 6 Rit Rit Rit Rit Rit 13* Rit 7 4 5 Rit
6 Bandiera della Francia Ligier-Renault 25 Rit 10 12 Rit 8 13 Rit 13 3 10 10 7 10 8 Rit 11 13
26 11 9 11 9 7 12 Rit 12 2 6 7 10 SQ 9 11 5
7 Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Yamaha 3 5 Rit 5 Rit Rit Rit Rit 6 Rit Rit Rit Rit Rit 7 Rit Rit 13
4 Rit Rit 9 Rit 3 10* 10 Rit Rit 5 5 Rit Rit 13 Rit Rit
8 Bandiera della Svizzera Sauber-Mercedes 29 6 Rit 4 NP Rit 6 Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit 10 12
30 Rit 5 7 NP Rit Rit 4 7 Rit Rit Rit Rit Rit 6 6 7
9 Bandiera del Regno Unito Footwork-Ford 9 Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit 5 Rit 6 Rit 9 11 Rit Rit 9
10 Rit 4 13* Rit Rit SQ 8 9 4 14* Rit Rit 8 17 8 8
10 Bandiera dell'Italia Minardi-Ford 23 8 Rit Rit Rit 5 9 5 10 Rit Rit 8 Rit 12 15 Rit 9 5
24 Rit Rit Rit 6 Rit 11 Rit Rit Rit 7 9 Rit 13 14 Rit Rit
11 Bandiera della Francia Larrousse-Ford 19 9 6 Rit 10 Rit Rit 11* Rit 6 8 Rit 8 Rit Rit 9 Rit 2
20 Rit Rit Rit 8 Rit Rit Rit 14 7 9 Rit Rit 14 Rit Rit Rit
12 Bandiera del Regno Unito Lotus-Mugen-Honda 11 7 7 10 Rit Rit 8 7 11 Rit Rit 12 Rit 11 18 10 Rit 0
12 10 8 Rit 11 9 15 Rit Rit Rit 13 Rit Rit 16 16 13 Rit
13 Bandiera del Regno Unito Simtek-Ford 31 12 Rit Rit Rit 10 14 Rit 15 Rit 11 Rit Rit Rit Rit 12 Rit 0
32 NQ 11 NP NQ 9 16 Rit Rit 11 Rit 15 19 Rit Rit
14 Bandiera del Regno Unito Pacific-Ilmor 33 NQ NQ NQ Rit Rit NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ 0
34 Rit NQ Rit Rit Rit Rit NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ NQ
Posizione Costruttore Pilota BRA
Bandiera del Brasile
PAC
Bandiera della Comunità del Pacifico
SMR
Bandiera di San Marino
MON
Bandiera di Monaco
SPA
Bandiera della Spagna
CAN
Bandiera del Canada
FRA
Bandiera della Francia
GBR
Bandiera del Regno Unito
GER
Bandiera della Germania
UNG
Bandiera dell'Ungheria
BEL
Bandiera del Belgio
ITA
Bandiera dell'Italia
POR
Bandiera del Portogallo
EUR
Bandiera della Spagna
GIA
Bandiera del Giappone
AUS
Bandiera dell'Australia
Punti
Colore Risultati
Oro Vincitore
Argento 2º posto
Bronzo 3º posto
Verde Finita, a punti
Blu Finita, senza punti
Finita, non classificato (NC)
Viola Non finita (Rit)
Rosso Non qualificato (NQ)
Non pre-qualificato (NPQ)
Nero Squalificato (SQ)
Bianco Non partito (NP)
Celeste Disputa solo le prove (SP)
Iscritto alle prove libere - Terzo pilota (TP)
- dal 2003 al 2006
Vuoto Non prende parte alle prove (NPR)
Iscritto ma non presente, non arrivato (NA)
Ritirato prima dell'evento (WD)
Infortunato (INF)
Escluso (ES)
Gara cancellata (C)

* Indica quei piloti che non hanno terminato la gara ma sono ugualmente classificati avendo coperto, come previsto dal regolamento, almeno il 90% della distanza totale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (ES) La normativa del 94, a punto, El Mundo Deportivo, 15 ottobre 1993, p. 29.
  2. ^ F1 varato il calendario 1994 con 16 G.P., in Corriere della Sera, 11 dicembre 1993 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2015).
  3. ^ Circuiti: Buenos Aires, Palermo (1994), su gdecarli.it.
  4. ^ (ES) Confirmado el G.P. de Argentina, El Mundo Deportivo, 7 febbraio 1994, p. 48.
  5. ^ (ES) El G.P. de Argentina cae definitivamente del Mundial de F-1, El Mundo Deportivo, 3 giugno 1994, p. 54.
  6. ^ Sicurezza e Monza, la F1 si ritrova, La Repubblica, 4 giugno 1994, p. 26.
  7. ^ Alboreto riparte da dove ha cominciato, in Corriere della Sera, 8 marzo 1994 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2012).
  8. ^ (ES) Franco-británica: la gran alianza, in El Mundo Deportivo, 13 ottobre 1993, p. 39.
  9. ^ (ES) Footwork, con motores Ford HB el próximo año, in El Mundo Deportivo, 14 dicembre 1993, p. 28.
  10. ^ a b (ES) Johnny Herbert y Lamy continuarán en Lotus, in El Mundo Deportivo, 25 ottobre 1993, p. 45.
  11. ^ (ES) Problemas para Larrousse, in El Mundo Deportivo, 5 gennaio 1994, p. 40.
  12. ^ (ES) La F-1 vuelve a rugir en el Circuit, in El Mundo Deportivo, 14 dicembre 1993, p. 27.
  13. ^ a b (ES) Extra Formula-1 94, in El Mundo Deportivo, 23 marzo 1994, p. 37.
  14. ^ (ES) Ferrari confirma a Alesi, in El Mundo Deportivo, 30 settembre 1993, p. 46.
  15. ^ (ES) Williams ficha a Ayrton Senna, in El Mundo Deportivo, 12 ottobre 1993, p. 36.
  16. ^ a b c (ES) Extra Formula-1 94, in El Mundo Deportivo, 23 marzo 1994, p. 36.
  17. ^ (ES) Blundell, a Tyrrell, in El Mundo Deportivo, 12 gennaio 1994, p. 46.
  18. ^ (ES) El equipo Benetton ficha al finlandés Lehto para el Mundial de Fórmula 1, in El Mundo Deportivo, 15 gennaio 1994, p. 59.
  19. ^ (ES) Heinz Harald Frentzen, a Sauber en lugar de Lehto, in El Mundo Deportivo, 24 ottobre 1993, p. 37.
  20. ^ (ES) Larrousse presentó su equipo, in El Mundo Deportivo, 8 gennaio 1994, p. 52.
  21. ^ (ES) Minardi confirma a Martini y Alboreto como pilotos, in El Mundo Deportivo, 5 febbraio 1994, p. 42.
  22. ^ (ES) La FIA hace pública la lista de inscritos, in El Mundo Deportivo, 22 gennaio 1994, p. 44.
  23. ^ a b (EN) Simtek - Full profile, su f1rejects.com. URL consultato il 6 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2007).
  24. ^ (ES) Extra Formula-1 94, in El Mundo Deportivo, 23 marzo 1994, p. 38.
  25. ^ Irvine squalificato per 3 Gran Premi, in Corriere della Sera, 7 aprile 1994.
  26. ^ C'è il Gran Premio dello Yen, in Corriere della Sera, 14 aprile 1994.
  27. ^ Vertebre schiacciate, Alesi si deve fermare, in Corriere della Sera, 6 aprile 1994.
  28. ^ La macchina decolla, brivido a Imola, in Corriere della Sera, 30 aprile 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  29. ^ La Williams e la Simtek con una sola monoposto, in Corriere della Sera, 10 maggio 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  30. ^ Lamy, paura a Silverstone, in La Repubblica, 25 maggio 1994.
  31. ^ "Togliete quel muro o non corriamo", in Corriere della Sera, 27 maggio 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  32. ^ Formula terrore, tocca a Montermini, in Corriere della Sera, 29 maggio 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  33. ^ Qui Canada, cercasi formula sicura, in Corriere della Sera, 10 giugno 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  34. ^ Alesi e la nuova Ferrari "La vittoria si avvicina", in Corriere della Sera, 1º luglio 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  35. ^ Schumacher vola, Ferrari a picco, in Corriere della Sera, 15 agosto 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  36. ^ Schumacher resta a piedi, in Corriere della Sera, 31 agosto 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  37. ^ Mansell: per Hill e per soldi, in Corriere della Sera, 13 ottobre 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  38. ^ (ES) Mansell, un talento intacto, in El Mundo Deportivo, 14 ottobre 1994, p. 42.
  39. ^ Asta miliardaria per Schumacher, in Corriere della Sera, 4 novembre 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  40. ^ (ES) Deletraz, a la F-1, in El Mundo Deportivo, 6 novembre 1994, p. 53.
  41. ^ La Sauber viene iscritta fino al Gran Premio del Canada come "Broker Sauber Mercedes".
  42. ^ Lauda teme la nuova chicane: "Prevedo un incidente", in Corriere della Sera, 28 maggio 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  43. ^ (ES) Siguen los cambios, pero sin problemas, in El Mundo Deportivo, 9 giugno 1994, p. 42.
  44. ^ (ES) A Silverstone le echan el freno, in El Mundo Deportivo, 7 luglio 1994, p. 45.
  45. ^ (ES) Hill y Berger están por delante de Schumacher, in El Mundo Deportivo, 30 luglio 1994, p. 35.
  46. ^ (ES) Ferrari, a aprovechar la ocasión, in El Mundo Deportivo, 26 agosto 1994, p. 38.
  47. ^ Annullato il Gran Premio di Monza, in Corriere della Sera, 13 agosto 1994 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
  48. ^ (ES) La FIA suspende el G.P. de Italia definitivamente, in El Mundo Deportivo, 13 agosto 1994, p. 36.
  49. ^ Monza ha vinto, con un piccolo ricatto, in Corriere della Sera, 17 agosto 1994.
  50. ^ (ES) La FIA decide 'resucitar' el Gran Premio de Italia, in El Mundo Deportivo, 16 agosto 1994, p. 30.
  51. ^ A Monza c'è il limite di velocità, in Corriere della Sera, 9 settembre 1994 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2015).
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  54. ^ Senna Schumacher: che il duello cominci, Corriere della Sera, 27 marzo 1994 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2015).
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  58. ^ Formula omicidi, rivoluzione tardiva, Corriere della Sera, 14 maggio 1994 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2014).
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