Pederobba

Pederobba
comune
Pederobba – Stemma
Pederobba – Bandiera
Pederobba – Veduta
Pederobba – Veduta
campanile della Chiesa dei Santi Piero e Paolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Treviso
Amministrazione
SindacoMarco Turato (Lega Nord - liste civiche) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate45°52′26″N 11°56′51″E / 45.873889°N 11.9475°E45.873889; 11.9475 (Pederobba)
Altitudine174 m s.l.m.
Superficie27,32 km²
Abitanti7 340[1] (30-6-2023)
Densità268,67 ab./km²
FrazioniCovolo, Onigo (sede comunale), Levada, Pederobba
Località: Curogna, Levada
Comuni confinantiCavaso del Tomba, Cornuda, Crocetta del Montello, Monfumo, Setteville (BL), Valdobbiadene, Vidor
Altre informazioni
Cod. postale31040
Prefisso0423
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT026056
Cod. catastaleG408
TargaTV
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 638 GG[3]
Nome abitantipederobbesi
Patronosanti Pietro e Paolo
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pederobba
Pederobba
Pederobba – Mappa
Pederobba – Mappa
Il territorio comunale nella provincia di Treviso
Sito istituzionale

Pederobba (Pederoba in veneto) è un comune italiano di 7 340 abitanti della provincia di Treviso in Veneto. Si tratta di un comune sparso in quanto sede comunale è la frazione Onigo, pur esistendo una frazione omonima al comune. Il comune inoltre fa parte dell'unione montana Monfenera Piave Cesen.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Pederobba sorge su un'area ritenuta strategica sin dall'epoca antica: sulla riva destra del Piave e ai piedi delle prealpi Bellunesi, mette in comunicazione l'area montana (Feltrino) con la pianura attraverso la SS 348 "Feltrina".

Gli abitati di Pederobba e Curogna si dispongono all'inizio della Valcavasia, su un'area pianeggiante compresa tra i colli Asolani e le prealpi Bellunesi. Onigo, Levada e Covolo si trovano più a sud, su un pianoro che si apre verso Cornuda e Crocetta.

L'altitudine massima è di 780 m s.l.m. e si ravvisa in corrispondenza del Monfenera, estremità orientale del gruppo del Grappa e limite settentrionale del comune. La minima è di 134 m e corrisponde al letto del Piave presso la zona di Covolo.

Oltre al Piave, i corsi d'acqua degni di nota sono il Curogna, che scende dalle prealpi, e la Brentella, canale artificiale realizzato nel 1436 sotto il dominio della Serenissima che, prelevando le acque dal Piave, contribuisce ad irrigare la pianura sottostante, altrimenti arida e sterile.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le testimonianze più antiche del passato di Pederobba sono rappresentate da vari reperti di età romana. Lo stesso toponimo deriverebbe dal latino petra rubra ("pietra rossa"), in riferimento alla caratteristica pietra rossa della località.

Si ritiene che allora questa fosse una zona di transito, visto il passaggio della via Claudia Augusta Altinate, forse coincidente con l'attuale Feltrina, e la posizione a ridosso del Piave.

Tale caratteristica fu mantenuta anche in epoca successiva: la presenza di numerosi luoghi di culto affacciati alla strada fa pensare al passaggio di pellegrini. Attorno al 1000 furono istituite le pievi di Pederobba e Onigo, mentre sarebbero più antiche le chiese di Levada e Curogna, entrambe intitolate a san Michele.

La zona fu legata a lungo agli Onigo, feudatari che risiedevano in un castello presso l'omonima frazione, di cui ancora resta qualche rovina. La zona fu sconvolta così nelle lotte che, durante il XIII secolo, contrapposero a questi gli Ezzelini.

Passata alla Serenissima, si ebbe una certa ripresa economica, con la costruzione di mulini e opifici. Pederobba divenne tra l'altro sede di uno dei più importanti mercati di biade del Cinquecento.

A Venezia successero poi i domini napoleonico e austriaco. L'amministrazione imperiale tentò di dare impulso all'agricoltura locale. Tuttavia tra la popolazione rimasero diffuse fame e povertà e molti furono costretti ad emigrare.

Passata al Regno d'Italia, Pederobba fu devastata durante la grande guerra in quanto, dopo la rotta di Caporetto, si ritrovò in corrispondenza del fronte del Piave e in prossimità di Grappa e Montello. Testimonianza ne sono i vari monumenti sorti nel territorio, tra i quali spicca il Sacrario Francese di Pederobba.

La ripresa del secondo dopoguerra ha reso oggi Pederobba uno dei principali centri artigianali e industriali della pedemontana del Grappa[4][5].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 27 aprile 1913.[6]

«D'azzurro, alla fascia ondata d'argento, sormontata dal leone d'oro in capo, esso leone fiancheggiato da due alberi del secondo. Lo scudo sarà sormontato dalla corona di Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante il Primo Conflitto Mondiale fu teatro di violenti scontri che causarono la morte di numerosi cittadini e la distruzione dell'abitato. La popolazione, costretta allo sfollamento e all'evacuazione, nonché all'abbandono di tutti i beni personali, dovette trovare rifugio in zone più sicure, tra stenti e dure sofferenze. I sopravvissuti seppero reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra ed affrontare, con il ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione. Mirabile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. 1917/1918 - Pederobba (TV)»
— 21 dicembre 2023[7]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Cimitero militare francese[modifica | modifica wikitesto]

Lungo la Strada Statale SS 348 che porta da Treviso a Feltre è possibile ammirare l'unico sacrario francese risalente alla Grande Guerra. A Pederobba furono raccolti i resti mortali di 1 000 soldati francesi che prima erano stati sepolti in diversi piccoli cimiteri di guerra. Il cimitero militare francese di Pederobba fu inaugurato nel giugno del 1937, contemporaneamente a quello italiano di Bligny, dove riposano circa 3 453 soldati italiani caduti in Francia.

L'architetto Camille Montagne ideò una gigantesca muraglia per simboleggiare l'avanzata nemica arrestata con il sacrificio di questi soldati. All'interno della parete si trovano i loculi dove riposano circa mille soldati transalpini, giunti nell'aprile del 1918 e caduti nella battaglia del Solstizio e nella Battaglia Finale. Ai piedi di questo grande muro si possono leggere in ordine alfabetico i loro nomi (solamente 12 corpi sono rimasti ignoti). Il complesso monumentale è completato dal gigantesco gruppo di statue in primo piano che rappresentano la Madre Italia e la Madre Francia, unite nel dolore, mentre sorreggono sulle ginocchia il loro figlio morto.[8]

Villa Conti d'Onigo[modifica | modifica wikitesto]

Costruita tra il '600 e il '700, un tempo residenzia di campagna dei conti; nel parco retrostante la villa si trova la tomba di Teodolinda d'Onigo. All'interno della villa si trova la sede degli Alpini di Pederobba.

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo venne ricostruita agli inizi del Novecento e poi ristrutturata nel primo dopoguerra per sanare i danni bellici.

Oasi LIPU Garzaia di Pederobba[modifica | modifica wikitesto]

In prossimità del Fiume Piave, l'Oasi ricade nel territorio comunale di Pederobba appena dopo il paese, in direzione Feltre.[9]

Villa Bellati[modifica | modifica wikitesto]

La prima immagine della costruzione risale al 1671, quando un documento riporta l'atto di acquisto di una porzione di beni comunali da parte di Agostino Bellatto: quello che sarà poi il corpo centrale della villa presenta ancora una facciata su tre piani dal classico impianto tripartito delle aperture. Oggi la villa ospita un ristorante.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2022 gli stranieri residenti nel comune erano 825, ovvero il 11,3% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[10]:[11]

  1. Cina 195
  2. Marocco 183
  3. Romania 120
  4. Albania 59
  5. Macedonia del Nord 51
  6. Brasile 29
  7. Ucraina 25

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1970, per tutti i week-end del mese di ottobre si svolge la manifestazione "Mostra-Mercato Marroni del Monfenera", prodotto tipico della zona a cui è stato riconosciuto il marchio I.G.P. Grazie a questo prodotto, il comune di Pederobba era presente nel padiglione Italia per tutta la durata dell'esposizione internazionale Expo Milano 2015.[12]

Altra manifestazione importante la Festa del Fagiolo Borlotto Nano Levada a Covolo di Piave le prime tre domeniche di settembre.

Molto importante è anche la sagra di San Michele che si tiene annualmente nella settimana antistante il 29 settembre, giorno di San Michele, presso la frazione di Levada.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, viti e frutteti. È praticato anche l’allevamento, soprattutto di bovini e avicoli. Il settore industriale si articolanei seguenti comparti: tessile, dell’abbigliamento, metallurgico, meccanico ed edile. Prodotti tipici della gastronomia locale sono: la frittata alle erbe, la soppressa (insaccato), la polenta con osei, i marroni del Monfenera.[13]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Attraverso il comune di Pederobba passa la SR 348 "Feltrina" che collega Treviso a Feltre. All'altezza di Pederobba dalla Feltrina si dirama la strada "Valcavasia" che collega il paese a Possagno e infine a Bassano del Grappa.

Pederobba è collegata al centro di Montebelluna dalla linea n.122 di autobus della MOM: Montebelluna, Pederobba, Segusino, Valdobbiadene.[14]

All'interno dell'area comunale è presente lungo la linea Padova-Calalzo la stazione di Pederobba situata nei pressi del capoluogo, che la collega a Montebelluna e Feltre. La stazione di Levada, ubicata nell'omonima frazione è stata una fermata ferroviaria.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Vivi la città - Comune di Pederobba, ed. 2000-2001 (PDF) (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2003).
  5. ^ Vivi la città - Comune di Pederobba, ed. 2003-2004 (PDF) (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2006).
  6. ^ Pederobba, decreto 1913-04-27 RD, concessione di stemma, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 12 novembre 2022.
  7. ^ Comune di Pederobba, Medaglia d'oro al merito civile, su quirinale.it. URL consultato il 29 marzo 2024.
  8. ^ Sacrario francese di Pederobba, su itinerarigrandeguerra.it. URL consultato il 9 ottobre 2017.
  9. ^ Oasi Lipu Garzaia di Pederobbalipu.it
  10. ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2022 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 31 luglio 2023.
  11. ^ Cittadini stranieri tuttiitalia.it
  12. ^ Mostra mercato marroni del monfenera marronidelmonfenera.it
  13. ^ Associazione Produttori Marroni della Marca Trevigiana, su asso-marronimonfenera-igp.it.
  14. ^ Servizio extraurbano - Orario invernale - MOM (PDF).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN243704880 · GND (DE7701513-7
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