Valdobbiadene

Valdobbiadene
comune
Valdobbiadene – Stemma
Valdobbiadene – Bandiera
Valdobbiadene – Veduta
Valdobbiadene – Veduta
Villa dei Cedri
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Treviso
Amministrazione
SindacoLuciano Fregonese (lista civica di centro-destra Nuova civica) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate45°54′58.68″N 12°00′50.99″E / 45.9163°N 12.014165°E45.9163; 12.014165 (Valdobbiadene)
Altitudine253 m s.l.m.
Superficie62,9 km²
Abitanti9 977[2] (30-6-2023)
Densità158,62 ab./km²
FrazioniBigolino, Guia, San Giovanni, San Pietro di Barbozza, Santo Stefano, San Vito[1]
Comuni confinantiBorgo Valbelluna (BL), Farra di Soligo, Miane, Pederobba, Segusino, Setteville (BL), Vidor
Altre informazioni
Cod. postale31049
Prefisso0423
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT026087
Cod. catastaleL565
TargaTV
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 774 GG[4]
Nome abitantivaldobbiadenesi
Patronosan Gregorio Magno, Santa Maria Assunta
Giorno festivosecondo lunedì di marzo, 15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Valdobbiadene
Valdobbiadene
Valdobbiadene – Mappa
Valdobbiadene – Mappa
Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
Sito istituzionale
Veduta sulla Colline del Prosecco

Valdobbiàdene (Valdobiàden in veneto) è un comune italiano di 9 977 abitanti della provincia di Treviso in Veneto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine dell'insediamento umano nel territorio dell'odierna Valdobbiadene risale a circa quarantamila anni fa: sono stati infatti rinvenuti numerosi manufatti che attestano una continuativa presenza umana dall'età musteriana all'età del bronzo. Paolo Diacono, nella sua Historia Langobardorum accenna al paese natale di San Venanzio Fortunato chiamandolo Duplavilis. Da questo (che indicava, probabilmente, due ramificazioni del Piave-Plavis) dovrebbe essere derivato l'attuale toponimo che, in passato detto Val di Dobiadene, indicava un po' tutta la regione limitrofa. I primi reperti risalgono all'età preistorica e all'epoca romana. Nonostante la loro scarsità, appare abbastanza sicuro che questa zona fosse civilizzata, cosa favorita dalla presenza di importanti città quali Asolo, Feltre e Belluno. Altre testimonianze al riguardo possono essere ricavate persino dagli stessi toponimi. Per trovare documenti collocabili storicamente, dobbiamo attendere l'anno 1116, quando l'Imperatore Enrico V, arrivato a Treviso per risolvere le solite controversie delle comunità cittadine e rurali, ricevette in udienza straordinaria i rappresentanti "notabili" del territorio e ne definì in via permanente i confini. Il paese viene percorso da lotte continue e, circa quarant'anni più tardi, passa in soggezione a Treviso fino alla data del 1178, dopo la quale viene occupato dagli Ezzelini fino al 1260, quando torna sotto la giurisdizione di Treviso. Percorso costantemente da lotte e depredazioni, intorno alla metà del XIV secolo cade sotto la dominazione veneziana: si pose così fine alla feudalità e, pur nel rispetto del potere politico della Serenissima, Valdobbiadene, divisa nelle sue quindici comunità rurali (cd. "Regole"), ottiene una parvenza di autonomia con l'autogoverno dei Merighi, uomini democraticamente eletti in seno ai capi-famiglia. Con l'arrivo di Napoleone e poi, con la dominazione austriaca, le Regole spariscono e sorgono i Comuni, prima tre, poi due: Valdobbiadene, San Pietro di Barbozza e Bigolino, che sopravvive solo qualche anno (più tardi anche San Pietro di Barbozza verrà inglobato nel Comune di Valdobbiadene). La borghesia nascente fatta di mercanti, notai, proprietari terrieri che hanno acquisito le terre della nobiltà veneziana e che hanno nelle mani il potere politico, abbelliscono la piazza di palazzi. Si sviluppa l'industria serica, ad opera della famiglia Piva. Durante la I guerra mondiale il territorio è bersaglio di pesanti bombardamenti e viene evacuato.[5] Nel 1929 i territori del soppresso comune di San Pietro di Barbozza furono aggregati a Valdobbiadene.[6] Nel maggio 1945 successe un grave fatto di sangue ricordato come eccidio di Valdobbiadene, l'esecuzione sommaria di circa 50 prigionieri di guerra da parte di fazioni dissidenti e disertori partigiani.

Il Municipio di Valdobbiadene

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Lo stemma […] è costituito dalla rappresentazione della figura di Diana Cacciatrice, in parte di carnagione ed in parte ammantata d'argento, con l'arco e la faretra d'oro, seguita da un cane al naturale, entrambe le figure poste su nubi d'oro.»

Lo stemma, riconosciuto con decreto del capo del governo del 25 settembre 1929[8], non ha nulla a che vedere con tradizioni o fatti storici, ma è una pura invenzione novecentesca: riporta una raffigurazione della dea Diana ispirata a una statuetta bronzea rinvenuta a Concordia Sagittaria nel 1926. Si tratta di una divinità particolarmente venerata nel Veneto precristiano come protettrice di boschi, montagne e acque, elementi che tuttora caratterizzano il territorio del comune.[9]

Il gonfalone, concesso con regio decreto del 17 ottobre 1929[8], è costituito da un drappo di azzurro.[7]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Duomo di Santa Maria Assunta. Foto di Paolo Monti.
La chiesa di San Giacomo Apostolo di Guia
Istituto G.Verdi Valdobbiadene
  • Chiesetta di Sant'Alberto (San Pietro di Barbozza)
  • Chiesetta dei Santi Rocco e Bernardino di Ron
  • Chiesa del Preziosissimo Sangue a Pianezze (XX secolo)
  • Chiesetta di Sant'Agata, in località Funer
    Il Santuario della Madonna di Caravaggio a Funer
  • Chiesetta di Santa Margherita di Villanova
  • Chiesetta di San Martino
  • Chiesetta della Madonna di Lourdes in località Ponteggio
  • Oratorio di Santa Maria Assunta, località Follo
  • Oratorio di Santa Lucia e Santa Fede (Martignago)
  • Oratorio di Sant'Antonio da Padova (Guietta)
  • Santuario della Madonna di Caravaggio, in località Funer
  • Chiesa di San Floriano, in via San Floriano.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Ville venete[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa Barberina Arten Viansson[12]
  • Villa Barbon Bennicelli, in frazione San Vito
  • Villa Morona De Gastaldis
  • Villa dei Cedri
    Villa dei Cedri, già Villa Piva,[13] nel capoluogo.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Alberi monumentali[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio comunale sono presenti ben 6 alberi monumentali dei 16 dislocati in provincia di Treviso e ricompresi nella lista di circa 22.000 alberi tutelati dalla guardia forestale.[14]:

  • in località Borri sorgono due Faggi la cui circonferenza è rispettivamente di 5 e 4,2 metri e l'altezza di 22 e 30;
  • in località Frescada sorge un Faggio la cui circonferenza è di 4,5 metri, per un'altezza di 25;
  • in località Lavel Basso sorge un Faggio la cui circonferenza è di 4,2 metri, per un'altezza di 24;
  • in località Zimion sorge un Faggio la cui circonferenza è di 6,5 metri, per un'altezza di 22;
  • in località Boc sorge un Tiglio la cui circonferenza è di 5,4 metri, per un'altezza di 29.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2022 gli stranieri residenti nel comune erano 1 045, ovvero il 10,5% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[16]:[17]

  1. Macedonia del Nord 214
  2. Marocco 179
  3. Cina 145
  4. Romania 144
  5. Albania 89
  6. Ucraina 70
  7. Moldavia 48
  8. Brasile 38

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune sono presenti istituzioni prescolastiche, scolastiche primarie e secondarie di primo grado. La scuola secondaria di secondo grado di una certa rilevanza per la città è l'Istituto Istruzione Superiore (I.S.I.S.S.) "G. Verdi", che ospita gli indirizzi: liceo, tecnico e professionale.[18]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Guia, 5 gennaio: falò della Befana
  • Santo Stefano, 5 gennaio: falò della befana
  • Villanova - Ponteggio, 5 gennaio: falò della Befana
  • San Pietro di Barbozza, 6 gennaio: tradizionale "Fogherata" a Barbozza
  • Funer, 5 febbraio: festa di Sant'Agata, patrona della borgata
  • Valdobbiadene centro, periodo di Carnevale: Carnevalissimo Valdobbiadenese con sfilata di carri allegorici notturna e diurna
  • Valdobbiadene centro, secondo lunedì di marzo e domenica precedente: Antica Fiera di San Gregorio Magno - Festa patronale comunale - Celebrazioni nell'antica Chiesa
  • Santo Stefano, metà marzo - fine marzo: Mostra del Valdobbiadene e Cartizze Docg
  • Guia, fine marzo-inizio aprile: mostra del Prosecco d.o.c.
  • San Pietro di Barbozza, da Sabato Santo per 15 giorni: mostra del cartizze e valdobbiadene d.o.c.g.
  • San Vito, 25 aprile: San Marco - Celebrazione e festeggiamenti all'Oratorio in località Campagna
  • San Vito, 26 maggio: Beata Vergine del Caravaggio - Celebrazioni e festeggiamenti al Santuario
  • Guia, 13 giugno: sagra di Sant'Antonio (nella borgata omonima), con messa nell'oratorio e successivo stand enogastronomico di specialità tipiche
  • San Vito, 15 giugno: Festa dei Santi Patroni Vito, Modesto e Crescenza
  • Valdobbiadene e frazioni, 17/18 giugno, Rally della Marca 4° appuntamento Campionato Italiano WRC
  • San Vito, 24 giugno: San Giovanni Battista - Celebrazione e festeggiamenti all'Oratorio in località Rive di S. Giovanni
  • San Pietro di Barbozza, ultima Domenica di giugno: canevando
  • San Pietro di Barbozza, 29 giugno: festa del santo patrono in piazza
  • Guia, fine giugno-25 luglio: festa d'estate, con torneo di calcetto tra squadre della zona, promosso dalle associazioni del paese
  • Guia, luglio: mostra del Prosecco, con fondo e sopressa nostrana
  • Villanova, 20 luglio: festa di Santa Margherita, patrona della borgata
  • Funer, periodo estivo: festa paesana al "Prà Cenci"
  • Ron, agosto - settimana di ferragosto con chiusura il giorno 16 - Tradizionale Sagra di S. Rocco "A RON SE TORNA" - specialità "Bocon del Laico"
  • San Vito, 8 settembre: Natività della Vergine - Celebrazioni e festeggiamenti in località Caravaggio
  • San Vito, 18 ottobre: San Luca - Celebrazione e festeggiamenti all'Oratorio in località Prà Longhi
  • Valdobbiadene centro, ottobre-novembre: festa del volontariato[19]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Panorama di Guia.

Lo statuto comunale riconosce lo status di frazione alle seguenti località.

Bigolino
Con 1541 abitanti nel centro abitato[20] è la prima frazione del comune dopo il capoluogo. Si trova all'estremità meridionale del territorio, su un'area pianeggiante lungo il Piave.
Guìa
Si trova all'estremità orientale del territorio e nel centro abitato conta 842 abitanti.[20]
San Giovanni
A nord-est di Bigolino, vi abitano 301 persone.[20]
San Pietro di Barbozza
Subito ad est di Valdobbiadene, conta oltre mille abitanti. Fu comune autonomo fino al 1929, avendo come frazioni Guia e Santo Stefano.
Santo Stefano
Tra San Pietro di Barbozza e Guia, con 468 abitanti.[20]
San Vito
Ad ovest del capoluogo, verso il Piave. 605 gli abitanti.

Borgate[modifica | modifica wikitesto]

Saccol, Ron, Funer, Follo, Villanova, Ponteggio, Colderove, Guietta, Santa Lucia, Buse.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Valdobbiadene, la vicina Conegliano e le loro colline sono considerate le città del vino Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e, in particolare, della tipologia Superiore di Cartizze.

Valdobbiadene è inoltre inserito nel circuito Città del Vino ed è da oltre quarant'anni la sede della Mostra Nazionale degli Spumanti, ora Forum Spumanti d'Italia.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1913 e il 1931 Valdobbiadene rappresentò il capolinea settentrionale della Tranvia Montebelluna-Valdobbiadene, che rappresentò al tempo un importante strumento di sviluppo per l'economia della zona.

Il paese è servito nelle vicinanze dalla stazione di Alano-Fener-Valdobbiadene sulla ferrovia Calalzo-Padova, collegata direttamente dalla linea n.126 di autobus dell'azienda di Treviso MOM SpA.[21] mentre il centro di Valdobbiadene è collegato a Treviso dalla linea n.110 di autobus della MOM: Treviso, Postioma, Montebelluna, Valdobbiadene.[22]

Prosecco Hills Lin è la nuova soluzione intermodale nata dalla sinergia fra Trenitalia - MOM-Mobilità di Marca con cui si può arrivare in treno a Conegliano e raggiungere in autobus dedicato della linea n.132, comodamente le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, meta privilegiata del turismo enogastronomico e naturalistico, ormai nota al pubblico internazionale e luogo dichiarato dall’UNESCO Patrimonio mondiale dell’umanità.[23]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1995 1999 Anna Spinnato lista civica Sindaco
1999 2004 Pietro Giorgio Davì lista civica Sindaco
2004 2009 Pietro Giorgio Davì Lega Nord Sindaco
2009 2014 Bernardino Zambon lista civica Sindaco
2014 2019 Luciano Fregonese lista civica Nuova civica Sindaco
2019 in carica Luciano Fregonese lista civica Nuova civica Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2014 è fulcro operativo del Rally della Marca, famosa competizione rallystica che ha sede storica a Treviso.

È punto di partenza e arrivo della Prosecco Cycling Classic, gara di ciclismo che si svolge su un anello attraverso i colli del Trevigiano.

Nel 2009 è stata punto di arrivo della terza tappa (Grado - Valdobbiadene) del Giro d'Italia 2009[24]. Anche nel 2015 è stata città di arrivo della 14ª tappa cronometro (Treviso-Valdobbiadene)[25], una delle più lunghe della storia del Giro. Anche nel 2020 è stata città di arrivo della 14ª tappa (prova a cronometro Conegliano-Valdobbiadene).[26]

Anno Tappa Partenza km Vincitore di tappa Maglia rosa
2009 Grado 198 Bandiera dell'Italia Alessandro Petacchi Bandiera dell'Italia Alessandro Petacchi
2015 14ª Treviso 59,4 Bandiera della Bielorussia Vasil' Kiryenka Bandiera della Spagna Alberto Contador
2020 14ª Conegliano 34,1 Bandiera dell'Italia Filippo Ganna Bandiera del Portogallo João Almeida

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Valdobbiadene - Statuto (PDF), su dait.interno.gov.it. URL consultato il 26 luglio 2021.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Storia del Comune, su comune.valdobbiadene.tv.it. URL consultato il 31 ottobre 2021.
  6. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
  7. ^ a b Comune di Valdobbiadene, Statuto comunale (PDF), art. 3, comma 2 - Simboli ufficiali e loro utilizzo.
  8. ^ a b Valdobbiadene, su Archivio Centrale dello Stato.
  9. ^ Mary Falco Moretti, Stemmi di Comuni e Provincie venete. Analisi araldica dei Comuni mandamentali del Veneto, Venezia, Edizioni In Castello, 1985, p. 80.
  10. ^ Chiesa di Santa Maria Assunta <Follo, Valdobbiadene>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  11. ^ Chiesa di San Gregorio Magnoa <Colderove, Valdobbiadene>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  12. ^ Villa Barberina Arten Viansson, su culturaveneto.it. URL consultato il 31 ottobre 2021.
  13. ^ Villa Piva, detta "dei Cedri", su culturaveneto.it. URL consultato il 31 ottobre 2021.
  14. ^ Cfr. il censimento nazionale degli alberi monumentali (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2014).
  15. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  16. ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2022 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 2 agosto 2023.
  17. ^ cittadini-stranieri, su tuttitalia.it.
  18. ^ Chi siamo, su isissverdi.it. URL consultato il 31 ottobre 2021.
  19. ^ Festa del volontariato 2023, su comune.valdobbiadene.tv.it. URL consultato il 31 ottobre 2023.
  20. ^ a b c d Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011 (ZIP), su istat.it.
  21. ^ Alano-Fener-Valdobbiadene, su rfi.it.
  22. ^ Servizio extraurbano - Orario invernale - MOM (PDF), su mobilitadimarca.it.
  23. ^ Arriva il Prosecco Hills Link: treno+bus per un turismo sostenibile, su fsnews.it, FS news, 23 giugno 2023.
  24. ^ 3 Tappa (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2009).
  25. ^ Percorso tappa 14° - Giro d'Italia 2015 - Gazzetta dello Sport.
  26. ^ Tappa 14 del Giro d'Italia 2020: Conegliano, Valdobbiadene (Prosecco Superiore Wine Stage) TISSOT ITT, su Giro d'Italia 2021. URL consultato il 19 settembre 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN145613760 · WorldCat Identities (ENlccn-n2002095484
  Portale Veneto: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Veneto