Castello di Oramala

Castello di Oramala
Il torrione semicircolare
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
CittàOramala
Coordinate44°51′01″N 9°11′26″E / 44.850278°N 9.190556°E44.850278; 9.190556
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Oramala
Informazioni generali
TipoCastello medievale
Inizio costruzioneX secolo
Condizione attualeBuona
Proprietario attualePrivato
Sito webcastellodioramala.weebly.com/la-storia.html
Mario Merlo, Rocche e castelli della provincia di Pavia
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Il castello di Oramala è un fortilizio situato nel comune di Val di Nizza in provincia di Pavia. È posto su uno sperone roccioso a 758 m s.l.m. affacciato sulla valle Staffora.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

È citato nelle carte antiche come Oramola, curte de Oremale, Rocha de Oremala o curtis e rocae de Oramala e, del castello, si fa riferimento nel Breviarium dei possedimenti dell'abbazia di Bobbio nel sec. X.[1]

Con il graduale infeudamento a partire dal 1029 della casata obertenga, prima come livellari del monastero e poi con contratto di enfiteusi e affrancazione, rimase al monastero metà della corte e del castello con i diritti e le decime spettanti. Venne ereditato nel XII secolo dal ramo obertengo della famiglia Malaspina. Dopo un passaggio, nel 1157, nelle mani dei marchesi D'Este e nel 1161 del vescovo di Tortona, ritorna, nel 1164, grazie a Federico Barbarossa ad Obizzo I.

Verso la fine del XII secolo, con le fortune dei Malaspina, vede il momento di maggior splendore, diviene centro di diffusione culturale ospitando trovatori provenzali.

Skyline con castello di Oramala

Nel 1474 la rocca viene fortificata da Manfredi Malaspina, per adeguarla alle nuove esigenze difensive dovute all'entrata in uso dell'artiglieria. Fuori dai flussi della storia il fortilizio rimane alla famiglia Malaspina sino alla fine del XVIII secolo, quando i marchesi di Oramala, trasferendosi a valle, ne decretano il declino; abbandonato, cominciò ad andare in rovina.

Nel 1985 i fratelli Panigazzi acquistano il castello e iniziano la ristrutturazione e il ripristino delle parti crollate.

Nel 2005 viene aperto al pubblico il Museo dell'arte contadina e degli attrezzi del ferro.

Dal 2008 al 2018 il castello è stato sede dell'Associazione di Promozione Sociale Spinofiorito ed è circondato dal Parco Letterario “Dante e i Trovatori nelle terre dei Malaspina”.

Dopo tre anni di chiusura, nel gennaio 2021 la famiglia Panigazzi ha messo in vendita la struttura.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

La struttura del castello è molto cambiata nel tempo: all'inizio piccola fortificazione, prende l'aspetto attuale con gli interventi del 1474. Il torrione semicircolare, i muri di 2,4 m. di spessore vengono edificati per poter resistere ai colpi di artiglieria.

Ai suoi piedi giace un piccolo borgo che ha fatto parte del circuito de i borghi più belli d'Italia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mario Merlo, Castelli, rocche, caseforti, torri del Pavese.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Zanaboni, Trenta castelli pavesi Pavia, Ed. Errepiesse, 1987
  • Mario Merlo, Rocche e castelli della provincia di Pavia
  • Lucia Torti, Viola d'Amore

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