Provincia di Tripoli

Commissariato di Tripoli
Informazioni generali
Nome ufficialeCommissariato Generale Provinciale di Tripoli
إقليم طرابلس
CapoluogoTripoli
111.124 abitanti (1939)
Dipendente da Libia italiana
Suddiviso in5 circondari
Amministrazione
Forma amministrativaCommissariato provinciale
Commissario generale?
Evoluzione storica
Inizio1934
CausaRiconquista della Libia
Fine1943
CausaCampagna di Tunisia
Preceduto da Succeduto da
Tripolitania italiana Tripolitania
Cartografia

Il Commissariato di Tripoli, ufficialmente chiamato Commissariato generale provinciale di Tripoli, venne istituito nel 1934 nella Libia italiana ed era diviso in 5 circondari:

Nel 1943 venne completamente occupata dall'Armata britannica.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Tripoli, corso Vittorio Emanuele III, durante l'era coloniale

Comprendeva circa metà della Tripolitania e confinava a sud con il Territorio Militare del Sud, a nord con il Mediterraneo, a ovest con la Tunisia francese e a est col Commissariato di Misurata.

Il territorio era un bassopiano sempre più arido andando verso sud, dove confinava con il Territorio Militare del Sud in corrispondenza con l'altopiano del Gebel Nefusa, che raggiunge i 980 metri.

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

La Fiera internazionale di Tripoli

La popolazione indigena era in gran parte di arabi, con minoranze berbere, sudanesi, qualche migliaio di Ebrei e alcuni maltesi[1] sulla costa. Gli italiani colonizzarono le città costiere e si concentravano soprattutto a Tripoli, dove nel 1940 rappresentavano circa il 37% della popolazione.

Nel commissariato di Tripoli arrivarono tra il 1938 e il 1939 migliaia di italiani chiamati "ventimilli", e fondarono alcuni villaggi agricoli come "Bianchi",[2] "Giordani", "Oliveti"[3] e "Marconi".[4]

I dati sulla popolazione secondo il Censimento Italiano della Libia del 1939.[5]

Città Abitanti Italiani Note
Tripoli 111 124 41 304 Circa 50 000 Italiani vivevano nella città e dintorni: 37% della popolazione della città.
Castel Benito 10 759 567 Gli italiani erano circa il 5%.
Zanzur 14 408 289 Gli italiani erano circa il 2%.
Bianchi 2 854 2 854 Villaggio agricolo italiano fondato nel 1937 da ETL & INFPS[6]
Giordani 2 300 2 300 Villaggio agricolo italiano fondato nel 1938 da ETL & INFPS.
Oliveti 1 300 1 300 Villaggio agricolo italiano fondato nel 1938 da INFPS & ETL.
Zavia 30 033 2 040 Gli italiani erano circa il 6%.
Sorman 13 137 262 Gli italiani erano oltre il 2%.
Sabratha 23 407 397 Gli italiani erano l'1,7%.
Zuara 27 956 662 Gli italiani erano circa il 2%.
Castelverde 6 458 270 Gli italiani erano circa 4%: adesso si chiama Gasr Garabulli.
Mizda 1 113 Villaggio berbero.
Giado 14 466 48 Gli italiani erano lo 0,3%.
Nalut 20 471 126 Gli italiani erano lo 0,6%.

La popolazione professava per gran parte l'islamismo (sunnita e senussita) con una minoranza ebraica; il cattolicesimo era in rapida crescita per via dell'arrivo di coloni italiani.[7] Nel 1940 vi erano oltre 70 000 cattolici, dei quali 65 000 erano italiani.

Fonte[modifica | modifica wikitesto]

Guida d'Italia del TCI, Possedimenti e colonie, Milano, 1929

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ History of the Maltese in Libya (PDF), su maltamigration.com. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2014).
  2. ^ Foto of Bianchi village Archiviato il 26 aprile 2012 in Internet Archive.
  3. ^ Foto of Oliveti village Archiviato il 4 ottobre 2011 in Internet Archive.
  4. ^ Italian colonization of northern Libya (in Italian), su orsomax.com. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2013).
  5. ^ Guida Breve d'Italia Vol. III – Italia Meridionale e Insulare – Libia, C.T.I, Milano, 1939
  6. ^ ETL: Ente per la Colonizzazione della Libia; INFPS: Istituto Nazionale Fascista Previdenza Sociale
  7. ^ Italian colonization, su orsomax.com. URL consultato il 23 maggio 2014 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2013).