Manlio Sgalambro

Manlio Sgalambro
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica d'autore
Pop
Periodo di attività musicale1993 – 2014
Album pubblicati1
Sito ufficiale

Manlio Sgalambro (Lentini, 9 dicembre 1924Catania, 6 marzo 2014) è stato un filosofo, scrittore, poeta, aforista e paroliere italiano.

La sua opera filosofica è stata definita di orientamento nichilista[1][2], definizione spesso respinta da Sgalambro stesso[3][4], ma talvolta anche accettata[5], e si può piuttosto definire un'originale sintesi tra la filosofia della vita di Arthur Schopenhauer[6] e il materialismo e pessimismo di Giuseppe Rensi[7], con le influenze dell'esistenzialismo sui generis di Emil Cioran[8], di alcuni temi della scolastica e della "teologia empia" e naturalistica di Vanini e Mauthner[9], della tensione fra essere e dovere propria di Emil Lask e Georg Simmel, nonché del pensiero anti-idealistico di Giacomo Leopardi.[10]

Sgalambro è noto anche per la collaborazione con il cantautore Franco Battiato, delle cui canzoni fu autore dei testi tra il 1995 e il 2012.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Manlio Sgalambro nacque a Lentini nel 1924, da una famiglia benestante (il padre era un farmacista). Ha sempre osservato un riserbo quasi "conventuale"[11] nella sua vita privata, fornendo tuttavia alcuni elementi biografici nelle sue interviste o presentazioni. Dopo l'infanzia trascorsa a Lentini, si trasferisce a Catania, dove rimane per tutta la vita. Nel 1947 si iscrive all'Università degli studi di Catania:

«All'università decisi di non iscrivermi in Filosofia perché la coltivavo già autonomamente. Mi piaceva il diritto penale e per questo scelsi la facoltà di Giurisprudenza.[12]»

Inoltre non si trovava d'accordo con la cultura filosofica dominante allora nelle accademie, troppo legata all'idealismo di Croce e Gentile:

«Erano loro che occupavano tutto lo spazio culturale, ma io non mi ritrovavo affatto in quei sistemi complessi e completi, dove ogni cosa era già stata incasellata. Per me pensare era una destructio piuttosto che una costructio: ero uno che notava le rovine, piuttosto che la bellezza. Questo era un po' scomodo, e non certamente accademico.[5]»

Nel 1963, a 39 anni, si sposa, e dal matrimonio nascono cinque figli (Elena, Simona, Riccardo, Irene, Elisa). Il reddito che proveniva da un agrumeto (lasciatogli in eredità dal padre) non basta più, così sceglie di integrarlo compilando tesi di laurea e facendo supplenze nelle scuole:

«Il matrimonio è un momento, come dice Hegel, in cui «la realtà determinata entra in un individuo». Dunque il matrimonio non coincide semplicemente con l'amore per una persona, ma con la durata: ecco dove sta l'essenza, quasi teologica, del matrimonio.[12]»

Muore il 6 marzo 2014 a Catania, all'età di 89 anni.[13] Sgalambro era dichiaratamente ateo anche se credeva nella reincarnazione, come ricordato anche dall'amico Battiato[14], e ha avuto un funerale religioso.[15] Da molti anni viveva da solo nella sua casa catanese.[5]

La produzione filosofica[modifica | modifica wikitesto]

«Che non ci sia niente di peggiore del mondo, non si deve dimostrare.»

Sgalambro ripeteva spesso che non possedeva titoli né lauree «per i biglietti da visita» e quindi come sia riuscito a diventare uno scrittore di filosofia – i cui libri sono tradotti in francese, tedesco e spagnolo – era «un mistero» che egli stesso stentava a spiegarsi.

Il suo primo contatto con un'opera filosofica avviene nel periodo dell'adolescenza, quando legge La formazione naturale nel fatto del sistema solare di Roberto Ardigò nella biblioteca di un parente[16]. Seguono i Principi di psicologia di William James, le Ricerche logiche di Husserl (un'opera che ritornerà più volte nella sua riflessione[17]), e, soprattutto, Il mondo come volontà e rappresentazione di Schopenhauer[18]. L'incontro con il pensatore tedesco spinge Sgalambro ad un interesse sempre crescente per la cultura nordeuropea, che sfocerà poi nella scoperta di Kant, Hegel[19], Friedrich Nietzsche[16], e Kierkegaard, a cui dedica i suoi primi saggi.

Nel 1945 inizia a collaborare alla rivista catanese Prisma (diretta da Leonardo Grassi): il primo scritto è Paralipomeni all'irrazionalismo, dove, influenzato da Rensi, sviluppa un attacco all'idealismo crociano allora in piena egemonia.[20] Egli si ispira anche all'ironia di Karl Kraus di cui ama lo stile aforistico ("Se Karl Kraus avesse scritto Il Capitale lo avrebbe fatto in tre righe"). La sua filosofia, in linea con Schopenhauer, viene a configurarsi come filosofia del Male in cui il bene è la realtà apparente che serve come termine dialettico per la distruzione di ciò che è nel nulla termodinamico, ponendosi agli antipodi di Emanuele Severino.[21]

Dal 1959, assieme a Sebastiano Addamo, scrive per il periodico Incidenze: il primo articolo è Crepuscolo e notte (che viene ristampato nel 2011), un breve saggio di "esistenzialismo negativo", ispirato ad Heidegger e Céline.[5] Frattanto inizia a scrivere anche per la rivista Tempo presente (diretta da Nicola Chiaromonte ed Ignazio Silone).[5]

Alla fine degli anni Settanta decide di organizzare il suo pensiero in un'opera sistematica: a 55 anni, Sgalambro manda il suo primo libro, La morte del sole, con un biglietto di due righe alla casa editrice Adelphi; al proposito dirà:

«E lì è rimasto due anni. Ma siccome io sono fatto in questo modo, non ho chiesto niente. Poi è arrivata una telefonata a mia moglie. Mi chiedevano di andare a Milano, per prendere contatto con l'editore. Roberto Calasso mi disse che quel libro non era maturo, era marcio: ed era esattamente così”.[22]»

Negli anni seguenti, con lo stesso editore, pubblica anche: Trattato dell'empietà (1987), Anatol (1990), Del pensare breve (1991), Dialogo teologico (1993), Dell'indifferenza in materia di società (1994), La consolazione (1995), Trattato dell'età (1999), De mundo pessimo (2004), La conoscenza del peggio (2007), Del delitto (2009) e Della misantropia (2012).[5]

Spesso viene avvicinato alla corrente nichilista; talvolta ha respinto la definizione, mentre altre volte l'ha accettata, nel senso di un nichilismo attivo e demolitore, non passivo e chiuso:

«Indubbiamente questa visione è nell'intimo di me stesso. Per un nichilista le cose – il Papa, Mussolini, un vaso di terracotta – si equivalgono. Questo non significa che non si ha il senso di ciò che vale: significa piuttosto che si prova a romperlo come si può, per esempio con il martello del pensare.[5]»

Intanto, all'inizio degli anni novanta, con alcuni amici avvia una piccola attività editoriale a Catania: nasce così la De Martinis. All'interno di questa casa editrice, Sgalambro si occupa di saggistica, pubblicando un paio di propri testi (Dialogo sul comunismo e Contro la musica) e ristampando alcune opere di Giulio Cesare Vanini e di Julien Benda.

Nel 2005 suscita polemiche una sua intervista a Francesco Battistini sulla mafia, dove critica anche Leonardo Sciascia e il mito dell'antimafia "militante" (che tra l'altro fu criticata da Sciascia stesso negli ultimi anni di vita):

«L'immagine della Sicilia… C'è, come no? Ma cercarla in faccende di Cuffaro e di Gabanelli è come cercare un tesoro fra le spine dei fichi d'India. Cercare che cosa, poi? La griglia mafiosa è una gabbia. È chiaro che ha ragione la Gabanelli e che Cuffaro vuole cancellare a suo modo la mafia, con un tratto di parole. Ma contesto che la mafiosità sia una chiave di conoscenza... Non cambio idea. La mafia è un concetto astratto. E gli astratti si distruggono con la logica, non con la polizia... La polizia può arrestare la mafia. Eliminarla, mai. Quello che importa è la Mafia maiuscola, concetto generale e perciò indistruttibile...
La mafia in sé non mi fa venire in mente nulla. Come la patria, i morti di Solferino. Cose vetuste. Leonardo Sciascia era lo scrittore sociale, un maestro di scuola che voleva insegnarci le buone maniere sociali. Ma rivisitarlo oggi è come rileggere Silvio Pellico. La sua funzione si è esaurita... La mafia è l'unica economia reale di quest'isola... Ci sono fenomeni della storia, ricchezze che non si possono fare con le mani pulite. Qui la ricchezza è sempre stata fondiaria, senza investimenti... La ricchezza è per sua natura sporca... Basta col gioco della spartizione: è mafioso o no? Domande da periodo di lotte religiose: è luterano o cattolico? In Sicilia sono arrivati anche i laici, per fortuna.[23]»

Definisce poi Claudio Fava "quel piagnone", affermando che "i famosi Cavalieri", soprannome dato dal padre di Fava a quattro imprenditori catanesi considerati collusi con Cosa nostra, «erano l'unica economia possibile» per la città.[23] Nel 2014 è tornato in maniera sarcastica sull'argomento: «Considero la Sicilia come un fenomeno estetico e non ne cambierei nulla. In questo senso potrei dire che mi considero un mafioso…».[5] Già nel 1995 era stato attaccato dal sociologo Franco Ferrarotti che lo definì "un neo-reazionario" e di "intolleranza aristocratica e silenzio sulla mafia".[24] Il filosofo rispose a Ferrarotti di non aver mai parlato di mafia "perché, in quanto uomo che pensa, la mafia non mi fa venire in mente nulla. In quanto uomo che prova delle emozioni, credo di provare le stesse emozioni che la mafia suscita in chiunque altro, e mi pare inutile ripetere ciò che tutti provano. [...] si arriva ad assumere l'intera Sicilia come sinonimo di mafia. Caso mai avrei qualcosa da dire sul problema del male...".[24]

Alla sua isola ha dedicato l'opera Teoria della Sicilia:

«Là dove domina l'elemento insulare è impossibile salvarsi. Ogni isola attende impaziente di inabissarsi. Una teoria dell'isola è segnata da questa certezza. Un'isola può sempre sparire. Entità talattica, essa si sorregge sui flutti, sull'instabile. Per ogni isola vale la metafora della nave: vi incombe il naufragio.»

Oltre ai saggi per Adelphi, ha pubblicato per Bompiani Teoria della canzone (1997), Variazioni e capricci morali (2013) e due raccolte di poesie, Nietzsche (frammenti di una biografia per versi e voce) (1998) e Marcisce anche il pensiero (frammenti di un poema) (2011), dedicato all'ultima mezz'ora di vita di Immanuel Kant, nonché L'impiegato di Filosofia (2010), nel quale ironicamente afferma di aver rinunciato alla filosofia ritrovandosi più filosofo che mai, curioso libretto stampato in un museo della stampa con caratteri mobili, edito da La Pietra Infinita.

Infine, ha pubblicato con Il Girasole: Del metodo ipocondriaco (1989), Quaternario (racconto parigino) (2006), la raccolta di poesie Nell'anno della pecora di ferro (2011), la pièce teatrale L'illusion comique (2013) e Dal ciclo della vita (2014, postumo).

Le collaborazioni con Franco Battiato ed altri[modifica | modifica wikitesto]

«La matematica è il tribunale del mondo. Il numero è ordine e disciplina. Ciò con cui si indica lo scopo della scienza, tradisce col termine la cosa. L'ordine, già il termine ha qualcosa di bieco, che sa di polizia, adombra negli adepti le forze dell'ordine cosmico, i riti cosmici. L'autentico sentimento scientifico è impotente davanti all'universo. L'inflazione che caccia nelle mani dell'individuo, in un gesto solo, miliardi di marchi, lasciandolo più miserabile di prima, dimostra punto per punto che il denaro è un'allucinazione collettiva»

Nel 1993 avviene l'incontro con Franco Battiato, del tutto casualmente, perché presentavano insieme un volume di poesie dell'amico comune Angelo Scandurra. Dopo pochi giorni da quell'incontro, Battiato gli chiede un appuntamento per proporgli di scrivere il libretto dell'opera Il cavaliere dell'intelletto:

«Un anno fa non ci conoscevamo neppure. Da allora non abbiamo fatto altro che lavorare insieme. Lui sarà anche un filosofo, ma per me è un talento che mi stimola e arricchisce. Mi sembra impossibile, oggi, tornare a scrivere i testi delle mie cose.[25]»

«In mezzo a tutto questo, mi capitò tra i piedi Franco Battiato. Per un certo verso direi che è stato uno di quegli incontri che ti portano fuori strada, ma questa è una percezione che ho avuto molto tardi. A volte trovo che è come se tutto quel tempo io lo abbia perduto: la questione starebbe nel vedere se sia possibile recuperarlo…[5]»

Sgalambro a Conegliano nel 2007

Sgalambro accetta e risponde ironicamente all'invito di Battiato chiedendogli di scrivere insieme un disco di musica pop[11]. Tra Sgalambro e Battiato si sviluppa un sodalizio artistico e umano, anche se non sempre facile:

«Anche perché io non sono un grande seguace dell'amicizia. Con Battiato abbiamo avuto lunghe liti, che duravano parecchio. Poi uno dei due, in genere lui, telefonava e il rapporto riprendeva. Tutti i litigi erano per un rigo da cambiare in una canzone: io non accettavo le esigenze della musica e per lui questo era costoso. Il suo impegno in politica? Non ho mai capito come si sia potuto lasciare tentare, tutti i giorni ho cercato di convincerlo a levarsi, solo ora per fortuna sta tornando in se stesso.[5]»

A partire dal 1994 collabora a quasi tutti i progetti di Franco Battiato, per cui scrive:

Benché affermasse che la canzone era per lui "una distrazione"[5], dal 1998 scrive testi di canzoni anche per Patty Pravo (Emma), Alice (Come un sigillo, Eri con me), Fiorella Mannoia (Il movimento del dare), Carmen Consoli (Marie ti amiamo), Milva (Non conosco nessun Patrizio), Adriano Celentano (Facciamo finta che sia vero) e Ornella Vanoni (Aurora).

Dopo essere intervenuto anche ai concerti di Battiato, nel 2000 si cimenta lui stesso con la musica e pubblica il singolo La mer, contenente la cover del celebre brano di Charles Trenet.

In una rappresentazione di Histoire du soldat di Igor' Stravinskij (2000) interpretò la voce narrante, con Giovanni Lindo Ferretti nella parte del soldato e Franco Battiato in quella del Diavolo.

Nel 2001 pubblica l'album Fun club, prodotto da Franco Battiato e Saro Cosentino, che contiene «evergreen» del calibro di La vie en rose (di Édith Piaf) e Moon river (di Henry Mancini), ma anche l'ironica Me gustas tú (di Manu Chao):

«Un alleggerimento che considero doveroso. Dobbiamo sgravare la gente dal peso del vivere, invece che dare pane e brioches. Questa volta, mi sono sgravato anch'io. E poi, la musica leggera ha questo di bello, che in tre minuti si può dire quanto in un libro di 400 pagine o in un'opera completa a teatro.[26]»

Nel 2007 dà la voce all'aereo DC-9 Itavia nell'opera Ultimo volo di Pippo Pollina sulla strage di Ustica.

Nel 2009 pubblica il singolo La canzone della galassia, contenente la cover di The galaxy song (tratto da Il senso della vita dei Monty Python), cantata assieme al gruppo sardo-inglese Mab.

Nel 2009 torna dopo 40 anni ad esibirsi in un pub di Catania, assieme al filosofo Salvatore Massimo Fazio e il curatore del suo sito Alessio Cantarella. Finita l'esibizione alla presenza di Pippo Russo e Franco Battiato, seguì il concerto delle Lilies on Mars, band formata da due ex componenti del gruppo Mab (Lisa Masia e Marina Cristofalo), band che si era esibita con Battiato nella canzone Il vuoto, su testo di Sgalambro.

Muore il 6 marzo 2014 a Catania. Pur essendo dichiaratamente ateo, viene sepolto nella chiesa del Crocifisso dei miracoli di Catania.[27]

Partecipazioni dirette alle opere di Battiato[modifica | modifica wikitesto]

Canzoni[modifica | modifica wikitesto]

(GRC)

«Ταὐτὸ τενὶ ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόν' τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεινά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν ταῦτα.»

(IT)

«La stessa cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli e quelli mutando son questi.»

  • Interviene recitando in Shakleton, dall'album Gommalacca (1998)
  • In Invito al viaggio (da Fleurs) recita:

«Ti invito al viaggio in quel paese che ti somiglia tanto. I soli languidi dei suoi cieli annebbiati hanno per il mio spirito l'incanto dei tuoi occhi quando brillano offuscati. Laggiù, tutto è ordine e bellezza, calma e voluttà; il mondo s'addormenta in una calda luce di giacinto e d'oro; dormono pigramente i vascelli vagabondi, arrivati da ogni confine per soddisfare i tuoi desideri.»

«Se io, come miei punti, penso quali si vogliano sistemi di cose, per esempio, il sistema: amore, legge, spazzacamino… e poi non faccio altro che assumere tutti i miei assiomi come relazioni tra tali cose, allora le mie proposizioni, per esempio, il teorema di Pitagora, valgono anche per queste cose.»

Dal 1996 partecipa a quasi tutti i tour di Franco Battiato:

  • Nel tour del '97 recita versi in latino sul brano di Battiato Areknames (da Pollution), ribattezzato per l'occasione Canzone chimica:

«Bacterium flourescens liquefaciens, Bacterium histolyticum, Bacterium mesentericum, Bacterium sporagenes, Bacterium putrificus…»

  • Nel tour del 2002 esegue una nuova versione – con il testo riadattato in chiave filosofica – di Accetta il consiglio (tratto da The Big Kahuna), che viene pubblicato l'anno dopo nell'album live Last Summer Dance.
  • Nel 2004 canta due brevi strofe dei suoi versi nella canzone La porta dello spavento supremo, dall'album Dieci stratagemmi di Battiato:

«Quello che c'è / ciò che verrà / ciò che siamo stati / e comunque andrà /tutto si dissolverà (...) Sulle scogliere fissavo il mare / che biancheggiava nell'oscurità / tutto si dissolverà.»

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • La morte del sole, Milano, Adelphi, 1982
  • Trattato dell'empietà, Milano, Adelphi, 1987
  • Vom Tod der Sonne (edizione tedesca de La morte del sole, traduzione di Dora Winkler), Monaco (Germania), Hanser, 1988
  • Del metodo ipocondriaco, Valverde (CT), Il Girasole, 1989
  • Anatol, Milano, Adelphi, 1990
  • Anatol (edizione francese, traduzione di Dominique Bouveret), Saulxures (Francia), Circé, 1991
  • Del pensare breve, Milano, Adelphi, 1991
  • Dialogo teologico, Milano, Adelphi, 1993
  • Contro la musica (Sull'ethos dell'ascolto), Catania, De Martinis, 1994
  • Dell'indifferenza in materia di società, Milano, Adelphi, 1994
  • De la pensée brève (edizione francese di Del pensare breve, traduzione di Carole Walter), Saulxures (Francia), Circé, 1995
  • Dialogo sul comunismo, Catania, De Martinis, 1995
  • La consolazione, Milano, Adelphi, 1995
  • La morte del sole (2ª edizione), Milano, Adelphi, 1996
  • Teoria della canzone, Milano, Bompiani, 1997
  • Nietzsche (Frammenti di una biografia per versi e voce), Bompiani, Milano, 1998
  • Poesie (edizione a tiratura limitata di 72 esemplari numerati, a cura di Antonio Contiero), Reggio Emilia, La Pietra Infinita, 1999
  • Trattato dell'età. Una lezione di metafisica, Milano, Adelphi, 1999
  • Traité de l'âge. Une leçon de métaphysique (edizione francese di Trattato dell'età, traduzione di Dominique Férault), Parigi (Francia), Payot, 2001
  • Opus postumissimum. (Frammento di un poema) (a cura di Silvia Batisti - Rossella Lisi), Firenze, Giubbe Rosse, 2002
  • De mundo pessimo (contiene Contro la musica (Sull'ethos dell'ascolto) e Dialogo sul comunismo), Milano, Adelphi, 2004
  • Trattato dell'empietà (2ª edizione), Milano, Adelphi, 2005
  • Quaternario. Racconto parigino, Valverde (CT), Il Girasole, 2006
  • Nietzsche. Frammenti di una biografia per versi e voce (2ª edizione), Milano, Bompiani, 2006
  • La conoscenza del peggio, Milano, Adelphi, 2007
  • Del delitto, Milano, Adelphi, 2009
  • La consolación (edizione spagnola de La consolazione, traduzione di Martín López-Vega), Valencia (Spagna), Pre-Textos, 2009
  • L'impiegato di filosofia (edizione a tiratura limitata di 100 esemplari numerati, a cura di Antonio Contiero), Reggio Emilia, La Pietra Infinita, 2010
  • Crepuscolo e notte, Messina, Mesogea, 2011
  • Nell'anno della pecora di ferro, Valverde (CT), Il Girasole, 2011
  • Marcisce anche il pensiero. Frammenti di un poema (2ª edizione di Opus postumissimum (Frammento di un poema)), Milano, Bompiani, 2011
  • Della misantropia, Milano, Adelphi, 2012
  • Teoria della canzone (2ª edizione con una nuova introduzione dell'autore), Milano, Bompiani, 2012
  • L'illusion comique, Valverde (CT), Il Girasole, 2013
  • Variazioni e capricci morali, Milano, Bompiani, 2013
  • Dal ciclo della vita, Valverde (CT), Il Girasole, 2014 (postumo)

Album[modifica | modifica wikitesto]

  • Manlio Sgalambro, Fun club, Milano, Sony, 2001

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  • Manlio Sgalambro, La mer, Milano, Sony, 2000
  • Manlio Sgalambro, Me gustas tú, Milano, Sony, 2001
  • Manlio Sgalambro feat. Mab, La canzone della galassia, Milano, Sony, 2009

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • con Jacques Roubaud, Deux dialogues philosophiques (contiene l'edizione francese di Dialogo teologico, traduzione di Carole Walter), Saulxures (Francia), Circé, 1993
  • con Franco Battiato, Il cavaliere dell'intelletto, Milano - Giarre (CT), Sonzogno - L'Ottava, 1995
  • con Davide Benati, Segrete (edizione a tiratura limitata di 30 esemplari numerati, a cura di Antonio Contiero), Reggio Emilia, La Pietra Infinita, 2001
  • con Antonio Contiero, Dolore e poesia / L'ultima notte del Collodi (edizione a tiratura limitata di 32 esemplari numerati), Reggio Emilia, La Pietra Infinita, 2003

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Devozione allo spazio in Giuseppe Raciti, Dello spazio, Catania, CUECM, 1990
  • Sciascia e le aporie del fare in Sciascia. Scrittura e verità, Palermo, Flaccovio, 1991, pp. 33–36
  • Empedocle o della fine del ciclo cosmico in Antonio Di Grado, Grandi siciliani. Tre millenni di civiltà, v. 1, Catania, Maimone, pp. 29–31
  • Gentile o del pensare in Antonio Di Grado, Grandi siciliani. Tre millenni di civiltà, v. 2, Catania, Maimone, pp. 415–418
  • Carpe veritatem in Arthur Schopenhauer, La filosofia delle università, Milano, Adelphi, 1992, pp. 121–141
  • Post scriptum in Pietro Barcellona, Lo spazio della politica. Tecnica e democrazia, Roma, Riuniti, 1993, pp. 161–171
  • Postfazione del curatore in Julien Benda, Saggio di un discorso coerente sui rapporti tra Dio e il mondo, Catania, De Martinis, 1993, pp. 185–190
  • Nota in Giuseppe Rensi, La filosofia dell'autorità, Catania, De Martinis, 1993, quarta di copertina
  • La malattia dello spazio in Insulæ. L'arte dell'esilio, Genova, Costa & Nolan, 1993, pp. 51–53
  • Prefazione in Angelo Scandurra, Trigonometria di ragni, Milano, All'Insegna del Pesce d'Oro, 1993, pp. 7–8
  • Vanini e l'empietà in Giulio Cesare Vanini, Confutazione delle religioni, Catania, De Martinis, 1993, pp. I-VI
  • Éléments de theologie. Dialogue (edizione francese di Dialogo teologico) in Jacques Roubaud - Manlio Sgalambro, Dialogues philosophiques, Circé, 1993, pp. 57–78
  • Piccola glossa al Trattato della concupiscenza in Jacques Bénigne Bossuet, Trattato della concupiscenza, Catania, De Martinis, 1994, pp. 7–10
  • Breve introduzione in Giuseppe Tornatore, Una pura formalità, Catania, De Martinis, 1994
  • Nota in Ernst Jünger - Klaus Ulrich Leistikov, Mantrana. Un gioco, Catania, De Martinis, 1995, quarta di copertina
  • Gentile e il tedio del pensare in Giovanni Gentile, L'atto del pensare come atto puro, Catania, De Martinis, 1995, pp. 7–13
  • Il bene non può fondarsi su un Dio omicida in Carlo Maria Martini - Umberto Eco, In cosa crede chi non crede?, Roma, Liberal, 1996, pp. 95–98
  • Das Gute kann seinen Grund nicht in einem menschenmordenden Gott haben in Carlo Maria Martini - Umberto Eco, Woran glaubt, wer nicht glaubt?, Vienna (Austria), Zsolnay, 1998, pp. 108–111
  • Postfazione. Morale di un cavallo in Ottavio Cappellani, La morale del cavallo, Scordia (CT), Nadir, 1998, p. 45-47
  • Prefazione in Tommaso Ottonieri, Elegia sanremese, Milano, Bompiani, 1998, p. V
  • Prefazione in Maurizio Cosentino, I sistemi morali, Catania, Boemi, 1998, p. 7
  • Sciascia e le aporie del fare in Leonardo Sciascia. La memoria, il futuro, a cura di Matteo Collura, Milano, Bompiani, 1998, pp. 69–72
  • Efficacia teatrale e dedica, un piccolo dono a Heiner Müller in Heiner Müller. Riscrivere il teatro (a cura di Franco Quadri - Alessandro Martinez), Milano, Ubulibri, 1999, pp. 95–96
  • Postfazione in Domenico Trischitta, Daniela Rocca. Il miraggio in celluloide, Catania, Boemi, 1999, p. 71
  • Piccole note in margine a Salvo Basso in Salvo Basso, Dui, Catania, Prova d'Autore, 1999, p. 5
  • Il fabbricante di chiavi in Mariacatena De Leo - Luigi Ingaliso, Nell'antro del filosofo. Dialogo con Manlio Sgalambro, Catania, Prova d'Autore, 2002, pp. 87–94
  • Postfazione in Alessandro Pumo, Il destino del corpo. L'uomo e le nuove frontiere della scienza medica, Palermo, Nuova Ipsa, 2002
  • Sodalizio in Franco Battiato. L'alba dentro l'imbrunire (allegato a Franco Battiato. Parole e canzoni), a cura di Vincenzo Mollica, Torino, Einaudi, 2004, p. V
  • Del vecchio in Riccardo Mondo - Luigi Turinese, Caro Hillman… Venticinque scambi epistolari con James Hillman, Torino, Bollati Boringhieri, 2004, pp. 227–228
  • Nota in Anna Vasta, I malnati, Porretta Terme (BO), I Quaderni del Battello Ebbro, 2004, risvolto di copertina
  • Lettera a un giovane poeta in Luca Farruggio, Bugie estatiche, Roma, Il Filo, 2006, p. 5
  • Teoria della Sicilia in Guido Guidi Guerrera, Battiato. Another link, Baiso (RE), Verdechiaro, 2006, p. 117
  • Nota in Toni Contiero, Galleria Buenos Aires, Reggio Emilia, Aliberti, 2006, p. 7
  • Nadia Boulanger e l'ethos della musica in Bruno Monsaingeon, Incontro con Nadia Boulanger, Palermo, rueBallu, 2007
  • Una nota in Franco Battiato, In fondo sono contento di aver fatto la mia conoscenza (allegato a Niente è come sembra), Milano, Bompiani, 2007, pp. 87–90
  • Nota introduttiva in Michele Falzone, Franco Battiato. La Sicilia che profuma d'oriente, Palermo, Flaccovio, 2008
  • Prefazione in Arnold de Vos, Il giardino persiano, Fanna (PN), Samuele, 2009, p. 7
  • Prefazione in Angelo Scandurra, Quadreria dei poeti passanti, Milano, Bompiani, 2009, risvolto di copertina
  • Nota in Morgan, Dissoluzione, Milano, Bompiani, 2009, copertina
  • Sull'idea di nazione in Catania. Non vi sarà facile, si può fare, lo facciamo. La città, le regole, la cultura, Catania, ANCE, 2010, pp. 49–50
  • Dicerie in Franco Battiato, Don Gesualdo (allegato a Auguri don Gesualdo), Milano, Bompiani, 2010, pp. 7–10
  • Postfazione in Carlo Guarrera, Occhi aperti spalancati, Messina, Mesogea, 2011, pp. 101–105
  • Nota critica in Anna Vasta, Di un fantasma e di mari, Catania, Prova d'Autore, 2011
  • Nota in Georges Bataille, W.C., a cura di Antonio Contiero, Massa, Transeuropa, Massa, 2011
  • Prefazione in Giampaolo Bellucci, Un grappolo di rose appese al sole, Villafranca Lunigiana (MS), Cicorivolta, 2011
  • Il Disumanismo in Espedita Fisher, Eremiti, Roma, Castelvecchi, 2012, pp. 21–23
  • Apologia del teologo in Fabio Presutti, Deleuze e Sgalambro: dell'espressione avversa, Catania, Prova d'Autore, 2012, p. 5
  • Prefazione in Selenia Bellavia, Pourparler, Catania, Prova d'Autore, 2012
  • Breve riflessione in Massimiliano Scuriatti, Mico è tornato coi baffi, Milano, Bietti, 2012
  • La città dei morti in Luigi Spina, Monumentale. Un viaggio fotografico all'interno del gran camposanto di Messina, Milano, Electa, 2013
  • Il senso della bellezza in Franco Battiato, Jonia me genuit. Discografia leggera, discografia classica, filmografia, pittura, Firenze, Della Bezuga, 2013, p. 168
  • Moralità plutarchee in Domenico Trischitta, 1999, Catania, Il Garufi, 2013, p. 109
  • La morte del sole in Adelphiana. 1963-2013, Milano, Adelphi, 2013, pp. 268–269
  • Presentazione in Armando Rotoletti, Circoli di conversazione a Biancavilla, Modugno (BA), Arti Grafiche Favia, 2013, quarta di copertina
  • Prefazione in Ghesia Bellavia, Fermo immagine, Catania, Il Garufi, 2014
  • Sulla mia morte in Franco Battiato, Attraversando il bardo. Sguardi sull'aldilà, Milano, Bompiani, 2014, pp. 44–45

Album[modifica | modifica wikitesto]

  • testi (L'ombrello e la macchina da cucire, Breve invito a rinviare il suicidio, Piccolo pub, Fornicazione, Gesualdo da Venosa, Moto browniano, Tao, Un vecchio cameriere, L'esistenza di Dio) in Franco Battiato, L'ombrello e la macchina da cucire, Milano, EMI, 1995
  • testi (Di passaggio, Strani giorni, La cura, Ein Tag aus dem Leben des kleinen Johannes, Amata solitudine, Splendide previsioni, Ecco com'è che va il mondo, Segunda-feira, Memorie di Giulia, Serial killer) e voce (Di passaggio) in Franco Battiato, L'imboscata, Milano, Polygram, 1996
  • voce (Canzone chimica) in Franco Battiato, L'imboscata live tour (registrazione video di un concerto), Milano, Polygram, 1997
  • testo (Emma Bovary) in Patty Pravo, Notti, guai e libertà, Milano, Sony, 1998
  • testi (Shock in my town, Auto da fé, Casta diva, Il ballo del potere, La preda, Il mantello e la spiga, È stato molto bello, Quello che fu, Vite parallele, Shackleton) e voce (Shackleton) in Franco Battiato, Gommalacca, Milano, Polygram, 1998
  • testi (Medievale, Invito al viaggio) e voce (Invito al viaggio) in Franco Battiato, Fleurs. Esempi affini di scritture e simili, Milano, Universal, 1999
  • testi (Running against the grain, Bist du bei mir, La quiete dopo un addio, Personalità empirica, Il cammino interminabile, Lontananze d'azzurro, Sarcofagia, Scherzo in minore, Il potere del canto) e voce (Personalità empirica) in Franco Battiato, Ferro battuto, Milano, Sony, 2001
  • testo (Invasione di campo) in AA.VV., Invasioni, ???, New Scientist, 2001
  • testo (Come un sigillo) in Franco Battiato, Fleurs 3 (album), Milano, Sony, 2002
  • voce (Non dimenticar le mie parole) in Franco Battiato, Colonna sonora di Perduto amor (colonna sonora del film), Milano, Sony, 2003
  • voce (Shackleton, Accetta il consiglio) in Franco Battiato, Last Summer Dance (registrazione audio di un concerto), Milano, Sony, 2003
  • testi (Tra sesso e castità, Le aquile non volano a stormi, Ermeneutica, Fortezza Bastiani, Odore di polvere da sparo, I'm that, Conforto alla vita, 23 coppie di cromosomi, Apparenza e realtà, La porta dello spavento supremo) e voce (La porta dello spavento supremo) in Franco Battiato, Dieci stratagemmi. Attraversare il mare per ingannare il cielo, Milano, Sony, 2004
  • voce (La porta dello spavento supremo) in Franco Battiato, Un soffio al cuore di natura elettrica (registrazione audio e video di un concerto), Milano, Sony, 2005
  • testi (Il vuoto, I giorni della monotonia, Aspettando l'estate, Niente è come sembra, Tiepido aprile, The game is over, Io chi sono?, Stati di gioia) e dell'adattamento in italiano di Era l'inizio della primavera (da Aleksej Nikolaevič Tolstoj, It was in the early days of spring) in Franco Battiato, Il vuoto, Milano, Universal, 2007
  • testo (Maori legend) in Lilies on Mars, Lilies on Mars, 2008
  • testo (Il movimento del dare) in Fiorella Mannoia, Il movimento del dare, Milano, Sony, 2008
  • testi (Tutto l'universo obbedisce all'amore, Tibet) e dell'adattamento in italiano di Del suo veloce volo (da Antony Hegarthy, Frankenstein) in Franco Battiato, Fleurs 2, Universal, 2008
  • testo (Marie ti amiamo) in Carmen Consoli, Elettra, Milano, Universal, 2009
  • testi (Inneres Auge, 'U cuntu) e voce ('U cuntu) in Franco Battiato, Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti, Milano, Universal, 2009
  • testo (Non conosco nessun Patrizio) in Milva, Non conosco nessun Patrizio, Milano, Universal, 2010
  • testo (Facciamo finta che sia vero) in Adriano Celentano, Facciamo finta che sia vero, Milano, Universal, 2011
  • testo (Eri con me) in Alice, Samsara, Bologna, Arecibo, 2012
  • testi (Un irresistibile richiamo, Testamento, Quand'ero giovane, Eri con me, Passacaglia, La polvere del branco, Caliti junku, Aurora, Il serpente, Apriti sesamo) in Franco Battiato, Apriti sesamo, Milano, Universal, 2012

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  • testi (Strani giorni, Decline and fall of the Roman empire) in Franco Battiato, Strani giorni, Milano, Polygram, 1996
  • testo in Patty Pravo, Emma Bovary, Milano, Sony, 1998
  • testi (Shock in my town, Stage door) in Franco Battiato, Shock in My Town, Milano, Polygram, 1998
  • testi (Il ballo del potere, Stage door, Emma, L'incantesimo) in Franco Battiato, Il ballo del potere, Milano, Polygram, 1998
  • testi (Running against the grain, Sarcofagia, In trance) in Franco Battiato, Running against the grain, Milano, Sony, 2001
  • testo in Franco Battiato, Il vuoto, Milano, Universal, 2007
  • testo in Franco Battiato feat. Carmen Consoli, Tutto l'universo obbedisce all'amore, Milano, Universal, 2008
  • testo in Franco Battiato, Inneres Auge, Milano, Universal, 2009
  • testo in Franco Battiato, Passacaglia, Milano, Universal, 2012
  • Voce in Alan Magnetti, "Verso di Te", Milano, I Cuochi Music, 2014

Opere teatrali[modifica | modifica wikitesto]

  • testi in Franco Battiato, Il cavaliere dell'intelletto, inedito (prima rappresentazione: Palermo, 20 settembre 1994)
  • testi e attore in Martin Kleist, Socrate impazzito, inedito (prima rappresentazione: Catania, 30 luglio 1995)
  • testi e attore in Franco Battiato, Gli Schopenhauer, inedito (prima rappresentazione: Fano (PU), 8 agosto 1998)
  • attore in Igor' Fëdorovič Stravinskij, Histoire du soldat, inedito, 1999 (prima rappresentazione: Roma, 4 febbraio 2000)
  • libretto e voce (Corpi in movimento, La mer) in Franco Battiato, Campi magnetici. I numeri non si possono amare, Milano, Sony, 2000 (prima rappresentazione: Firenze, 13 giugno 2000)
  • voce (Volare è un'arte, Negli abissi, Pratica di mare, A tu per tu con il Mig, Verso Bologna, Simulacro) in Pippo Pollina, Ultimo volo. Orazione civile per Ustica, Bologna, Storie di Note, 2007 (prima rappresentazione: Bologna, 27 giugno 2007)
  • attore in Manlio Sgalambro - Rosalba Bentivoglio - Carlo Guarrera, Frammenti per versi e voce, inedito (prima rappresentazione: Catania, 7 maggio 2009)
  • testi in Franco Battiato, Telesio. Opera in due atti e un epilogo, Milano, Sony, 2011 (prima rappresentazione: Cosenza, 7 maggio 2011)

Film[modifica | modifica wikitesto]

  • sceneggiatura e attore (Martino Alliata) in Franco Battiato, Perdutoamor, Giarre (CT), L'Ottava, 2003
  • sceneggiatura e attore (nobile senese) in Franco Battiato, Musikanten, Giarre (CT), L'Ottava, 2005
  • sceneggiatura in Franco Battiato, Niente è come sembra, Milano, Bompiani, 2007

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

  • intervento in Daniele Consoli, La verità sul caso del signor Ciprì e Maresco, Zelig, 2004
  • intervento in Franco Battiato, Auguri don Gesualdo, Milano, Bompiani, 2010
  • intervento in Massimiliano Perrotta, Sicilia di sabbia, Movie Factory, 2011
  • intervento in Franco Battiato, Attraversando il bardo. Sguardi sull'aldilà, Milano, Bompiani, 2014

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

  • attore in Franco Battiato, L'ombrello e la macchina da cucire, 1995
  • attore in Franco Battiato, Di passaggio, 1996
  • attore in Franco Battiato, Strani giorni, 1996
  • attore in Franco Battiato, Shock in my town, 1998
  • attore in Franco Battiato, Running against the grain, 2001
  • attore in Franco Battiato, Bist du bei mir, 2001
  • attore in Franco Battiato, Ermeneutica, 2004
  • attore in Franco Battiato, La porta dello spavento supremo, 2004
  • attore in Franco Battiato, Il vuoto, 2007
  • attore in Franco Battiato, Inneres Auge, 2009
  • Voce in Alan Magnetti, "L'inquilino", 2013
  • Voce in Alan Magnetti, "Verso di te", 2014

Programmi televisivi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Franco Battiato su Storia della musica.it
  2. ^ Articolo su Repubblica, Manlio Sgalambro: adesso il filosofo diventa crooner
  3. ^ Intervista a Battiato e Sgalambro - YouTube
  4. ^ Intervista a Manlio Sgalambro: Il filosofo rock che dà del “lei” a Battiato www.livesicilia.it | elena giordano
  5. ^ a b c d e f g h i j k Manlio Sgalambro, l'ultima intervista
  6. ^ "Teoria della canzone", pag.60, Bompiani, e la prefazione a "La filosofia delle università", Adelphi
  7. ^ Sgalambro, il ricordo commosso di Cacciari: “Con lui incontro straordinario” – Video Il Fatto Quotidiano TV, su tv.ilfattoquotidiano.it. URL consultato il 30 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2014).
  8. ^ “A un tratto ci si accorge di quella cosa che chiamiamo pensare”: Addio a Sgalambro. La sua ultima intervista. URL consultato il 22 novembre 2014.
  9. ^ cfr. "De mundo pessimo", "Frammenti di storia dell'empietismo", "Trattato dell'empietà" Adelphi
  10. ^ Massimo Cacciari. Manlio Sgalambro filosofo della verità - Filosofia, su Rai Cultura. URL consultato l'8 marzo 2024.
  11. ^ a b GAP Speciali. Manlio Sgalambro - Un viaggio oltre il luogo comune - Rai Scuola, su raiscuola.rai.it. URL consultato il 30 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2014).
  12. ^ a b Mariacatena De Leo & Luigi Ingaliso, Nell'antro del filosofo: dialogo con Manlio Sgalambro (Prova d'autore, 2002).
  13. ^ È morto Manlio Sgalambro, il filosofo di Franco Battiato, radiomusik.it, 6 marzo 2014.
  14. ^ Franco Battiato choc a Napoli: «Sento la fine vicina, meglio cogliere il giorno». URL consultato il 22 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  15. ^ Sgalambro, il filosofo che cantò il nichilismo
  16. ^ a b Giovanni Tesio, "In ginocchio davanti a Nietzsche", TuttoLibri, 2/6/2012
  17. ^ "La conoscenza del peggio", pag.58, Adelphi
  18. ^ La scrittura aforistica di Manlio Sgalambro |
  19. ^ Intervista a Manlio Sgalambro:: LaRecherche.it
  20. ^ Paralipomeni all'irrazionalismo Archiviato il 7 marzo 2014 in Internet Archive.
  21. ^ Uno Sgalambro non isolato, tra Cacciari e Severino, su www.ilfoglio.it. URL consultato l'8 marzo 2024.
  22. ^ Giorgio Calcagno, Sgalambro: il filosofo è uno spione (da La Stampa del 28 agosto 1996).
  23. ^ a b Francesco Battistini, Sgalambro: Sciascia addio, non servi più Archiviato il 22 giugno 2015 in Internet Archive., Corriere della Sera, 11 febbraio 2005.
  24. ^ a b Carlo Formenti, Ferrarotti accusa: «Sgalambro neoreazionario», in “Corriere della Sera”, 20 dicembre 1995
  25. ^ Liliana Madeo, Battiato: note per un filosofo (da La Stampa del 19 settembre 1994).
  26. ^ Marinella Venegoni, Così Sgalambro canta la sua filosofia (da La Stampa del 20 ottobre 2001)
  27. ^ Il filosofo insonne nella notte dell'umanità - Marcello Veneziani, su marcelloveneziani.com, 7 marzo 2024. URL consultato l'8 marzo 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Libri[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Saverio Niso, Comunità dello sguardo. Halbwachs, Sgalambro, Cordero, Torino, Giappichelli, 2001
  • Mariacatena De Leo - Luigi Ingaliso, Nell'antro del filosofo. Dialogo con Manlio Sgalambro, Catania, Prova d'Autore, 2002
  • Lina Passione, La notte e il tempo. Divagazioni su Franco Battiato, Manlio Sgalambro e… altro, Catania, CUECM, 2009
  • Alessandro Max Cantello, Sgalambro speaks. Uno scherzo mimetico che possa introdurre ad una filosofia, Mas Club, 2014
  • Manlio Sgalambro. L'ultimo chierico (a cura di Rita Fulco), Messina, Mesogea, 2015
  • Caro misantropo. Saggi e testimonianze per Manlio Sgalambro (a cura di Antonio Carulli - Francesco Iannello), Napoli, La Scuola di Pitagora, 2015
  • Salvatore Massimo Fazio, Regressione suicida. Dell'abbandono disperato di Emil Cioran e Manlio Sgalambro, Barrafranca (EN), Bonfirraro, 2016
  • Manlio Sgalambro. Breve invito all'opera (a cura di Davide Miccione), Caltagirone (CT), Lettere da Qalat, 2017
  • Antonio Carulli, Introduzione a Sgalambro, Genova, Il Melangolo, 2017
  • Patrizia Trovato - Antonio Carulli - Piercarlo Necchi - Manuel Pérez Cornejo, La piccola verità. Quattro saggi su Manlio Sgalambro, Milano, Mimesis, 2019
  • Roberto Fai - Luca Farruggio - Rita Fulco - Caterina Resta, Essere contemporanei della fine del mondo. Saggi su Manlio Sgalambro (a cura di Rita Fulco), Milano, Mimesis, 2022
  • Antonio Carulli, Sgalambro materialista. Gentile, Leopardi, Sciascia, Cioran, Napoli, La Scuola di Pitagora, 2022

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Sergio Zavoli, Le ombre della sera in Di questo passo. Cinquecento domande per capire dove andiamo, Torino, Nuova ERI, 1993, pp. 377–389
  • Calogero Rizzo, De consolatione theologie in Massimo Iiritano, Sergio Quinzio. Profezie di un'esistenza, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 2000, pp. 105–126
  • Armando Matteo, Manlio Sgalambro: il dovere dell'empietà in Della fede dei laici. Il cristianesimo di fronte alla mentalità postmoderna, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 2001, pp. 27–34
  • Stefano Lanuzza, Il filosofo insulare in Erranze in Sicilia, Napoli, Guida, 2003, pp. 43–55
  • Leonor Sáez Méndez, Zwischen der kritischen Bedingung der praktischen Erfahrung und der Doktrin: Dechiffrierung der Perversion (Zwei Beispiele) in Kant ein illusionist? Das retorsive und kompositive Verfahren der kantischen Urteilskraft nach dem philosophischen Empirismus, Murcia (Spagna), Universidad de Murcia, 2010, pp. 201–204
  • Pino Aprile, La morte del sole in Giù al sud. Perché i terroni salveranno l'Italia, Segrate (MI), Piemme, 2011, pp. 331–338
  • Marco Risadelli, Note su “Dell'indifferenza in materia di società” di Manlio Sgalambro in Alessandra Mallamo - Angelo Nizza, Polisofia, Roma, Nuova Cultura, 2012, pp. 17–31
  • Giuseppe Raciti, Until the end of the world. Sgalambro lettore di Spengler in Per la critica della notte. Saggio sul “Tramonto dell’Occidente” di Oswald Spengler, Milano, Mimesis, 2014, pp. 131–135

Articoli[modifica | modifica wikitesto]

  • Enrico Arosio, Ora Sgalambro il mondo in L'Espresso, n. 7, 21 febbraio 1988, pp. 141–145
  • Stefano Lanuzza, Il pensiero ipocondriaco in Il Ponte, IVL, n. 2, febbraio 1990, pp. 146–148
  • Gerd Bergfleth, Finis mundi. Manlio Sgalambro und der Weltuntergang in Der Pfahl. Jahrbuch aus dem Niemandsland zwischen Kunst und Wissenschaft, n. 5, 1991, pp. 20–56
  • Alberto Corda, Profilo di Manlio Sgalambro, filosofo “irregolare” in Arenaria, VIII, n. 22, gennaio-aprile 1992, pp. 81–82
  • Giuseppe Raciti, Sgalambro maestro “cattivo” per elezione in Ideazione, IV, n. 6, 1997, pp. 215–216
  • Ferdinando Raffaele, Intorno alla creatività filosofica. A colloquio con il filosofo Manlio Sgalambro in Parolalibera, n. 8, 1998, pp. 17–19
  • Francesco Saverio Nisio, Sgalambro, l'unico che canta. Mille sguardi, II in Democrazia e diritto. Guerra e individuo, n. 1, 1999, pp. 190–202
  • Marcello Faletra, Dialogo con Manlio Sgalambro, Cyberzone, n. 20, 2006
  • Marcello Faletra, L'azzardo del pensiero o il filosofo della crudeltà: Manlio Sgalambro, Cyberzone n. 20, 2006.
  • Fabio Presutti, Manlio Sgalambro, Giorgio Agamben: on metaphysical suspension of language and the destiny of its inorganic re-absorption in Italica, v. 85, nn. 2-3, 2008, pp. 243–272
  • Concetta Bonini, Manlio Sgalambro. Il cavaliere dell'intelletto in Freetime. Sicilia, febbraio-marzo 2014, pp. 88–91
  • Marcello Faletra, La pistola di Sgalambro in http://www.peppinoimpastato.com/visualizza.asp?val=2115, 2014
  • Marcello Faletra, In ricordo di Manlio Sgalambro in Artribune, 7 marzo 2017
  • Manuel Pérez Cornejo, En la estela de Schopenhauer y Mainländer: la filosofía «peorista» de Manlio Sgalambro in Schopenhaueriana. Revista española de estudios sobre Schopenhauer, n. 3, 2018, pp. 9–31

Tesi di laurea[modifica | modifica wikitesto]

  • Lorenzo Bombardelli, De ira Philosophiae - La teologia filosofica di Manlio Sgalambro, Università degli Studi di Trento, a.a. 2003-2004
  • Salvatore Massimo Fazio, Cioran e Sgalambro: un confronto, Università degli Studi di Catania
  • Fatima Scaglione, Battiato - Sgalambro. Tra musica e filosofia, Università degli Studi di Palermo, a.a. 2006-2007
  • Cecilia Comparoni, L'impossibilità di essere consolati. L'itinerario tragico di Manlio Sgalambro, Università degli Studi di Genova, a.a. 2014-2015

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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