Kirlian Camera

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Kirlian Camera
I Kirlian Camera in un concerto del 2023 al festival Nocturnal Culture Night di Deutzen
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereDarkwave
EBM
Dark ambient
Coldwave
Synth pop
Italo disco
Periodo di attività musicale1979 – in attività
EtichettaDiscordia, Nova Tekk, Trisol, Triton, Virgin Records
Sito ufficiale

Kirlian Camera è un gruppo musicale italiano di musica elettronica coldwave/darkwave fondato nel 1980 da Angelo Bergamini, sperimentatore e pioniere della scena synthpop italiana. I Kirlian Camera nella loro lunga carriera hanno attraversato diversi stili musicali, dal synthpop, alla italodisco, all'EBM, alla dark ambient, spingendosi saltuariamente fino al neofolk[1]. Se inizialmente il loro approccio pop[1] li portò ad essere il primo gruppo italiano ad ottenere un contratto con la Virgin Dischi[1][2], in seguito la loro musica divenne sempre più oscura e sperimentale, tra approccio meditativo / isolazionista e pulsioni erotizzanti[1].

Angelo Bergamini è ad oggi l'unico membro originario della band, ma molte sono le figure che hanno gravitato attorno al progetto e tra queste Gianluca Becuzzi, Simon Balestrazzi, Fabrizio Chiari e Simona Buja dell'East Wall e il produttore eurodance Paul Sears[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

1979-1986: Simona Buja e la nascita dei Kirlian Camera[modifica | modifica wikitesto]

I Kirlian Camera vennero fondati a Parma da Angelo Bergamini[3] nel 1979 con il nome di Suicide Commando, con una formazione originaria che comprendeva Mauro Montacchini al basso, Fabrizio Chiari alle tastiere e Simona Buja alla voce[4]. Il nome venne poi cambiato nell'attuale celebrando così l'invenzione dell'ingegnere elettronico russo Semyon Kirlian e di sua moglie, ideatori nel 1939 di una presunta "macchina in grado di fotografare l'aura emessa dal corpo umano".[5] Dopo la realizzazione di un primo demo-tape autoprodotte con il titolo Dawn... (1980)[2][6] e i primi concerti[1], i Kirlian Camera approdarono alla Italian Records di Oderso Rubini con cui pubblicarono il primo EP omonimo nel 1981, miscelando sonorità dell'avanguardia elettronica al sentimento neo-romantico della new wave del periodo[3][4]. Gia in questa prima pubblicazione la band aveva subito cambi di formazione, con il bassista Giorgio Vecchi che aveva sostituito Montacchini[1]. Ma in questo periodo si alternarono anche altre figure come Bruno Bizzarri e Paul Sears[1].

Nel 1983 I Kirlian Camera autoproducono e pubblicano l'LP It Doesn't Matter, Now su marchio A.T.G.[4] e partecipano a compilazioni seminali come Body Section (Electric Eye, 1983) e Punto zero 4 (Toast Records, 1983). Il singolo Communicate (1983) uscì su Memory Records, mentre Edges (1984) e Blue Room (1985) dal sapore più decisamente italodisco ma con toni cupi e marziali[7], escono ancora su Italian Records ottenendo un notevole successo in Europa e soprattutto in Germania. Complice di questo successo fu il progetto parallelo in stile synthpop/italodisco di Bergamini con Mirko Dalporto e Gianfranco Fornaciari chiamato Hipnosis, che con un album e 3 singoli ha ricevuto un disco di platino per le vendite in Germania, ed ha scalato le classifiche europee con il singolo Pulstar (Memory Records, 1983), scritto dal compositore greco Vangelis[3][4].

Questo percorso trovò il suo culmine nel 1986 con il contratto con la Virgin Dischi con cui i Kirlian Camera pubblicheranno i singoli Ocean ed Helden Platz, partecipando anche a Festivalbar[8] ed a numerose trasmissioni televisive. I due brani furono i più radiofonici tra le produzioni dei Kirlian Camera, tanto che Ocean finì anche in un 7" da Jukebox come lato B di "Human" degli Human League[1]. Il connubio con la Virgin Dischi durò però poco, soprattutto a causa della volontà dell'etichetta di non promuovere il materiale meno commerciale del gruppo[4]. Fu in questo periodo che Simona Buja decise di lasciare la band in una situazione particolarmente difficile e problematica[6].

1987-1992: Bianca Hoffmann-Santos[modifica | modifica wikitesto]

Lasciata la Virgin Dischi e dopo il distacco di Simona Buja, il suono dei Kirlian Camera diventa sempre più oscuro, allontanandosi dal suono synth pop che aveva caratterizzato le loro prime produzioni. Fu in questo periodo che entrò Bianca Hoffmann-Santos alla voce, segnando così l'inizio della produzione dei nuovi brani, registrati tra Brescia, Carimate e Londra con la produzione artistica di John Fryer dei This Mortal Coil[6]. L'album che ne uscirà sarà Eclipse (Das Schwarze Denkmal) (Rose Rosse Records, 1988), da cui fu estratto il singolo Austria / Tor Zwei (Rose Mix, 1988). L'album, che rappresenta un punto di passaggio verso sonorità più tipicamente darkwave e coldwave[9][10], racchiudeva due brani che diverranno dei classici da dancefloor come Eclipse ed Aura, oltreché una cover dei King Crimson intitolata Epitaph[10]. L'album non ottenne subito il successo sperato, anche a causa del cambio generale di gusto musicale che aveva fatto scemare l'interesse generale per i Kirlian Camera[6].Il periodo che seguì l'album fu quindi piuttosto travagliato per la band ed ancor più si aggravò a causa di una malattia che aveva colpito Bianca Hoffmann-Santos[6]. Fu in questi anni che entrò nella band Emilia Lo Jacono alla chitarra e tastiere, una figura che rimase centrale e stabile negli anni successivi[6][4].

L'album successivo uscì nel 1991 come autoproduzione su marchio Blue Rain Records e si intitolava Todesengel. The Fall of Life. Il disco vedeva ancora la cantante Bianca Hoffmann affiancata spesso anche alla voce da Emilia Lo Jacono, ed i suoni erano stati curati da Simon Balestrazzi dei T.A.C., con il quale il gruppo collaborerà per molti anni a venire.[5][11]. Fu proprio questo album, che introduceva influenze di musica post-industriale e vedeva anche le cover di brani come Vienna degli Ultravox e We Will Rock You dei Queen[1][12], a risvegliare l'interesse sul nuovo corso della band specie in Germania, dove l'album fu presto ristampato dalla Discordia di Düsseldorf[6][12].

Simon Balestrazzi si unirà definitivamente alla band con l'EP 7" Schmerz[1][13], inizialmente distribuito come allegato alla fanzine Urlo nel 1992 e poi ristampato nello stesso anno su marchio Blue Rain Records[3].

1993-1998: Emilia Lo Jacono[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 i Kirlian Camera autoproducono su Blue Rain Records lo split con il side project di Angelo Bergamini e Celestino Pes chiamato Andromeda Complex. È da qui che Emilia Lo Jacono entrò definitivamente come voce principale dei Kirlian Camera, caratterizzando il suono della band con la sua voce sensuale e sognante. Inizia così un percorso che li porterà, negli anni successivi, ad esplorare "diverse prospettive della musica elettronica popolare"[13]. Nello stesso anno firmano un contratto con l'etichetta tedesca Discordia con cui pubblicheranno alcuni album: il primo del 1994 si intitolava Erinnerung, ed era un disco pervaso da sonorità electro e post-industriali di matrice dark ambient ed EBM, con incursioni percussive di Nancy Appiah che spesso rimandano a sonorità africaneggianti[14]. Spiccano poi i tributi al poema Scheließe mir die augen beide di Theodor Storm ed al film Veronika Voss di Rainer Werner Fassbinder[14].

Il successivo Solaris the Last Corridor (Discordia, 1995) presenta sonorità sintetiche e fredde, dove spiccano ritmiche cibernetiche nei brani come "Zentropa 1966" o "The Theatre of Dreams" e nelle sperimentazioni di "Nocturnal afternoon", senza rinunciare alle contaminazioni africaneggiati in brani come "Mede Sankuo" o "Für Inner"[15]

Pictures from Eternity - Bilder Aus Der Ewigkeit è spesso visto dalla critica come una summa di tutti i generi e periodi trascorsi dalla band, riproposti in chiave ambientale dalle sonorità prevalentemente sintetiche[16]. È in questo periodo che Angelo Bergamini si trasferisce in Germania e la band incrementò fortemente l'attività concertistica, dividendo spesso il palco con gruppi della scena come Mephisto Walz e Die Form[1]. Numerosi anche i singoli pubblicati su Discordia, tra cui spicca la collaborazione con Dive rilasciata nel 1996 con il titolo di Obsession[1].

Nel 1997 Simon Balestrazzi lasciò i Kirlian Camera ed entrarono il tastierista Ivano Bizzi ed la cantante Barbara Boffelli[1]. Nel 1998 pubblicano la raccolta su doppio CD intitolata The Ice Curtain (Solar Plexus), segnando così l'allontanamento dalla Discordia[1].

1999-in poi: Elena Alice Fossi[modifica | modifica wikitesto]

Elena Alice Fossi con i Kirlian Camera in un concerto al Kasematten-Festival di Langenstein nel 2016

Unidentified Light (Triton, 1999), che è un album dal vivo, è il primo disco dei Kirlian Camera in cui appare Elena Alice Fossi[1], una figura che cambierà radicalmente il modo di lavorare della band, entrando in seguito anche nella scrittura dei brani al fianco di Angelo Bergamini[17].

In questo periodo, seppur con un repertorio che alternava brani da dancehall industrial a brani di musica ambientale, i Kirlian Camera venivano spesso inseriti nella scena neofolk internazionale[1] che li portò ad essere identificati con quella che veniva allora chiamata "Grey-Area". Ed è in questo contesto che vanno inserite le accuse mosse dal giornalista tedesco Alfred Shobert che, in un articolo su Der Spiegel dedicato alla massacro della Columbine High School, li accomunerà a Death in June e Boyd Rice, accusandoli di essere portatori di messaggi neonazisti[4] ed invitando al boicottaggio dei loro dischi e concerti.[18]. Bergamini risponderà alle accuse con un video inserito nel CD-ROM del singolo The Burning Sea (Triton, 1999)[4].

Con l'album Still Air (Aria Immobile) (Radio Luxor, 2000), Elena Alice Fossi entra definitivamente come cantante e co-autrice nei Kirlian Camera. L'album si regge sostanzialmente tra strutture sintetiche e glaciali, batterie elettroniche e la lirica voce della Fossi che riporta le melodie alla forma canzone[17]. Nel 2001 esce la raccolta di cover e remix intitolata Kälte Container (Radio Luxor), mentre nel 2002 Uno (Radio Luxor) raccoglieva demo ed EP precedenti[1].

Nel 2003 i Kirlian Camera firmano con la Trisol e nel 2004 pubblicano il loro Invisible Front. 2005, che vantava la collaborazione di Jarboe degli Swans su tre brani dell'album. Seguì Coroner's Sun (Trisol, 2006), un album forse di più facile ascolto ma che manteneva la ricerca su un sound coldwave sempre molto personale e definito[19]. L'album comprendeva poi un bonus CD con remix realizzati da artisti come Vincenzo Pastorino, wumpscut:, Sensory Gate e Punto Omega[20]. Subito dopo l'uscita del disco si unirono ai Kirlian Camera i musicisti Falk Pitschk e Sarah Crespi[1].

Nel 2007 i Kirlian Camera passano alla Out of Line e realizzarono Odyssey Europa (2009) e poi Shadow Mission HELD V che del primo ne vedeva versioni remix[1].

Nel 2011 uscì Nightglory (Out Of Line), che proseguiva la strada di semplificazione del precedente Coroner's Sun, riducendo i passaggi più sperimentali e rumoristici verso un suono synth pop raffinato ma molto più orecchiabile. Un album che guarda spesso al passato, come nella cover di "Hymn" degli Ultravox[21].

I Kirlian Camera in un concerto all'Amphi festival 2017

Con Black Summer Choirs (Out Of Line, 2014) i Kirlian Camera tornano a collaborare con John Fryer dei This Mortal Coil, producendo un album oscuro di musica ambientale che comprende anche 4 brani di spoken word[22][23]. Nel 2014 vengono coinvolti da Alessandro Papa della End of Kali Yuga Editions nel progetto New Processean Order, che coinvolge anche altri artisti di area industrial, quali Der Bekannte Post Industrielle Trompeter, Teatro Satanico e Davide Tozzoli in arte N. nella registrazione dell'LP Hymns to the Great Gods of the Universe[24].

Nel 2017, l'EP Sky Collapse (Dependent Records) che include una collaborazione con l'iconico gruppo EBM svedese Covenant[1].

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Formazione attuale[modifica | modifica wikitesto]

  • Elena Alice Fossi
  • Angelo Bergamini
  • Mia W. Wallace
  • Andrea Fossi

Ex componenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Comerio
  • Barbara Boffelli
  • Bianca Hoffmann-Santos
  • Elena Alice Fossi
  • Emilia Lo Jacono
  • Fabrizio Chiari
  • Falk Pitschk
  • Gianluca Becuzzi
  • Giorgio Vecchi
  • Graziano Mallozzi
  • Ivano Bizzi
  • Kyoo Nam Rossi
  • Mauro Montacchini
  • Mia Wallace
  • Nancy Appiah
  • Paul Sears
  • Simon Balestrazzi
  • Simona Buja

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album di studio[modifica | modifica wikitesto]

Album dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1999 - Ascension
  • 2003 - Field of Sunset
  • 2003 - Live in London
  • 2004 - Praha 2004 June 26th

EP[modifica | modifica wikitesto]

  • 1981 - Kirlian Camera
  • 1983 - Communicate
  • 1984 - Edges
  • 1985 - Blue Room
  • 1986 - Human/Ocean (con i The Human League)
  • 1987 - Heldenplatz
  • 1988 - Austria
  • 1992 - Schmerz
  • 1994 - Eklipse Zwei [Eclipse Part 2]
  • 1994 - Erinnerung
  • 1995 - Obsession
  • 1996 - Your Face in the Sun
  • 1997 - The Desert Inside
  • 1998 - Drifting
  • 1999 - The Burning Sea
  • 2001 - Absentee
  • 2002 - Uno

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  • 1980 - Dawn
  • 1986 - Ocean
  • 2004 - Berliner Messe

Split[modifica | modifica wikitesto]

  • 1993 - Kirlian Camera/Andromeda Complex

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

  • 1998 - The Ice Curtain
  • 2009 - Odyssey Europa
  • 2010 - Not of This World
  • 2015 - Radio Music A

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u Paul Simpson, Kirlian Camera (biografia), su allmusic.com, 1996.
  2. ^ a b (EN) Kirlian Camera, su Discogs, Zink Media.
  3. ^ a b c d Federico Guglielmi, Kirlian Camera (voce) - in Cesare Rizzi, 1993
  4. ^ a b c d e f g h Gianluca Testani, 2006.
  5. ^ a b Alessandro Bolli, 1998.
  6. ^ a b c d e f g E. Dellanotte, Past Memories (intervista), su occidentalcongress.com, 1996.
  7. ^ Luca Frazzi, 2023.
  8. ^ Filmato audio Claudio Cecchetto, KIRLIAN CAMERA - Helden Platz, su Youtube, 1987, a 00 min 00 s. URL consultato il 29 dicembre 2023.
  9. ^ Didier Becu, Eclipse - Das Schwarze Denkmal (recensionea), su peek-a-boo-magazine.be, 6 dicembre 2015.
  10. ^ a b Alex, Eclipse - Das Schwarze Denkmal (recensionea), su idieyoudie.com, 29 maggio 2013.
  11. ^ Dal sito di Simon Balestrazzi
  12. ^ a b Arturo Compagnoni, 2005.
  13. ^ a b Piero Scaruffi, Kirlian Camera, su scaruffi.com.
  14. ^ a b Luca "Christian Dex" De Santis, Erinnerung (recensione), su estatica.it, 10 gennaio 2010.
  15. ^ Luca "Christian Dex" De Santis, Solaris the Last Corridor (recensione), su estatica.it, 27 marzo 2010.
  16. ^ Federico Guglielmi, Rock (non in) italiano: 50 album fondamentali, in Mucchio Extra, Stemax Coop, #38 estate 2012.
  17. ^ a b Antonello Cresti, 2015.
  18. ^ Erinnerung (recensione), su debaser.it, 17 novembre 2009.
  19. ^ Mauro Roma, Coroner's Sun (recensione), su ondarock.it, 2006.
  20. ^ Candyman, Coroner's Sun (recensione), su versacrum.com, 12 marzo 2006.
  21. ^ Lorenzo Pagani, Nightglory (recensione), su ondarock.it, 2011.
  22. ^ Lorenzo Pagani, Black Summer Choirs (recensione), su ondarock.it, 2013.
  23. ^ Caesar, Black Summer Choirs (recensione), su versacrum.com, 15 luglio 2013.
  24. ^ (EN) New Processean Order, su Discogs, Zink Media.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A.A.V.V., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Cesare Rizzi, Milano, Arcana, 1993, ISBN 8879660225. pagg. 491-492
  • A.A.V.V., Enciclopedia Rock Italiano, a cura di Gianluca Testani, Arcana Editrice, 2006.
  • Alessandro Bolli, Dizionario dei Nomi Rock, Padova, Arcana editrice, 1998, ISBN 978-88-7966-172-0.
  • Arturo Compagnoni, Le guide pratiche di Rumore - Italia 90. Gli anni della musica alternativa, Pavia, Apache Edizioni, 2005.
  • Antonello Cresti, Solchi Sperimentali Italia. 50 anni di italiche musiche altre, CRAC Edizioni, 2015, ISBN 978-88-97389-24-8.
  • Luca Frazzi (a cura di), Kirlian Camera - It Doesen't Matter, Now, in Rumore 100 - 100 dischi essenziali della new wave & postpunk italiani, #3 agosto / settembre 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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