Elezioni regionali in Sardegna del 2014

Elezioni regionali in Sardegna del 2014
Stato Bandiera dell'Italia Italia
Regione   Sardegna
Data
16 febbraio
Affluenza 52,34% (Diminuzione 15,23%)
Pigliaru crop.jpg
Ugo Cappellacci daticamera 2018.jpg
Candidati
Partiti
Coalizioni
Voti
313.513
42,47%
292.040
39,57%
Seggi
36 / 60
24 / 60
Distribuzione del voto per comune
Presidente uscente
Ugo Cappellacci (FI)
2009 2019

Le elezioni regionali in Sardegna del 2014 si sono tenute il 16 febbraio. A differenza della tornata precedente, si è votato nella sola giornata di domenica.

Già fissate per il 2 marzo, sono state successivamente anticipate di due settimane, facendo nascere polemiche per i tempi estremamente ristretti necessari a presentare le liste ed i candidati.[1][2] [3]

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Legge elettorale[modifica | modifica wikitesto]

La legge elettorale è stata ancora una volta modificata, con la Legge Regionale Statutaria 12 novembre 2013[4]. È eletto presidente il candidato che ottiene la maggioranza (anche solo relativa) dei voti. Se il candidato eletto ottiene almeno il 25% dei voti, alle liste che lo appoggiano viene garantita la maggioranza dei seggi in consiglio.
Più in dettaglio, la legge prevede un unico turno, con voto di lista, la possibilità di esprimere una preferenza all'interno della lista prescelta, e voto per il candidato presidente, su un'unica scheda. È possibile votare per una lista e per un candidato presidente non collegati fra loro (Art. 9). È eletto presidente il candidato che abbia ottenuto la maggioranza relativa (Art. 1, Comma 4). Alle liste collegate al presidente eletto viene eventualmente assegnato un premio di maggioranza nella seguente misura: il 60% dei seggi nel caso il presidente eletto abbia ottenuto una percentuale di preferenze superiore al 40%; il 55% dei seggi nel caso il presidente eletto abbia ottenuto una percentuale di preferenze compresa fra il 25% e il 40%, mentre nessun premio di maggioranza è assegnato se il presidente è eletto con meno del 25% (Art. 13).
La legge prevede una soglia di sbarramento del 10% per le coalizioni, e del 5% per le liste non coalizzate (Art. 1, Comma 7). Nessuno sbarramento è previsto per le liste all'interno delle coalizioni che abbiano superato il 10%.

Presentazione delle candidature[modifica | modifica wikitesto]

Il governatore uscente, Ugo Cappellacci, si ripresenta come candidato alla presidenza della regione.[5] A sostenerlo è la coalizione che ha amministrato la Sardegna dal 2009: Forza Italia, Unione di Centro, Fratelli d'Italia, Unione Democratica Sarda e Riformatori Sardi.[6] Non si presenta invece alle regionali il neonato Nuovo Centrodestra, che ha preferito concentrarsi sullo strutturarsi e organizzarsi in vista delle elezioni europee del 2014.[7]

Nel centrosinistra si sono svolte, a settembre, delle primarie di coalizione, in cui è risultata vincitrice Francesca Barracciu col 44%. Già a dicembre alcuni appartenenti alla coalizione avevano deciso di non sostenerla, a causa di un avviso di garanzia da lei ricevuto per l'utilizzo di alcuni fondi dei gruppi consiliari[8]. Dopo varie polemiche, e con l'intervento anche di Matteo Renzi, alla fine di dicembre la Barracciu rinuncerà alla sua candidatura[9]. La coalizione, composta anche da Sinistra Ecologia Libertà ed Italia dei Valori, ha annunciato il 6 gennaio di aver optato per una candidatura condivisa di Francesco Pigliaru.[10] Sostengono la candidatura di Pigliaru anche il Partito Socialista Italiano, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, il Centro Democratico, i Verdi, il Partito dei Sardi, i Rosso Mori, La Base, Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna e l'Unione Popolare Cristiana.

Hanno presentato la propria candidatura anche Pier Franco Devias (Fronte Indipendentista Unidu), Michela Murgia (Sardegna Possibile), Mauro Pili (Unidos), Gigi Sanna (Movimento Zona Franca). La lista di Cristina Puddu (Paris-Malu Entu) è stata esclusa per non aver raccolto un numero sufficiente di firme, e la lista di Michelangelo Serra (Onestà e Progresso) è stata esclusa poiché non è stata presentata in almeno 6 circoscrizioni [11][12][13].

Non ha partecipato alla competizione elettorale il Movimento 5 Stelle, che era stato il primo partito politico dell'isola nelle politiche dell'anno precedente, con circa il 30% dei voti. Beppe Grillo, difatti, non ha autorizzato il gruppo sardo ad utilizzare il simbolo del movimento, a causa delle divisioni interne al gruppo stesso.[10][14]

Nemmeno Sardigna Natzione parteciperà alle elezioni, per la prima volta dopo vent'anni [15] non fornendo, neanche, specifica indicazione di voto.

Sondaggi[modifica | modifica wikitesto]

L'istituto Datamedia Ricerche ha svolto alcuni sondaggi su commissione de L'Unione Sarda. A detta degli stessi sondaggisti, le informazioni più "solide" del sondaggio sono che, a 21 giorni di distanza dalle elezioni, il 30% dei cittadini intervistati aventi diritto al voto... dichiara, senza alcun imbarazzo, di non sapere che il prossimo 16 febbraio si terrà il voto per le amministrative sarde, e che la somma degli indecisi e di coloro che hanno già deciso di non andare a votare si attesta attorno al 50%. Il sondaggio, pertanto, non può essere considerato una previsione...; è, semmai, una fotografia di questo momento, resa fosca dagli aspetti elencati in precedenza.[16]

I dati sono tratti dall'elenco sondaggi sulla pagina della Presidenza del Consiglio dei Ministri [17]

Istituto Data Francesco Pigliaru
(coalizione di Centrosinistra)
Michela Murgia
(Sardegna Possibile)
Ugo Cappellacci
(coalizione di centrodestra)
Mauro Pili
(Unidos)
Gigi Sanna
(Zona Franca)
Pier Franco Devias
(Fronte Indipendentista)
Indecisi, astenuti, non votano
Voti ai presidenti
Datamedia Archiviato il 2 febbraio 2014 in Internet Archive. 1º febbraio 36,0-39,7 19,1-21,8 38,2-40,4 3,3-4,7 1,8-2,5 0,7-1,2 48,3
Datamedia 12 gennaio 33,0 24,0 37,0 6,0 - - 54,0
Voti ai gruppi di liste
Datamedia 1º febbraio 39,5-43,0 7,0-9,0 37,0-39,5 3,5-5,0 1,0-2,0 0,5-1,0 52,9
Datamedia 25 gennaio 43,0 14,0 38,0 2,5 1,5 1,0 52,8

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Candidati
Voti % Liste Voti % Seggi
Francesco Pigliaru
✔️ Presidente
313 513
42,47
150 895 21,99 18
35 898 5,23 4
Partito dei Sardi
18 328 2,67 2
Rossomori
18 030 2,63 2
14 580 2,12 2
14 393 2,10 2
11 773 1,72 1
9 531 1,39 1
7 578 1,10 1
5 635 0,82 1
La Base
4 931 0,72 1
292 040 39,57 126 831 18,48 10
52 093 7,59 4
41 142 5,99 3
32 225 4,70 3
19 271 2,81 1
17 751 2,59 1
Zona Franca - Lista Randaccio
11 209 1,63 1
Seggio assegnato al candidato presidente classificatosi secondo
1
76 155 10,32
ProgReS
18 842 2,75
Gentes
15 315 2,23
Comunidades
12 196 1,78
42 858 5,81
Unidos
19 771 2,88
Mauro Pili Presidente
11 515 1,68
Fortza Paris - Azione Popolare Sarda
5 359 0,78
Soberania
1 251 0,18
Pierfranco Devias
7 658 1,04
Fronte Indipendentista Unidu
4 833 0,70
Luigi Amedeo Sanna
5 903 0,80
Movimento Zona Franca
5 127 0,75
Totale
738 127
100
686 303
100
59

Composizione del Consiglio Regionale[modifica | modifica wikitesto]

Seggi per lista

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  Rifondazione Comunista 2
  Sinistra Ecologia Libertà 4
  Partito Democratico (Italia) 19
  Partito Socialista Italiano (2007) 1
  Lista civica di centro-sinistra 5
  Italia dei Valori 1
  Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna 1
  Centro Democratico (Italia) 2
  Centrismo 1
  Unione dei Sardi 1
  Riformatori Sardi 3
  Unione di Centro (2002) 4
  Lista civica di centro-destra 1
  Forza Italia (2013) 11
  Partito Sardo d'Azione 3
  Fratelli d'Italia (partito politico) 1

Seggi per coalizione

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  Centro-sinistra in Italia 36
  Centro-destra in Italia 24

Di seguito la composizione del consiglio regionale e dei gruppi consiliari. Tra parentesi i nomi dei consiglieri decaduti o dimessi [18][19]

Gruppo misto

  • Francesco Agus
  • Fabrizio Anedda
  • Anna Maria Busia
  • Mario Angelo Giovanni Carta
  • Emilio Usula


Partito Democratico

  • Raimondo Cacciotto (subentra a Gavino Manca)
  • Pietro Cocco
  • Alessandro Collu
  • Giampietro Comandini
  • Roberto Deriu
  • Daniela Forma
  • Gianfranco Ganau
  • Luigi Lotto
  • Giuseppe Meloni
  • Valerio Meloni (subentra a Salvatore Demontis)
  • Cesare Moriconi
  • Francesco Pigliaru
  • Rossella Pinna
  • Valter Piscedda
  • Luigi Ruggeri
  • Francesco Sabatini
  • Antonio Solinas


Partito Dei Sardi

  • Augusto Cherchi
  • Gianfranco Congiu (subentra a Gavino Sale)
  • Roberto Desini
  • Gianmario Tendas
  • Alessandro Unali


Forza Italia Sardegna

  • Oscar Salvatore Giuseppe Cherchi
  • Stefano Coinu (subentra a Pietro Pittalis)
  • Giuseppe Fasolino
  • Antonello Peru
  • Alberto Randazzo (temporaneamente sostituito da Mariano Ignazio Contu e in seguito reintegrato)
  • Marco Tedde
  • Edoardo Tocco
  • Stefano Tunis
  • Alessandra Zedda


Art.1 Sinistra per la Democrazia

  • Daniele Secondo Cocco
  • Eugenio Lai
  • Luca Pizzuto
  • Paolo Flavio Zedda


Riformatori Sardi per l'Europa

  • Michele Cossa
  • Luigi Crisponi
  • Attilio Maria Antonio Dedoni
  • Alfonso Marras (subentra a Ignazio Francesco Tatti)


Partito Sardo d'Azione

  • Paolo Luigi Dessì (subentra a Ignazio Locci)
  • Gianfranco Mariano Lancioni (subentra a Christian Solinas)
  • Gaetano Ledda
  • Giovanni Satta (subentra a Gianni Lampis, decaduto e in seguito rinominato)


UDC Sardegna


Cristiano Popolari Socialisti

  • Antonio Gaia (subentra a Efisio Arbau)
  • Raimondo Perra
  • Pierfranco Zanchetta


Fratelli D'Italia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ regionali cappellacci ha firmato il decreto la sardegna andrà al voto il 16 febbraio su L'Unione Sarda
  2. ^ elezioni regionali liste da presentare entro metà gennaio su La Nuova Sardegna
  3. ^ Elezioni Sardegna: uffici comunali chiusi, Fortza Paris protesta Archiviato il 7 gennaio 2014 in Internet Archive. su agi.it
  4. ^ Legge Regionale Statutaria 12 novembre 2013 Archiviato il 20 ottobre 2018 in Internet Archive. dal sito della Regione Sardegna
  5. ^ Capellacci si ricandida contro tutti su La Nuova Sardegna
  6. ^ Capellacci agli alleati: ecco il mio programma su La Nuova Sardegna
  7. ^ Fabrizio De Feo, Rischio flop in Sardegna Alfano diserta le elezioni per evitare una figuraccia, il Giornale, 11 gennaio 2014. URL consultato il 12 gennaio 2014.
  8. ^ Primarie PD Sardegna: Vince Francesca Barracciu con il 44% delle preferenze, su sardegna.blogosfere.it. URL consultato il 4 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2014).
  9. ^ Sardegna, Barracciu si arrende e tratta. Ora il Pd è senza candidato alle regionali sul Fatto Quotidiano
  10. ^ a b Elezioni in Sardegna, Pigliaru è il candidato Pd. M5S non partecipa” sul Fatto Quotidiano
  11. ^ Regionali: cinque candidati già in corsa Il Pd deve ancora scegliere il nome su Unione Sarda
  12. ^ Regionali Sardegna: Pigliaru candidato Pd, il M5S non parteciperà alle elezioni, su online-news.it. URL consultato il 6 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2014).
  13. ^ Presentate le liste: 8 candidati presidente e oltre 1.500 aspiranti consiglieri regionali Archiviato il 16 gennaio 2014 in Internet Archive. su notizie.tiscali.it
  14. ^ Elezioni in Sardegna, M5S fuori. "Grillo non concede l'uso del simbolo" sul Fatto Quotidiano
  15. ^ Sardigna Natzione fuori dalle elezioni "Noi rifiutati da Sardegna possibile" su unionesarda.it
  16. ^ Datamedia per L'Unione Sarda Archiviato il 1º febbraio 2014 in Internet Archive. di Elena Capra, sul sito di datamediaricerche.it
  17. ^ Elenco Sondaggi Pagina della Presidenza del Consiglio dei Ministri
  18. ^ XV Legislatura Consiglio della Regione Sardegna, su consiglio.regione.sardegna.it (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2019).
  19. ^ XV Legislatura Gruppi consiliari della Regione Sardegna, su consiglio.regione.sardegna.it (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2017).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]