Deposito locomotive di Bologna Centrale

locomotive E.646.055, E.636.407, E.656.265 e D.341.2014 nel Deposito locomotive di Bologna Centrale.
Vista esterna dell'impianto di manutenzione dei treni Pop e Rock di Trenitalia Tper, all'interno del Deposito Locomotive di Bologna Centrale.

Il deposito locomotive di Bologna Centrale è un impianto di ricovero e manutenzione dei veicoli ferroviari di Trenitalia Tper. Si trova a Bologna, all'interno del complesso della stazione di Bologna Centrale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1905, all'atto dell'istituzione delle Ferrovie dello Stato, la stazione di Bologna Centrale disponeva di un deposito locomotive comprendente due rimesse semicircolari servite da piattaforme girevoli[1].

Nell'ambito del piano regolatore di riordino e potenziamento della rete delle Ferrovie dello Stato predisposto nel 1905-1906 venne stabilita la costruzione di un nuovo deposito che subentrasse al precedente, ormai insufficiente per dimensioni e vetustà. Esso sarebbe dovuto sorgere in località Mascarella, e a tal fine nel 1915 fu ultimata la costruzione al rustico della nuova rimessa circolare dotata di 70 posti per locomotive[1].

L'incalzare degli eventi bellici fece sospendere i lavori, e l'edificio della costruenda rimessa venne utilizzato come magazzino[1]. Per fronteggiare le necessità della trazione furono pertanto istituiti due depositi sussidiari del vecchio deposito di Bologna, ubicati a Faenza e a Ferrara[1].

Il nuovo deposito di Bologna Centrale, essendo stata definitivamente abbandonata l'ubicazione precedentemente prevista, fu costruito presso il Bivio Ferrara, e iniziò parzialmente la propria attività nel 1927 ospitando anche le locomotive a corrente alternata trifase destinate al servizio sulla linea Porrettana[1].

Il nuovo impianto fu attivato completamente all'inizio del 1929. Disponeva di due rimesse e dell'officina per le medie riparazioni[1]. La sua dotazione iniziale fu di 170 locomotive[1][2].

Danneggiato gravemente durante la seconda guerra mondiale, fu ricostruito e affiancato, dal 1948, dal nuovo deposito locomotive di Bologna San Donato, ubicato all'interno dell'omonimo impianto di smistamento[3][2].

Il 16 dicembre 2021 è stato inaugurato, negli spazi del deposito, l'impianto di manutenzione dei treni Pop e Rock in dotazione a Trenitalia Tper.[4]

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Impianto di manutenzione dei treni Pop e Rock[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto di manutenzione dei treni Pop e Rock di Trenitalia Tper, all'interno del Deposito Locomotive di Bologna Centrale.

All'interno del deposito ha sede l'impianto di manutenzione dei treni Pop e Rock in dotazione a Trenitalia Tper, impiegati quotidianamente per il trasporto viaggiatori sulla rete ferroviaria dell'Emilia-Romagna.

L'impianto è ospitato da un capannone che si estende per 12300 m² e ospita 6 binari di lunghezza massima 260 m, con 10 postazioni per la manutenzione; è inoltre presente un binario esterno adibito al lavaggio dei convogli.

Per la manutenzione in sicurezza degli apparati dei treni, collocati sull'imperiale, sono presenti 44 passerelle mobili; le piattaforme di lavoro elevabili permettono di portare in quota le operatrici e gli operatori di manutenzione all'interno di appositi cestelli.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Nascimbene e Berto, p. 60.
  2. ^ a b Corbellini, p. 75.
  3. ^ Nascimbene e Berto, pp. 69-70.
  4. ^ a b Nasce a Bologna il nuovo impianto di manutenzione dei treni Rock e Pop: 24,5 milioni di euro e 200 persone occupate, su mobilita.regione.emilia-romagna.it, 16 dicembre 2021. URL consultato il 28 maggio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Corbellini, 1905-1955. Il cinquantenario delle Ferrovie dello Stato, in Ingegneria ferroviaria, vol. 9, n. 5-6, 1955, pp. 333-528, ISSN 0020-0956 (WC · ACNP).
  • Angelo Nascimbene, Inserto Depositi Story. Deposito Locomotive di Bologna, in tuttoTRENO, (2013), n. 278, pp. 28-40.
  • Angelo Nascimbene e Gianfranco Berto, Depositi locomotive. Dal grande vapore all'alta velocità, in Tutto treno tema, n. 11, 1997, pp. 1-83.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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