Dante Alighieri nella cultura di massa

Voce principale: Dante Alighieri.

Per Dante nella cultura di massa si intende la ricezione che la figura di Dante Alighieri e della sua opera principale, la Divina Commedia, hanno avuto presso il grande pubblico, ossia nelle arti, nella televisione, nel cinema, nel mondo dei fumetti e dei videogiochi e, ancor più semplicemente, nell'erezione di monumenti, nella creazione di luoghi della memoria in Italia e nel resto del mondo.

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

La casa di Dante a Firenze

Luoghi della memoria dantesca[modifica | modifica wikitesto]

Dante Alighieri, in Italia, è considerato come un simbolo nazionale[1] fin dal Risorgimento[2][3], tanto che l'Istituto preposito all'insegnamento della cultura italiana nel mondo, la Società Dante Alighieri, porta il suo nome. Il culto dantesco è mantenuto vivo attraverso l'istituzione di vari enti museali e turistici sparsi su gran parte del territorio nazionale, specialmente in quelle città lui profondamente legate[4]. A Firenze si trova la casa museo di Dante; a Ravenna, luogo ove morì, è sita la celebre Tomba neoclassica del Morigia; a Verona, i riferimenti danteschi a Cangrande, alle famiglie patrizie della città e al paesaggio urbano sono ben presenti nella Commedia[5] per via dei vari soggiorni che il Poeta fece nella città scaligera. Anche Roma, nonostante sia stata visitata fugacemente da Dante durante la missione di quest'ultimo presso Bonifacio VIII nel 1300, ha voluto identificare in un edificio la residenza romana del poeta fiorentino. La presenza di Dante è anche sentita nella Lunigiana, ove il Museo dantesco lunigianese e il Dante Lunigiana Festival[6] ricordano il legame tra l'esule e i Malaspina.

Il cinema, la televisione e Dante: L'Inferno del 1911 e Dante del 2022[modifica | modifica wikitesto]

Pluto nella rappresentazione cinematografica dell'inferno del 1911

Nel 1911, in occasione del cinquantenario dell'Unità d'Italia, la società "Milano Films" ingaggiò come registi Bertolini, De Liguoro e Padovan per la direzione di un film su Dante[7]. Il film, composto da 54 scene e lungo circa 70 minuti, narra con fedeltà la prima cantica della Divina Commedia con una serie di quadri animati ispirati alle illustrazioni di Gustave Doré. La trama è filologicamente fedele a quanto narrato da Dante: dopo aver incontrato Virgilio nella selva oscura, inizia con lui il viaggio tra i vari gironi infernali, dove incontra tutti i celebri personaggi della cantica, tra cui Minosse, Paolo e Francesca, Farinata degli Uberti, Pier della Vigna e Ulisse[7]. Nella Caina, i due poeti ascoltano la storia del Conte Ugolino e poi vedono Lucifero con tre teste, che sbrana un uomo che si dimena (effetto speciale ottenuto con la sovraimpressione), prima di uscire a riveder le stelle. Il film ebbe un ampio successo anche all'estero e fu il primo a sfruttare un nuovo tipo di distribuzione inventato da Goffredo Lombardo basato, anziché sulla vendita delle copie o sul noleggio, sulla cessione dei diritti in esclusiva per zone e paesi[8]. Contemporaneamente, la società di produzione Helios Film produsse un Inferno meno colossale e con più rimandi erotici (ad esempio il seno nudo di Francesca), spingendo la Chiesa a manifestare il proprio dissenso e a bruciarne le pellicole[9]. In occasione del 700enario della nascita del poeta, nel 1965, la RAI ha dedicato al Sommo Poeta uno sceneggiato televisivo dal titolo Vita di Dante, interpretato da Giorgio Albertazzi[10].

Di tutt'altro tono è invece il lungometraggio di Pupi Avati dedicato alla vita del Sommo Poeta, Dante, uscito nelle sale cinematografiche nel 2022. Il film si orienta su due archi narrativi: il primo racconta del viaggio che Giovanni Boccaccio (Sergio Castellitto) compie per andare a Ravenna a portare alla figlia di Dante, suor Beatrice, dieci fiorini d'oro su commissione dei Capitani di Orsanmichele a titolo di risarcimento tardivo, viaggio durante il quale incontra alcune persone che hanno conosciuto Dante durante l'esilio da Firenze; d'altro canto vengono rievocati alcuni episodi della vita del poeta (interpretato da Alessandro Sperduti), quali la morte della madre Bella degli Abati, l'incontro con Beatrice (Carlotta Gamba), il matrimonio con Gemma Donati, la partecipazione alla battaglia di Campaldino (1289), alla vita pubblica fiorentina, l'amicizia poetica con Guido Cavalcanti ed infine l'esilio (1301)[11].

Le varie iniziative[modifica | modifica wikitesto]

La numismatica[modifica | modifica wikitesto]

Roberto Benigni in Tutto Dante a Padova, 2008

Al di fuori della cerchia letteraria, il pubblico ha imparato a conoscere Dante grazie ad una serie di iniziative scolastiche (lo studio di alcuni passi della Divina Commedia obbligatorio durante l'iter degli studi) ed extrascolastiche. Per esempio, nel 1965, in occasione del settecenentesimo anno della nascita di Dante, il poeta venne raffigurato sulla moneta da 500 lire italiane[12]; dal 1948 al 1963, sulla banconota da 10.000 lire italiane[13] e nel 1997 sulle monete da 2 lire sammarinesi[14].

Dal 2002, con l'entrata della nuova moneta dell'euro, venne raffigurato sulla moneta da 2 euro. Nel 2015, in occasione del 750º anniversario della sua nascita, sono state coniate due monete da 2 euro commemorativi, un'italiana e l'altra sammarinese. Tra il 2021 e il 2023 l'Istituto Poligrafico e Zecca di Stato ha emesso invece tre monete dedicate a Dante, raffiguranti simbolicamente i tre canti della Divina Commedia.

Le Lecturae Dantis[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso dei decenni successivi, Giorgio Albertazzi[15], Vittorio Gassmann[16], Carmelo Bene e Vittorio Sermonti[17] recitarono e/o lessero pubblicamente i canti della Commedia, iniziative che raggiunsero il culmine della popolarità con Roberto Benigni[18]. Dal 2016 al 2018, Franco Ricordi ha intrapreso la manifestazione "Dante per Roma", una serie di Lecturae Dantis che sono state presentate anche in Polonia e Germania[19]. Attualmente, secondo alcune statistiche, la Divina Commedia sarebbe l'opera letteraria più amata ed apprezzata in Italia, surclassando I promessi sposi e Il Gattopardo[20].

La fumettistica[modifica | modifica wikitesto]

Nel mondo dei fumetti, Guido Martina e Angelo Bioletto, nei numeri 7-12 di Topolino (ottobre 1949-marzo 1950), pubblicarono la prima Grande Parodia Disney, L'inferno di Topolino[21]. Se nei disegni è facile ritrovare le atmosfere delle illustrazioni di Gustave Doré, la particolarità di questa storia sta nelle terzine dantesche create da Martina a mo' di didascalia. Alla fine della lunga versione disneyana dell'opera compare Dante in persona, in veste di giudice dei due fumettisti, ritratti incappucciati come "peccatori massimi", rei di aver scherzato troppo con un capolavoro immortale della letteratura, per poi essere perdonati grazie all'intercessione di Topolino. Nel 1987, sempre per Topolino, Giulio Chierchini riprende le atmosfere dell'Inferno dantesco per realizzare la sua versione: L'Inferno di Paperino. Pregevoli, infine, le 78 carte intitolate "Tarocchi di Dante", ideate dallo scrittore Giordano Berti e illustrate da Andrea Serio[22]. Degna di nota è anche la Divina Commedia a fumetti di Marcello Toninelli[23][24].

Il teatro[modifica | modifica wikitesto]

La Statua di Dante a New York

Anche il teatro si è dedicato alla messa in scena della Divina Commedia: da ricordare gli importanti allestimenti di Federico Tiezzi e Sandro Lombardi[25], di Romeo Castellucci della Societas Raffaello Sanzio[26], di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, direttori artistici del Teatro delle Albe, che dal 2017 vanno realizzando un originale "messa in vita" del poema, prodotta da Ravenna Festival, che vede la partecipazione attiva di migliaia di cittadini ravennati, come in una sacra rappresentazione medievale[27].

Nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

Nel mondo, Dante ha avuto un successo notevole a partire dal XIX secolo. Nel 1849, il compositore ungherese Franz Liszt compose la sonata Eine Symphonie zu Dantes Divina Commedia e Après une lecture de Dante - Fantasia quasi sonata[28], segno di come la cultura romantica amasse Dante e la sua poesia d'amore e religiosa: Delacroix, Dante Gabriel Rossetti e John William Waterhouse sono soltanto alcuni che hanno rappresentato il monumento dantesco in chiave pittorica[29]. A testimonianza del riconoscimento poetico dell'Alighieri, in Europa ci sono varie statue lui dedicate: quella di Jean-Paul Aubé davanti al Collegio di Francia (1879)[30]; quella sita al Parco Montjuic di Barcellona, realizzata da italiani residenti nella città catalana in occasione del seicentenario della morte (1921)[31]; la Dante Column a Copenaghen, anch'essa realizzata nel 1921[32]. Anche al di fuori dei confini europei Dante ha avuto un buon successo di immagine. Negli Stati Uniti, per esempio, l'immagine pubblica di Dante fu importata dagli italoamericani che, nel 1921, l'omaggiarono dedicandogli una statua a New York, nel Dante Park[33]. L'alto numero di immigrati italiani che espatriò nel continente americano tra '800 e '900 favorì la diffusione della figura di Dante ben oltre i confini statunitensi. In Argentina abbiamo, per esempio, un monumento scultoreo nel cuore della capitale Buenos Aires, in cui Dante è celebrato insieme a Giotto e San Francesco[34]. Infine, a Ningbo (Cina), l'11 ottobre del 2011, è stata inaugurata una copia della celebre statua di piazza Santa Croce[35].

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Fumetto e animazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo scrittore americano Dan Brown

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

  • In Devil May Cry e nei rispettivi seguiti il protagonista è Dante, un ibrido uomo-demone. Inoltre vi sono varie allusioni alla Divina Commedia: la compagna di Dante si chiama Trish (abbreviativo di Beatrish), suo fratello si chiama Vergil (Virgilio) e il suo più grande nemico è Mundus (Satana). Inoltre nel terzo capitolo Dante attraverserà i gironi dell'Inferno[43].
  • In Dante's Inferno per Commodore 64, il giocatore controlla un pellegrino a piedi che deve attraversare tutto l'Inferno dantesco, pieno di demoni e anime dannate ostili, fino a raggiungere il Purgatorio.
  • In Dante's Inferno (ispirato alla Divina commedia), Dante è un crociato che fece strage di eretici e che per questo motivo la sua anima è destinata all'Inferno. Tuttavia egli sconfiggerà la Morte per poi tornare all'Inferno per salvare Beatrice da Lucifero[20][44].
  • In Tamashii no Mon - Dante no Shinkyoku yori (魂の門 ダンテ「神曲」より, letteralmente: Il Cancello delle anime ~ Dalla Divina Commedia di Dante) per PC-98 ed FM Towns, il giocatore impersona Dante che attraversa l'Inferno sconfiggendone i boss e completando vari incarichi[45].

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Partono le celebrazioni per i 750 anni dalla nascita di Dante. Grasso: “Simbolo imprescindibile dell’identità nazionale”, su dire.it, Dire.ti, 4 maggio 2015. URL consultato il 13 luglio 2015.
  2. ^ La bandiera nazionale, il Tricolore italiano, su unci-cavalieriitalia.org, Unione Nazionale Cavalieri d'Italia. URL consultato il 13 luglio 2015.
    «Nel corso del Risorgimento richiami all’unità nazionale si sono ricercati nella storia dell’Italia e della sua letteratura, a volte anche con delle forzature, come nel caso di una rilettura in chiave patriottica della Divina Commedia (scritta a partire dai primi anni del 1300), laddove, nel Canto XXIX del Purgatorio, le virtù teologali sono rappresentate, secondo Dante, da tre donne, vestite rispettivamente di verde la Speranza, di bianco la Fede, di rosso la Carità.»
  3. ^ Fanini.
  4. ^ Si veda, per un avere una prospettiva (anche se datata) dei luoghi danteschi in Italia ma anche in Europa Città dantesche
  5. ^ Arnaldi-Franzoni-Mengaldo.
  6. ^ Mirco Manuguerra, Dante Lunigiana Festival, su lunigianadantesca.it, Centro Lunigianese Studi Danteschi (C.L.S.D.), 31 luglio 2013. URL consultato il 13 luglio 2015.
  7. ^ a b L’Inferno – Francesco Bertolini, Giuseppe de Liguoro, Adolfo Padovan (1911), su emutofu.com, 17 agosto 2011. URL consultato l'8 giugno 2015.
  8. ^ Mereghetti, Dizionario dei Film, Baldini e Castoldi 2007
  9. ^ Roberto Brumat, Il primo nudo nel cinema muto italiano, su robertobrumat.wordpress.com. URL consultato l'8 giugno 2015.
  10. ^ Vita di Dante, su rewind.rai.it, Rewind. La fiction, la storia, le storie. URL consultato il 5 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2015).
  11. ^ Pietro Ferraro, Dante: video intervista a cast e regista del film di Pupi Avati al cinema dal 29 settembre, su Cineblog, 26 settembre 2022. URL consultato l'8 ottobre 2022.
  12. ^ Davicini, p. XCI/1959.
  13. ^ Davicini.
  14. ^ Cuhaj-Michael.
  15. ^ Il I Canto della Divina Commedia letto da Albertazzi, su letteratura.rai.it, Rai Cultura. URL consultato il 5 giugno 2015.
  16. ^ Maria Grazia Trivigno, I MAESTRI: Vittorio Gassmann legge Dante, Divina Commedia - Inferno, Canto V, su lapresenzadierato.com, La presenza di Èrato, 30 novembre 2014. URL consultato il 24 maggio 2015.
  17. ^ Si guardi nella sezione Collegamenti esterni per consultare le letture di Sermonti delle tre cantiche
  18. ^ Tutto Dante, su tuttodante.it, TuttoDante. URL consultato il 5 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2011).
  19. ^ Dante per Roma. L'inferno dantesco interpretato da Franco Ricordi, su beniculturali.it, MIC - Ministero della Cultura, 27 ottobre 2020. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  20. ^ a b Francesco Misceo, La Divina Commedia fra tradizione e tradimento, su newsmagazine.it, NewsMagazine, 2015. URL consultato il 6 luglio 2015 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2015).
  21. ^ Alberto Brambilla, Le origini de “L’Inferno di Topolino”? In un diario scolastico, su fumettologica.it, Fumettolab Srl, 30 ottobre 2013. URL consultato il 24 maggio 2015.
  22. ^ L'inferno di Paperino, su coa.inducks.org, Inducks. URL consultato il 24 maggio 2015.
  23. ^ Marcello Toninelli - La Divina Commedia a fumetti, su Youtube. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  24. ^ La Federico II celebra il Dantedì 2021 con due iniziative particolari, su unina.it, Università Federico II di Napoli, 20 marzo 2021. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  25. ^ Commedia Divina, su lombarditiezzi.it. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  26. ^ Il Paradiso di Dante? Così lo vede Castellucci, in Il Resto del Carlino, 5 novembre 2008. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  27. ^ Cantiere Dante, su teatrodellealbe.com. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  28. ^ Andrea Amici, La Sinfonia e la Sonata "Dante" di Franz Liszt, su musicamultimedia.net, Musica & Multimedia. URL consultato il 13 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2015).
  29. ^ Carmelo Ciccia, Dante nelle arti figurative, su literary.it, literary. URL consultato il 13 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2015).
  30. ^ (FR) Jean-Paul Aubé, Dante Alighieri, en 1879, su musee-orsay.fr, Musée d'Orsay, 2006. URL consultato il 14 luglio 2015.
  31. ^ (ES) Un paseo por Montjuïc, su timeout.es, Timeout. URL consultato l'11 luglio 2022.
  32. ^ (DA) Dantes Plads, su denstoredanske.dk, Gyldendal - Den Store Danske. URL consultato il 14 luglio 2015.
  33. ^ (EN) Dante Park, su nycgovparks.org, The City of New York. URL consultato il 13 luglio 2015.
  34. ^ (ES) Iglesia y Convento de San Francisco (Monserrat), su buenosaires.travel. URL consultato il 14 luglio 2015.
  35. ^ (EN) Replica of Dante Statue settles on Ningbo Book City Square, su whatsonningbo.com, Whats On Ningbo, 15 ottobre 2011. URL consultato il 14 luglio 2015.
  36. ^ Divina Commedia, 7 film ispirati al poema di Dante Alighieri, in Sky TG24, 25 marzo 2021. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  37. ^ Bianca Garavelli, Dante e la Commedia nel cinema, su treccani.it, Treccani scuola, 4 aprile 2008. URL consultato il 24 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2015).
  38. ^ Il mistero di Dante, su mymovies.it. URL consultato il 4 giugno 2015.
  39. ^ La solita commedia - Inferno, su Cinematografo. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  40. ^ Nemo, Recensione: La Divina Commedia di Go Nagai, su cultounderground.altervista.org, Culto Underground, 2 aprile 2014. URL consultato il 24 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2015).
  41. ^ Impel Down e La Divina Commedia, su onepiecegt.it. URL consultato il 24 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2015).
  42. ^ 2002 – Saint Seiya – Hades (I Cavalieri dello zodiaco – Hades) (TV), su danteeilcinema.com, Dante e il Cinema, 16 novembre 2012. URL consultato il 24 maggio 2015.
  43. ^ Lukeman, La storia dentro ai videogiochi: 5 figure storiche riadattate per i giocatori, su gamingmole.com, Gamingmole, 28 maggio 2012. URL consultato il 24 maggio 2015.
  44. ^ Dante's Inferno, su ea.com, Electronic Arts Italia s.r.l. URL consultato il 4 giugno 2015.
  45. ^ (JA) Kiyohide Ino, BASIC Magazine News, in Micom BASIC Magazine, n. 125, The Dempa Shimbunsha Corporation, novembre 1992, p. 209. URL consultato il 3 ottobre 2022.

    «This work is the first in a new series of Koei's "Active Novel Series". It is an action-adventure game based on the famous "Divine Comedy" by Dante Alighieri, one of the greatest poets of medieval Italy, and is the first attempt by Koei, a leading SLG developer. The main character Dante, who has wandered into the world of hell, must travel through ten different stages of hell in order to return to his original world. Dante's path is not only blocked by the Hell's Keeper, but also by a variety of riddles. He must solve various riddles and obtain the Seven Prayer Lights. The game system itself is an action adventure. There are also many items to help you play. The Greek mythological atmosphere of the graphics and the beautiful background music will transport the player into the world of the "Divine Comedy". The game will be released in December. Compatible models are PC-98 series.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Bertinetti, Dan Brown all'Inferno, su spettacoliecultura.ilmessaggero.it, Il Messaggero.it, 14 maggio 2013. URL consultato il 31 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2014).
  • Francesco Misceo, La Divina Commedia fra tradizione e tradimento, su newsmagazine.it, NewsMagazine, 11 febbraio 2010. URL consultato il 6 luglio 2015 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2015).