Conte di Kingston

Conte di Kingston
Corona araldica
Corona araldica
ParìaParìa d'Irlanda
Data di creazione1768
Creato daGiorgio III d'Inghilterra
Primo detentoreEdward King, I conte di Kingston
Attuale detentoreRobert Charles Henry King-Tenison, XII conte di Kingston
Trasmissioneal primogenito maschio
Titoli sussidiariBarone Kingston (1764)
Visconte Kingston (1766)
Barone Erris (1801)
Visconte Lorton (1806)
Trattamento d'onoreRight Honourable

Conte di Kingston è un titolo nobiliare inglese nella Parìa d'Irlanda.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Castello di Mitchelstown, nella Contea di Cork, sede della famiglia King.

La famiglia King discendeva da Robert King, fratell minore di John King, I barone Kingston (titolo che si estinse nel 1761; vedi Barone Kingston). Nel 1682 Robert King venne creato was created a Baronetto, di Boyle Abbey nella Contea di Roscommon. Successivamente fu parlamentare County Roscommon e Boyle nella Camera dei Comuni irlandese.[1] Questi venne succeduto da suo figlio, John, II baronetto, che fu anche parlamentare per County Roscommon e Boyle al parlamento irlandese.[2] John morì senza eredi e venne succeduto da suo fratello minore, Henry, III baronetto, che come il fratello fu parlamentare per County Roscommon e Boyle al parlamento.[3] Henry venne succeduto dal figlio primogenito, Robert, il IV baronetto, che fu membro del parlamento per Boyle.[4] Nel 1748, all'età di 24 anni, Robert venne creato Barone Kingsborough nella Parìa d'Irlanda.[5] Ad ogni modo, questi morì senza eredi appena sette anni dopo, e la baronia si estinse.[4]

Lord Kingsborough venne succeduto come baronetto dal fratello minore, Edward, V baronetto, che rappresentò Boyle e la Contea di Sligo al parlamento irlandese. Nel 1764 Edward venne elevato al titolo di Barone Kingston nella parìa d'Irlanda, di Rockingham nella Contea di Roscommon, ripresa del titolo estinsosi tre anni prima. Successivamente venne creato anche Visconte Kingston, di Kingsborough nella Contea di Sligo, nel 1766, e Conte di Kingston nel 1768, sempre nella Parìa d'Irlanda.[6] Questi venne succeduto da suo figlio, Robert, il II conte, che fu rappresentante della Contea di Cork alla camera dei comuni irlandese.[7] Questi sposò una sua parente, la ricca ereditiera Caroline Fitzgerald (m. 1823), figlia di Richard FitzGerald e di Margaret King, figlia di James King, IV barone King (della I creazione). La coppia accolse come educatrice delle loro figlie la nota educatrice e proto-femminista Mary Wollstonecraft, la quale proprio sotto il tetto del Castello di Mitchelstown scrisse le sue due opere principali Thoughts on the Education of Daughters e Original Stories from Real Life. La figlia del conte che maggiormente venne influenzata da questo insegnamento fu Margaret King che, una volta sposatasi col Conte Mount Cashell, intraprese un Grand Tour nel continente, accompagnata dall'amica Catherine Wilmot, stilando dei diari poi pubblicati col titolo di An Irish Peer on the Continent, 1801–03 (1920).

Il II conte venne succeduto dal figlio primogenito, George, III conte, che fu parlamentare per la Contea di Roscommon al parlamento irlandese e sedette nella Camera dei Lords inglese come.[8] Nel 1821 venne creato anche Barone Kingston, di Mitchelstown nella Contea di Cork, nella Parìa del Regno Unito,[9] che diede a lui ed ai suoi discendenti il diritto di sedere automaticamente alla Camera dei Lords inglese. Suo figlio primogenito, Edward, visconte Kingsborough, fu esperto di antichità e fu parlamentare per la costituente della Contea di Cork al parlamento inglese. Lord Kingsborough morì prima di suo padre, senza aver avuto eredi,[10] e la contea passò a so fratello minore, Robert, il IV conte, il quale fu membro del parlamento per la costituente della Contea di Cork.[11] Questi morì senza eredi e venne succeduto dal fratello minore, James, il V conte, che morì senza eredi nel 1869, portando così all'estinzione la baronia di Kingston creata nel 1821.[12]

Il V conte venne succeduto nei rimanenti titoli dal suo cugino di primo grado, Robert King, II visconte Lorton, che divenne pertanto anche il VI conte.[13] Robert era figlio del generale Robert King, figlio quartogenito del II conte, che era stato creato Visconte Lorton nella Parìa d'Irlanda nel 1806 (vedi Visconte Lorton per la storia di questa famiglia).[14] Robert, il VI conte, già in precedenza aveva rappresentato Roscommon al parlamento e morì nell'ottobre del 1869, appena un mese dopo essere succeduto al titolo di conte,[13] e venne succeduto dal figlio primogenito, Robert, il VII conte, che morì due anni dopo a quarant'anni senza eredi maschi.[15] Il VII conte venne succeduto da suo fratello minore, Henry, l'VIII conte, che fu Lord Luogotenente della Contea di Roscommon e sedette alla Camera dei Lord. Henry sposò Frances Margaret Christina King-Tenison, figlia di Edward King-Tenison, di Kilronan Castle, Contea di Roscommon, e assunse nel 1883 anche il cognome di Tenison.[16] Questi venne succeduto dal figlio secondogenito ma unico di quelli sopravvissutigli, Henry, IX conte, che combatté nella Seconda Guerra boera e nella prima guerra mondiale e sedette alla Camera dei Lords.[17] Attualmente i titoli sono passati al pronipote del IX conte, Robert, il XII conte, che è succeduto al padre nel 2002.[18] Attualmente inoltre il XII conte non è riuscito a provare la sua successione piena alla baronettia e pertanto non è inscritto nell'Official Roll of the Baronetage ed il titolo è considerato dormiente.[19]

La sede della famiglia è il Castello di Mitchelstown a Mitchelstown, nella Contea di Cork. La famiglia era proprietaria inoltre del Castello di Kilronan nella Contea di Roscommon. Kilronan, è oggi un hotel di lusso, nei pressi del villaggio di Ballyfarnon nella Contea di Roscommon.

Baronetti King, di Boyle Abbey (1682)[modifica | modifica wikitesto]

Baroni Kingsborough (1748)[modifica | modifica wikitesto]

Baronetti King, di Boyle Abbey (1682; ricreato)[modifica | modifica wikitesto]

Conti di Kingston (1768)[modifica | modifica wikitesto]

L'erede apparente è il figlio dell'attuale detentore del titolo, Charles Avery Edward King-Tenison, visconte Kingsborough (n. 2000).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Darryl Lundy, p. 11751 § 117505 Sir Robert King, 1st Bt, su thepeerage.com, The Peerage.
  2. ^ Darryl Lundy, p. 11751 § 117510 Sir John King, 2nd Bt., su thepeerage.com, The Peerage.
  3. ^ Darryl Lundy, p. 3361 § 33610 Sir Henry King, 3rd Bt., su thepeerage.com, The Peerage.
  4. ^ a b Darryl Lundy, p. 3362 § 33611 Robert King, 1st and last Baron Kingsborough, su thepeerage.com, The Peerage.
  5. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 8749, 28 May 1748, p. 1.
  6. ^ Darryl Lundy, p. 1280 § 12798 Edward King, 1st Earl of Kingston, su thepeerage.com, The Peerage.
  7. ^ Darryl Lundy, p. 11741 § 117402 Robert King, 2nd Earl of Kingston, su thepeerage.com, The Peerage.
  8. ^ Darryl Lundy, p. 11744 § 117432 George King, 3rd Earl of Kingston, su thepeerage.com, The Peerage.
  9. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 17724, 14 July 1821, p. 1461.
  10. ^ Darryl Lundy, p. 11744 § 117438 Edward King, Viscount Kingsborough, su thepeerage.com, The Peerage.
  11. ^ Darryl Lundy, p. 11744 § 117439 Robert Henry King, 4th Earl of Kingston, su thepeerage.com, The Peerage.
  12. ^ Darryl Lundy, p. 11744 § 117440 James King, 5th Earl of Kingston, su thepeerage.com, The Peerage.
  13. ^ a b Darryl Lundy, p. 11745 § 117446 Robert King, 6th Earl of Kingston, su thepeerage.com, The Peerage.
  14. ^ Darryl Lundy, p. 1280 § 12800 General Robert Edward King, 1st Viscount Lorton of Boyle, su thepeerage.com, The Peerage.
  15. ^ Darryl Lundy, p. 3508 § 35077 Robert Edward King, 7th Earl of Kingston, su thepeerage.com, The Peerage.
  16. ^ Darryl Lundy, p. 11746 § 117451 Lt.-Col. Henry Newcomen King-Tenison, 8th Earl of Kingston, su thepeerage.com, The Peerage.
  17. ^ Darryl Lundy, p. 11746 § 117454 Henry Edwyn King-Tenison, 9th Earl of Kingston, su thepeerage.com, The Peerage.
  18. ^ Darryl Lundy, p. 11748 § 117478 Robert Charles Henry King-Tenison, 12th Earl of Kingston, su thepeerage.com, The Peerage.
  19. ^ succession-to-baronetcy Archiviato il 9 luglio 2011 in Internet Archive..