Cattedrali normanne in Sicilia

Questa voce elenca le cattedrali normanne presenti in Sicilia edificate durante il regno degli Altavilla. L'edificazione, costruzione, ricostruzione, potenziamento avvenne tra la caduta del dominio arabo e l'avvento degli Angioini.

Cattedrali[modifica | modifica wikitesto]

Agrigento e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Caltanissetta e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Catania e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Enna e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Messina e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Palermo e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Ragusa e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Siracusa e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Trapani e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Malta[modifica | modifica wikitesto]

Al novero delle cattedrali siciliane edificate in epoca normanna appartengono le:

Nel 1530 per disposizione di Carlo V d'Asburgo, il feudo di Malta soggetto alla Corona di Sicilia è affidato all'Ordine Gerosolimitano per la contropartita simbolica consistente nell'offerta annuale di un falco ammaestrato.

Nel 1798 Napoleone Bonaparte durante la Campagna d'Egitto, col pretesto degli approvvigionamenti sbarca e occupa l'isola. Gli Ordini Cavallereschi, non potendo per statuto combattere contro altri cristiani, non offrono resistenza. Al saccheggio la Gran Bretagna e il Regno di Sicilia intervengono con armi e l'embargo dell'isola. Nel 1800 i francesi si arrendono. L'isola divenne possedimento inglese, nonostante le rimostranze dei Borbone re di Sicilia e re di Napoli, rivendicassero la sovranità sull'isola.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tommaso Fazello, pp. 198.
  2. ^ Touring Club Italiano, pp. 355.
  3. ^ Pagina 107, Jean Levesque de Burigny, "Storia generale di Sicilia, tr., illustr. con note, e continuata fino a ..." [1] Archiviato il 17 novembre 2015 in Internet Archive.
  4. ^ Touring Club Italiano, pp. 374.
  5. ^ Touring Club Italiano, pp. 490.
  6. ^ Touring Club Italiano, pp. 694.
  7. ^ Touring Club Italiano, pp. 726.
  8. ^ Tommaso Fazello, pp. 555.
  9. ^ Pagina 55, Rocco Pirri, curatore Antonino Mongitore, "Sicilia sacra, disquisitionibus et notitiis illustrata ..." [2] Archiviato il 20 marzo 2017 in Internet Archive., ristampa anastatica 1733), Forni, Palermo, 1643, ISBN 8827126538, 9788827126530, pp. 1562.
  10. ^ Pagina 83. Giuseppe La Farina, "Messina e i suoi monumenti". [3] Archiviato il 28 luglio 2017 in Internet Archive.
  11. ^ Francesco Sacco Vol. 1°, pp. 332.
  12. ^ Tommaso Fazello, pagina 40, "Storia di Sicilia, Deche due", Volume 6
  13. ^ Pagina 101. Giuseppe La Farina, "Messina e i suoi monumenti". [4] Archiviato il 28 luglio 2017 in Internet Archive.
  14. ^ Pagina 100. Giuseppe La Farina, "Messina e i suoi monumenti". [5] Archiviato il 28 luglio 2017 in Internet Archive.
  15. ^ Francesco Sacco Vol. 1°, pp. 333.
  16. ^ a b Tommaso Fazello, pp. 538.
  17. ^ Giovanni di Giovanni, pag. 204.
  18. ^ Pagina 97 e seguenti, Abate Francesco Sacco, "Dizionario geografico del Regno di Sicilia", [6] Archiviato il 25 settembre 2015 in Internet Archive., Palermo, Reale Stamperia, 1800
  19. ^ 1781 20 febbraio - 1801 3 giugno, Durante i restauri il Capitolo metropolitano e gli uffici parrocchiali sono trasferiti presso la chiesa del Gesù a Casa Professa che in tale frangente assume il titolo e ricopre le funzioni di Concattedrale.
  20. ^ Tommaso Fazello, pp. 496.
  21. ^ Pagina 100, Giovanni Luigi Lello, "Historia della chiesa di Monreale. Scritta da Giovanni Luigi Lello" [7], Luigi Zannetti, Roma, 1596.
  22. ^ Pagina 38, Tommaso Fazello, "Della storia di Sicilia deche due del r.p.m. Tommaso Fazello",[8], Volume 3, Giuseppe Assenzio, Palermo, 1817.
  23. ^ Tommaso Fazello, pp. 522 e 523.
  24. ^ Tommaso Fazello, pp. 510.
  25. ^ Tommaso Fazello, pp. 401.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]