Volumnio Bandinelli

Volumnio Bandinelli
cardinale di Santa Romana Chiesa
 
Incarichi ricoperti
 
Nato1598 a Siena
Nominato patriarca3 giugno 1658 da papa Alessandro VII
Consacrato patriarca10 giugno 1658 dal cardinale Scipione Pannocchieschi d'Elci
Creato cardinale29 aprile 1658 da papa Alessandro VII
Pubblicato cardinale5 aprile 1660 da papa Alessandro VII
Deceduto5 giugno 1667 a Roma
 

Volumnio Bandinelli (Siena, 1598Roma, 5 giugno 1667) è stato un cardinale e patriarca cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La pala di Volumnio Bandinelli (Lacero) all'Accademia della Crusca

Volumnio nacque a Siena nel 1598 da Alessandro, appartentente all'antica e nobile famiglia dei Bandinelli, e da Olimpia Rocchi.

Uomo di grande cultura, divenne membro dell'Accademia dei Percossi, creata nel 1639 a Firenze da Salvator Rosa, che si riuniva nella sua dimora della Croce al Trebbio per rianimare l'antica usanza delle Compagnie fiorentine, organizzando cene a tema in cui si recitavano satire e commedie all'improvvisa.[1]

Nel biennio 1643-44 amministrò come deputato il Monte dei Paschi di Siena. Alla fine degli anni Quaranta ispirò la fondazione di un'Accademia del disegno tenuta a Siena, che ebbe tra i più assidui frequentatori il pittore Raffaello Vanni.[2]

Nel 1649 fu nominato membro dell'Accademia dei filomati di Siena con il nome di “Pomposo”. Il 9 settembre 1650 entrò a far parte dell'Accademia della Crusca con il nome di “Rimpastato”, poi cambiato in quello di “Lacero”, e il motto “Ripiglierà suo pregio e sua figura”. Nello stesso periodo entrò alla corte del granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici e nel 1655 divenne precettore del futuro granduca Cosimo.

Rimasto vedovo di Anna Patrizi, decise di farsi religioso. Trasferitosi a Roma nel 1656, nel 1657 fu ministro di Camera del pontefice. Il 10 giugno 1658 fu consacrato Patriarca di Costantinopoli dal cardinale Scipione Pannocchieschi.

Fu creato cardinale in pectore da papa Alessandro VII nel concistoro del 29 aprile 1658 e pubblicato dallo stesso pontefice nel concistoro del 5 aprile 1660.

Morì a Roma il 5 giugno 1667. Fu sepolto nella Basilica di San Giovanni in Laterano, ai piedi della tomba del suo antenato Alessandro III.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Salvator Rosa. L'artista più amato dai romantici, su Arianna Editrice, 21 aprile 2008.
  2. ^ Silvia Bruno, Raffaello Vanni, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 98, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2020.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Segretario dei Memoriali Successore
Celio Piccolomini 16 ottobre - 31 dicembre 1656 Giacomo Filippo Nini
Predecessore Patriarca titolare di Costantinopoli Successore
Giambattista Spada 3 giugno 1658 - 5 aprile 1660 Stefano Ugolini
Predecessore Prefetto del Palazzo Apostolico Successore
Girolamo Farnese 5 giugno 1658 - 5 aprile 1660 Girolamo Boncompagni
Predecessore Maestro di Camera della Corte Pontificia Successore
Girolamo Buonvisi 5 giugno 1658 - 5 aprile 1660 Girolamo Boncompagni
Predecessore Cardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti Successore
Federico Sforza 19 aprile 1660 - 5 giugno 1667 Giulio Spinola
Predecessore Legato apostolico di Romagna Successore
Giberto Borromeo 5 maggio 1660 - 21 aprile 1644 Celio Piccolomini
Controllo di autoritàVIAF (EN278444224 · ISNI (EN0000 0003 8492 5061 · CERL cnp01939710 · GND (DE1210887517 · WorldCat Identities (ENviaf-278444224
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie