Robert Young (attore)

Robert Young nella serie televisiva Papà ha ragione (1957)

Robert George Young (Chicago, 22 febbraio 1907Westlake Village, 21 luglio 1998) è stato un attore statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Chicago dall'immigrato irlandese Thomas E. Young e da Margaret Fife, Robert Young si trasferì con la famiglia prima a Seattle e, in seguito, a Los Angeles, dove frequentò la Abraham Lincoln High School. Dopo la laurea, iniziò a calcare le scene con la Pasadena Playhouse, ottenendo le prime particine in film muti. Durante una tournée con il dramma The Ship, Young venne scoperto da un talent scout della MGM che gli fece ottenere un contratto a Hollywood e lo fece esordire ne Il cammello nero (1931), una delle pellicole della popolare serie incentrata sul detective Charlie Chan.

Durante gli anni trenta, Young lavorò per la MGM in numerose pellicole brillanti e sentimentali, accanto alle più famose dive dell'epoca, da Norma Shearer a Joan Crawford, da Helen Hayes a Luise Rainer, alla piccola Shirley Temple, a Katharine Hepburn nel film Argento vivo (1934), guadagnandosi una solida reputazione professionale con ruoli di giovanotto affabile e simpatico. Costretto dal contratto con la MGM a girare un film dopo l'altro, Young ebbe scarse possibilità di variare il proprio cliché, se non in rare occasioni quali nel film Amore e mistero (1936), diretto da Alfred Hitchcock, pellicola di spionaggio per la quale venne "prestato" alla Gaumont-British.

Young iniziò a ottenere ruoli più interessanti con Tre camerati (1938), adattamento dell'omonimo romanzo di Erich Maria Remarque e cointerpretato dall'attrice Margaret Sullavan, con la quale Young lavorò nuovamente due anni più tardi in Bufera mortale (1940), una delle prime pellicole hollywoodiane di propaganda antinazista. Sempre all'inizio degli anni quaranta, Young riuscì a spaziare anche in generi più avventurosi, come in Passaggio a Nord-Ovest (1940) di King Vidor, dove recitò accanto a Spencer Tracy, e nel western Fred il ribelle (1941), diretto da Fritz Lang. Nello stesso anno venne recitò nella commedia Il molto onorevole Mr. Pulham (1941) accanto a Hedy Lamarr, in cui fornì una delle sue migliori interpretazioni.

«Bob Young è il sogno di ogni regista; accuratamente preparato per ogni singola scena nella quale deve recitare e dotato del massimo di entusiasmo e di intelligenza»

Scaduto il contratto con la MGM, Young lavorò per altre case di produzione in drammi sentimentali e commedie, dando un'ottima prova nel noir Odio implacabile (1947), un dramma sull'antisemitismo, diretto da Edward Dmytryk e cointerpretato da Robert Mitchum e Robert Ryan. All'inizio degli anni cinquanta la sua carriera cinematografica si avviò al declino e, dopo alcuni altri film, Young decise di abbandonare il grande schermo e di passare alla televisione.

Dal 1954 al 1960 fu protagonista della serie televisiva Papà ha ragione, accanto a Jane Wyatt, riprendendo il ruolo del pacato padre di famiglia Jim Anderson, già interpretato nella versione radiofonica andata in onda dal 1949 al 1954. La sua popolarità televisiva è però legata al medical drama Marcus Welby, prodotto per la ABC dal 1969 al 1976 e andato in onda anche in Italia negli anni settanta. Il ruolo dell'anziano ed esperto medico californiano Marcus Welby, coadiuvato dal giovane collega Steven Kiley (James Brolin), valse a Young un Emmy Award nel 1970 e un Golden Globe nel 1972.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dal matrimonio con Betty Henderson, celebrato nel 1933, Young ebbe due figlie. L'unione durò fino alla morte di lei avvenuta nel 1994. Per diversi anni Young soffrì di alcolismo ed episodi di depressione che lo condussero a un tentativo di suicidio nel 1991 e che egli rese noti per sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi legati alla salute mentale. Morì all'età di 91 anni per una crisi respiratoria. È sepolto al Forest Lawn Memorial Park Cemetery di Los Angeles.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

La locandina di Ossessione del passato (1938)

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il chi è del Cinema, De Agostini, 1984, pag. 557

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