Quartiere San Vitale
San Vitale ex quartiere | |
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Quartiere San Vitale | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Città metropolitana | Bologna |
Comune | Bologna |
Amministrazione | |
Data di istituzione | 1962 |
Data di soppressione | 2016 |
Territorio | |
Coordinate | 44°29′36.6″N 11°22′22.44″E / 44.4935°N 11.3729°E |
Superficie | 11 km² |
Abitanti | 35 057[1] (2021) |
Densità | 3 187 ab./km² |
Altre informazioni | |
Prefisso | 051 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | BO |
Circoscrizione | Quartiere San Donato-San Vitale |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
San Vitale è un ex-quartiere del comune di Bologna, accorpato al quartiere San Donato nel 2016 a formare il quartiere San Donato-San Vitale.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome fa riferimento all'antica Strada San Vitale che dal centro di Bologna, passando per Porta San Vitale, si dirigeva ad est raggiungendo il torrente Idice presso Castenaso. Ancora oggi è l'asse principale del quartiere e prende i nomi di Massarenti e Mattei.[2][3][4]
Storia amministrativa[modifica | modifica wikitesto]
Il quartiere San Vitale fu istituito nel 1962. Nel 1985 vi fu aggregata la zona Irnerio del centro storico, che nel 2016 passò al quartiere Santo Stefano; contestualmente, il quartiere San Vitale venne soppresso in luogo del nuovo quartiere San Donato-San Vitale.[5][6]
Presidenti di Quartiere | |||
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Periodo | Presidente | Lista | Note |
2004 - 2009 | Carmelo Adagio | FdV | [senza fonte] |
2009 - 2011 | Mauro Roda | PD | [senza fonte] |
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
abitanti censiti[7]
Economia[modifica | modifica wikitesto]
L'attività industriale del quartiere si concentra nella zona Roveri, dove tra le principali aziende sono presenti le rotative de il Resto del Carlino, qui trasferite nel 1969 in un edificio progettato da Enzo Zacchiroli.[8][9]
Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]
Il quartiere fa parte del Quartiere San Donato-San Vitale e ne è zona statistica. L'aggregato urbano principale si pone lungo la via Massarenti ed è caratterizzato da diverse zone, tra cui Via Larga, Scandellara e Santa Rita.
Rione popolare sorto negli anni 1930 tra la ferrovia Bologna-Firenze e Via Massarenti.[10]
Zona residenziale periferica posta oltre la tangenziale, ha il suo centro nella Piazza dei Colori.[11] Il nome deriva dall'insediamento storico rurale che ha il suo punto di riferimento nella chiesa di San Giacomo, testimoniata a partire dal 1271, e deriverebbe dall'iscrizione di una croce di campagna Crux B. Jacobi.[10]
Zona industriale concentrata tra Via Mattei e l'ex Scalo merci San Donato, nata alla fine degli anni Sessanta dopo la costruzione della tangenziale.[8][12] Tra gli anni '60 e '70 verrà confermata la caratterizzazione industriale della periferia nord-est con il PRG e sue varianti.[13]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Popolazione residente per età, quartiere e zona al 31 dicembre - serie storica, su inumeridibolognametropolitana.it. URL consultato il 17 marzo 2022.
- ^ Vitale (Via San), su originebologna.com. URL consultato il 17 marzo 2022.
- ^ Massarenti (Via Giuseppe), su originebologna.com. URL consultato il 17 marzo 2022.
- ^ Mattei (Via Enrico), su originebologna.com. URL consultato il 17 marzo 2022.
- ^ La politica del decentramento, su comune.bologna.it. URL consultato il 29 marzo 2022.
- ^ Nuova riforma dei quartieri, su comune.bologna.it. URL consultato il 29 marzo 2022.
- ^ Popolazione residente per età, quartiere e zona al 31 dicembre - serie storica URL consultato in data 17 marzo 2022
- ^ a b Bologna Metalmeccanica.
- ^ Il "Resto del Carlino" cambia sede, su bibliotecasalaborsa.it. URL consultato il 18 marzo 2022.
- ^ a b Atlante Bolognese, p.75.
- ^ L'officina di Piazza dei Colori, su partecipa.comune.bologna.it. URL consultato il 18 marzo 2022.
- ^ La tangenziale, su bibliotecasalaborsa.it. URL consultato il 18 marzo 2022.
- ^ PRG per il centro annonario e le Roveri, su bibliotecasalaborsa.it. URL consultato il 18 marzo 2022.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Atlante Bolognese, testi di Cesare Bianchi, Bologna, Poligrafici editoriali, 1993, SBN IT\ICCU\UBO\0102712.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.bologna.it.
- Zona industriale Roveri, su bolognametalmeccanica.it. URL consultato il 18 marzo 2022.
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