Punta delle Sengie

Punta delle Sengie
(FR) Pointe des Seinges
Punta delle Sengie versante N
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Valle d'Aosta
  Piemonte
Provincia  Valle d'Aosta
  Torino
Altezza3 408 m s.l.m.
Prominenza213 m
CatenaAlpi
Coordinate45°31′54.57″N 7°23′47.69″E
Data prima ascensione4 settembre 1876
Autore/i prima ascensioneD. W. Freshfield, C. C. Tucker, D. Minnigerode, F. Devouassoud and P. L. Guichardaz
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Punta delle Sengie (FR) Pointe des Seinges
Punta delle Sengie
(FR) Pointe des Seinges
Mappa di localizzazione: Alpi
Punta delle Sengie
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Graie
SottosezioneAlpi del Gran Paradiso
SupergruppoMassiccio del Gran Paradiso
GruppoGruppo Sengie-Chardonney
SottogruppoNodo delle Sengie
CodiceI/B-7.IV-A.4.a

La Punta delle Sengie (in francese, Pointe des Seinges; in patois valdostano, Pointe di Seindze) (3.408 m s.l.m.[1]) è una montagna che fa parte del Massiccio del Gran Paradiso.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Versante piemontese della Punta delle Sengie

È la seconda vetta della cresta che, dalla Punta di Loye (2676 m) a nord, va alla Punta Ondezana (3492 m) a sud.

Dal versante valdostano la montagna si trova al fondo della Valeille (laterale della Val di Cogne; dal versante piemontese la montagna domina il Vallone di Forzo (laterale della Val Soana).

Su questa cima si trova la seraccata dell'omonimo ghiacciaio, ben visibile dalla frazione Lillaz.

Salita sulla vetta[modifica | modifica wikitesto]

La Punta delle Sengie (a destra) e l'Ago delle Sengie (a sinistra) viste dall'anticima sud.

Dal versante piemontese si può salire sulla vetta partendo dal Bivacco Gino Revelli. Dal bivacco si risale il canalone che porta al Colle Superiore delle Sengie (3.338 m). Dal colle si sale per la cresta sud fino all'anticima; da questa aggirando l'Ago delle Sengie (3.384 m) si arriva alla vetta.

Dal versante valdostano si può salire sulla vetta partendo da Lillaz e passando dal Bivacco Malvezzi-Antoldi (2.920 m).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA.VV., Bollettino del Comitato glaciologico italiano e della Commissione glaciologica del Club alpino italiano, Comitato glaciologico italiano, 1935, p. 106. URL consultato il 29 giugno 2020.

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