Petroicidae

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Petroicidi
Petroica boodang
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPetroicoidea
FamigliaPetroicidae
Mathews, 1919-20
Generi
  • 19 (vedi testo)
Areale

I Petroicidi (Petroicidae Mathews, 1919-20) sono una famiglia di uccelli comprendente 50 specie suddivise in 19 generi[1]. Sono tutti endemici dell'Australasia: Nuova Guinea, Australia, Nuova Zelanda e numerose isole del Pacifico, fino alle Samoa a est. In mancanza di un nome comune appropriato, le specie della famiglia vengono generalmente indicate collettivamente come «pettirossi australasiatici», sebbene non siano affatto imparentati con i pettirossi eurasiatici, appartenenti, invece, alla famiglia dei Muscicapidi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La maggior parte dei petroicidi ha un corpo compatto, con una grossa testa tondeggiante, un becco breve e diritto ed estremità alari arrotondate.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Occupano una vasta gamma di ambienti boschivi, dalle zone subalpine alle foreste pluviali tropicali, dalle paludi di mangrovie alle boscaglie semiaride.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Sono tutti prevalentemente insettivori, sebbene una piccola parte della loro dieta sia costituita anche da semi. Le prede vengono catturate in gran parte con la cosiddetta tecnica «attendi e salta», che consiste nel rimanere immobili sul tronco di un albero ed esplorare il terreno sottostante per poi balzare al suolo non appena è stata individuata una possibile preda.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

L'organizzazione sociale è generalmente costituita da coppie a lungo termine e da piccoli gruppi familiari. Alcune specie praticano una sorta di riproduzione cooperativa, nella quale tutti i membri della famiglia collaborano nella difesa del territorio e nella ricerca del cibo per i nidiacei.

I nidi, generalmente costruiti dalle femmine, sono a forma di coppa e sono spesso situati presso una biforcazione verticale di un albero o un arbusto; molte specie ricoprono la superficie esterna del nido con muschio, pezzi di corteccia o licheni per camuffarlo, tanto che è molto difficile localizzarne uno, perfino quando è situato a breve distanza dall'osservatore.

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene non affatto imparentati con i pettirossi veri e propri, i pettirossi della famiglia dei Petroicidi sono stati per lungo tempo classificati tra i Muscicapidi, la numerosissima famiglia che raggruppa le varie specie di pigliamosche[2].

Le relazioni intercorrenti tra i Petroicidi e le altre famiglie di passeriformi non sono state ancora comprese appieno; sulla base delle ricerche sull'ibridazione del DNA svolte da Sibley e Alquist, essi sono stati posti nella superfamiglia dei Corvoidea.

Più recentemente, è stato scoperto che i Petroicidi e altre famiglie in passato attribuite ai Corvoidei appartengono in realtà a una delle prime suddivisioni del ramo dei Passerida (cosiddetti Passerida basali), nell'ambito dei quali costituiscono una superfamiglia a sé stante (Petroicoidea)[3][4][5][6].

Secondo la recente classificazione del Congresso Ornitologico Internazionale (gennaio 2014) la famiglia comprende i seguenti generi e specie[1]:

Alcune specie[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Petroicidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 7 maggio 2014.
  2. ^ Boles, p. xv.
  3. ^ Barker FK, Cibois A, Schikler PA, Feinstein J e Cracraft J, Phylogeny and diversification of the largest avian radiation (PDF), in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 101, n. 30, 2004, pp. 11040–45, DOI:10.1073/pnas.0401892101, PMC 503738, PMID 15263073. URL consultato il 1º novembre 2013.
  4. ^ Christidis L e Boles WE, Systematics and Taxonomy of Australian Birds, Canberra, CSIRO Publishing, 2008, p. 175, ISBN 978-0-643-06511-6.
  5. ^ Boyd J. H., Passerida, su Aves - A Taxonomy in Flux, 2010. URL consultato il 22 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  6. ^ M. Aggerbeck, J. Fjeldså, L. Christidis, P.-H. Fabre e K.A. Jønsson, Resolving deep lineage divergences in core corvoid passerine birds supports a proto-Papuan island origin, in Mol. Phylogenet. Evol., 70:, 2014, pp. 272-285.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Walter E. Boles, The Robins and Flycatchers of Australia, Sydney, Angus & Robertson, 1988, ISBN 0-207-15400-7.
  • Del Hoyo, J.; Elliot, A. & Christie D. (editors). (2007). Handbook of the Birds of the World. Volume 12: Picathartes to Tits and Chickadees. Lynx Edicions. ISBN 978-84-96553-42-2
  • Mathews, G. M. (1920): The Birds of Australia Vol. VIII, No. 4.
  • Miller, Hilary C. & Lambert, David M. (2006): A molecular phylogeny of New Zealand's Petroica (Aves: Petroicidae) species based on mitochondrial DNA sequences. Molecular Phylogenetics and Evolution 40 (3): 844-855. DOI10.1016/j.ympev.2006.04.012 (HTML abstract)

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