Pentheus

Penteo
Tragedia di cui restano frammenti
Morte di Penteo (pittore di Midia, ceramica a figure rosse, 440-430 a.C., Parigi, Museo del Louvre)
AutoreMarco Pacuvio
Titolo originalePentheus
Lingua originaleLatino
GenereCothurnata
 

Il Pentheus (Pènteo) è una fabula cothurnata del tragediografo latino Marco Pacuvio (circa 220-130 a.C.) di cui restano oggi solo alcuni frammenti.[1][2] Realizzata a partire da uno sconosciuto originale greco non pervenuto ad oggi,[1] l'opera trattava la storia del re di Tebe Penteo;[3] il medesimo episodio è oggetto anche delle Baccanti del tragediografo greco Euripide, la cui trama è tuttavia profondamente diversa da quella dell'opera di Pacuvio.[1] Penteo si oppone alla diffusione del culto del dio Dioniso nelle terre da lui governate, ma, reso folle dalla punizione divina, viene infine sbranato dalle madre e dalle Menadi.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Beare, p. 93.
  2. ^ Pontiggia, Grandi, p. 390.
  3. ^ a b Pontiggia, Grandi, p. 398.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • William Beare, I Romani a teatro, traduzione di Mario De Nonno, Roma-Bari, Laterza, gennaio 2008 [1986], ISBN 978-88-420-2712-6.
  • Giancarlo Pontiggia, Maria Cristina Grandi, Letteratura latina. Storia e testi, Milano, Principato, marzo 1996, ISBN 978-88-416-2188-2.