Natale Palli

Natale Palli
NascitaCasale Monferrato, 24 luglio 1895
MorteMont Pourri, 23 marzo 1919[1]
Cause della morteassideramento
Luogo di sepolturacimitero di Casale Monferrato
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoCorpo Aeronautico Militare
SpecialitàRicognizione
Reparto48ª Squadriglia
1ª Sezione SVA
75ª Squadriglia Caccia
72ª Squadriglia caccia
71ª Squadriglia caccia
87ª Squadriglia "Serenissima"
Anni di servizio1903-1919
GradoCapitano pilota
GuerrePrima guerra mondiale
Decorazionivedi qui
Fonti nel testo
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Natale Palli (Casale Monferrato, 24 luglio 1895Mont Pourri, 23 marzo 1919) è stato un militare e aviatore italiano, durante la prima guerra mondiale, partecipò con Gabriele D'Annunzio al volo su Vienna.[2] Fu insignito di una medaglia d'oro, quattro d'argento e una di bronzo al valor militare e del titolo di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.

Gabriele d'Annunzio e Natale Palli sullo S.V.A. 10
Lo S.V.A. 10 del volo su Vienna conservato al Vittoriale degli italiani
Lo S.V.A. 5 della 87ª Squadriglia Aeroplani conservato presso il Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Discendente della famiglia ticinese dei Palli del paese di Pura, al confine con l'Italia sul lago di Lugano,[3] nacque a Casale Monferrato il 24 luglio 1895.[4] Compì gli studi primari e secondari presso le scuole della città natale, iniziando poi a frequentare il corso di Ingegneria presso il Politecnico di Milano.[4]

Arruolatosi giovanissimo nel Regio Esercito, volontario in un reggimento di fanteria di stanza nella città lombarda nel corso del 1914, con ferma annuale, l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, lo trovò con il grado di sergente.[4] Nel mese di luglio fu promosso al grado di sottotenente di complemento,[5] ma, rimasto affascinato dal mondo dell'aviazione, chiese, ed ottenne, di essere assegnato al Corpo Aeronautico Militare, conseguendo il brevetto di pilota militare il 15 ottobre 1915[4] sul campo d'aviazione di Cameri (Novara).[5]

Il 27 ottobre venne inviato in zona d'operazioni, assegnato alla 2ª Squadriglia di aviazione per l'artiglieria di base a Pordenone, e nel marzo 1916 fu trasferito alla 5ª Squadriglia per l'artiglieria operante nel settore che andava da Plava a Tolmino,[6] eseguendo missioni di ricognizione anche su Trieste.[6] Nel settembre successivo fu trasferito alla 48ª Squadriglia di base a Belluno[7] e nel mese di novembre fu decorato con la medaglia di bronzo al valor militare dal generale Mario Nicolis di Robilant, comandante della 4ª Armata.[8]

Il 24 aprile 1917 fu decorato con una prima medaglia d'argento al valor militare per una rischiosa missione di ricognizione[9] sul Tirolo.[10] Nell'agosto dello stesso anno venne mandato sul campo d'aviazione della Malpensa, dove conseguì l'abilitazione al pilotaggio del nuovo velivolo Ansaldo S.V.A.,[11] per essere quindi assegnato alla fine di ottobre alla 1ª Sezione SVA, aggregata alla 75ª Squadriglia Caccia destinata alla difesa di Verona.[12] Nel novembre successivo entrò in servizio presso la 75ª Squadriglia da caccia di stanza a Castenedolo; in dicembre fu trasferito alla 72ª Squadriglia Caccia e nel gennaio 1918 alla 71ª Squadriglia Caccia di Sovizzo.[13] Promosso capitano il 3 febbraio 1918, tre giorni dopo venne decorato con la Croix de guerre dal re del Belgio Alberto I.[14] Per una ricognizione su Innsbruck, effettuata il 20 febbraio, fu decorato con una seconda medaglia d'argento e, verso la fine del mese successivo, venne mandato presso la 103ª Squadriglia di stanza sul campo d'aviazione di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, per effettuare alcune missioni sul basso Adriatico che gli valsero la concessione della terza medaglia d'argento al valor militare.[15] Passato in forza alla 87ª Squadriglia "Serenissima" di stanza all'aeroporto di San Pelagio, prese parte al volo su Vienna insieme al maggiore Gabriele D'Annunzio e per questo fatto venne insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.[1]

Trasferito per qualche tempo sul fronte francese insieme con D'Annunzio, compì insieme al Vate un'ardita ricognizione su Lienz.

Il maggiore Gabriele D'Annunzio e il capitano pilota Natale Palli

Il 20 marzo del 1919, durante il raid Padova-Parigi-Roma, tentato insieme all'amico Francesco Ferrarin, per un guasto al velivolo fu costretto ad atterrare sul Mont Pourri[16], nei pressi di Sainte-Foy, dove morì assiderato[17].

La sua salma fu trasportata a Casale Monferrato dove, il 27 marzo 1919, gli furono tributate solenni onoranze funebri alla presenza di un'immensa folla, di Gabriele D'Annunzio e dei piloti della "Serenissima", con la sola eccezione di Antonio Locatelli che si trovava in Argentina.[18]

«Popolo di Casale, il suo feretro per noi non è oggi nel mezzo della città dolorosa, ma è nel centro dell'antica cittadella fedele. Intorno a lui oggi si ricementa la cittadella dei Gonzaga con i suoi bei baluardi, con le sue cortine e le sue fosse e con nelle fosse il sangue di tutti i suoi asceti, il sangue di Francia, di Spagna, di Lamagna, il sangue di Savoia e di Monferrato.[…] Questo fanciullo bianco, dai capelli ondeggianti e dagli occhi di zaffiro, era l'ideal tipo latino del combattente, era l'esemplare perfetto della nuova giovinezza italiana in armi. Irreprensibile è l'epiteto che per lui ricorre sempre sotto la penna e nella bocca dei suoi capi. Roma lo dava ai suoi eroi raggianti. Era senza colpa, era senza macchia, senza ombra. Era tutto come la gemma del suo sguardo, era tutto tagliato in quel cristallo perspicace. Si pensa che egli sia il primo nato d'una generazione di uomini aerea, d'una gente che abbia abbandonata la terra per insaziabile amore dell'ala e viva di coraggio nelle correnti dell'aria intrepida. Era un Icaro e non poteva cadere; era un Icaro senza precipizio. Nel suo nome icario non si noma l'abisso del mare, ma il vertice dell'etere. S'è egli addormentato nella neve e sopra la più candida delle nuvole? Chi l'ha veduto così dormente? Chi ha osato a smuovere il suo sonno? Era la notte dell'Equinozio. Dormiva col guanciale dell'elmo poggiato sopra il braccio ricurvo. La sua attitudine era pura come il fiorire del fiore e come quei teschi che i costruttori d'eternità incidevano nelle pareti sotterranee dei loro sepolcri. Chi può chiudere tra quattro assi la freschezza della primavera? Chi può seppellire la forza della primavera nascente? Ora dico che egli non è qui, che non è tra i baluardi e le cortine della sua cittadella, come sognava. […] Salutiamo in piedi la giovinezza d'Italia perenne. O compagno, o capitano, o eroe, svegliati e alzati! Ti gettiamo il tuo grido, il nostro grido di battaglia: Allalà!»

Decorato dapprima con la quarta medaglia d'argento al valor militare, nel 1925 il re Vittorio Emanuele III la tramutò "motu proprio" nella Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[20]

Alle coordinate45°33′09.53″N 6°54′05.71″E / 45.552647°N 6.901586°E45.552647; 6.901586, tra le frazioni di La Raie e La Gurraz, sulla strada D 902 che va da Bourg-Saint-Maurice verso Tignes/Val d'Isère si trova un cippo funebre che reca un'iscrizione commemorativa.[16]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Natale Palli
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
«Superbo pilota da battaglia, con cuore fermo, con invitta fede, guidò su Vienna il volo magnifico delle ali d'Italia. Cielo di Vienna, 9 agosto 1918
— Regio Decreto 10 settembre 1918[21]
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Intrepido, audace, sicuro pilota d'aeroplano, guidò oltre i mari ed oltre i monti, in terra nemica, il suo velivolo, sfidando ogni pericolo, superando ogni ostacolo. Nelle più rischiose imprese, forte della sua fede, forte del suo coraggio, fu magnifico esempio di valore, di prodezza e di perizia. Ogni missione di guerra, anche la più ardimentosa e difficile, egli condusse a termine, nonostante le avverse condizioni atmosferiche e gli attacchi nemici. Fornì preziose notizie che furono sempre elementi completi e sicuri per le decisioni dei nostri comandi. Cielo della Dalmazia e dell'Istria, del Tirolo e della Carniola, settembre - ottobre 1918
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota audacissimo, compiva un'ardita ricognizione strategica percorrendo in volo oltre tre ore, per 120 km, il territorio nemico dal Monte Marmolada al Monte Adamello. Nonostante grave guasto ad uno dei motori, manovrava con grande abilità, atterrando in un campo d'aviazione presso Brescia. Compì parecchi voli su Val Pusteria, spingendosi sino a Bruneck due volte. Eseguì moltissime ricognizioni tattiche nel cielo delle Dolomiti, in condizioni atmosferiche avverse, e le condusse a termine più volte, nonostante il cattico funzionamento dei motori. Ebbe più volte l'apparecchio colpito. Coadiuvò, con la massima efficacia sempre, gli ufficiali osservatori, riportando personalmente informazioni e rilievi utilissimi. Cielo del Tirolo, 24 aprile 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota d'aeroplano, conduceva l'azione di bombardamento a bassa quota sugli impianti ferroviari di Innsbruck, superando notevoli difficoltà dovute alla distanza dell'obiettivo e alla natura montuosa da percorrere. Cielo di Innsbruck, 20 febbraio 1918
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Eseguiva con un apparecchio terrestre monoposto, quattro ricognizioni di considerevole durata oltre Adriatico riportando documenti fotografici di massimo interesse guerresco, superando avverse condizioni atmosferiche, sfidando audacemente l'intenso fuoco antiaereo delle basi nemiche più munite e dimostrando di possedere tutte le qualità di aviatore da ricognizione. Alto Adriatico, luglio-agosto 1918
— Motu proprio del Sovrano, 6 ottobre 1925[18][19]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Magnifico pilota da ricognizione, con fede sicura ed animatrice seppe, in ogni più rischiosa impresa, sempre superare se stesso nella perizia e nella prodezza. Guidò vittoriosamente il suo velivolo oltre i mari ed oltre i monti, sicché sembrò ognora la fortuna gli rendesse omaggio al valore. Il suo ritorno fu sempre prezioso ausilio alle decisioni degli alti comandi. Cielo della Dalmazia – Istria - Tirolo - Carniola, settembre - ottobre 1918
— Regio Decreto, 17 maggio 1920
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Per esemplare condotta, perizia e rara calma dimostrata durante numerosi voli eseguiti in alta montagna. Esempio di perseveranza e sereno coraggio, compiva brillantemente lunghe e difficili ricognizioni, rientrando con l'apparecchio più volte colpito, e affrontando anche vittorioso combattimento con velivolo nemico. Cielo delle Dolomiti, 22 luglio, 31 ottobre 1916

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 147.
  2. ^ Volo su Vienna.
  3. ^ Natale Palli (1895-1919)
  4. ^ a b c d Porro 1973, p. 12.
  5. ^ a b Porro 1973, p. 15.
  6. ^ a b Porro 1973, p. 20.
  7. ^ Porro 1973, p. 21.
  8. ^ Porro 1973, p. 24.
  9. ^ Porro 1973, p. 26.
  10. ^ Porro 1973, p. 27.
  11. ^ Porro 1973, p. 37.
  12. ^ Porro 1973, p. 38.
  13. ^ Porro 1973, p. 40.
  14. ^ Porro 1973, p. 41.
  15. ^ Porro 1973, p. 42.
  16. ^ a b (FR) Aérosteles, lieux de mémoire aéronautique.
  17. ^ Natale Palli, da Casale Monferrato: ali d'acciaio, spirito ruggente.
  18. ^ a b Natale Palli, chi era costui?.
  19. ^ a b D'Annunzio, Palli e il folle volo su Vienna Archiviato l'11 maggio 2009 in Internet Archive..
  20. ^ Bollettino Ufficiale 1925, disp.53, pag.3184.
  21. ^ Bollettino Ufficiale 1918, disp.60, pag.4909.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Cavaciocchi, Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Roberto Gentilli, Paolo Varriale, I reparti dell'Aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • Domenico Ludovico, Gli aviatori italiani del bombardamento nella guerra 1915-1918, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1980.
  • Manlio Molfese, L'aviazione da ricognizione italiana durante la grande guerra europea (maggio 1915-novembre-1918), Roma, Provveditorato generale dello Stato, 1925.
  • Ordine Militare d'Italia 1911-1964, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1925.
  • Alberto Porro, Natale Palli, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1973.
  • Enrico Rebora, I precedenti del volo su Vienna, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1973.
  • Renzo Rossotti, Paolo Varriale, Le strade di Torino, Roma, Newton Compton Editori, 1995.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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