Marco Confortola

Marco Confortola
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Alpinismo
Specialità Spedizioni Himalayane
Attività alpinistica 12 ottomila completati
 

Marco Confortola (Valfurva, 22 maggio 1971) è un alpinista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 diventa Guida Alpina e nel 1995 Maestro di sci. È membro del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico).

Nel maggio 2008 partecipa alla spedizione Share Everest 2008 durante la quale, insieme a Silvio Mondinelli e Michele Enzio, colloca sul Colle Sud dell'Everest a 8000 m la stazione meteorologica più alta della Terra.[1]

Nel luglio successivo parte per l'ascesa del K2, insieme al connazionale Roberto Manni. Il 1º agosto successivo raggiunge la vetta, ma, a causa del crollo di un seracco sul "collo di bottiglia", è costretto a bivaccare una notte in una buca a 8400 m. con Gerard McDonnell e Meherban Karim. In quelle ore moriranno undici alpinisti,[2] tra i quali lo stesso irlandese. Confortola, grazie all'aiuto di Pemba Gyalje Sherpa sopraggiunto per salvarlo, riesce a raggiungere il campo IV e poi il campo base, mentre quasi tutti gli altri moriranno nel così chiamato disastro del K2.

Ricoverato per i congelamenti riportati, subisce l'amputazione di tutte le dita dei piedi,[3] ed è costretto a passare dallo scarpone numero 43 al numero 35.[4]

Successivamente all'incidente, nel 2012 conquista il Manaslu[5] e nel 2013 il Lhotse.[6] Nel 2014 si ferma a 200 metri dalla vetta del Kangchenjunga.

Il 23 maggio 2016 raggiunge la vetta del Makalu in compagnia del valdostano Marco Camandona, al suo nono ottomila.

Il 20 maggio 2017 raggiunge la cima del suo decimo ottomila, il Dhaulagiri[7] La vetta del Dhaulagiri da parte di Confortola è confermata nell'Himalayan Database e ha ottenuto la certificazione ufficiale.[8]

Notevole l'intervento di salvataggio, operato dallo stesso Confortola con i piloti trentini Piergiorgio Rosati e Michele Calovi, di alcuni alpinisti bloccati sulla montagna, effettuato con un elicottero, tramite baricentrico di 10 metri il 22 maggio 2017, nonostante la stanchezza accumulata per la salita e successiva discesa al Campo Base[9].

Carriera alpinistica[modifica | modifica wikitesto]

  • 2001 - Parete nord Pizzo Tresero: discesa con gli sci.
  • 2002 - Concatenamento 5 pareti nord: Pizzo Tresero, Pedranzini, Dosegu, San Matteo, Cadini.
  • 2003 - Parete nord San Matteo: discesa con gli sci.
  • 2003 - Parete nord Ortles: prima ripetizione della discesa con gli sci.
  • 2004 - Everest (8.848 m), versante nord - Primo valtellinese in vetta, in compagnia di Tarcisio Bellò usando l'ossigeno negli ultimi 500 m[10] (1º ottomila).
  • 2005 - Concatenamento 4 pareti nord: Ortles, Gran Zebrù, Piccolo Zebrù, Pizzo Tresero.
  • 2005 - Shisha Pangma (cima centrale, 8.008  m).
  • 2006 - Shisha Pangma (cima principale, 8.027  m) - Raggiunta la vetta il 9 maggio con Silvio Mondinelli, Enzio e Gobbi[11] (2º ottomila).
  • 2006 - Annapurna I (8.091 m), versante nord - Raggiunta la vetta il 12 ottobre con Marco Camandona[12] (3º ottomila).
  • 2007 - Cho Oyu (8.201 m) - Raggiunta la vetta il 5 maggio con una salita veloce campo base-cima-campo base in 26 ore, in compagnia di Silvio Mondinelli[13] (4º ottomila).
  • 2007 - Broad Peak (8.047 m) - Raggiunta la vetta il 12 luglio insieme ad un nutrito gruppo di alpinisti tra cui Silvio Mondinelli, Angelo Giovanetti, Simone La Terra, Gerlinde Kaltenbrunner, Edurne Pasaban, Iván Vallejo[14] (5º ottomila).
  • 2008 - K2 (8.611 m) - Raggiunge la vetta il 1º agosto (6º ottomila).
  • 2010 - Lhotse (8.516  m) - Rinuncia a quota 7.991 m per problemi ai piedi.
  • 2012 - Dhaulagiri I (8.167  m), senza raggiungere la vetta.
  • 2012 - Manaslu (8.163  m) - Raggiunge la vetta, in coppia con lo sherpa Pasang (7º ottomila).
  • 2013 - Lhotse (8.516  m) - Il 21 maggio raggiunge la cima alle ore 9:00 del mattino (8º ottomila).
  • 2014 - Kangchenjunga (8.586 m) - Rinuncia a circa 200 metri dalla vetta per problemi ai piedi. La spedizione era composta da Emik Favre, François Cazzanelli, Marco Camandona e Franco Nicolini; l'unico a raggiungere la vetta è Camandona, domenica 18 maggio.
  • 2015 - Dhaulagiri I (8.167 m) - Dopo aver raggiunto il campo base, rinuncia a causa del terremoto del Nepal del 2015.[15]
  • 2016 - Makalu, con Marco Camandona[16] il 23 maggio (9º ottomila).
  • 2017 - Dhaulagiri (8.167 m) - In vetta con Mario Casanova il 20 maggio (10º ottomila).
  • 2018 - Kangchenjunga (8.586 m) - A poche centinaia di metri dalla cima, rinuncia all'ascesa per il troppo freddo.
  • 2019 - Gasherbrum II (8.035 m) - Spedizione con Don Bowie, Sergi Mingote, Ali Durani e altri alpinisti polacchi. Raggiunge la vetta senza ossigeno il 18 luglio 2019. Dal 20 al 22 Luglio coordina dal campo base le operazioni di soccorso dell'alpinista Francesco Cassardo, caduto per 500 metri mentre scendeva dalla vetta del Gasherbrum VII (11º ottomila).
  • 2022 - Kangchenjunga (8.586 m) - Dichiara di aver raggiunto la vetta (sarebbe il terzo tentativo) il 5 maggio (12° ottomila). Pubblica solo la foto della quota raggiunta visibile sull'orologio e una foto dalla cima che si scopre poi essere stata ritagliata dalla foto di vetta di un altro alpinista (Shehroze Kashif). L'agenzia a cui si è rivolto (Seven Summit Treks) non riporta il suo nominativo tra gli alpinisti che hanno raggiunto la cima.[17]
  • 2022 - Nanga Parbat(8126 m) - Rinuncia all'ascesa il 9 luglio a causa delle alte temperature e dell'alto rischio valanghe

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Italiani piazzano sull'Everest la stazione meteo più alta al mondo, in corriere.it, 15 maggio 2008. URL consultato il 5 ottobre 2008.
  2. ^ K2: 11 vittime e due dispersi Sei gli alpinisti travolti dalla valanga, in corriere.it, 03 agosto 2008. URL consultato il 23 settembre 2015.
  3. ^ Confortola: domani l'amputazione, in montagna.tv, 16 settembre 2008. URL consultato il 5 ottobre 2008.
  4. ^ [1]
  5. ^ [2]
  6. ^ Copia archiviata, su montagna.tv. URL consultato il 6 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  7. ^ Marco Confortola in vetta al Dhaulagiri! È il suo decimo Ottomila.
  8. ^ Certificazione a Confortola.
  9. ^ Soccorsi sul Dhaulagiri. Marco Confortola "appeso" all'elicottero recupera sette alpinisti | Montagna.TV, su montagna.tv. URL consultato il 4 aprile 2018.
  10. ^ Massimo Cappon, In cima al mondo, davanti all'infinito, in corriere.it. URL consultato il 5 ottobre 2009.
  11. ^ Himalaya: Mondinelli, Enzio, Confortola e Gobbi in vetta allo Shisha Pangma, in planetmountain.com, 09 maggio 2006. URL consultato il 5 ottobre 2009.
  12. ^ Annapurna: cima per Camandona e Confortola, in planetmountain.com, 13 ottobre 2006. URL consultato il 5 ottobre 2009.
  13. ^ Vetta del Cho Oyu per Mondinelli e Confortola, in planetmountain.com, 09 maggio 2007. URL consultato il 5 ottobre 2009.
  14. ^ Il Broad di Confortola, Edurne, Gerlinde, in montagna.tv, 13 luglio 2007. URL consultato il 5 ottobre 2009.
  15. ^ Copia archiviata, su altarezianews.it. URL consultato il 6 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  16. ^ http://www.gazzetta.it/Sport-Vari/Alpinismo/23-05-2016/alpinismo-marco-confortola-cima-makalu-col-58-simoncelli-150802501573.shtml
  17. ^ Carlotta Lombardo, Marco Confortola e la polemica sull’ultimo 8000. «Manca la prova della sua foto in cima», su corriere.it, 3 giugno 2022. URL consultato il 6 giugno 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN139799728 · ISNI (EN0000 0000 9490 1475 · SBN TO0V623436 · LCCN (ENn2010067748 · WorldCat Identities (ENlccn-n2010067748