Laura Valente

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Laura Valente
Laura Valente nel 1993
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenerePop
Rock
Periodo di attività musicale1984 – in attività
Album pubblicati6
Studio5
Raccolte1

Laura Valente, pseudonimo di Laura Bortolotti (Milano, 3 settembre 1963), è una cantautrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi da solista (1984-1990)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver imparato a suonare la chitarra e aver vinto nel 1981 assieme a una sua amica di nome Silvia Meazza il Concorso nazionale per cantautrici tenutosi a Castellana Grotte (BA) con una canzone dal titolo "Storia di un drogato" (canzone dedicata a un ragazzo vittima della droga), inizia ufficialmente la sua carriera come cantante partecipando a varie incisioni al fianco di altri artisti e proponendosi come corista ad alcune case discografiche dell'hinterland milanese. Tra i primi che si accorgono di Laura c'è Gianni Bella che, nell'album G.B. 2 (1984), realizzato con l'amico Mogol, le fa duettare l'intensa Disagio e Sudafricana. Proprio con quest'ultimo brano la Valente si fa notare dalla critica e dall'ambiente discografico. Nel 1984 firma un contratto discografico con la Fonit Cetra. Pino Mango, che la conobbe nel 1983, colpito dalla sua duttilità vocale, la sceglie come corista per i suoi brani La massa indistinguibile e Mr. Noi, contenuti nell'album Australia. L'anno successivo, Laura incide il suo primo 45 giri, prodotto da Alberto Salerno, contenente Tempo di Blues e il brano Isole nella corrente sul Lato B.

Il brano Isole nella corrente viene scelto come anteprima e promozione dell'album, che da lì a poco sarebbe uscito, e presentato in alcune trasmissioni televisive tra cui nel 1985 a Cantamare, nella tappa di Cefalù. Sempre nello stesso anno, arriva sul mercato discografico il suo primo album, con la produzione di Alberto Salerno, Tempo di Blues, con musiche di Mango, arrangiamenti di Mauro Paoluzzi e testi dello stesso Salerno. L'intero album mette in evidenza l'estensione e le sfumature vocali della Valente. Seppure poco promosso e con scarso successo di vendite, il lavoro riuscì a ottenere l'attenzione della critica.

Pochi mesi dopo, partecipa alla raccolta di "artisti vari", tra cui Nilla Pizzi, Rosanna Fratello, Marisa Sannia, Gigliola Cinquetti, Caterina Caselli, intitolata Buonanotte angelo mio - Le canzoni della mamma, distribuita dalla Fonit Cetra, con Buonanotte angelo mio, di Alberto Rabagliati (1946) e Ninna nanna (canto tradizionale). Nel 1986, presente ancora come corista, questa volta nell'album Odissea di Mango, che accompagnerà nell'intero tour. Nel 1987 duetta con Eugenio Finardi nel brano Amica, contenuto nell'album Dolce Italia. Nello stesso anno cambia etichetta passando alla EMI per la quale inciderà, l'anno successivo, il singolo Blu notturno, sempre con musiche di Mango e testi di Armando Mango. Il brano viene presentato al Festival di Saint Vincent estate, riuscendo ad accedere in finale. Agli inizi dello stesso 1988 registra i cori dell'album Inseguendo l'aquila di Mango, accompagnato da un tour live che toccherà i paesi iberici. Come ultima esperienza da solista, nel 1990 è tra i cori del brano Ma come è rossa la ciliegia, contenuta nell'album Sirtaki di Mango.

Nei Matia Bazar (1990-1998)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1989 Antonella Ruggiero lascia definitivamente il gruppo dei Matia Bazar, che, rimasto senza cantante, indirizza la sua attenzione sulla Valente, che un anno dopo entrerà a far parte del complesso. Il nome di Laura Valente come nuova cantante fu suggerito dallo storico tastierista della band, Piero Cassano. Nel giugno 1991, ad Amsterdam, il "nuovo" ensemble Matia Bazar presenta la "nuova" formazione, con Laura, che esordisce in concerto davanti a oltre 20.000 persone. Nello stesso anno esce il primo album del complesso con Laura, dal titolo Anime pigre[1], dove si intravede una svolta dal genere più graffiante e moderno. Tra i brani contenuti nell'album, spicca Si può ricominciare, dallo stile moderno e rockeggiante.

Sempre nel 1991 la band partecipa ad alcune tappe del Cantagiro, dove presenta il singolo Volo anch'io e altri successi, e un duetto nel brano Antico suono degli dei con Vincenzo Spampinato.

Nel 1992 il complesso partecipa per la sesta volta al Festival di Sanremo con il brano Piccoli giganti, brano che si rivela un buon successo e viene incluso come inedito nell'antologia Tutto il mondo dei Matia Bazar. Nell'estate dello stesso anno il complesso partecipa al Festivalbar, dove presenta Piccoli giganti e al Cantagiro, dove propone Ti sento e Piccoli giganti, brano che, nella prima tappa, incontra il piazzamento ex aequo con la canzone Il Sole (cantata Aleandro Baldi), nella sezione Campioni, per poi piazzarsi seconda nella tappa finale di Fiuggi con 750 punti, contro i 770 del brano Il Sole cantato da A. Baldi.

Nello stesso anno la Valente scrive per Faust'O il brano Morbide macchine, incluso nell'album "Cambiano le cose". Il 20 ottobre 1992 partecipa assieme al compagno di vita Mango alla trasmissione "Partita Doppia", dove insieme interpretano in duetto Pensieri e parole, rendendo omaggio al collega Lucio Battisti. Il 1º novembre 1992, il complesso dei Matia Bazar si esibisce in concerto al "Rolling Stone" di Milano, dove interpreta una serie di vecchi brani di successo e brani tratti dall'album Anime pigre. L'anno successivo partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con il brano Dedicato a te, che si rivela un grande successo. Esce l'album Dove le canzoni si avverano[2], che, oltre al brano sanremese, contiene Svegli nella notte, che viene presentato con successo al Festivalbar e al Canzoniere dell'estate. Nello stesso periodo la band partecipa ad alcune tappe del Cantagiro.

Sempre nel 1993 con il complesso dei MB partecipa a Innocenti evasioni, un disco tributo a Lucio Battisti, interpretando il brano di quest'ultimo Con il nastro rosa e in Pensieri e parole duetta con il marito Mango. Infine, Laura è presente come cantante insieme a Mango e Luca Carboni nel brano Bianche raffiche di vita, incluso nell'album di Mario Lavezzi Voci 2. Durante l'autunno con il complesso dei Matia Bazar prende parte al Festival Italiano, condotto da Mike Bongiorno, cantando L'amore non finisce mai, che rivela la raggiunta maturità interpretativa della Valente e della band. Sulla fine del lungo tour estivo del 1993, il chitarrista Carlo Marrale, dopo diciott’anni, si congeda e lascia il complesso per dedicarsi alla carriera solista. Per la prima volta in assoluto, la formazione dei Matia Bazar, dagli esordi un quintetto, diventa un quartetto.

Il 22 novembre 1995, dopo una pausa durata due anni, dovuta alla maternità di Laura, al "Propaganda" di Milano, il complesso dei Matia Bazar festeggia vent'anni di carriera con la pubblicazione di Radiomatia[3], antologia contenente l'inedito La scuola dei serpenti, cover del brano You're the Voice, canzone di successo del 1986 del cantante australiano John Farnham, e alcuni brani ri-arrangiati. L'album viene presentato durante un lungo concerto, tenutosi al "Rolling Stone" di Milano, con un buon riscontro di pubblico. Nel settembre 1996 il complesso dei Matia Bazar, accompagnato da Paolo Gianolio, partecipa alla rassegna "Festival Feedback", a Bellinzona, ove interpreta alcuni successi, tra cui molti brani da Radiomatia. Il 9 maggio 1997 esce l'album Benvenuti a Sausalito, dedicato alla cittadina californiana simbolo del periodo hippy; con quest'ultimo lavoro il gruppo torna a sperimentare sonorità ricercate e rockeggianti dopo anni di pop tradizionale.

L'album viene presentato il 2 giugno 1997 al "Propaganda" di Milano, per la trasmissione "105 Night Express", in onda su Italia 1. Il progetto discografico non viene promosso, a causa della grave malattia che colpisce Aldo Stellita. Nel "Sausalito Tour", quando Aldo non può essere presente, il complesso si avvale del supporto del chitarrista Carlo De Bei (anche coautore di alcuni brani del disco) e del bassista Nello Giudice, oltre che di Silvia Valente (Bortolotti), sorella di Laura, ai cori. Il 9 luglio 1998 muore Aldo Stellita, bassista, autore di tutti i testi, e primo tra i fondatori del complesso[4]. La scomparsa di Aldo, da molti considerato il leader, l'anima dei Matia Bazar, sconvolge inevitabilmente il resto del gruppo: Giancarlo Golzi è l'unico che vuole andare avanti; Laura e Sergio Cossu, al contrario, non se la sentono di continuare senza Aldo, e infatti lasciano la band, abbandoni che segnano la fine della prima era dei Matia Bazar, iniziata nel 1975 e terminata appunto con la scomparsa di Aldo Stellita. Dopo l'uscita dal gruppo, Laura si ritira momentaneamente dalle scene musicali, dedicandosi alla sua vita privata.

Il ritorno da solista (1999 - oggi)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1999 Laura registra i cori di Io nascerò, successo di Loretta Goggi del 1986 scritto da Mango, la cui versione con la partecipazione di Laura viene inclusa nell'album Visto così. Nel 2000 partecipa alla colonna sonora del film TV Padre Pio (con Sergio Castellitto, regia di Carlo Carlei). Dopo quattro anni, Laura ritorna in studio di registrazione, da solista, con la sua interpretazione di Wuthering Heights, successo di Kate Bush, nella versione remixata da Mr. Conte. Il singolo racchiude cinque differenti versioni remix. Nel 2005 interpreta in duetto il brano Il dicembre degli aranci, incluso in Ti amo così di Mango[5]. Nella terza serata del Festival di Sanremo, del 1º marzo 2007, partecipa come ospite del marito Mango nella versione rivisitata del brano in gara Chissà se nevica[6].

Nel 2009 canta, assieme ad altri 70 artisti, nel doppio album di Claudio Baglioni, Q.P.G.A., nella canzone Io ti prendo come mia sposa. Il 30 maggio 2010, è ospite a Potenza, alla manifestazione dedicata a Elisa Claps, ragazza scomparsa nel 1993, dal titolo Tante Voci per "Elisa", dove interpreta Il grande sogno[7]. Nell'estate dello stesso anno è nel cast, con il marito Mango e Angelo Branduardi, dell'opera sacra sulle guglie del Duomo di Milano, Everyman: meditazione fra cielo e terra sulla condizione umana, con la regia di Maurizio Fabrizio[8]. Sempre nel 2010, dal 27 al 31 luglio, è ospite all'interno dello spettacolo Traiano il Giovane Imperatore di Roma, con la regia di Alessandro Sena e Michelle Ellis, dove rende un personale omaggio a Giuni Russo, con i brani L'attesa, La sua figura e Malinconia[9].

Il 23 ottobre 2011, Laura esordisce al Casino Nobile di Villa Torlonia con lo spettacolo teatrale "Casta Diva", un omaggio a Maria Callas, in cui recita e si cimenta con successo nelle celebri arie della Divina, con Alessandro Sena e Andre Delaroche. Questo verrà riproposto dal 14 al 17 febbraio 2013 al Teatro Italia di Roma[10], il 23 febbraio al Teatro Stabile di Potenza, e il 4 agosto al Parco Tarantini di Maratea. Il 30 novembre 2012 si esibisce al Fishmarket di Padova in una serata-evento, dedicata all'amico Aldo Stellita, intitolata "Ritorno a Sausalito", riunendosi con Sergio Cossu, Giorgio Pavan, Carlo De Bei e con la partecipazione del figlio Filippo alla batteria, per riproporre dal vivo l'ultimo lavoro discografico realizzato con i Matia Bazar.[11] Nel 2014, ancora con Alessandro Sena e Andre Delaroche, è al teatro Ambra di Roma con Pensiero stupendo - Omaggio ai favolosi Anni '70, al quale partecipa anche sua figlia Angelina.

Viene invitata da Carlo Conti al Festival di Sanremo 2016, come membro della Giuria di Qualità.

A maggio dello stesso anno torna in teatro, a fianco di Yasmin Sannino, con una suggestiva pièce, intitolata Istanbul-Ad ovest della Moschea Blu, testo e regia di Sena.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

È stata la compagna del cantautore Mango dal 1983 fino alla morte di quest'ultimo, avvenuta l'8 dicembre 2014 in seguito a un infarto mentre si esibiva al PalaErcole di Policoro (MT), in occasione di un concerto di beneficenza; la coppia si è sposata nel 2004. Nel momento in cui si è sentito male, Mango stava cantando una delle sue canzoni più celebri, Oro, che per coincidenza era lo stesso brano che il cantante stava provando il giorno del primo incontro con Laura in sala di incisione[12]. Dalla loro unione sono nati due figli, Filippo (1995) e Angelina (2001), che ha seguito le orme dei genitori come cantante vincendo il Festival di Sanremo 2024.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Da solista[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Con i Matia Bazar[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ MATIA BAZAR 2, IL RITORNO, 07 agosto 1991, p. 25. URL consultato il 25 agosto 2010.
  2. ^ la terza via esiste: si chiama Matia Bazar, 17 aprile 1993, p. 28. URL consultato il 25 agosto 2010 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2012).
  3. ^ I Matia Bazar decisi: ricominciamo a Sanremo, in Corriere della Sera, 23 novembre 1995, p. 37. URL consultato il 25 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2012).
  4. ^ Matia Bazar, morto Stellita Claudio gli dedica lo show, 10 luglio 1998, p. 35. URL consultato il 29 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2011).
  5. ^ Mango: «Canto d'amore con la mia Laura», 13 dicembre 2005.
  6. ^ Sanremo: annunciati gli accoppiamenti definitivi della terza serata, 27 febbraio 2007.
  7. ^ Tante Voci per "Elisa" (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
  8. ^ EVERYMAN/ L'Opera sacra con Branduardi e Mango sul tetto del Duomo di Milano, 22 giugno 2010. URL consultato il 28 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  9. ^ Ai Mercati di Traiano “il giovane imperatore di Roma”, 31 luglio 2010.
  10. ^ Intervista a Laura Valente che sarà Maria Callas in Casta Diva., su lanouvellevague.it. URL consultato il 22 agosto 2014 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2014).
  11. ^ LAURA VALENTE TORNA A SAUSALITO DOPO 15 ANNI., su radioitalia.it. URL consultato il 22 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  12. ^ Filmato audio “La musica, mio marito Mango e quelle notti a Sanremo”, su YouTube, 3 febbraio 2020. URL consultato l'11 febbraio 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]