Jazz vocale

Il jazz vocale o canto jazz è un approccio al jazz usando la voce.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il jazz vocale è emerso all'inizio del XX secolo, con le sue radici nel Blues. Cantanti blues popolari come Bessie Smith e Ma Rainey ebbero una grande influenza su cantanti jazz come Billie Holiday.[1] Altre caratteristiche del jazz vocale come il canto scat vennero fuori dalla tradizione jazz di New Orleans. La registrazione di Louis Armstrong del 1926 di "Heebie Jeebies" è spesso citata come la prima canzone moderna ad impiegare lo scatting.[2] Questo in seguito si è evoluto nella complessa improvvisazione vocale dell'era bop che fu adottata da Anita O'Day, Sarah Vaughan, Betty Carter e Dizzy Gillespie.[3] Le Boswell Sisters erano un trio di jazz vocale originario di New Orleans che contribuì a diffondere la musica jazz vocale tra il pubblico americano durante gli anni 1930. Università del Colorado

Il repertorio del jazz vocale include tipicamente la musica del Great American Songbook, tuttavia la musica popolare contemporanea è ora spesso organizzata per gruppi jazz vocali oltre alla musica originale. Tali arrangiamenti/musiche originali utilizzano tipicamente il linguaggio armonico del jazz,[4] dell'improvvisazione jazz e dei ritmi derivati dalla musica sincretizzata della musica africana, della musica afroamericana e della musica classica europea. Questo include musica swing, così come Latin jazz, il jazz fusion e il rhythm and blues.[5]

Le caratteristiche tecniche del jazz vocale includono la dizione basata su modelli di discorso vernacolare piuttosto che formale. Anche il legato e il vibrato non sono costanti nell'articolazione del jazz vocale.[6] Il jazz vocale utilizza spesso l'amplificazione del microfono e i cantanti sono accompagnati da una sezione ritmica (pianoforte, basso, batteria e chitarra) e talvolta dalle percussioni vocali.[7]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del XX secolo, il jazz iniziò a svilupparsi come un movimento musicale.[8] Il canto jazz, o jazz vocale, fu l'ultimo di quattro concezioni musicali innatamente americane a svilupparsi, insieme al jazz strumentale, al blues e al songwriting di Tin Pan Alley.[8]

Mentre il jazz vocale emerse all'inizio del XX secolo, fu la volta del XXI secolo in cui i fan del jazz iniziarono ad accettare la definizione più ampia di jazz vocale.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Bessie Smith Biography: Controversy, su SparkNotes. URL consultato il 16 aprile 2022.
  2. ^ (EN) Bruce Crowther e Mike Pinfold, Singing Jazz, Miller Freeman Books, 1997, ISBN 0-87930-519-3.
  3. ^ (EN) J. Bradford Robinson, Scat Singing, The New Grove Dictionary of Music and Musicians, 2007.
  4. ^ (EN) Ryan Carraher, An Introduction to the Melodic, Harmonic and Rhythmic Language of Jazz, su Riff, 22 settembre 2016. URL consultato il 21 gennaio 2024.
  5. ^ (EN) Gregory Amerind, The Collegiate Vocal Jazz Ensemble: An Historical and Current Perspective on the Development, Current State, And Future Direction of the Genre (PDF), Arizona State University, novembre 2013.
  6. ^ (EN) Diana Spradling e Justin Binek, Pedagogy for the Jazz Singer, in The Choral Journal, vol. 55, n. 11, American Choral Directors Association, giugno 2015, pp. 6–17. Ospitato su JSTOR.
  7. ^ (EN) Lara Marie Moline, Vocal Jazz in the Choral Classroom: A Pedagogical Study (Tesi di laurea DMA), University of Northern Colorado, 2019, Documento 576. Ospitato su Digital UNC.
  8. ^ a b c (EN) All About Jazz, Vocal Jazz: 1917-1950 article @ All About Jazz, su All About Jazz, 21 aprile 2015. URL consultato l'8 luglio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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