Il cantante di jazz (film 1927)

Il cantante di jazz
Poster dell'epoca
Titolo originaleThe Jazz Singer
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1927
Durata88 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33:1
Generemusicale, drammatico
RegiaAlan Crosland
SoggettoSamson Raphaelson
SceneggiaturaAlfred A. Cohn
Casa di produzioneWarner Bros.
Distribuzione in italianoAnonima Pittaluga (1929)
FotografiaHal Mohr
MontaggioHarold McCord
Effetti specialiNugent Slaughter
MusicheLouis Silvers
Interpreti e personaggi

Il cantante di jazz (The Jazz Singer) è un film del 1927, diretto da Alan Crosland.[1]

Interpretato da Al Jolson, è il film che segna la nascita dell'era del cinema sonoro[2][3], uscito per la prima volta nelle sale statunitensi il 6 ottobre 1927.[4]

Fu il film col maggiore incasso nell'anno 1927 e nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al novantesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.[5]

Il cantante di jazz

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Jakie, un ragazzo ebreo, sconvolge le tradizioni di famiglia perché non vuole cantare in sinagoga, come hanno fatto tutti i maschi di famiglia prima di lui per cinque generazioni. Infatti ama il jazz e a questo vorrebbe dedicare la sua carriera. Il padre, il cantore Rabinowitz, lo osteggia apertamente finché dopo un'aspra discussione Jakie lascia casa e se ne va per la sua strada. Cambia il nome in Jack Robin e si dipinge la faccia di nero per seguire le sue aspirazioni, finché non gli si presenta la grande occasione con l'aiuto di Mary Dale, famosa cantante, con cui ha una relazione. Arrivato a questo punto Jack dovrà riconsiderare le sue scelte, anche nei confronti della sua famiglia.

Importanza storica[modifica | modifica wikitesto]

Benché di fatto sia ancora per buona parte muto e accompagnato da didascalie – se si escludono le nove canzoni, le parti parlate si riducono a poco più di un minuto di dialogo durante la canzone Blue Skies e a poche altre brevi frasi monologiche – il film all'epoca fu percepito come un portento della tecnica e divenne anche precursore di molti altri film accompagnati da musica jazz, come Il re del jazz (1930) di John Murray Anderson o La città del jazz (1947) di Arthur Lubin. Il primo film interamente parlato uscì l'anno seguente: Lights of New York, lanciato l'8 giugno 1928 dalla stessa Warner Bros.

La prima frase "Aspettate un momento, aspettate un momento, non avete ancora sentito niente", che sembra sia stata inserita ad arte, in realtà fu pronunciata perché si era cominciato a registrare il disco "Vitaphone" prima che il tecnico audio fosse completamente pronto con i microfoni ed è poi rimasta nella copia finale inserita nel film. La battuta ("Wait a minute, wait a minute. You ain't heard nothin' yet!" in lingua originale) è stata inserita nel 2005 nella lista delle cento migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi stilata dall'American Film Institute, nella quale figura al 71º posto[6].

Il film contiene alcuni stereotipi dell'epoca, comunque ben contestualizzati storicamente all'interno della trama. Gli uomini di colore erano visti come buffe macchiette, capaci solo di gag. Così (necessariamente) appare Al Jolson nelle sue performance sul palco, con le grandi labbra bianche dipinte enfatizzate dal colore nero con cui si anneriva la faccia (stile blackface).

Il film ebbe grande successo di pubblico, colpito dalla magìa del sonoro salvando di fatto la casa di produzione (la Warner Bros.) che rischiava il fallimento.

Il film fu candidato all'Oscar per il miglior adattamento, mentre la Warner Bros. ricevette dall'Academy un Premio speciale «per aver prodotto il pionieristico ed eccezionale primo film sonoro, che ha rivoluzionato l'industria cinematografica».

Il film ha avuto due remake:

Nel 1936 uscì, sempre per la Warner Bros., un cartone animato della serie Merrie Melodies dal titolo Mi piace cantare in cui il gufetto Gufo Jolson (in inglese Owl Jolson), appena uscito dall'uovo, inizia a fare il cantante di jazz suscitando l'ira del padre, compassato professore di musica classica, ma finendo per appassionare tutta la sua famiglia. Il cartone è una citazione e un aperto tributo al film.

Nel 1996 è stato inserito nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[7]

Questo film è considerato come il "Salvatore della Warner Bros."[8]. Gli incassi del film, infatti, servirono ad evitare il fallimento della casa cinematografica, anch'essa colpita dalla tremenda crisi economica che travolse Stati Uniti ed Europa durante gli anni '20.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ CROSLAND, Alan in "Enciclopedia del Cinema", su Treccani. URL consultato il 6 marzo 2023.
  2. ^ Jolson, Al nell'Enciclopedia Treccani, su Treccani. URL consultato il 6 marzo 2023.
  3. ^ Compositori nei film: ‘Il cantante di jazz’, primo motore di musica e parola al cinema, su Rolling Stone, 12 dicembre 2020. URL consultato il 6 marzo 2023.
  4. ^ Enrico Gregori, Via al cinema sonoro con il cantante di jazz, su Il Messaggero, 29 aprile 2018. URL consultato il 6 marzo 2023.
  5. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  6. ^ (EN) American Film Institute, AFI's 100 YEARS...100 MOVIE QUOTES, su afi.com. URL consultato il 4 gennaio 2020.
  7. ^ (EN) Librarian of Congress Names 25 More Films To National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 3 dicembre 1996. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  8. ^ IL CANTANTE DI JAZZ. URL consultato il 6 marzo 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Lawrence J. Quirk, The Films of Myrna Loy, The Citadel Press Secaucus, New Jersey 1980, ISBN 0-8065-0735-7
  • (EN) Clive Hirschhorn, The Warner Bros. Story, Crown Publishers, Inc. - New York, 1983 ISBN 0-517-53834-2
  • (EN) Lester D. Friedman, The Jewish Image in American Film, Secaucus, NJ: Citadel Press, 1987, pp. 111–113.
  • (EN) AA.VV., Jewish Film Directory, Trowbridge: Flicks Books, 1992, p. 100.

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