Guglielmo Motolese

Guglielmo Motolese
arcivescovo della Chiesa cattolica
Respice stellam
 
Incarichi ricoperti
 
Nato5 novembre 1910 a Martina Franca
Ordinato presbitero7 dicembre 1933 dal cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani
Nominato vescovo21 giugno 1952 da papa Pio XII
Consacrato vescovo7 ottobre 1952 dal cardinale Adeodato Giovanni Piazza, O.C.D.
Elevato arcivescovo16 gennaio 1962 da papa Giovanni XXIII
Deceduto5 giugno 2005 (94 anni) a Taranto
 

«A voi parlerò di Dio, a Dio parlerò di voi»

Guglielmo Motolese (Martina Franca, 5 novembre 1910Taranto, 5 giugno 2005) è stato un arcivescovo cattolico italiano, arcivescovo di Taranto.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Paolo e Luisa Basile nasce in una ricca famiglia di proprietari terrieri; è fratello di Alberico e Alfonso. Dopo aver conseguito la licenza in sacra teologia, il 21 gennaio 1941 conseguì la laurea in diritto civile e canonico (in utroque iure) al Pontificio istituto Utriusque Iuris con una tesi sull'arcivescovo Brancaccio e la riforma tridentina. Nel 1945 l'arcivescovo di Taranto Ferdinando Bernardi lo nominò suo vicario generale.

Il 21 giugno 1952 fu nominato vescovo titolare di Eutime ed ausiliare di Taranto e il 7 ottobre dello stesso anno fu consacrato vescovo dal cardinale Adeodato Giovanni Piazza, co consacranti i vescovi Roberto Ronca Prelato di Pompei e Alberico Semeraro vescovo di Oria. Fu nominato amministratore apostolico sede plena da febbraio ad ottobre del 1954 della diocesi di Matera - Acerenza , della diocesi di Castellaneta dal 21 novembre 1956 al 21 novembre 1957 e dell'arcidiocesi di Taranto dal 23 settembre 1957 fino alla morte dell'arcivescovo Bernardi (18 novembre 1961), quando papa Giovanni XXIII lo nominò arcivescovo di Taranto. L'ingresso nella cattedra di San Cataldo avvenne l'11 febbraio 1962. In qualità di arcivescovo di Taranto partecipò ai lavori del Concilio ecumenico Vaticano II. Dal 25 maggio 1969 fu amministratore apostolico sede vacante della diocesi di Castellaneta, che dal 14 maggio 1974 al 27 settembre 1980 venne unita in persona episcopi alla cattedra di Taranto.

Fu presidente della Conferenza episcopale pugliese dal 1973 al 1987 e vicepresidente della Conferenza episcopale italiana dal 1974 al 1981. Dal 1976 al 1981 presiedette la Caritas italiana. Il 5 ottobre 1985 presentò le sue dimissioni per limiti di età e il 21 novembre 1987 lasciò l'arcidiocesi all'arcivescovo suo successore Salvatore De Giorgi.

Lapide tombale di Mons. Guglielmo Motolese

Si spense a Taranto il 5 giugno 2005. Le sue spoglie riposano nella concattedrale di Taranto, costruita sotto il suo episcopato.

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

Circa 30 lettere pastorali tra cui “A voi parlerò di Dio, a Dio parlerò di voi” e “La nostra risposta al Concilio”.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

L'11 febbraio 1965 inaugura il nuovo seminario di Poggio Galeso.

Nel dicembre del 1970 consacra la nuova concattedrale dedicata alla Gran Madre di Dio (iniziata nel 1964), progettata da Giò Ponti. La chiesa è munita di una facciata a forma di vela che si riflette nell'acqua delle vasche antistanti.

Il 17 ottobre 1983 lancia l'idea della "Cittadella della Carità", per l'assistenza socio-sanitaria di anziani e non autosufficienti. La Fondazione, inaugurata il 1º maggio 1988. Dal 1995, per volontà dello stesso fondatore, è iniziata la collaborazione con la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano, che ha portato alla nascita dell'attuale Fondazione San Raffaele Cittadella della Carità.

Durante il suo episcopato si costruiscono 43 chiese nel territorio diocesano, soprattutto in campagna.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Riconoscimenti civili[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«per l'opera svolta a favore dei terremotati[senza fonte]»
— 23 giugno 1981[1]

Dopo un referendum indetto dal quotidiano di Taranto, Corriere del Giorno, è riconosciuto come "Tarantino del secolo XX".

Il 5 novembre 2004 il Politecnico di Bari, Facoltà di Ingegneria di Taranto, gli conferisce la laurea honoris causa di Ingegnere per l'Ambiente ed il Territorio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guglielmo Motolese. Un vescovo del Sud testimone del nostro tempo., a cura di Mario Guadagnolo, Scorpioni Editrice, (2003)
  • Vittorio De Marco, Guglielmo Motolese. Un vescovo italiano del Novecento, Edizioni San Paolo, (2007)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Eutime Successore
- 21 giugno 1952 – 16 gennaio 1962 Jean-Barthélemy-Marie de Cambourg
Predecessore Arcivescovo metropolita di Taranto Successore
Ferdinando Bernardi 16 gennaio 1962 – 10 ottobre 1987 Salvatore De Giorgi
Predecessore Vescovo di Castellaneta
(titolo personale di arcivescovo)
Successore
Nicola Riezzo 14 maggio 1974 – 27 settembre 1980 Francesco Voto
Predecessore Vicepresidente per l'Italia meridionale della Conferenza Episcopale Italiana Successore
Enrico Nicodemo 8 gennaio 1974 – 21 maggio 1981 Salvatore Pappalardo
Predecessore Presidente della Conferenza episcopale pugliese Successore
Enrico Nicodemo 19741987 Andrea Mariano Magrassi
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