Governo De Mita

Governo De Mita
Foto ufficiale scattata dopo la cerimonia di giuramento al Palazzo del Quirinale
StatoBandiera dell'Italia Italia
Presidente del ConsiglioCiriaco De Mita
(DC)
CoalizioneDC, PSI, PRI, PSDI, PLI
LegislaturaX Legislatura
Giuramento13 aprile 1988
Dimissioni19 maggio 1989
Governo successivoAndreotti VI
23 luglio 1989
Goria Andreotti VI

Il governo De Mita è stato il quarantaseiesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il secondo della X legislatura. Rimase in carica dal 13 aprile 1988[1][2] al 23 luglio 1989[3] per un totale di 466 giorni, ovvero 1 anno, 3 mesi e 10 giorni.

Ottenne la fiducia alla Camera dei deputati il 21 aprile 1988 con 366 voti favorevoli, 215 contrari e 2 astenuti[4]. Ottenne la fiducia al Senato della Repubblica il 23 aprile 1988 con 177 voti favorevoli, 143 contrari e un astenuto[5]. Si dimise il 19 maggio 1989[6].

Compagine di governo[modifica | modifica wikitesto]

Appartenenza politica[modifica | modifica wikitesto]

Partito Presidente Vicepresidente Ministri Sottosegretari Totale
Democrazia Cristiana 1 - 15 35 51
Partito Socialista Italiano - 1 9 19 29
Partito Repubblicano Italiano - - 3 5 8
Partito Socialista Democratico Italiano - - 2 3 5
Partito Liberale Italiano - - 1 4 5

Sostegno parlamentare[modifica | modifica wikitesto]

Camera Collocazione Partiti Seggi
Senato della Repubblica Maggioranza DC (125), PSI (43), PRI (8), PSDI (6), PLI (3), SVP (2), UV (1)
188 / 315
Opposizione PCI (101), MSI (16), PR (3), FdLV (2), Socialisti Indipendenti (2), DP (1), PSd'Az (1), Lega Lombarda (1)
127 / 315
Camera dei deputati Maggioranza DC (234), PSI (94), PRI (21), PSDI (17), PLI (11), SVP (3), UV (1)
381 / 630
Opposizione PCI (177), MSI (35), PR (13), FdLV (13), DP (8), PSd'Az (2), Lega Lombarda (1)
249 / 630

Il Governo gode dell'appoggio dei seguenti partiti o gruppi presenti in Parlamento:

Provenienza geografica[modifica | modifica wikitesto]

Regione Presidente Vicepresidente Ministri Sottosegretari Totale
  Campania 1 - 6 7 14
  Veneto - 1 2 7 10
Bandiera della Sicilia Sicilia - - 4 8 12
  Lazio - - 4 6 10
  Lombardia - - 2 6 8
  Piemonte - - 2 4 6
  Puglia - - 2 3 5
  Toscana - - 1 4 5
  Abruzzo - - 1 3 4
  Calabria - - - 4 4
  Emilia-Romagna - - - 4 4
  Liguria - - 2 1 3
  Basilicata - - 1 1 2
  Friuli-Venezia Giulia - - 1 1 2
  Marche - - - 2 2
  Sardegna - - - 2 2
  Trentino-Alto Adige - - - 2 2
  Umbria - - 1 - 1

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Carica Titolare Sottosegretari
Presidenza del Consiglio dei ministri e ministri senza portafoglio Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente del Consiglio dei ministri Ciriaco De Mita (DC)
Vicepresidente del Consiglio dei ministri Gianni De Michelis (PSI)
Rapporti con il Parlamento Sergio Mattarella (DC)
Università e ricerca scientifica Antonio Ruberti (PSI) (fino al 25/05/1989)
Problemi delle aree urbane Carlo Tognoli (PSI)
Interventi straordinari nel Mezzogiorno Remo Gaspari (DC)
Funzione pubblica Paolo Cirino Pomicino (DC)
Coordinamento della protezione civile Vito Lattanzio (DC)
Coordinamento delle politiche comunitarie Antonio La Pergola (PSI)
Affari sociali Rosa Russo Iervolino (DC)
Affari regionali Antonio Maccanico (PRI)
Problemi istituzionali
Ministeri Ministri Sottosegretari di Stato
Affari esteri Giulio Andreotti (DC)
Interno Antonio Gava (DC)
Grazia e Giustizia Giuliano Vassalli (PSI)
Bilancio e Programmazione Economica Amintore Fanfani (DC)
Finanze Emilio Colombo (DC)
Tesoro Giuliano Amato (PSI)
Difesa Valerio Zanone (PLI)
Pubblica Istruzione Giovanni Galloni (DC)
Lavori Pubblici Enrico Ferri (PSDI)
Agricoltura e Foreste Calogero Antonio Mannino (DC)
Trasporti Giorgio Santuz (DC)
Poste e Telecomunicazioni Oscar Mammì (PRI)
Industria, Commercio e Artigianato Adolfo Battaglia (PRI)
Sanità Carlo Donat-Cattin (DC)
Commercio con l'Estero Renato Ruggiero (PSI)
Marina Mercantile Giovanni Prandini (DC)
Partecipazioni Statali Carlo Fracanzani (DC)
Lavoro e Previdenza Sociale Rino Formica (PSI)
Beni Culturali e Ambientali Vincenza Bono Parrino (PSDI)
Turismo e Spettacolo Franco Carraro (PSI)
Ambiente Giorgio Ruffolo (PSI)
Università e Ricerca Scientifica Antonio Ruberti (PSI), ad interim (dal 26/05/1989)

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

1988[modifica | modifica wikitesto]

Aprile[modifica | modifica wikitesto]

Maggio[modifica | modifica wikitesto]

Giugno[modifica | modifica wikitesto]

  • 13 giugno - Il presidente Ciriaco De Mita compie il viaggio negli Stati Uniti d'America e in Canada.
  • 16 giugno - Alla Camera dei deputati il governo pone la fiducia sull'articolo unico del disegno di legge recante misure urgenti per il personale della scuola. La Camera approva con 318 voti favorevoli e 198 contrari.
  • 24 giugno - Il Consiglio dei ministri approva la riforma degli enti locali.

Luglio[modifica | modifica wikitesto]

  • 22 luglio - Il governo pone la fiducia sull'articolo 1 del disegno di conversione del decreto-legge recante misure urgenti in materia di finanza pubblica per l'anno 1988. La Camera dei deputati approva con 304 voti favorevoli e 177 contrari.
  • 29 luglio - La Camera dei deputati approva con 362 voti favorevoli e 35 contrari la proposta di legge sulle nuove norme in materia di bilancio e di contabilità dello Stato. Il provvedimento sarà approvato in via definitiva dal Senato della Repubblica il 3 agosto.
  • 29 luglio - Il Partito Comunista Italiano chiede le dimissioni del ministro dell'interno, Antonio Gava.

Settembre[modifica | modifica wikitesto]

Dicembre[modifica | modifica wikitesto]

1989[modifica | modifica wikitesto]

Gennaio[modifica | modifica wikitesto]

  • 2/3 gennaio - All'Italsider di Bagnoli si tiene l'assemblea dei lavoratori contro la decisione della Comunità economica europea di chiudere entro il 30 giugno l'area a caldo dello stabilimento con il rischio di licenziamento per circa 2.500 lavoratori. I lavoratori manifestano nella città con un lungo corteo di quindici chilometri verso la Stazione centrale bloccando per un'ora i binari. Viene proclamata una settimana di lotta che si concluderà il 12 gennaio con lo sciopero generale. Si crea così una polemica tra il vicepresidente Gianni De Michelis e il ministro delle partecipazioni statali, Carlo Fracanzani, accusato di aver tenuto nascosta la decisione della CEE.
  • 4 gennaio - Il segretario della Democrazia Cristiana e presidente del Consiglio, Ciriaco De Mita, in vista del Congresso incontra il ministro Antonio Gava, leader dell'ala centrista del partito. Si tiene la discussione sulla fine del doppio incarico per il presidente Ciriaco De Mita e dunque sugli accordi fra le diverse correnti per la nomina del nuovo segretario e la definizione della linea politica.
  • 7 gennaio - In un'intervista il ministro del lavoro e della previdenza sociale, Rino Formica, spiega le ragioni che lo hanno spinto a promuovere un'inchiesta sulla FIAT dopo le prese di posizione antisindacali dell'azienda torinese. Crescono le prese di posizione degli intellettuali e della stessa Chiesa contro le iniziative repressive della FIAT.

Marzo[modifica | modifica wikitesto]

Maggio[modifica | modifica wikitesto]

  • 9 maggio - La Camera dei deputati respinge con 219 voti favorevoli e 329 contrari la mozione del Partito Comunista Italiano, con primo firmatario Achille Occhetto, di sfiducia al governo.
  • 13/19 maggio - A Milano si svolge il Congresso del Partito Socialista Italiano. Bettino Craxi è confermato per la sesta volta segretario. Nella conclusione Craxi considera chiusa l'esperienza del governo De Mita.
  • 19 maggio - Il presidente del Consiglio Ciriaco De Mita, di fronte alle conclusioni del congresso del Partito Socialista Italiano, rassegna le dimissioni del governo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marcello Sorgi, De Mita:Ecco i piani per il mio governo, in La Stampa, 14 aprile 1988.
  2. ^ Alberto Rapisarda, Fanfani imbronciato la Bono radiosa, in La Stampa, 14 aprile 1988, p. 7.
    «Ciriaco De Mita li guarda, tutti allineati lì in doppia fila, in abito scuro illuminati dal riflettori, sorride ed ha una vampata al viso. Sono le 18,37 ed è ormai da cinque minuti presidente del Consiglio a tutti gli effetti dopo aver giurato fedeltà alla Repubblica nella sala degli «Arazzi di Lilla».»
  3. ^ Liliana Madeo, «Ora si deve governare insieme», su archiviolastampa.it, 24 luglio 1989.
  4. ^ Giorgio Battistini, Misuriamo sui problemi tutti insieme in Parlamento, su ricerca.repubblica.it, 22 aprile 1988.
  5. ^ Giorgio Battistini, E ora comincia la grande sfida, su ricerca.repubblica.it, 24 aprile 1988.
  6. ^ De Mita si è dimesso (PDF), in l'Unità, 20 maggio 1989 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2016).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]