Giuliano Cesarini (1618-1665)

Il duca Giuliano Cesarini, detto Giuliano III Cesarini (Civitanova Marche, 30 luglio 1618[1]Genzano, 25 novembre 1665), è stato un nobile italiano, terzo duca di Civitanova Marche.

Stemma Cesarini

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio dei nobili Cornelia Caetani e Giangiorgio, duca di Civitanova, successe al padre nella primogenitura della famiglia.[2]

Fu duca di Civitanova, gonfaloniere perpetuo del popolo romano e cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo, distinzione ottenuta per la sua devozione alla Francia.[3]

Durante il suo marchesato, rinnovò sia dal punto di vista urbano che artistico Genzano, con una "sapiente concordia di elementi di natura e d'arte"[4]: a partire dal 1643, fece riedificare il palazzo baronale, commissionò i lavori di abbellimento di quello parrocchiale, di ampliamento della piazza principale, e fece edificare, con il sostegno di Urbano VIII, la chiesa e il convento dei Cappuccini.[3][5]

Nel 1636 affidò la ricostruzione della Chiesa di Santa Maria della Cima all'architetto Giovanni Antonio De Rossi[6]; e dal 1643 iniziò a concepire, insieme all'architetto Ludovico Gregorini, il sistema stradale delle Olmate, grandi stradoni fiancheggiati da quattro file di olmi.[5]

Sposò Margherita, figlia del principe Bernardino Savelli, dalla quale ebbe dieci figli, due maschi e otto femmine. Alla morte, tuttavia, i due figli maschi e una delle figlie erano già deceduti, cinque figlie (la primogenita Maria Felice, Livia, Cornelia, Camilla e Giulia) erano in convento, libere solo due figlie ancora adolescenti: Clelia (nata nel 1655) e Anna (nata nel 1653). Il titolo ducale passò al fratello Filippo.[2]

Il 6 novembre 1665, prossimo a morire, scrisse a Luigi XIV raccomandandogli la sua casa e il suo sangue; nel suo testamento ingiunse la condizione di abbracciare il partito favorevole ai reali di Francia a chi avesse sposato le sue figlie.[7] Volle essere sepolto nella chiesa dei cappuccini di Genzano.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuliano III Cesarini, su ducatocesarini.it.
  2. ^ a b Nicola Ratti, Notizie delle famiglie: Della famiglia Cesarini, in Della famiglia Sforza: parte II, Roma, Salomoni, 1795, p. 264.
  3. ^ a b Pompeo Litta, Famiglie celebri di Italia. Cesarini di Roma, Milano, Tipografia del Dott. Giulio Ferrario, 1821.
  4. ^ Cronaca delle belle arti, II, Roma, E. Calzone, 1915, p. 62.
  5. ^ a b Marco Corsi, Il piano urbanistico di Genzano per i duchi Cesarini (1635-1708), in Trasformazioni urbane sui Colli Albani nel secolo XVII, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2017, p. 117.
  6. ^ Giovanni Battista Gaulli, Maurizio Fagiolo dell'Arco, Dieter Graf, Francesco Petrucci, Giovan Battista Gaulli: Il Baciccio, 1639-1709, Milano, Skira, 1999, p. 227.
  7. ^ L'Urbe rivista romana, Roma, Palombi, 1941, p. 29.
  8. ^ Famiglia Sforza-Cesarini [collegamento interrotto], su comune.genzanodiroma.roma.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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