Ghiacciaio del Rutor

Ghiacciaio del Rutor
Il ghiacciaio del Rutor
StatoBandiera dell'Italia Italia
Provincia  Valle d'Aosta
Coordinate45°38′50.28″N 7°00′40.68″E / 45.6473°N 7.0113°E45.6473; 7.0113
TipoMontano
ValleVallone di La Thuile
Corso d'acqua alimentatoDora di Verney
Altitudine3 470 - 2 588 m s.l.m.
Lunghezza4,68 km
Superficie8,29[1] km²
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Alpi
Ghiacciaio del Rutor
Dati SOIUSA
Grande parteAlpi Occidentali
Grande settoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Graie
SottosezioneAlpi della Grande Sassière e del Rutor
SupergruppoCatena Rutor-Léchaud
GruppoGruppo del Rutor
SottogruppoNodo del Rutor

Il ghiacciaio del Rutor (pron. fr. AFI: [ʁytɔʁ]) è uno dei più vasti ghiacciai della Valle d'Aosta.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si trova nel vallone di La Thuile (sulle Alpi Graie) e prende il nome dalla Testa del Rutor (3.486 m s.l.m.), la montagna più alta che lo contorna. È circondato inoltre dalle vette del Flambeau (3.315 m), dal monte Doravidi (3.439 m), dal monte Château Blanc (3.408 m), dalla Becca du Lac (3.402 m), dalla punta d'Avernet (3.307 m) e dal Grand Assaly (3.177 m). Al centro del ghiacciaio si alzano le Vedette del Rutor (3.332 m) e (3.236 m).

Le sue caratteristiche principali sono: estensione circa 829 ettari, lunghezza 4.68 km, esposizione nord-nord ovest, quota massima 3470 metri circa, quota minima 2588 metri. Ai piedi del ghiacciaio si trovano numerosi specchi lacustri.

Da questo ghiacciaio nasce la Dora di Verney, affluente della Dora Baltea.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Smiraglia C. & Diolaiuti G. (a cura di), Il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani, Bergamo, Ev-K2-CNR, 2015. Anno di rilevamento 2009.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Ghiacciaio del Rutor, su Catasto Ghiacciai on-line. URL consultato il 14 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2016).
  • Nimbus Web Glaciologia, su Nimbus Web Glaciologia. URL consultato il 14 marzo 2016.