Gaspare Firriolo

Martirio di Santa Ninfa, altorilievo.

Gaspare Firriolo (Palermo, ... – ...; fl. XVIII secolo) è stato uno stuccatore del tardo barocco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È stato un importante esponente della famiglia di stuccatori brillanti nell'ornato e nelle figure del periodo tardo-barocco e del neoclassicismo, fratello minore di Giuseppe Firriolo. Formatosi alla scuola dei Serpotta, inizialmente collaborò con Procopio Serpotta, suo suocero,[1] per averne sposato la figlia Antonina.

Fu attivo a Palermo nella seconda metà del XVIII secolo.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

David e Isaia, Cappella del Bambino Gesù, chiesa della Gancia.

Palermo[modifica | modifica wikitesto]

Di recente attribuzione interventi nell'Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria all'Olivella (1754).

Altre località[modifica | modifica wikitesto]

  • 1770c., Ciclo, apparato decorativo in stucco realizzato in collaborazione con il fratello Giuseppe, opere presenti nel duomo di San Giovanni Battista di Misilmeri.[3]
  • 1770c., Ciclo, apparato decorativo in stucco, attribuzione, opere realizzate in collaborazione con il fratello Giuseppe, opere presenti nella chiesa di San Vincenzo Ferreri del Collegio di Maria di Marineo.
  • XVIII secolo, Villa Travia (Bagheria): Stuckdekoration nach Entwürfen von Tommaso Sanseverino
  • XVIII secolo, Paliotto con raffigurazione di scene della Resurrezione di Cristo, attribuzione, opera proveniente dall'abbazia di Santa Maria del Bosco di Calatamauro e custodita nella Cappella Neoclassica del Museo diocesano di Monreale.

Bottega dei Firriolo[modifica | modifica wikitesto]

Angelo Firriolo[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Gaspare Firriolo.

Giuseppe Firriolo[modifica | modifica wikitesto]

Fratello maggiore di Gaspare Firriolo.[1]

Tommaso Firriolo[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Angelo e nipote di Gaspare Firriolo. Morì a Palermo verso il 1830.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Archivio biografico del Comune di Palermo
  2. ^ Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 181.
  3. ^ Pagina 43, Pietro Proietto, "Francesco Cupani - Naturalista contemporaneo" [1].

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