Finale del campionato mondiale femminile di calcio 1991

Finale del campionato mondiale femminile di calcio 1991
Il Tianhe Stadium, luogo della finale
Informazioni generali
Sport Calcio
Competizione1991 FIFA Women's World Cup knockout stage
Data30 novembre 1991
CittàCanton
ImpiantoStadio Tianhe
Spettatori63 000
Dettagli dell'incontro
Bandiera della Norvegia Norvegia Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
1 2
ArbitroVadzim Žuk (Unione Sovietica)
Successione
finale mondiale femminile di calcio 1995 →

La finale del Campionato mondiale femminile di calcio 1991[1] fu giocata il 30 novembre al Tianhe Stadium[2] a Canton, in Cina. Tra le nazionali femminili della Norvegia e degli Stati Uniti[3] fu la finale della prima edizione in assoluto del campionato mondiale femminile di calcio, che terminò 1 a 2 in favore della nazionale statunitense.

Cammino verso la finale[modifica | modifica wikitesto]

Norvegia[modifica | modifica wikitesto]

La prima finalista fu sorteggiata nel Gruppo A insieme a Danimarca, Cina e Nuova Zelanda.

La prima avversaria fu la Cina, padrona di casa, che il 16 novembre a Canton sconfisse le norvegesi per 4-0 con reti di Ma Li e Sun Qingmei e doppietta di Liu Ailing. Le scandinave ripresero prontamente superando prima la Nuova Zelanda per 4-0, con un autogol di McCahill, una doppietta di Medalen e rete di Riise, e poi per 2-1 contro la Danimarca nell'ultima partita del girone con la rete decisiva messa a segno ancora da Medalen, dopo i due gol su rigore segnati da Svensson e Thychosen.

La classifica finale vide la Cina finire prima con cinque punti, seguita dalla Norvegia con quattro e dalla Danimarca con tre, mentre la Nuova Zelanda fu l'unica squadra del girone a essere eliminata.

Il 24 novembre, nei quarti di finale le norvegesi affrontarono l'Italia a Jiangmen: andarono due volte in vantaggio con Hegstad e Carlsen, ma in entrambe le occasioni passati circa dieci minuti le Azzurre riagganciarono le avversarie grazie ai goal di Salmaso e Guarino. Fu necessario, nei minuti supplementari un rigore di Svensson al 96' per far qualificare le norvegesi.

Tre giorni dopo la semifinale a Guangdong vide la Norvegia affrontare la Svezia: quest'ultima passò in vantaggio con Videkull fin quando le norvegesi ribaltarono il punteggio prima con un rigore di Svensson, poi con una doppietta di Medalen e infine con la rete di Agnete Carlsen.

Stati Uniti[modifica | modifica wikitesto]

Le statunitensi furono inserite nel gruppo B insieme a Brasile, Giappone e Svezia.

Il 17 novembre le statunitensi affrontarono la Svezia vincendo 3-2 grazie alla doppietta di Jennings-Gabarra e la rete di Hamm, mentre le scandinave tentarono invano di agganciare le avversarie con i gol di Videkull e Johansson. Due giorni dopo le americane piegarono il Brasile per 5-0 segnando con Jennings, Hamm, Akers-Stahl e due volte con Heinrichs. La terza e ultima avversaria, la nazionale femminile del Giappone, venne battuta dalla doppietta di Akers-Stahl e la rete di Gebauer nel primo tempo.

Le americane conclusero a punteggio pieno il girone, seguite dalla Svezia con 4 punti; fuori invece Brasile e Giappone.

Il 24 novembre le statunitensi vinsero contro Taipei Cinese a Foshan per 7-0 con reti di Foudy, Biefeld e un poker calato da Akers-Stahl, incluso un calcio di rigore al 44', mentre in semifinale eliminarono con un 5-2 la Germania con tripletta di Jennings e doppietta di Heinrichs, contro le reti delle tedesche Mohr e Wiegmann.

Tabella riassuntiva del percorso[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Norvegia Norvegia Turno Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Avversario Risultato Fase a gironi Avversario Risultato
Bandiera della Cina Cina 0–4 Prima giornata Bandiera della Svezia Svezia 3–2
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 4–0 Seconda giornata Bandiera del Brasile Brasile 5–0
Bandiera della Danimarca Danimarca 2–1 Terza giornata Bandiera del Giappone Giappone 3–0
2ª classificata del Gruppo A
Squadra Pt G
Bandiera della Cina Cina 5 3
Bandiera della Norvegia Norvegia 4 3
Bandiera della Danimarca Danimarca 3 3
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 0 3
Piazzamenti finali 1ª classificata del Gruppo B
Squadra Pt G
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 6 3
Bandiera della Svezia Svezia 4 3
Bandiera del Brasile Brasile 2 3
Bandiera del Giappone Giappone 0 3
Avversario Risultato Fase a eliminazione diretta Avversario Risultato
Bandiera dell'Italia Italia 3–2 Quarti di finale Bandiera di Taipei Cinese Taipei Cinese 7–0
Bandiera della Svezia Svezia 4–1 Semifinale Bandiera della Germania Germania 5–2

Tabellino[modifica | modifica wikitesto]

Canton
30 novembre 1991, ore 19:45 UTC+8
Norvegia Bandiera della Norvegia1 – 2
referto
Bandiera degli Stati Uniti Stati UnitiTianhe Stadium (63 000[4] spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Unione Sovietica Vadzim Žuk

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Norvegia
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Stati Uniti
Bandiera della Norvegia Norvegia (4-3-3)
P 1 Reidun Seth
D 8 Heidi Støre
D 16 Tina Svensson
D 4 Gro Espeseth
D 5 Gunn Nyborg
C 2 Cathrine Zaborowski Uscita al 79’ 79’
C 7 Tone Haugen
C 6 Agnete Carlsen
A 9 Hege Riise
A 10 Linda Medalen
A 11 Birthe Hegstad
A disposizione:
C 13 Liv Strædet Ingresso al 79’ 79’
CT:
Bandiera della Norvegia Even Pellerud
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (4-3-3)
P 1 Mary Harvey
D 4 Carla Werden
D 9 Mia Hamm
D 14 Joy Biefeld
D 8 Linda Hamilton
C 11 Julie Foudy
C 3 Shannon Higgins
C 13 Kristine Lilly
C 2 April Heinrichs
A 10 Michelle Akers-Stahl Ammonizione al 54’ 54’
A 12 Carin Jennings
CT:
Bandiera degli Stati Uniti Anson Dorrance

Assistenti arbitrali:
Ingrid Jonsson (Svezia)
Gertrud Regus (Germania)

Regole dell'incontro
  • due tempi regolamentari da 40 minuti ciascuno;
  • due tempi supplementari da 20 minuti ciascuno in caso di parità;
  • tiri di rigore in caso di ulteriore parità; inizialmente cinque per squadra, e a oltranza fino a spareggio in caso di ulteriore parità;
  • numero massimo di 18 giocatrici per squadra a referto (11 in campo e 7 come potenziali sostituti);
  • due sostituzioni permesse.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sky Sport, Breve storia della Coppa del Mondo di calcio femminile: da Cina 1991 a Francia 2019 | Sky Sport, su sport.sky.it. URL consultato il 2 luglio 2022.
  2. ^ Guangzhou FC - Stadio - Tianhe Stadium, su www.transfermarkt.it. URL consultato il 2 luglio 2022.
  3. ^ Giulia Beghini, La storia dei Mondiali di calcio femminile, su L Football, 7 giugno 2019. URL consultato il 2 luglio 2022.
  4. ^ (EN) 1st FIFA World Championship for Women's Football for the M&M's Cup China '91 – Technical Report (PDF), su FIFA.com, FIFA. URL consultato il 7 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2011).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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