Egidio Sterpa

Egidio Sterpa

Ministro per i rapporti con il Parlamento
Durata mandato23 luglio 1989 –
28 giugno 1992
PresidenteGiulio Andreotti
PredecessoreSergio Mattarella
SuccessoreAugusto Barbera

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaVIII, IX, X, XI, XIV
Gruppo
parlamentare
Partito Liberale Italiano, Forza Italia (XIV)
CoalizioneCasa delle Libertà (XIV)
CollegioMilano
Incarichi parlamentari
  • Segretario della Presidenza
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2006 –
28 aprile 2008
LegislaturaXV
Gruppo
parlamentare
Forza Italia
CoalizioneCasa delle Libertà
CircoscrizioneIII – Lombardia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPLI (fino al 1993)
UdC (1993-1994)
FI (1994-2009)
PdL (2009-2010)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneGiornalista

Egidio Sterpa (Vejano, 22 settembre 1926Milano, 1º luglio 2010) è stato un giornalista e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

È stato eletto alla Camera dei deputati nelle legislature VIII, IX, X, XI per il Partito Liberale Italiano.

Nel 1994 è tra i primi ad aderire a Forza Italia, partito con il quale tornò in Parlamento alla Camera dei deputati nella legislatura XIV ed al Senato della Repubblica nella XV Legislatura.

Nel PLI era leader della corrente di minoranza di destra Autonomia Liberale[1] e nel maggio 1986 divenne vicesegretario di Renato Altissimo[2]. Fu quindi ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo Andreotti VI e VII.

Nel 1993 fu tra coloro che aderirono all'Unione di Centro di Raffaele Costa[3]. Muore a Milano il 1º luglio 2010[4].

Carriera giornalistica[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la sua attività giornalistica nel 1946 ai quotidiani romani «Il Momento» e «Giornale della Sera» (dove ha modo di conoscere Virgilio Lilli, che lo dirige). Nel 1948 è tra i fondatori, assieme a Enzo Erra e Pino Rauti, della rivista politico-culturale dei giovani missini «La Sfida» che uscì dal 1948 al 1950[5].

La sua carriera professionale nel giornalismo prosegue come cronista al «Tempo» di Renato Angiolillo. Nel 1951, a poco più di 25 anni, è nominato redattore capo del quotidiano. Collabora anche al «Roma» di Napoli, dove si firma con lo pseudonimo Egidio da Vajano. Nel 1958 passa al «Giornale d'Italia», sempre come redattore capo. Quando arriva la chiamata dal «Corriere della Sera», Sterpa decide di lasciare Roma per Milano (ottobre 1958)[6].

Nel 1961 accetta la direzione del «Corriere Lombardo», quotidiano del pomeriggio. Nel 1966 il «Corriere Lombardo» viene assorbito da «La Notte»; Sterpa ritorna al «Corriere della Sera» lavorandovi come inviato[6] finché nel 1972 lascia poiché la proprietà ha deciso di appoggiare l'ingresso del Partito Comunista Italiano al governo[7]. Sterpa accetta allora l'invito di Renato Angiolillo e di tornare al «Tempo», ma dopo un solo anno si trasferisce nuovamente a Milano dove Indro Montanelli sta per fondare «Il Giornale» ed ha bisogno di un giornalista esperto e che conosca molto bene la metropoli lombarda per guidare la cronaca. Sterpa scrive sul quotidiano di Montanelli fin dal primo numero. Firma il suo ultimo articolo nell'aprile 2008. Il mese successivo inizia a scrivere per «Libero» fino alla fine di agosto del 2009.

Provvedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

È stato condannato il 21 gennaio 1998 in via definitiva a 6 mesi nell'ambito del Processo ENIMONT[8].

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Gli ultimi italiani. Motivi della Mia battaglia, Roma, La Sfida, 1954.
  • Battibecco tra le due Italie, con Gianni Biazzi Vergani, Milano, AMZ, 1962.
  • Paolo VI. Un papa diverso, Milano, AMZ, 1963.
  • Un italiano allo specchio. Diario di anni difficili, Milano, Nuova Editrice Internazionale, 1965.
  • I figli sulle barricate, Milano, Longanesi, 1968.
  • Il nostro amico quotidiano. Chi, dove, quando, come, perché, s.l., FIEG-Comitato pubbliche relazioni stampa quotidiana, 1969.
  • I papi invisibili. Romanzo-documento, Milano, Rusconi, 1972.
  • La rabbia del Sud, Torino, Società Editrice Internazionale, 1973, Premio Nazionale Rhegium Julii per la Saggistica.[11]
  • L'avventura del giornale, Milano, Le Stelle, 1974.
  • Italia da rifare, Torino, Società Editrice Internazionale, 1974.
  • Che cos'è il giornale, Milano, Le Stelle, 1977.
  • Anatomia della questione meridionale, Milano, Le Stelle, 1978.
  • Dialogo con Giorgio Bocca sui fantasmi d'una generazione, Milano, Editoriale Nuova, 1978.
  • La scuola tradita, Milano, Scuola vita, 1979.
  • La carta vincente, Milano, Editoriale Nuova, 1982.
  • Liberali così, s.l., Edizioni de Il Nuovo, 1985.
  • Il mio giornalismo, Milano, Greco & Greco, 2001. ISBN 88-7980-267-4
  • Cara Milano, Milano, Greco & Greco, 2003. ISBN 88-7980-325-5
  • Cronache libere di un liberale, Milano, Greco & Greco, 2004. ISBN 88-7980-341-7
  • Qualcosa di liberale, Milano, Greco & Greco, 2005. ISBN 88-7980-397-2
  • Storia della libertà, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2008. ISBN 978-88-498-2094-2

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ LA SFIDA DEI COLONNELLI UN PLI, CINQUE CORRENTI
  2. ^ MILANO, CRISI BLOCCATA
  3. ^ Presentazione dell'Unione di Centro
  4. ^ Addio a Sterpa, giornalista e politico
  5. ^ Nel giugno 1951 venne arrestato con l'accusa di apologia di fascismo insieme, tra gli altri, a Julius Evola oltre allo stesso Rauti. Il 6 luglio fu rilasciato.
  6. ^ a b Gli anni del «Corriere», su bpp.it. URL consultato il 17 dicembre 2016.
  7. ^ Milano ricorda Egidio Sterpa, grande giornalista e grande liberale, su massimoemanuelli.com. URL consultato il 21 novembre 2022.
  8. ^ Beppe Grillo, Parlamento Pulito Archiviato il 28 settembre 2007 in Internet Archive.
  9. ^ Premio Sila ’49, al via l’edizione 2014, su approdocalabria.it. URL consultato il 13 marzo 2022.
  10. ^ Sono 14 i nuovi Benemeriti iscritti al Famedio [collegamento interrotto], su comune.milano.it, 2 novembre 2018. URL consultato il 10 novembre 2018.
  11. ^ premio Rhegium Julii, su circolorhegiumjulii.wordpress.com. URL consultato il 3 novembre 2018.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Direttore del Corriere Lombardo Successore
Benso Fini 17 agosto 1961 - 31 marzo 1966 cessato
Controllo di autoritàVIAF (EN70230453 · ISNI (EN0000 0000 8259 2708 · SBN RAVV005099 · LCCN (ENn80089365 · GND (DE128784369 · BNE (ESXX1516248 (data) · BNF (FRcb127742478 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n80089365