Dipendenza fisica

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La dipendenza fisica è una condizione causata dall'uso cronico di una sostanza che dà tolleranza, in cui un'improvvisa o graduale riduzione del farmaco provoca sintomi fisici spiacevoli.[5][6] La dipendenza fisica è in grado di svilupparsi da un uso terapeutico a basso dosaggio di alcuni farmaci come benzodiazepine, oppiacei, antiepilettici e antidepressivi, così come l'abuso delle stesse sostanze, ma a scopo ricreativo come appunto l'alcol, gli oppioidi, le benzodiazepine e altro.

Se maggiore è la dose utilizzata, maggiore è la durata dell'utilizzo e l'inizio è precoce, vi sono evidenze scientifiche che la dipendenza fisica peggiora e la sindrome da astinenza può essere più grave: sindromi acute di astinenza possono durare giorni, settimane o mesi. La sindrome da astinenza protratta, nota anche come sindrome post-acuta da sospensione (post-acute-withdrawal syndrome o "PAWS" in inglese), è una prosecuzione con sintomi più lievi dell'astinenza acuta, di solito si riflette in un modello remittente-recidivante, spesso con conseguente ricaduta e prolungata disabilità tanto da escludere la possibilità di occupazione regolare. La sindrome da astinenza protratta può durare per mesi, anni, o a seconda di fattori individuali, a tempo indeterminato.

La sindrome di astinenza protratta è nota per essere il più delle volte causata da benzodiazepine.[7] Per fugare l'associazione popolare con la dipendenza, la dipendenza fisica ai farmaci è talvolta paragonata alla dipendenza da insulina da parte di persone affette da diabete.[8]

Sintomi[modifica | modifica wikitesto]

La dipendenza fisica può manifestarsi con la comparsa di sintomi sia fisici che psicologici causati da adattamenti fisiologici del sistema nervoso centrale e del cervello, dovuti all'esposizione cronica a una sostanza. I sintomi che possono essere sperimentati durante l'interruzione o la riduzione del dosaggio includono l'aumento della frequenza cardiaca e/o della pressione sanguigna, sudorazione e tremori. I sintomi più gravi dell'astinenza come confusione, convulsioni e allucinazioni visive indicano uno stato di grave emergenza e la necessità di cure mediche immediate. Ipnotici sedativi come l'alcool, benzodiazepine e barbiturici sono le sostanze più facilmente reperibili che possono essere fatali a causa della loro propensione a indurre convulsioni da astinenza. La brusca sospensione di altri farmaci, come gli oppioidi può causare sintomi dolorosi sia fisiologicamente che psicologicamente, raramente fatali in pazienti con buona salute generale e sotto trattamento medico, ma più pericolosi per pazienti con sistema cardiovascolare indebolito. La tossicità è causata da aumenti estremi della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa (che può essere trattata con clonidina), oppure da aritmie causate da uno squilibrio elettrolitico dovuto all'incapacità di mangiare, e alla costante diarrea e vomito (che possono essere trattati con loperamide e ondansetron rispettivamente) associate all'interruzione degli oppiacei, in alcuni casi diarrea e vomito possono continuare senza sosta per settimane, anche se le complicanze potenzialmente letali sono estremamente rare, e quasi inesistenti con una corretta gestione medica.

Terapia[modifica | modifica wikitesto]

Il trattamento della dipendenza fisica dipende dal farmaco interrotto e spesso comprende la somministrazione di un altro farmaco, in particolare nel caso di sostanze che possono essere pericolose se bruscamente interrotte o quando i precedenti tentativi sono falliti.[9] La dipendenza fisica è generalmente gestita con una riduzione lenta della dose nel corso di un periodo di settimane, mesi o talvolta più lungo a seconda del farmaco, la dose e l'individuo.[7] La dipendenza fisica da alcol è spesso gestita con farmaci come le benzodiazepine ad azione prolungata, utili per gestire i sintomi dell'astinenza da alcol.

Farmaci che causano dipendenza fisica[modifica | modifica wikitesto]

Effetto rebound[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Effetto rebound (medicina).

Una vasta gamma di farmaci pur non causando una vera e propria dipendenza fisica può causare astinenza o contraccolpi causati dalla riduzione del dosaggio o dall'interruzione totale, specialmente se improvvisa o rapida.[28] Questi farmaci includono la caffeina,[29] stimolanti,[30][31][32][33] farmaci steroidei e antiparkinsoniani.[34] Si discute se sia l'intera classe di farmaci antipsicotici a provocare la vera e propria dipendenza fisica, se è causata solo da un sottoinsieme, o da nessuno,[35] ma è certo che tutti, se interrotti troppo rapidamente, causano una sindrome da astinenza acuta.[36]

Alcune classi di farmaci, come gli anticonvulsivanti e gli antidepressivi, descrivono la categoria del farmaco e non il suo meccanismo di azione. I singoli agenti e classi di farmaci della categoria anticonvulsivante agiscono su recettori differenti e non è possibile tracciare un quadro generale sul loro potenziale di dipendenza fisica o sull'incidenza o la gravità dell'effetto rebound del gruppo quindi devono essere esaminati singolarmente. Tuttavia, gli anticonvulsivanti come gruppo sono noti per causare tolleranza.[37] Gli SSRI, usati come antidepressivi, generano una sindrome di sospensione che si manifesta con effetti collaterali fisici. Ad esempio, ci sono state segnalazioni di casi di sindrome da sospensione con venlafaxina (Effexor).[22]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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    «Despite the importance of numerous psychosocial factors, at its core, drug addiction involves a biological process: the ability of repeated exposure to a drug of abuse to induce changes in a vulnerable brain that drive the compulsive seeking and taking of drugs, and loss of control over drug use, that define a state of addiction. ... A large body of literature has demonstrated that such ΔFosB induction in D1-type [nucleus accumbens] neurons increases an animal's sensitivity to drug as well as natural rewards and promotes drug self-administration, presumably through a process of positive reinforcement ... Another ΔFosB target is cFos: as ΔFosB accumulates with repeated drug exposure it represses c-Fos and contributes to the molecular switch whereby ΔFosB is selectively induced in the chronic drug-treated state.41. ... Moreover, there is increasing evidence that, despite a range of genetic risks for addiction across the population, exposure to sufficiently high doses of a drug for long periods of time can transform someone who has relatively lower genetic loading into an addict.»
  2. ^ Malenka RC, Nestler EJ, Hyman SE, Chapter 15: Reinforcement and Addictive Disorders, in Molecular Neuropharmacology: A Foundation for Clinical Neuroscience, 2nd, New York, McGraw-Hill Medical, 2009, pp. 364-375, ISBN 978-0-07-148127-4.
  3. ^ Glossary of Terms, su Mount Sinai School of Medicine, Department of Neuroscience. URL consultato il 9 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2019).
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  6. ^ All about Addiction, Medical News Today. URL consultato il 18 febbraio 2015.
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  8. ^ (EN) Withdrawal From Antidepressants: Symptoms, Causes, Treatments, su WebMD. URL consultato il 20 febbraio 2016.
    «These symptoms are not technically the same thing as physical "withdrawal" from a drug.... Unlike drug withdrawal, antidepressant discontinuation effects are not related to addiction but can reflect physiological consequences of stopping a drug, just as when someone with diabetes stops insulin.»
  9. ^ Raka Jain, Pradipta Majumder e Tina Gupta, Pharmacological intervention of nicotine dependence, in BioMed Research International, vol. 2013, 2013, p. 278392, DOI:10.1155/2013/278392. URL consultato il 20 giugno 2017.
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]