Centrale idroelettrica di Isollaz

Centrale idroelettrica di Isollaz
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàLocalità Isollaz
11020 Challand-Saint-Victor (AO)
Informazioni generali
Tipo di centralea serbatoio
Situazioneoperativa
ProprietarioCompagnia Valdostana delle Acque / Compagnie valdôtaine des eaux
Anno di costruzione1928
Macchinario idraulico
Configurazione2 gruppi turbina/alternatore
Capacità dell'invaso241.000 m³
Salto motore netto nominale598,42 m
Portata8 m³/s
Produzione elettrica
Potenza netta32 MW
Producibilità129 GWh
Ulteriori dettagli
ArchitettoGiovanni Muzio
Sito internet

La centrale idroelettrica di Isollaz (pron. "Isòlla", senza la 'z' finale) è situata nel comune di Challand-Saint-Victor, in Valle d'Aosta, è situata sull'asta fluviale del fiume Dora Baltea.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il lago artificiale di Brusson, visto dall'Alpe Salomon, che alimenta la centrale.

È una centrale a bacino, con un bacino imbrifero di 176,76 km2, e sfrutta le acque dei torrenti Evançon, Lavassey, (bacino Brusson) e Graines. Il bacino, ottenuto dallo sbarramento del torrente Evançon nel comune di Brusson, consente la sola compensazione giornaliera.

Lo sbarramento consiste in una traversa in calcestruzzo a gravità dotati di 4 paratoie principali in acciaio che permettono il rilascio dell'acqua direttamente nell'alveo dell'Evancon e lo scaricamento di fondo. 4 ulteriori paratoie permettono l'uscita dell'acqua verso la vasca di dissabbiamento da cui l'acqua prosegue verso il canale derivatore. Un ulteriore chiusa permette lo sghiaiamento del fondo del bacino e della vasca.

Esiste, a partire dall'anno 2003, un condotto in calcestruzzo a sezione rettangolare che permette il bypass del bacino in caso di manutenzione.

Il canale derivatore a pelo libero, quasi totalmente realizzato mediante galleria in roccia, raccoglie lungo il percorso, tramite una tubazione a pressione con un sistema a sifone, le acque del torrente Graines.

Dalla vasca di carico della capacità di 14.300 m3, collegata al bacino da una tubazione a pressione, parte una doppia condotta forzata che va ad alimentare i due gruppi dotati di una turbina di tipo Pelton ciascuno ed in grado di fornire una potenza di 32 MW.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto delle strutture edilizie fu redatto dall'architetto Giovanni Muzio[1]. L'impianto venne costruito nel 1928 ed è stato automatizzato nel 1978, telecomandato dal PT Pont-Saint-Martin.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vincenzo Fontana, Profilo di architettura italiana del Novecento, Marsilio, 1999, p. 89. URL consultato il 5 gennaio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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