Camillo Aldobrandini

Camillo Aldobrandini
Principe di Meldola
Stemma
Stemma
In carica1839 –
1902
PredecessoreTitolo rivendicato per fidecommesso dagli Aldobrandini
SuccessoreGiuseppe
Nome completoCamillo Francesco Giambattista Melchiorre Borghese-Aldobrandini
TrattamentoSua Grazia
Altri titoliPrincipe Aldobrandini
Duca di Sarsina
NascitaFirenze, 6 novembre 1816
MorteRoma, 5 giugno 1902 (85 anni)
DinastiaBorghese-Aldobrandini
PadreFrancesco Borghese, VII principe di Sulmona
MadreAdele de La Rochefoucauld
ConiugiMarie Flore Pauline d'Arenberg
Maria Hunyadi de Kethely
Figlida Marie Flore
Maria
Pietro
Elisabetta
Luigi
da Maria
Giuseppe
Ippolito
ReligioneCattolicesimo
Camillo Borghese-Aldobrandini
NascitaFirenze, 6 novembre 1816
MorteRoma, 5 giugno 1902
Dati militari
Paese servitoStato Pontificio
Anni di servizio1848 - 1870
GradoColonnello
BattaglieBattaglia di Mentana
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Camillo Francesco Giambattista Melchiorre Aldobrandini, nato Borghese, I principe di Meldola (Firenze, 6 novembre 1816Roma, 5 giugno 1902), è stato un militare e nobile italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Camillo nacque a Firenze il 6 novembre 1816, figlio secondogenito del principe Francesco Borghese e della duchessa francese Adele de La Rochefoucauld. Egli era quindi fratello di Marcantonio, VIII principe di Sulmona e di Scipione, duca Salviati.

Principe Aldobrandini[modifica | modifica wikitesto]

Alla morte del padre nel 1839, decise di reclamare le prerogative nobiliari relative alla nobile famiglia romana dei principi Aldobrandini che nel Settecento avevano stabilito un fidecommesso in secondogenitura alla famiglia Borghese, assumendone quindi il cognome e le armi.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Colonnello comandante della Guardia civica romana sotto il pontificato di papa Pio IX, prese parte alla prima guerra d'indipendenza italiana come capitano delle truppe pontificie. Divenuto ministro delle Armi nel governo costituzionale presieduto da Gaetano Recchi (10 marzo – 2 maggio 1848), ebbe il compito di organizzare un corpo di spedizione pontificio posto agli ordini del generale Giovanni Durando. Sempre appoggiando la politica di Pio IX, anche dopo l'allocuzione del 29 aprile 1848, l'Aldobrandini venne nominato il 13 maggio successivo quale membro dell'Alto Consiglio di Stato. Dal suo scranno si dichiarò favorevole a continuare la guerra per l'unificazione dell'Italia; ma dopo la fuga di Pio IX a Gaeta (novembre 1848) si ritirò dalla scena politica.

Ultimi anni e morte[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1862 divenne presidente della commissione pontificia per l'esposizione universale di Londra di quell'anno. Durante la spedizione garibaldina del 1867, si arruolò come tra i "volontari" dell'esercito pontificio e, dopo la Battaglia di Mentana, mise il suo palazzo di via Panisperna a disposizione del Comitato di soccorso ai feriti. Dopo il 1870 e l'occupazione di Roma, si schierò apertamente però con la nobiltà romana favorevole al mantenimento del potere temporale dei pontefici. Dal 1878 al 1882 fu consigliere comunale a Roma nel partito dell'Unione Romana.

Morì il 5 giugno 1902 a Roma all'età di 85 anni.

Matrimonio e figli[modifica | modifica wikitesto]

Camillo Aldobrandini sposò in prime nozze, nel 1841, a Bruxelles la principessa Marie Flore Pauline d'Arenberg (1823-1861), figlia del principe Prospero Luigi d'Arenberg e di sua moglie, la principessa Ludmilla von Lobkowicz. Da questo matrimonio nacquero i seguenti eredi:

  • Maria (1844-1862)
  • Pietro (1845-1885), duca di Sarsina, sposò nel 1865 la principessa Françoise de La Rochefoucauld. Premorì al padre.
  • Elisabetta (1847-1927), sposò nel 1865 il nobile Filippo Massimo, I principe Lancellotti
  • Luigi Gonzaga (1849-1861)

Alla morte della prima moglie, sposò in seconde nozze a Vienna nel 1863 la contessa ungherese Maria Hunyadi de Kethely, nipote diretta del principe Giovanni I Giuseppe del Liechtenstein. Da questo matrimonio nacquero i seguenti figli:

  • Giuseppe (1865-1929), II principe di Meldola, sposò Maria Antinori, duchessa di Brindisi
  • Ippolito (1869-1900), gesuita

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Camillo Borghese, IV principe di Sulmona Marcantonio III Borghese, III principe di Sulmona  
 
Livia Spinola  
Marcantonio IV Borghese, V principe di Sulmona  
Agnese Colonna di Paliano Filippo II Colonna, IX principe e duca di Paliano  
 
Olimpia Pamphilj  
Francesco Borghese, VII principe di Sulmona  
Averardo Saviati, VI duca di Giuliano Gian Vincenzo Salviati, V duca di Giuliano  
 
Anna Maria Boncompagni  
Anna Maria Salviati, VII duchessa di Giuliano  
Maria Cristina Lante Montefeltro della Rovere Filippo Lante Montefeltro della Rovere, IV duca di Bomarzo  
 
Maria Virginia Altieri  
Camillo Aldobrandini, I principe di Meldola  
François Alexandre Frédéric, VII duca di la Rochefoucauld Louis François Armand de La Rochefoucauld, I duca d'Estissiac  
 
Marie de La Rochefoucauld, VI duchessa di La Rochefoucauld  
Alexandre François de La Rochefoucauld, III duca di Estissac  
Félicité Sophie de Lannion Hyacinthe Gaëtan de Lannion, marchese di Lannion  
 
Marie Charlotte Félicité de Clermont-Tonnerre  
Adele de La Rochefoucauld  
François Marie Louis Pyvart de Chastullé, I conte di Chastullé François Jacques Pyvart, signore di Chastullé  
 
Jeanne Hardouineau de Landanière  
Adelaide Marie Françoise Pyvart de Chastullé  
Marie-Madeleine Julie de Laffilard François Maurice Laffilard  
 
Marie-Madeleine Richardot  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. Menghini, Cinque lettere di Massimo d'Azeglio [a C. Aldobrandini], in Nozze Del Drago-Montini Marescotti, Imola 1924
  • Dizionario del Risorgimento nazionale, vol. II, p. 40.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Principe di Meldola Successore
Titolo rivendicato per fidecommesso Aldobrandini 1839 - 1902 Giuseppe Aldobrandini, II principe di Meldola
Controllo di autoritàVIAF (EN90219234 · ISNI (EN0000 0004 1967 9252 · SBN IEIV060016 · WorldCat Identities (ENviaf-90219234
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