Ambasciatore d'Italia in Polonia

Palazzo Szlenkier a Varsavia, sede dell'ambasciata d'Italia in Polonia.

L'ambasciatore d'Italia in Polonia (in polacco, Ambasada Włoch w Polsce) è il capo della missione diplomatica della Repubblica Italiana nella repubblica di Polonia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Relazioni bilaterali tra Italia e Polonia.

I primi contatti tra le due culture risalgono ai tempi degli antichi romani, quando i mercanti romani cominciarono i primi viaggi verso nord, principalmente alla ricerca di ambra, gettando le basi di quella che poi verrà definita via dell'ambra, passante proprio per il territorio dell'attuale Polonia.

La nascita della nazione polacca è convenzionalmente fissata nell'anno 966, con il primo nucleo nazionale sorto attorno alla città di Gniezno per mano di Miecislao I di Polonia, la cui bandiera è quella che ancora identifica lo stato attuale. La presenza di uno stato politicamente stabile favorì gli scambi economici e culturali che fiorirono per diversi secoli finché la Polonia cominciò ad essere smembrata dagli stati vicini finché la sua entità politica scomparve dalle carte geografiche nel 1795, spartito tra Prussia, Impero russo e Impero austro-ungarico (spartizione della Polonia).

La similitudine tra le situazioni politiche di Italia e Polonia riavvicinarono le due nazioni, tant'è che nei primi anni del Novecento il neo regno d'Italia auspicò la restaurazione dello stato polacco, riconoscendone per primo la sovranità al termine della prima guerra mondiale.

Il primo capo missione in Polonia fu Francesco Tommasini, insediatosi a Varsavia nel 1919, appena dopo la creazione della seconda repubblica[1]. Le relazioni tra le due nazioni furono molto amichevoli negli anni venti e trenta, durante i quali il regime fascista intervenne più volte per risolvere alcuni contenziosi territoriali in favore della Polonia, vista come avversario e contrasto al panslavismo di matrice bolscevica che prendeva piede in Europa orientale in quegli anni[2].

I rapporti bilaterali cessarono, almeno in forma ufficiale, allo scoppio della seconda guerra mondiale con l'occupazione nazista, per riprendere poi nel 1945, anche se la divisione in blocchi che caratterizzò i decenni successivi non favorì i rapporti di amicizia. Soltanto negli anni sessanta si ebbe una ripresa degli scambi bilaterali, anche se limitati a soli scambi commerciali per diversi anni.

L'avvento di Solidarność e gli eventi del 1989 riportarono la Polonia ad un regime di piena sovranità e democrazia, dando inizio ad una nuova fase nelle relazioni italo-polacche, favorite da eventi quali l'elezione di papa Giovanni Paolo II prima, e l'adesione alla NATO del 1999 e l'ingresso della Polonia nell'Unione europea del 2004 dopo.

La sede dell'ambasciata italiana è ospitata a Palazzo Szlenkier a Varsavia, fin dal 1922. Dal 13 febbraio 2023 l'ambasciatore d'Italia in Polonia è Luca Franchetti Pardo[3].

Lista degli ambasciatori[modifica | modifica wikitesto]

Quella che segue è una lista degli ambasciatori italiani in Polonia[4].

Periodo Capo missione Sede Nominato dal governo Accreditato da Note
Seconda Repubblica di Polonia
1919 - 1923 Francesco Tommasini Varsavia Governo Nitti I Józef Piłsudski
1923 - 1929 Giovanni Cesare Majoni Varsavia Governo Mussolini Stanisław Wojciechowski
1929 - 1931 Alberto Martin-Franklin Varsavia Governo Mussolini Ignacy Mościcki
1931 - 1932 Luigi Vannutelli Rey Varsavia Governo Mussolini Ignacy Mościcki
25 agosto 1932
- 1936
Giuseppe Bastianini Varsavia Governo Mussolini Ignacy Mościcki
1936 - 1939 Pietro Arone di Valentino Varsavia Governo Mussolini Ignacy Mościcki
Governatorato Generale (Germania nazista)
1939 - 1945 vacante
Repubblica Popolare di Polonia
1945 - 1947 Eugenio Reale Varsavia Governo Parri Bolesław Bierut
marzo 1947
- aprile 1948
Ambrogio Donini Varsavia Governo De Gasperi III Bolesław Bierut
1948 - 1952 Giovanni De Astis Varsavia Governo De Gasperi IV Bolesław Bierut
1952 - 1955 Giovanni Battista Guarnaschelli Varsavia Governo De Gasperi VII Aleksander Zawadzki
1955 - 1958 Luigi Cortese Varsavia Governo Segni I Aleksander Zawadzki
1958 - 1962 Pasquale Jannelli Varsavia Governo Fanfani II Aleksander Zawadzki
1962 - 1968 Enrico Aillaud Varsavia Governo Fanfani IV Aleksander Zawadzki
1968 - 1971 Manilo Castronovo Varsavia Governo Leone II Marian Spychalski
1971 - 1973 Alessandro Tassoni Estense di Castelvecchio Varsavia Governo Colombo Józef Cyrankiewicz
1974 - 1976 Mario Mondello Varsavia Governo Moro IV Henryk Jabłoński
1976 - 1978 Mario Profili Varsavia Governo Andreotti III Henryk Jabłoński
1978 - 1983 Marco Favale Varsavia Governo Andreotti IV Henryk Jabłoński
1983 - 1986 Guglielmo Folchi Varsavia Governo Craxi I Henryk Jabłoński
1986 - 1988 Paolo Galli Varsavia Governo Craxi II Wojciech Jaruzelski [5]
1988 - 1993 Vincenzo Manno Varsavia Governo De Mita Wojciech Jaruzelski
Repubblica di Polonia
1993 - 1997 Giuseppe Balboni Acqua Varsavia Governo Ciampi Lech Wałęsa
1997 - 2001 Luca Daniele Biolato Varsavia Governo Prodi I Aleksander Kwaśniewski
2001 - 2006 Giancarlo Leo Varsavia Governo Berlusconi II Aleksander Kwaśniewski
2006 - 2008 Anna Blefari Melazzi Varsavia Governo Prodi II Lech Kaczyński
2008 - 2011 Aldo Mantovani Varsavia Governo Berlusconi IV Lech Kaczyński
30 dicembre 2011
- 2014
Riccardo Guariglia Varsavia Governo Monti Bronisław Komorowski
1º luglio 2014
- 2018
Alessandro De Pedys Varsavia Governo Renzi Bronisław Komorowski [6]
22 ottobre 2018
- 2022
Aldo Amati Varsavia Governo Conte I Andrzej Duda
13 febbraio 2023
- in carica
Luca Franchetti Pardo Varsavia Governo Meloni Andrzej Duda

Altre sedi diplomatiche d'Italia in Polonia[modifica | modifica wikitesto]

Oltre l'ambasciata a Varsavia, esiste un'estesa rete consolare della repubblica italiana nel territorio polacco[7]:

Tipologia Sede Note
Consolato Onorario Breslavia
Consolato Onorario Cracovia
Consolato Onorario Gdynia
Consolato Onorario Poznań
Consolato Onorario Stettino
Corrispondente Consolare Bielsko-Biała
Corrispondente Consolare Zielona Góra

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Krzysztof Żaboklicki, Un diplomatico italiano presenta il nuovo stato polacco: la risurrezione della Polonia di Francesco Tommasini, in Clio. Rivista trimestrale di studi storici, vol. 46, n. 3, Roma, Edizioni Scientifiche Italiane, 2010, pp. 397-410, ISSN 0391-6731.
  2. ^ Santoro, Stefano (2005)
  3. ^ Ambasciata d'Italia a Varsavia. L'ambasciatore
  4. ^ I precedenti ambasciatori italiani a Varsavia (1919 – 2011)
  5. ^ Farnesina: Nuovi ambasciatori - Tokyo, su adnkronos.com, Adnkronos, 18 gennaio 1992. URL consultato il 17 luglio 2013.
  6. ^ Alessandro De Pedys nuovo ambasciatore italiano a Varsavia, TM News, 1º luglio 2014. URL consultato il 17 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2014).
  7. ^ Ambasciata d'Italia a Varsavia. La rete consolare

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Stefano Santoro, L'Italia e l'Europa orientale: diplomazia culturale e propaganda 1918-1943, Milano, FrancoAngeli, 2005, ISBN 88-464-6473-7.
  • Francesco Tommasini, La risurrezione della Polonia, Milano, Fratelli Treves, 1925.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]