Agenzia Nuova Cina

Agenzia Nuova Cina
新华通讯社
StatoBandiera della Cina Cina
Fondazione1931
Fondata daPartito Comunista Cinese
Sede principalePechino
GruppoConsiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese
Persone chiaveHe Ping (presidente e caporedattore)
Liu Zhengrong (segretario del PCC)
SettoreEditoria
Prodottiagenzia di stampa
Sito webwww.xinhuanet.com

L'Agenzia Nuova Cina (新华通讯社S, Xīnhuá tōngxùnshèP), nota anche come Xinhua (新华社S), è la maggiore e più antica delle due agenzie di stampa ufficiali della Repubblica Popolare Cinese ed è subordinata al controllo del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nuova Cina nacque nel 1931 e assunse il nome attuale nel 1937.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Ha la sede centrale a Pechino e dispone di uffici in tutte le province della Cina. È largamente utilizzata come fonte di informazione per tutti i media locali. Ha anche una forte presenza internazionale, con 107 uffici all'estero; su internet pubblica informazioni in inglese, francese, spagnolo, russo, cinese, arabo e giapponese.

Funzione[modifica | modifica wikitesto]

Per la sua mancanza di indipendenza è stata criticata da Reporter Senza Frontiere, che l'ha definita "La più grande agenzia di propaganda del mondo".[1]

"Una posizione egemone nell’ambito del sistema d’informazione, è ad esempio tuttora riconosciuta agli organi principali del PCC, come il Quotidiano del Popolo, e dello Stato, come l’Agenzia di stampa Nuova Cina, che hanno il monopolio sull’informazione politica nazionale e internazionale. Essi sono, quindi, in grado di controllare la distribuzione di notizie e risorse importanti, assicurando in questo modo un vantaggio competitivo sul mercato alle testate e ai media più fedeli alla visione ufficiale"[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Xinhua, la plus grande agence de propagande du monde (PDF), su rsf.org (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2012).
  2. ^ Laura De Giorgi, Media e informazione pubblica nella transizione cinese, Politico: rivista italiana di scienze politiche : LXXIII, 1, 2008, pp. 189-190 (Soveria Mannelli (Catanzaro) : Rubbettino, 2008).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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