Walter Di Salvo

Walter Di Salvo (Firenze, 20 luglio 1926Massa Marittima, 22 febbraio 2017) è stato un architetto italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Walter Di Salvo si laureò in architettura presso l'Università di Firenze nel 1955.[1] Primo classificato al concorso per il lungomare di Tirrenia (Pisa) nel 1956, dopo alcune realizzazioni per edifici privati di civile abitazione, nel 1959 redasse il primo progetto dell'insediamento turistico di Punta Ala, a cui fece seguito nel 1960 il progetto e la direzione lavori delle urbanizzazioni della stessa località.[1] A Punta Ala, dove si trasferì lasciando Firenze, progettò e realizzò numerose opere di notevole qualità architettonica.[1] Si ricordano, tra le tante: il bar "La Vela" (1960), la chiesa della Consolata (1961), villa Rusconi[2] e villa Marzocchi (1962), villa Nanni (1963),[3] villa Di Gravio e ristorante bar "La Bussola" (1965).

Per il complesso Sole Maremma a Riva del Sole (1978) fu segnalato al Premio IN-ARCH per la Toscana nel 1990.[1] A Grosseto fece parte del gruppo Architetti Riuniti Grossetani (ARG) per la progettazione del piano 167 della Sugherella (1979-1985);[4] suo anche il progetto di uno stabilimento termale a Roselle (1980), mai realizzato.[1]

Nel 1987 venne scelto a far parte del gruppo dei progettisti della Fiat per il progetto Novoli, insieme a Giovanni Michelucci, Richard Rogers, Bruno Zevi, Leonardo Ricci, Rob Krier e altri.[5] Realizzò inoltre la galleria commerciale della stazione di Santa Maria Novella a Firenze.[1]

Morì il 22 febbraio 2017 all'ospedale di Massa Marittima, dove era stato ricoverato per una frattura al femore.[6][7][8]

Archivio[modifica | modifica wikitesto]

Il fondo archivistico Walter Di Salvo è stato ordinato dallo stesso architetto ed è custodito nel suo studio dagli eredi. L'archivio è composto da cinque nuclei: gli elaborati grafici (originali su carta lucida, eliocopie, schizzi su fogli); la raccolta di fotografie in bianco e nero; materiale documentario vario (ottanta faldoni circa l'attività progettuale, con relazioni dattiloscritte, preventivi, ricevute, corrispondenze di lavoro, ritagli di giornale); dodici plastici di vario formato; e infine la biblioteca personale.[9]

La documentazione copre un periodo di tempo che va dal 1955 al 2006.[9]

Al fine di preservare l’eredità dell’Architetto Walter Di Salvo, viene costituita l’Associazione “Archivi Privati Uniti - Centro di Documentazione su Arte e Architettura Contemporanea in Toscana - Archivio Walter Di Salvo o.n.l.u.s.”. L’Associazione, con sede in Firenze, nasce dall’esigenza di conservare e valorizzare l'archivio progettuale privato e delle opere urbanistiche ed architettoniche realizzate da Walter Di Salvo, promuovendo la diffusione del materiale conservato e catalogato nel detto archivio. L’Associazione, che conserva al momento la parte di archivio di uno degli eredi diretti, intende recuperare tutto il materiale dell’Archivio Privato di Walter Di Salvo, conservato dall’architetto stesso nel proprio Studio e da lì rimosso dopo il decesso dell'Architetto senza il consenso degli eredi legittimi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Walter Di Salvo, su Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 9 marzo 2022.
  2. ^ Villa Rusconi-Quiriconi, su architetturatoscana.it. URL consultato il 19 marzo 2018.
  3. ^ Villa Nanni, su architetturatoscana.it. URL consultato il 19 marzo 2018.
  4. ^ Mario Santini, P.E.E.P. Nord - Grosseto, in Architetture Grosseto, n. 9, Pisa, ETS, 2010, p. 66.
  5. ^ Luigi Prestinenza Puglisi, Architetti d'Italia. Walter Di Salvo, l'ostracizzato, su Artribune, 10 dicembre 2019. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  6. ^ Architetti: morto Walter Di Salvo, su awn.it. URL consultato il 19 marzo 2018.
  7. ^ È morto Walter di Salvo, l'architetto che ha progettato Punta Ala. Il ricordo del FAI, gonews.it, 22 febbraio 2017. URL consultato il 19 marzo 2018.
  8. ^ Addio all'architetto che progettò Punta Ala[collegamento interrotto], Il Tirreno, 23 febbraio 2017. URL consultato il 19 marzo 2018.
  9. ^ a b Fondo Di Salvo Walter, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 19 marzo 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Un paese nuovo nel cuore della Maremma toscana, di fronte all'isola d'Elba, in «Ville e giardini», febbraio 1968.
  • Barbara Catalani, Marco Del Francia, Giovanni Tombari, Itinerari di architettura contemporanea. Grosseto e provincia, Pisa, ETS, 2011, p. 160.
  • Marco Del Francia, Walter Di Salvo. Poetiche wrightiane in Maremma, in «Architetture Grosseto», n. 4–5, Pisa, ETS, 2008, pp. 39–40.
  • Walter Di Salvo, un Progetto d'Avanguardia a Punta Ala, Catalogo della mostra a cura di Alessandra Pelosi, Punta Ala (GR), Centro Espositivo Il Gualdo, 31 luglio - 16 agosto 2015. Firenze, Complesso dell'ex Convento di Santa Verdiana, DIDA - Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Firenze, 12 - 29 febbraio 2016. Prima edizione Universitas Studiorum S.r.l., Mantova 2015, ISBN 978-88-99459-01-7
  • Marco Del Francia, Walter Di Salvo (1926-2017). Il vissuto umano e professionale di Walter Di Salvo, in «Architetture Grosseto», n. 22, Pisa, ETS, 2017, pp. 42–49.
  • Stefano Giommoni, Walter Di Salvo ed il piano di Punta Ala. Il connubio disciplinare tra l'architettura e l'urbanistica, in «Architetture Grosseto», n. 22, Pisa, ETS, 2017, pp. 50–55.
  • Giovanni Klaus Koenig, Casa dell'architetto a Punta Ala, in «L'architettura. Cronache e storia», n. 2, febbraio 1983, pp. 100-105.
  • Alessandra Pelosi, Tre idee provocatorie di Walter Di Salvo nella Firenze degli anni Ottanta, in «QCR», n.3-4, 2015 (anno XXXV, fascicolo 123), pp. 166-174.
  • Alessandra Pelosi, Crescita e sviluppo di Punta Ala attraverso la lettura critica dei piani, in Mariella Zoppi, Alessandra Pelosi (a cura di), La costa della Maremma Toscana tra protezione e sviluppo, Mantova, Universitas Studiorum, 2019, pp. 143-158.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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