Volla

Volla
comune
Volla – Stemma
Volla – Bandiera
Volla – Veduta
Volla – Veduta
Il municipio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Amministrazione
SindacoGiuliano Di Costanzo (liste civiche di centro-sinistra) dal 18-10-2021
Territorio
Coordinate40°53′N 14°20′E / 40.883333°N 14.333333°E40.883333; 14.333333 (Volla)
Altitudine25 m s.l.m.
Superficie6,2 km²
Abitanti25 550[1] (31-5-2023)
Densità4 120,97 ab./km²
FrazioniCaravita, Casone, Filichito, Lufrano, Monteoliveto, Sacelit, Tamburiello
Comuni confinantiCasalnuovo di Napoli, Casoria, Cercola, Napoli, Pollena Trocchia
Altre informazioni
Cod. postale80040
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT063089
Cod. catastaleM115
TargaNA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 062 GG[3]
Nome abitantivollesi
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Volla
Volla
Volla – Mappa
Volla – Mappa
Posizione del comune di Volla nella città metropolitana di Napoli
Sito istituzionale

Volla (IPA: /'volla/, 'A Vólla in napoletano[4][5]) è un comune italiano di 25 550 abitanti[1] della città metropolitana di Napoli in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

È posizionato tra il vesuviano e l'area nord orientale del capoluogo partenopeo. Nella zona al confine con il territorio di Casoria è visibile il corso del fiume Sebeto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

«BOLLA, Bulla, Labolla, e la Volla, è una pianura alle radici del Vesuvio [...]. Ella surse la sua denominazione da uno sgorgo di acqua, che vi si vede, quasi a bulliendo de' Latini, cadendo l'acqua suddetta dall'altezza di molti palmi, ed ivi chiamano la Casa della Volla [...]»


Il nome Volla era, all'origine, il nome di una famosa sorgente d'acqua, che in un diploma di Carlo Il d'Angioveniva chiamata Bulla", dal Pontano e dal Summonte "Labull"e dal De Renzi "Bolla", l'acqua si divideva in due corsi: uno formava un piccolo fiume, l'altro un corso d'acqua sotterraneo. L'attuale territorio di Volla era in gran parte paludoso, perché vi confluivano le acque piovane, ma anche quelle di alcuni fiumi che scendevano dal M. Somma e dai territori circostanti; molto probabilmente fu attraversato dalle acque del fiume Sebeto. Le prime notizie riguardanti l'acquedotto della "Bolla" risalgono al sesto secolo; Procopio, infatti, ricorda che i soldati di Belisario riuscirono ad entrare a Napoli proprio attraverso di esso. Antichi corsi d'acqua a Volla Nel 1263 Carlo | d'Angiò si interessò della bonifica del territorio malarico e stagnante della "Casa della Volla" e delle varie località, quali Taverna della Noce e via Sommese; tale opera fu poi proseguita dagli Aragonesi, con Alfonso | e Ferrante 1. Di certo nel 1 644 Volla faceva parte del "Casale di S. Sebastiano al Vesuvio", insieme a Cercola e alle frazioni di Caravita, Monteoliveto e Catini, uno dei 35 casali di Napoli che fu donato dal re di Spagna Filippo IV, assieme al titolo di marchese, a Donna Giulia Brancaccio moglie del fu reggente Antonio Caracciolo. Nello stesso anno poi il duca d'Arcos, viceré di Napoli, emano un "Banno" che regolava il cosiddetto "jus panizandi", con esso si conferiva la possibilità ai "possessori* di imporre la "gabbella della farina" e di panificare in proprio: questa fu una delle questioni più sentite anche nel secolo successivo. Nel 1750 un ricco proprietario terriero di Volla, Michele Lufrano, chiese il permesso all'"Università" (intesa come comunità) di S. Sebastiano di panificare, poiché il pane della zona era di infima qualità, cosa che però non gli fu concessa; cosi Lufrano presentò un' istanza, nella quale scriveva di possedere "moggia 75 nel tenimento di Volla" nel quale aveva edificato un "casino con ostería" e dove pensava di costruire un forno per produrre pane per i suoi coloni, per lo stesso re e la sua corte, visto che il casolare si trovava nella Reale Riserva di Caccia. Nel 1866 il paese chiese, insieme a Monteoliveto Grande e Piccolo e a Taverna della Noce, il distacco dai comuni di origine e la conseguente unificazione in un comune autonomo, con sede e nome in Cercola. La domanda fu però respinta dal prefetto. Dal quel momento in poi più volte Volla cercò di diventare autonoma, ma non vi riusci. Dopo la Seconda guerra mondiale, Volla, costituita ancora in gran parte da paludi ed acquitrini, fu inevitabilmente coinvolta nella ricostruzione post-bellica. Con la quasi totale bonifica il territorio iniziò prima a svilupparsi attorno ad un piccolo centro urbano, in seguito, grazie alla nuova condizione di fertilità i contadini lo occuparono e lo resero un agglomerato a sé, con addirittura il doppio della popolazione di S. Sebastiano che si assicurava la maggioranza in consiglio comunale. Questa nuova condizione fece risvegliare il desiderio di autonomia che finalmente giunse il 29 Febbraio 1953 ,con il decreto n. 41 1 dell'allora presidente della Repubblica Luigi Einaudi a cui, oggi, è stata dedicata una delle principali vie del Comune.

Nel maggio del 2000 la cittadina vesuviana ricevette per qualche giorno l'attenzione dei media nazionali a seguito delle dure affermazioni anticamorra del parroco Don Franco Gaeta, il quale durante un'omelia auspicò che il Signore chiamasse a sé (alludendo alla loro morte) i malviventi che non avessero voluto abbandonare la loro delinquenziale condotta di vita[7][8].

La vita politico-amministrativa del comune durante il primo decennio di questo secolo è stata segnata dalla vicenda riguardante lo scioglimento del consiglio comunale a causa di forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata[9], disposto con il D.P.R. del 2 novembre 2004[10]. Sul ricorso presentato contro il provvedimento dagli esponenti dell'allora maggioranza politica guidata dal sindaco di centro-sinistra Giovanni Ciro Mastrogiacomo si è pronunciato, rigettandolo, il Consiglio di Stato[11], a conferma di quanto già espresso in primo grado dal TAR Campania[12].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa dell'Immacolata e di San Michele (1975)
  • Masseria di Monteoliveto Grande.
  • Resti del castello, restano solo le mura perimetrali e si distinguono archi a tutto sesto ed il torrione quadrangolare.
  • Casale Borbonico ( dove risiedeva il Re, e utilizzava l’area per cacciare ).
  • Cappella del Re dedicata all’arcangelo Michele a via Lufrano.
  • Museo di Volla nella biblioteca comunale ( sono esposti gli attrezzi e strumenti risalenti al XX secolo.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Sul territorio di Volla vi sono 293 stranieri residenti, pari all'1,11% della popolazione.[14]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

  • Vino Rosso Pompeiano
  • Menesta 'e Natale (tipica verdura utilizzata per la minestra natalizia)
  • Friarielli
  • torcioni
  • spinellucci
  • minelli

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Centro a vocazione agricola, con l'incremento demografico degli ultimi anni si è trasformato in centro di distribuzione di prodotti dell'agricoltura. Da alcuni anni ospita il Centro agro-alimentare di Napoli, uno dei maggiori mercati ortofrutticoli d'Italia. Il centro è noto soprattutto come grande produttore mondiale di friarielli. Un discreto sviluppo ha avuto anche il settore industriale (materie plastiche, carta) e nel corso degli anni '70/'90 del 1900 anche nel settore elettromeccanico, con officine di rilievo regionale, con sedi nel capoluogo partenopeo.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Volla è collegata alla Circumvallazione Esterna di Napoli.

La stazione di Volla è posta lungo la ferrovia Napoli-Nola-Baiano, in territorio del comune di Casoria, precisamente nella frazione Arpino.

Il territorio di Volla è altresì attraversato da bus pubblici della società A.IR. Campania.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1988 1993 Antonio Iorio Democrazia Cristiana Sindaco
1993 1995 Guido Navarra Partito Democratico della Sinistra Sindaco
1995 1995 Luigi Armogida commissario prefettizio Sindaco
1995 1996 Luigi Armogida commissario straordinario Sindaco
1996 2000 Guido Navarra Partito Democratico della Sinistra Sindaco
2000 2004 Giovanni Ciro Mastrogiacomo L'Ulivo Sindaco
2004 2004 Paolo D'Arienzo commissario prefettizio Sindaco
2004 2007 Basilone-Carotenuto-D'Arienzo commissione straordinaria Sindaco
2007 2012 Salvatore Ricci Alleanza Nazionale-PdL Sindaco
2012 2015 Angelo Guadagno Partito Democratico Sindaco
2015 2016 Maria De Angelis commissario prefettizio Sindaco
2016 2017 Andrea Vescovo Lista civica Sindaco
2017 2018 Anna Nigro commissario prefettizio Sindaco
2018 2021 Pasquale Di Marzo Lista civica Sindaco
2021 in carica Giuliano Di Costanzo Lista civica (PD- M5S) Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio era l'A.S.D. Virtus Volla che militava nel girone A dell'Eccellenza Campania. Nata nel 2002, si è successivamente sciolta nel 2020 e ha ceduto il titolo sportivo al Campania Ponticelli. La principale squadra di pallavolo Volley Volla milita nel campionato di Serie C (maschile) e Serie C (femminile).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990, p. 714.
  5. ^ La pronuncia è cioè Vólla, con la vocale -o- chiusa, come in bólla /'bolla/. Il toponimo, che si trova anche in altre regioni d'Italia, deriva infatti dal latino bulla, cioè appunto bolla (qui nel senso di "polla d'acqua sorgiva", con riferimento alla sorgente del fiume Sebèto). Cfr. Autori vari, Dizionario di toponomastica, UTET, Torino, 1990, alla voce Volla.
  6. ^ Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, Volume 2, Napoli 1797
  7. ^ Articolo sull'argomento da "Repubblica.it".
  8. ^ Articolo sull'argomento da "Corriere.it".
  9. ^ Provvedimento adottato ai sensi dell'art. 143 del d. lgs. n. 267 del 2000 (Tuel), rubricato:"Scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare. Responsabilità dei dirigenti e dipendenti".
  10. ^ Decreto del Presidente della Repubblica del 2 novembre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (Serie Generale) n. 272 del 19 novembre 2004.
  11. ^ Vedi Consiglio di Stato, sez. VI, n. 1222 del 13 marzo 2007.
  12. ^ Vedi sentenza n. 19536 del 24 novembre 2005, TAR Campania, sede di Napoli, sez. I.
  13. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=STR&l=it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vito De Lisio, Filippo Leo D'Ugo, Volla tra storia e cronaca, Napoli, Edizioni Magna Graecia, 2003.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN247384750