Veni Creator Spiritus

Inizio dello spartito del Veni Creator Spiritus, in notazione quadrata

Il Veni Creator Spiritus, in italiano Vieni Spirito Creatore, è un inno liturgico dedicato allo Spirito Santo ed attribuito a Rabano Mauro, arcivescovo di Magonza, vissuto nel IX secolo.

La versione più conosciuta è quella gregoriana,[1] ma è stato musicato anche da numerosi autori di musica polifonica, classica e contemporanea.

Viene regolarmente cantato nell'ufficio delle Lodi e dei Vespri della festa di Pentecoste e viene spesso accostato alla sequenza Veni Sancte Spiritus.

Oltre che a Pentecoste, viene anche cantato in particolari avvenimenti solenni, quali la messa del primo giorno dell'anno[2], durante il rito di canonizzazione[3] o di ordinazione episcopale[4], in occasione di concili e sinodi, e, in aggiunta, viene intonato nella Cappella Sistina dai cardinali prima del conclave.

L'inno fu inoltre arrangiato e musicato da Gustav Mahler, che lo utilizzò per la prima parte della sua Sinfonia n. 8.[5]

Testo e traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

Spartito del Veni Creator Spiritus, in notazione quadrata
Inno latino[6][7]

Veni, creator Spiritus, mentes tuorum visita, imple superna gratia, quae tu creasti pectora.

Qui diceris Paraclitus, altissimi donum Dei, fons vivus, ignis, caritas, et spiritalis unctio.

Tu septiformis munere, digitus Paternae dexterae, tu rite promissum Patris, sermone ditans guttura.

Accende lumen sensibus, infunde amorem cordibus, infirma nostri corporis virtute firmans perpeti.

Hostem repellas longius pacemque dones protinus; ductore sic te praevio vitemus omne noxium.

Per Te sciamus da Patrem, noscamus atque Filium, Te utriusque Spiritum credamus omni tempore.

[Deo Patri sit gloria, et Filio, qui a mortuis surrexit, ac Paraclito, in saeculorum saecula.[8]]

Amen.

Traduzione adattata[6]

Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato.

O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima.

Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola.

Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore.

Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male.

Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore.

[Sia gloria a Dio Padre, al Figlio, che è risorto dai morti e allo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.]

Amen.

Traduzione letterale

Vieni, Spirito Creatore,
visita le menti dei tuoi:
riempi di superna grazia
i cuori che Tu creasti.

Tu che sei detto Paraclito,
dono del Dio altissimo,
fonte viva, fuoco, carità,
e spirituale unzione.

Tu dono settiforme,
dito della Paterna destra, Tu solenne promessa del Padre, che moltiplichi l'umana favella.

Accendi lume ai sensi,
infondi amore nei cuori,
la debolezza del nostro corpo rendi salda con forza perenne.

Respingi lontano il nemico, e donaci insieme la pace,
così che seguendo la Tua guida, evitiamo ogni male.

Fa' che per Te conosciamo il Padre e conosciamo anche il Figlio, e Te, Spirito da entrambi,
crediamo in ogni tempo.

[A Dio Padre sia gloria, e al Figlio, che dai morti è resuscitato, e al Paraclito, nei secoli dei secoli.]

Amen.

Traduzione poetica[9]

Vieni divino Spirito le menti a visitar,
dà la tua grazia all'anime che piacque a te crear.

Dono del Nume altissimo, Paraclito immortal,
fonte d'amor vivissimo, unzione spirital.

Dono per noi settemplice, dito del Dio sovran, che nella forza uguagli.
Con giuro non fallibile, promesso a noi dal ciel, Tu prodigiosi eloquii, Insegni a' tuoi fedel.

I nostri sensi illumina, a discoprire il ver, e il nostro fral fortifica col sommo tuo poter.
Un santo amor predomini i cuor già sacri a te, Tu sia de' tuoi proseliti il difensore, il re.

Per te deluso e profugo, l'oste d'averno andrà, e ai nostri cuori pristina pace ritornerà.
Dietro la tua benefica scorta chi mai perì?
Per te ci arride splendida la notte al par del dì.

Il Padre e l'Unigenito conosciam per te. Né in te, regale spirito, scemisi mai la fe'.

[Te primo Padre ai secoli io sempre canterò, insieme a Lui che reduce da morte trionfò.
Né mai la terra immemore, fora di te, Signor, che per divin procedere, sei d'ambedue l'amor.]

Così sia.

La settima strofa[modifica | modifica wikitesto]

In vari manoscritti antecedenti al Concilio Ecumenico Vaticano II compare una settima strofa che, secondo alcuni studiosi, si ascriverebbe allo stesso Rabano Mauro. A seguito della rivisitazione liturgica della liturgia delle ore ad opera del Vaticano II, gli esperti hanno ritenuto che la sesta strofa dell'inno fosse già la sua dossologia, e che la settima provenisse da un altro inno.

Esecuzioni famose[modifica | modifica wikitesto]

Versioni per coro[modifica | modifica wikitesto]

Elaborazioni per organo[modifica | modifica wikitesto]

Arrangiamenti (non per coro o organo)[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ C'è anche una versione secondo il canto ambrosiano
  2. ^ Recitando l'inno pubblicamente il primo giorno dell'anno e nella festa di Pentecoste si può lucrare l'indulgenza plenaria. Per acquistare l'indulgenza plenaria è necessario, oltre che recitare l'inno, adempiere tre condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Si richiede inoltre che sia escluso qualsiasi affezione al peccato anche veniale.
  3. ^ L'inno viene intonato subito dopo i riti di introduzione, prima che il prefetto del Dicastero delle cause dei santi pronunzi la petitio di fronte al Santo Padre e prima che vengano recitate le litanie dei santi (cfr. Il rito di canonizzazione).
  4. ^ L'inno viene intonato, stando in piedi, dopo la proclamazione del Vangelo (cfr. Ordinazione del vescovo dei presbiteri dei diaconi).
  5. ^ La Sinfonia n. 8 di Mahler non è convenzionale: non è divisa in movimenti, ma in due "parti", è interamente cantata e unisce un testo sacro (appunto l'inno in questione) a uno profano (la scena finale del Faust di Goethe).
  6. ^ a b CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA Compendio, su vatican.va.
  7. ^ Esistono alcune versioni diverse dell'inno: esse differiscono per l'inversione di alcune parole. Il testo proposto è il più diffuso.
  8. ^ Quest'ultima strofa non viene recitata solitamente poiché, dopo le rivisitazioni liturgiche del concilio Vaticano II, non più ritenuta ufficialmente parte integrante dell'inno. Si veda il paragrafo opportuno.
  9. ^ don Giuseppe Riva, coi Tipi di Antonio Valentini e C., Manuale di Filotea, ed.ne decimaterza (riveduta e aumentata), Milano, Libraio Serafino Maiocchi, Contrada de' Profumieri n. 3219, agosto 1860, p. 456.
  10. ^ (DE) Laut Homepage des Verlegers, su universaledition.com. URL consultato il 27 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2022).
  11. ^ Alessandro Bacchiega, Veni creator Spiritus (D. Bartolucci), 10 aprile 2017. URL consultato il 7 marzo 2018.
  12. ^ (DE) Laut Homepage des Komponisten Archiviato il 23 dicembre 2017 in Internet Archive.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Filmato audio Philippe Nikolov, Veni Creator, Schola Regina. URL consultato il 13 dicembre 2022 (archiviato il 13 dicembre 2022).
  • Spartito (PDF), su cantoambrosiano.com. URL consultato il 20 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2011).
  • Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II ai sacerdoti per il giovedì Santo 1998
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