Venanzio Simi

Venanzio Simi, O.S.B. Vall.
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato13 luglio 1641 a Genzano di Roma
Ordinato diacono21 giugno 1665
Ordinato presbitero19 luglio 1665
Nominato vescovo2 marzo 1705 da papa Clemente XI
Consacrato vescovo8 marzo 1705
Deceduto2 maggio 1718 (76 anni) a Roma
 

Venanzio Simi, al secolo Melchiorre Simi (Genzano di Roma, 13 luglio 1641Roma, 2 maggio 1718), è stato un vescovo cattolico e storico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Non si sa molto sulla vita di Venanzio Simi prima che entrasse nella Congregazione Vallombrosana. Nell'iscrizione posta sulla sua pietra tombale, nella Basilica di Santa Prassede, viene detto "romano"[1]. Nella sua Storia di Genzano, con note e documenti, invece, Nicola Ratti lo dice nato a Genzano da Domenico e Francesca Simi[2], battezzato come Melchiorre, nome cambiato poi in Venanzio quando vestì l'abito dei Vallombrosani. Dallo stemma sormontato da copricapo vescovile riportato nella basilica di Santa Prassede dove è ancora visibile la lapide con iscrizione, la parte sinistra dello stemma con tre gigli e mezzaluna, evidenzia l'appartenenza comunque di Venanzio Simi al ramo di Pescia del Casato Lucchese dei Simi. Divenne generale dei Vallombrosani nel 1696.

Nel 1693 Simi aveva pubblicato in lingua latina la sua storia dell'ordine[3], l'unica storia dell'ordine vallombrosano registrata dal Tiraboschi[4]. Papa Clemente XI lo nominò vescovo in partibus infidelium di Salamina a Cipro e suffraganeo della sede suburbicaria di Sabina, incarico a cui rinunciò per ritirarsi definitivamente nel convento dei Vallombrosani di Santa Prassede a Roma.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ D.O.M. / D. VENANTIO SIMY ROMANO / OMNIBUS IN VALLUMBROSANA RELIGIONE / DIGNITATIBVS ETIAM GENERALATVS / EGREGIE PERFVNCTIS / A SANCTISSIMO DOMINO NOSTRO CLEMENTE XI. / ELECTO SALAMINAE EPISCOPO / ET SVFFRAGANEO AD ECCLESIAM SABINEN. / ASSVMPTO / POSTEA DE MORTE SERIO COGITANTI / AD HOC CAENOBIUM REVERSO / VT INTER SVOS MONACHOS VLTIMOS CLAVDERET DIES / AN. AETATIS SVAE LXXVIII. / DIE II. MAII. MDCCXVIII. / AD CAELESTEM PATRIAM EVOCATO / MONACHI S. PRAXEDIS / IN TANTI VIRI DE RELIGIONE BENEMERITI / MONVMENTVM POSVERE AN. MDCCXVIIII.
  2. ^ Nicola Ratti, Storia di Genzano, con note e documenti, Roma, Stamperia Salomoni, 1797, pp. 75-76.
  3. ^ Venanzio Simi, Catalogus sanctorum, et plurium virorum illustrium qui veluti mystici flores effloruerunt in Valle Vmbrosa. Ordine alphabetico compendiose descriptus a d. Venantio Simii Vallumbrosano, Romae, ex typographia Iosephi Vannaccij, 1693.
  4. ^ Girolamo Tiraboschi, Storia della letteratura italiana di Girolamo Tiraboschi, della Compagnia di Gesù, bibliotecario del serenissimo Duca di Modena, Modena, presso la Società tipografica, 1772-1782, Tomo VIII, parte I, p. 220.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Salamina Successore
Ascanio Blasi 2 marzo 1705 – 2 maggio 1718 Włodzimierz Czacki
Controllo di autoritàVIAF (EN233022052 · ISNI (EN0000 0000 6269 4686 · SBN VEAV054208 · BAV 495/259279 · WorldCat Identities (ENviaf-233022052