Valdeblore

Valdeblore
comune
(FR) Valdeblore
Valdeblore – Stemma
Valdeblore – Veduta
Valdeblore – Veduta
Valdeblore - Il villaggio di "La Bolline"
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Dipartimento Alpi Marittime
ArrondissementNizza
CantoneSaint-Sauveur-sur-Tinée
Amministrazione
SindacoCarole Cervel (Lista Civica) dal 06/2020
Territorio
Coordinate44°04′19″N 7°10′19″E / 44.071944°N 7.171944°E44.071944; 7.171944 (Valdeblore)
Altitudine1 050 m s.l.m.
Superficie94,86 km²
Abitanti835 (1-1-2021)
Densità8,8 ab./km²
Comuni confinantiValdieri (IT-CN), Saint-Martin-Vésubie, Venanson, Marie, Ilonse, Rimplas, Saint-Sauveur-sur-Tinée, Isola
Altre informazioni
Cod. postale06420
Fuso orarioUTC+1
Codice INSEE06153
Nome abitantiValdeblorois (FR); Valdibloresi (IT)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Francia
Valdeblore
Valdeblore
Sito istituzionale

Valdeblore (in italiano Valdiblora[1][2]) è un comune francese di 835 abitanti situato nel dipartimento delle Alpi Marittime della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. I suoi abitanti sono chiamati Valdeblorois in francese e Valdibloresi in italiano.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Valdeblore raggruppa parecchi villaggi della "Val di Blora" (Val de Blore):

  • "Saint-Dalmas" (San Dalmazzo ed in occitano alpino Sant Darmàs): ancora chiamato "Saint-Dalmas de Valdeblore" (San Dalmazzo Valdiblora) per distinguerlo da Saint-Dalmas-le-Selvage (San Dalmazzo Selvatico o San Darmas dal Plan nella parlata locale);
  • "La Roche" (La Rocca in italiano ed in occitano alpino La Ruòcha o La Rouòchò);
  • "La Bolline" (in occitano alpino La Bolina ed in italiano Bollina);
  • Mollières (in italiano Molliera ed in occitano alpino Molièras, terra bagnata, e quindi molle (mouillée): al giorno d'oggi spopolata, dopo esser stata ceduta dall'Italia alla Francia con il Trattato di Parigi del 1947;
  • "La Colmiane" (Colmiana) dall'occitano alpino "la Cuòla miana", cioè Collina mediana o Colle di mezzo, ad indicare il monte situato tra i fiume Vesubia ed il fiume Tinea: è una stazione di sport invernali. "Lu Cuol" sta in occitano vivaro-alpino per "colle", e designerebbe invero nel caso specifico più un passaggio tra i due fiumi che una montagna.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Valdeblore durante la sua lunga appartenenza plurisecolare, insieme al Contado di Nizza, fin dal 1388, dapprima alla Contea di Savoia, poi al Ducato di Savoia ed infine dal 1720 al 1860 al Regno di Sardegna e Piemonte sotto la dinastia di Casa Savoia, si è chiamato con alterna grafia in lingua italiana, Val di Blora, Val-di-Blora e Valdiblora.
Odiernamente in occitano vivaro-alpino o "gavot" si chiama Val de Blora ed è pronunciato Val de Bluro.
Gli abitanti sono detti Valdeblorois in francese e Valdibloresi in italiano e Valdéblourenc (Bouliniè, Rouchiè, san Darmaiè) in occitano[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia di Valdiblora è conosciuta sin dall'inizio dell'XI secolo:

Periodo Savoiardo (1388-1860)[modifica | modifica wikitesto]

Periodo contemporaneo[modifica | modifica wikitesto]

Risultati del plebiscito[modifica | modifica wikitesto]

Plebiscito del 16 settembre 1947
Paese Data Iscritti Votanti Favorevoli all'annessione alla Francia Contro l'annessione Schede bianche e nulle
Molliera 16 settembre 169 168 166 1 1
Fonte: Risultati plebiscito

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«D'azzurro, alla croce d'argento, accantonata da quattro torri d'oro, aperte del campo, finestrate e mattonate di nero; sul tutto, d'oro, a tre bande d'azzurro.»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti

Manifestazioni culturali e festività[modifica | modifica wikitesto]

Ogni anno, in periodo estivo, il comune organizza un evento od avvenimento culturale nel campo della musica, in riva al lago della Colmiane (Colmiana): "Les Folies du Lac" (Le Follie del Lago).
Sostenuto dal Consiglio generale delle dipartimento delle Alpi Marittime, nel quadro delle sue "Estivales" o manifestazioni estive, vi si vede produrre, tra gli altri artisti, l'Orchestra regionale di Cannes-Provenza-Alpi-Costa Azzurra, sotto la bacchetta del suo direttore, Philippe Bender ed il pianista virtuoso François-René Duchâble.

Così, nel 2002, quest'ultimo getta il suo pianoforte nel lago, dall'alto d'un elicottero. Ripescato un po' più tardi, la sua tavola armonica fa l'oggetto d'una stele al bordo del medesimo lago di Colmiane.

I pifferi ed i tamburi sono ugualmente ben presenti in questa parte dell'entroterra nizzardo ed essi animano le feste patronali ed altre festività lungo tutto l'anno.
La cultura nizzarda risuona costantemente nella "Val di Blora" (Val de Blore) per il tramite di gruppi locali come "Lu Virulet", "Li Bachas Boys" e "Li Falabracs", i cui ultimi due sono ancora in attività.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ ^ Guglielmo Stefani, Dizionario generale geografico-statistico degli Stati sardi, Torino, Pomba, 1855, p. 1284.
  2. ^ (IT) Valdiblora, su Valdiblora. URL consultato il 25 novembre 2019.
  3. ^ En occitan: Valdéblourenc (Bouliniè, Rouchiè, san Darmaiè) li soubriqué soun Moutès per li boulignès, manaïrouns per li San darmaiès e li Rouchiès soun li banés
  4. ^ Caïs de Pierlas, Le XI siècle dans les Alpes Maritimes.
  5. ^ Notes de lectures
  6. ^ Nice Historique: Charles-Alexandre Fighiera, La famille des comtes Ribotti de Valdeblore, pp. 64-67, n° 101, année 1953.
  7. ^ Pierre-Robert Garino, La vallée de la Vésubie. Guide du visiteur, pp. 75, Serre éditeur, Nice, 1998
  8. ^ Guglielmo Stefani, Dizionario generale geografico-statistico degli Stati sardi, Torino, Pomba, 1855, p. 1284.
  9. ^ (FR) Jacques Thirion, Alpes romanes, collana La nuit des temps, n. 54, La Pierre-qui-Vire, Éditions Zodiaque, 1980, pp. 69-76.
  10. ^ Luc F. Thevenon, L'art du Moyen Âge dans les Alpes méridionales, pp. 57-59, Éditions Serre, Nice, 1983.
  11. ^ Christiane Lorgues-Lapouge, René Lorgues, Comté de Nice baroque - Tome 1: La vallée de la Tinée, pp. 19-26, Encyclopædia Niciensis, Volume V, Serre éditeur, Nice, 2004; p. 99.
  12. ^ * Christiane Lorgues-Lapouge, René Lorgues, Comté de Nice baroque - Tome 1: La vallée de la Tinée, pp. 55-56
  13. ^ Christiane Lorgues-Lapouge, René Lorgues, Comté de Nice baroque - Tome 1: La vallée de la Tinée, pp. 50-53
  14. ^ Christiane Lorgues-Lapouge, René Lorgues, Comté de Nice baroque - Tome 1: La vallée de la Tinée, pp. 53-54.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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