Urbanistica di Palmi

Voce principale: Palmi.

La pianificazione comunale[modifica | modifica wikitesto]

Il XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Agli inizi del XIX secolo però la città iniziò ad espandersi ben oltre il piano del De Cosiron, tanto che nel 1824, tramite decreto regio, nei terreni del quartiere "Spirito Santo" furono creati piccoli lotti[1].

Nel 1872 Palmi adottò un regolamento edilizio, che costituiva un articolato teso al decoro urbano. Lo stesso venne integrato nel 1895 con nuovi articoli volti alla tutela dei monumenti e degli edifici di pregio. Un nuovo regolamento edilizio venne approvato anche nel 1907 mentre, nel 1910 venne adottato un regolamento d'igiene per gli ambienti rurali.

Il Piano Regolatore Generale del 1908[modifica | modifica wikitesto]

Fotografia, dal Monte Sant'Elia, della città di Palmi agli inizi del XX secolo

Il terremoto del 1908 distrusse anch'esso, per l'ennesima volta, la città e pertanto si intervenne con un nuovo Piano Regolatore, precisamente nel 1911, e si riprese a costruire non facendo rimanere più nulla dell'architettura provvisoria del XIX secolo. Il piano regolatore venne redatto dall'ing. A. Pucci e fu approvato in consiglio comunale lo stesso anno. Detto piano venne approvato dal Ministero dei lavori pubblici con regio decreto del 24 settembre 1914. Il piano fece scomparire definitivamente il quartiere Borgo e quello di San Nicola, mentre il rione Spirito Santo venne poco a poco inglobato dal tessuto urbano. Della città ottocentesca rimasero soltanto le tre piazze quadrate e parte della Cittadella. La realizzazione del piano avvenne sotto la direzione dell'ufficio del Genio Civile che mantenne a Palmi una sezione autonoma fino al 16 ottobre del 1939. La lenta ricostruzione durò alcuni decenni, con maggior impulso nel periodo compreso tra il 1915 ed il 1927.

Nel 1912 venne approvato un regolamento edilizio per gestire l'attività della Commissione Edilizia mentre il 17 luglio 1920 venne il nuovo Regolamento Edilizio.

Il Programma di Fabbricazione del 1977[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1977 venne redatto un programma di fabbricazione, che fu approvato con D.P.G.R. n. 2561 del 5 novembre 1977. Solamente un anno dopo, dicembre 1978, venne depositata una Variante al Programma di Fabbricazione, successivamente approvata con D.P.G.R. n. 1463 del 15 luglio 1980. Il P.d.F. prefigurava il territorio proiettato in direzione di una forte polarizzazione di servizi specialistici, con un consumo di volumetrie concentrate nell'area 167-Pille e San Giorgio, con spazi per la cultura ed il tempo libero, in considerazione dell'assenza di servizi similari nel comprensorio e del vicino complesso portuale del porto di Gioia Tauro.

Con decreto regionale n. 8047 del 27 giugno 2002 fu approvato l'ultimo Regolamento Edilizio, il quale affiancava alla parte regolamentare anche quella normativa al fine di poter operare interventi sul territorio anche in assenza di un Piano Regolatore Generale.

Suddivisioni[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito viene riportato l'elenco dei quartieri e rioni del centro abitato di Palmi, comprese le contrade e località anticamente costituenti centri storici minori e oramai inglobate dal centro principale in un unico agglomerato urbano:

  • Affaccio;
  • Centro Storico;
  • Cittadella;
  • Calvario;
  • Cola di Reggio;
  • Rione Palumbo;
  • Croce Rossa;
  • Ferrobeton;
  • Contrada Garanta;
  • Palmara;
  • Rione Ajossa;
  • Rione Impiombato;
  • Rione Mauro;
  • Rione Pille;
  • Rione Saffioti;
  • Contrada San Gaetano;
  • San Giorgio;
  • Contrada San Leonardo;
  • Spirito Santo;
  • Trodio;
  • Zona 167.

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale di Palmi con le sue frazioni

Di seguito viene riportato l'elenco delle frazioni, contrade e località, costituenti centri abitanti a sé stanti rispetto al centro abitato principale:

Va segnalato però che, secondo l'Istat, nel territorio comunale vi sono solamente due nuclei abitati separati da quello principale, che sono la contrada Ciambra e Sant'Elia[2]. Pertanto secondo l'istituto tutte le altre frazioni, tra le quali Taureana ed il Lido di Palmi, sono da considerarsi come quartieri di un unico agglomerato principale poiché unite a quest'ultimo da varie direttrici, come la strada statale 18 Tirrena Inferiore o le strade provinciali. Inoltre lo statuto comunale non prevede nessuna frazione ufficiale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ F. Martorano, pag. 238.
  2. ^ Dati Istat 2001, su dawinci.istat.it. URL consultato il 15 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio De Salvo, Ricerche e studi storici intorno a Palmi, Seminara e Gioia Tauro, Napoli, Lopresti, 1889.
  • AA. VV., Palmi, un territorio riscoperto - Revisioni ed aggiornamenti. Fonti e ricerca archeologica, Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2002, ISBN 88-498-0074-6.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]