Uomini veri

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Uomini veri
Sam Shepard (Chuck Yeager) a bordo del Bell X-1A
Titolo originaleThe Right Stuff
Lingua originaleinglese, spagnolo, russo
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1983
Durata193 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico, storico
RegiaPhilip Kaufman
SoggettoTom Wolfe
SceneggiaturaPhilip Kaufman
ProduttoreIrwin Winkler, Robert Chartoff
Produttore esecutivoJames D. Brubaker
Casa di produzioneThe Ladd Company
FotografiaCaleb Deschanel
MontaggioGlenn Farr, Lisa Fruchtman, Stephen A. Rotter, Douglas Stewart e Tom Rolf
Effetti specialiKen Pepiot, Gary Gutierrez, Jordan Belson
MusicheBill Conti
ScenografiaGeoffrey Kirkland, Richard J. Lawrence, W. Stewart Campbell, Peter Romero, Pat Pending e George R. Nelson
CostumiJames W. Tyson
TruccoYvonne Curry, Karen Bradley
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Uomini veri (The Right Stuff), meglio noto come The Right Stuff - Uomini veri, è un film del 1983 diretto da Philip Kaufman, tratto dal libro di Tom Wolfe La stoffa giusta (The Right Stuff), uscito nel 1979. La trama si concentra intorno all'evoluzione tecnologica della NASA[1], grazie alla quale alcuni piloti collaudatori ed astronauti americani poterono compiere notevoli imprese come il superamento del muro del suono[2] e il primo progetto di esplorazione spaziale americano, il programma Mercury[3].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1947, nella base aeronautica "Edwards",[4] in California, vengono testati segretamente aerei in grado di volare a velocità supersonica.[5] Dopo che molti piloti collaudatori[6] sono morti nel tentativo di superare il cosiddetto "muro del suono", un ex asso dell'aviazione militare e famoso pilota collaudatore americano, Charles "Chuck" Yeager,[7] si offre di pilotare un Bell X-1[8], il primo Aereo X ad essere testato dalla United States Air Force. Tempo dopo, Chuck riesce nell'impresa e diventa così il primo pilota a conquistare il tanto ambito record del superamento della barriera del suono. Nella base aerea si aggiungono sempre più piloti in cerca di fama e desiderosi di migliorare le proprie capacità di volo.

I sette astronauti del progetto Mercury

Anni dopo, nel 1957, emerge un problema per l'aeronautica americana: il lancio del satellite russo Sputnik 1. Nel 1961 il riuscito lancio dell'astronave Vostok 1, con a bordo Jurij Gagarin, il primo uomo ad orbitare nello spazio, crea molto scalpore negli Stati Uniti. John Kennedy inizia così una sfida non solo politica ma anche tecnologica. Per i sette piloti selezionati volare nello spazio rappresenta una sfida personale; le loro vite sono schiacciate fra durissimi addestramenti[9] e la pressione della stampa che li osanna facendone dei veri e propri eroi nazionali, perfetta incarnazione della nuova frontiera americana:

La determinazione e lo spirito di squadra alla fine prevalgono e fanno sì che i sette astronauti, oltre a superare molti pericoli, mantengano il loro ruolo di piloti e di uomini e non solo quello di cavie da esperimento, come era stato per gli animali sacrificati nello spazio[17]. Parallelamente Yeager, frustrato per non essere stato considerato idoneo al programma spaziale, si lancia in sfide aeronautiche sempre più audaci, considerandosi un vero pilota collaudatore e non appunto una cavia da laboratorio.

Durante un volo con uno degli aerei più nuovi e veloci dell'epoca, un Lockheed F-104 Starfighter, Yeager ha un incidente ed è costretto a lanciarsi col paracadute. L'aereo è distrutto, ma nonostante lo schianto e le ustioni Yeager riesce a salvarsi e a dimostrare di avere anche lui il vero talento del pilota, la stoffa giusta. Il film si conclude con il volo di Gordon Cooper, che con la missione Mercury-Atlas 9 compie ben 22 orbite della Terra, stabilendo un nuovo record. Cooper è stato l'ultimo astronauta statunitense a volare in solitaria.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Nel film è presente un cameo di Chuck Yeager, che interpreta Fred, il proprietario del locale "Pancho's".

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America.[18]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) NASA, Sito ufficiale NASA, su history.nasa.gov.
  2. ^ (EN) Research in Supersonic Flight and the Breaking of the Sound Barrier. NASA. John D. Anderson, Jr.
  3. ^ (EN) Project Mercury Archiviato il 3 febbraio 2017 in Internet Archive.. NASA.
  4. ^ (EN) Armstrong Flight Research Center. NASA.
  5. ^ (EN) Experimental aircraft. NASA.
  6. ^ (EN) X-1 Biographies. NASA. History.
  7. ^ (EN) Charles Elwood Yeager. NASA. History.
  8. ^ (EN) Historic Aircraft - X-1 Archiviato il 17 giugno 2017 in Internet Archive.. NASA. History.
  9. ^ (EN) Astronaut Selection. NASA. Project Mercury Overview.
  10. ^ (EN) Alan Shepard. NASA. Mercury-Redstone 3.
  11. ^ (EN) Virgil Grissom. NASA. Mercury-Redstone 4.
  12. ^ (EN) John Glenn. NASA. Mercury-Atlas 6
  13. ^ (EN) Malcolm Scott Carpenter. NASA. Aurora 7.
  14. ^ (EN) Walter Marty Schirra. NASA. Sigma 7.
  15. ^ (EN) LeRoy Gordon Cooper. NASA. Faith 7.
  16. ^ Donald Kent Slayton è stato escluso dal volo nel 1962, perché l'ingestione di troppi caffè e tabagismo hanno indotto un'aritmia atriale incompatibile con il volo spaziale. In seguito ad una drastica riduzione di caffè e fumo, nel 1972, Slayton fu riammesso al volo e partecipò al Programma test Apollo-Sojuz. Nel 1975 soggiornò nella capsula russa Sojuz 19 per più di un'ora.
  17. ^ (EN) Animals in space. NASA. History.
  18. ^ (EN) Cinema with the Right Stuff Marks 2013 National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress. URL consultato il 18 dicembre 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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