Unione Sportiva Massese 1919

US Massese 1919 SSD
Calcio
Apuani, Zebre, Bianconeri
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Bianco, nero
Inno Avanti Massese Avanti[1]
Dati societari
Città Massa
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Eccellenza
Fondazione 1919
Rifondazione1929
Rifondazione1942
Rifondazione2009
Presidente Bandiera dell'Italia Antonio Gerini
Allenatore Bandiera dell'Italia Davide Del Nero
Stadio Gianpiero Vitali
(11 500 posti)
Palmarès
Titoli nazionali 1 Scudetto Serie D
Si invita a seguire il modello di voce

L'Unione Sportiva Massese 1919 S.S.D., meglio nota come Massese, è una società calcistica italiana con sede nella città di Massa. Milita in Eccellenza, la quinta divisione del campionato italiano.

Il primo club cittadino fu la verde Società Sportiva Juventus Massa, fondata nel 1919, che poi chiuse i battenti nel 1928. Fu poi la volta della granata Associazione Sportiva Fascista Angelo Belloni, che proseguì fino al 1935, mentre una effimera grigia Unione Sportiva Fascista Massese "Paolo Lorenzo Paladini" comparve in pieno conflitto mondiale. Nessuna di queste società accumulò comunque alcuna tradizione sportiva secondo gli attuali criteri della FIGC.

Fu dai resti della Paladini che nel 1944 cominciò la storia della moderna Massese, che alla ripresa postbellica nel 1946 venne promossa iniziando il suo cammino nelle categorie superiori. Vanta come miglior successo la partecipazione a un campionato di Serie B, seconda divisione calcistica nazionale italiana. Ha inoltre vinto uno Scudetto Serie D.

I colori sociali sono il bianco e il nero. Disputa le partite di casa allo stadio Gianpiero Vitali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalle origini alla Seconda Guerra Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il calcio viene giocato in Italia dalla fine del XIX secolo, quando non era ancora un fenomeno nazionale ma solo una realtà metropolitana prevalentemente del Nord Italia. Nel 1913, per la prima volta quattro squadre toscane partecipano al campionato nazionale nel raggruppamento centro-meridionale ed anche a Massa si incomincia a giocare a calcio.

Nell'anno 1913 Massa è una cittadina di circa 32 000 abitanti e le cronache del tempo danno l'impressione di una comunità alla ricerca di momenti di svago e di divertimento. L'economia si basava principalmente sull'estrazione del marmo e sulla produzione agricola. In quell'anno, in città, erano presenti due società sportive: la Società Sportiva Forza e Coraggio e la Società Sportiva Pro Massa. La Forza e Coraggio era strutturata in sezioni comprendenti ciclismo, nuoto, canottaggio e maratonina. La S.S. Pro Massa invece aveva sezioni di podismo e ciclismo di cui era il pezzo forte.

Dietro l'odierno ospedale, lungo il canale delle Grondini esisteva un enorme spazio denominato Piazza d'Armi; serviva, infatti, per manifestazioni militari. Il terreno era pieno di ciottoli, ma dotato di fondo ghiaioso in grado di assorbire grandi quantità d'acqua, permettendo il gioco anche dopo un acquazzone; non era livellato, anzi presentava una leggera e percettibile pendenza, ma era già un lusso poterlo usare senza problemi e così diventò il primo campo da gioco del calcio massese.

I primi giocatori erano studenti e borghesi. Il calcio non era popolare come il ciclismo ed era ancora solo un fenomeno d'élite. La costruzione del campo da gioco era semplice e spartana; con tre legni erano montate le porte, ovviamente senza rete e righe di demarcazione e ci si spogliava al bordo del campo delimitato con la punta di un bastone. La prima partita giocata risale al 15 febbraio 1914, quando in Piazza d'Armi la Società Sportiva Forza e Coraggio F.B.C. incontrò lo Sporting Club di Querceta, e quindici giorni dopo ci fu la prima vittoria della storia del calcio massese ai danni della Giuseppe Cei di Pietrasanta. Il 29 marzo 1915 la S.S. Forza e Coraggio cambiò nome in Massa Football Club e poco tempo dopo la sua nascita ci fu una crisi a livello gestionale, i giocatori erano in soprannumero tanto da portare ad una scissione della società: nacquero così la S.S. Pro Massa e la U.S. Massese.

Il primo derby della storia calcistica massese si ebbe, invece il 5 aprile 1915 quando la S.S. Pro Massa incontrò la Polisportiva Carrarese. La storia delle due società continuò senza particolari esiti sportivi fino al riposo forzato al quale la prima guerra mondiale costringerà fino al 1919. Dopo il conflitto bellico nasce la S.S. Juventus Massa che continuerà la tradizione calcistica cittadina.

Nel 1921 la signora Claudina Banfi, proprietaria del Cotonificio al Forno, acquistò il terreno di Via Marina Vecchia dai signori Pelù per donarlo al Comune di Massa alla simbolica cifra di una lira, affinché si destinasse quell'area a campo sportivo. Il piccolo impianto venne denominato Dina dalle Piane in omaggio alla figlia del mecenate che lo volle. Nel secondo dopoguerra venne recintato il terreno di gioco e furono costruite alcune tribune, che sostituirono quelle in legno già esistenti.

Nello stesso anno la S.S. Juventus Massa, colori bianco e verde, iniziò la sua attività ufficiale disputando sei campionati fino a quando nel 1926 venne radiata dai ranghi federali per incidenti verificatisi nella partita con il Pietrasanta. Nel 1927 il calcio era virtualmente sparito dalla scena cittadina, ma la compiacenza del regime fascista permise la costituzione di una nuova società sportiva, la S.S. Angelo Belloni, per onorare la memoria del terzino biancoverde morto per malattia in Libia. La squadra venne iscritta al campionato Toscano di Terza Divisione e nel 1932 ottenne la seconda promozione della sua storia finendo in Prima Divisione. Ma nel 1935 anche per la Belloni arrivarono momenti difficili. Le cause furono molteplici: quella principale fu la forzata partenza di molti giocatori per la Guerra d'Etiopia con l'avallo delle autorità fasciste cittadine. La squadra non venne ricostituita che dopo l'inizio del secondo conflitto mondiale con i ragazzi cresciuti nelle squadre minori disputanti i campionati della Sezione Propaganda aggiungendo alla denominazione l'immancabile fascista e il nome di un massese caduto durante la guerra civile spagnola al fianco delle forze franchiste: Unione Sportiva Fascista Massese "Paolo Lorenzo Paladini". I colori sociali nelle intenzioni dei dirigenti dovevano essere nuovamente il bianco e il verde, ma la ditta Bigotti Archimede che doveva realizzare le maglie non aveva lana dei colori scelti e si optò per il grigio blu. Mancava anche il campo sportivo, poiché il Dina dalle Piane era stato utilizzato dal fascio locale, durante il periodo di inattività, a campo di atletica. Arrivando ad un compromesso, con l'acquisizione di una percentuale sugli incassi da parte dell'amministrazione fascista, la città trovò nuovamente il suo stadio.

Dal secondo dopoguerra agli anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

A sinistra: una formazione della Massese nel 1945, al debutto con la nuova divisa donata dalla Juventus: quella nella foto era l'allora maglia alternativa dei piemontesi (si noti la lettera «J» sul petto), poi frequentemente indossata dai toscani nell'immediato secondo dopoguerra. Da allora, i colori bianco e nero diverranno quelli societari della Massese. A destra: i giocatori del club toscano posano con la maglia bianconera divenuta quella di casa (1947).

Dopo un'altra sospensione forzata a causa della seconda guerra mondiale, nel 1944, dopo l'arrivo in Toscana delle forze alleate, la società si libera dei dirigenti in camicia nera e della denominazione fascista e la società è rinominata Unione Sportiva Massese Juventus. L'amicizia tra uno dei fondatori della società apuana e l'allora presidente della società polisportiva torinese Juventus, Piero Dusio, nata su una cortesia offerta a quest'ultimo in tempo di razionamento bellico, portò a contraccambiare con l'invio di materiale sportivo da Torino, tanto da far diventare i colori ufficiali della Massese il bianco e il nero. Capitava anche frequentemente, nel dopoguerra, veder indossata alla Massese la maglia nera con la grande J bianca, che gli juventini usavano come indumento alternativo alla divisa zebrata.

La giovane società calcistica diede ottimi risultati, in Serie C nella stagione 1946-1947 sfiorò la promozione nella serie cadetta e fu definita da tutti la più forte di sempre. I migliori elementi vennero presto ceduti alle toscane di A e questa fuga di talenti determinò un passo indietro di categoria agli inizi degli anni cinquanta. I massesi dovettero aspettare la stagione 1964-1965 per vedere riaffacciare la squadra in Serie C, dove rimase fino alla storica promozione in B del 1969.

La Massese della stagione 1970-1971, in Serie B, massima categoria raggiunta dalla squadra toscana; con la divisa di casa a strisce verticali bianche e nere in uso da metà degli anni 1940.

La permanenza in B durò poco per una serie di errori dovuti soprattutto all'inesperienza dell'ambiente. L'anno seguente alla retrocessione, la società tentò invano di ritornare nella cadetteria, ma le ambizioni di pronta risalita svanirono quasi subito. Di nuovo nella serie inferiore, la formazione si avvicenderà più volte tra alti e bassi fino ad arrivare alla Serie C1. Una delle stagioni maggiormente positive in questo periodo fu certamente quella 1987-1988 in cui la Massese si schierava generalmente con Vavoli in porta, Marin, Cecchini, Corsini, Bertocchi, Ponti, Pisasale, Tonin, Garfagnini, Del Francia e Guidugli. In questa stagione in Serie C2 arrivò sino allo spareggio-promozione perso ai rigori contro il Montevarchi ad Empoli.

Dagli anni duemila ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

Il 12 agosto 2008 il T.A.R. sancisce l'esclusione della Massese dal campionato di Serie C1, spingendo di nuovo il sodalizio bianconero nei dilettanti della Serie D.

La nuova stagione inizia tra grandi difficoltà tecniche e di preparazione e così la formazione bianco-nera riesce a totalizzare appena 3 punti nell'intero girone d'andata rendendo praticamente impossibile la permanenza in categoria, retrocedendo così con diversi turni d'anticipo in Eccellenza realizzando soli 3 punti dovuti a 4 punti di penalità.

La FIGC, con comunicato, ha assegnato nel 2009 alla S.S.D. Massese il titolo sportivo della fallita U.S. Massese 1919. La nuova società riparte dall'Eccellenza Toscana.

Nella stagione 2009-2010 la Massese si qualifica per i play-off per tornare in Serie D. La squadra gioca i play-off con il Camaiore dove all'andata in trasferta pareggia 1-1 con rete di Ceccarelli, al ritorno la Massese davanti al pubblico dello stadio degli Oliveti di Massa perde 1-2 con rete del Camaiore al 90° che va a giocarsi la finale play-off con il PesciaUzzanese che è uscita vincente nell'altra semifinale col Pisa Sporting Club.

La Massese nella stagione 2010-2011 in Eccellenza Toscana arriva seconda in classifica alle spalle della capolista Pistoiese, nei play-off affronta i versiliesi del Pietrasanta Marina, nell'andata al XIX settembre di Pietrasanta, la partita termina 0-0, nel ritorno la squadra passa il turno allo stadio degli Oliveti vincendo per 1-0. Viene eliminata nella finale dei play-off regionali dal Pisa Sporting Club pareggiando 1-1 in trasferta, ma perdendo 0-1 in casa.

Nell'Eccellenza Toscana 2011-2012 giunge terza in classifica (a causa di una penalità, dopo aver chiuso al secondo posto come punti conquistati sul campo). Riesce poi a vincere i play-off del girone A; in semifinale nazionale supera i romagnoli del Misano e accede alla finale contro i sardi dell'Olbia che sconfigge 3-0 nella gara di ritorno dopo aver perso l'andata 1-2: la Massese torna in Serie D dopo tre anni[2]. In questa stagione la Massese è stata nominata come la migliore squadra toscana a livello dilettantistico. Nel luglio 2013 acquisisce il settore giovanile dello Sporting Massese. Nella Serie D 2013-2014 la Massese arriva terza nel girone D dietro a Lucchese e Correggese e svolge i play-off con il Thermal Abano Teolo, vincendo 4-2 in trasferta. Dopodiché la Massese perde per 4-0 al secondo turno contro la Correggese. Nella Serie D 2014-2015 i massesi vengono eliminati al primo turno dei play-off dal Ponsacco perdendo per 1-0. Nel maggio 2016 vincendo i play-out contro lo Scandicci mantiene il diritto a partecipare al campionato di Serie D; vi rimarrà fino alla stagione 2018-2019, quando a seguito di un cambio doppio cambio di proprietà il club (dapprima ceduto ai tifosi - che si avocano il marchio e una partecipazione azionaria di minoranza - e quindi a una cordata rappresentata da Roberto Lamanna e Fulvio Monachesi) entra nuovamente in crisi, accumulando debiti e inadempienze, che sul lato sportivo si traducono nella retrocessione in Eccellenza. Nell'estate 2019 i tifosi sventano il rischio fallimento riprendendo il controllo della Massese; in un secondo momento essi individuano un nuovo acquirente che permette il prosieguo delle attività. Ad agosto 2019 gli Ultras si aggiudicano il marchio denominativo e figurativo dell’Unione Sportiva Massese 1919 con la figura di Daniel Iacopi rappresentante della Curva; Alessandro Balloni e di tutta la tifoseria bianconera. Ad oggi il marchio è in mano ai tifosi.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria dell'Unione Sportiva Massese 1919
  • 1919 - Fondazione della Società Sportiva Juventus Massa.
  • 1919-1920 - Attività a livello provinciale.

  • 1920-1921 - 1ª nel girone B della Terza Categoria Toscana. Perde la finale. Promossa in Promozione.
  • 1921-1922 - 1ª in Promozione Toscana. 2ª nel girone finale. Promossa in Seconda Divisione.
  • 1922-1923 - 8ª nel girone F della Seconda Divisione. Retrocessa in Terza Divisione.
  • 1923-1924 - Inattiva.
  • 1924-1925 - 8ª nel girone B della Terza Divisione Toscana.
  • 1925-1926 - 4ª nel girone C della Terza Divisione Toscana.
  • 1926-1927 - 4ª nel girone B della Terza Divisione Toscana.
Terzo turno di Coppa Italia.
  • 1927-1928 - 9ª nel girone C della Terza Divisione Toscana.
  • 1928-1929 - Inattiva.
  • 1929 - Viene fondata l'Associazione Sportiva Fascista Angelo Belloni.
  • 1929-1930 - 1ª nel girone C della Terza Divisione Toscana. 2ª nel girone finale dopo aver perso lo spareggio. Promossa in Seconda Divisione.


  • 1942 - Viene fondata l'Unione Sportiva Fascista Massese "Paolo Lorenzo Paladini".
  • 1942-1943 - 3ª nel girone B della Prima Divisione Toscana. 3ª nel girone finale.
  • 1944 - Cambia denominazione in Unione Sportiva Massese Juventus.
  • 1943-1944 - 3ª in Divisione Nazionale Toscana.
  • 1944-1945 - Inattiva.
  • 1945-1946 - 1ª nel girone A della Prima Divisione Toscana. Promossa in Serie C.
  • 1946-1947 - 5ª nel girone finale della Lega Centro di Serie C.
  • 1947-1948 - 3ª nel girone O della Lega Centro della Serie C.
  • 1948-1949 - 19ª nel girone C della Serie C. Retrocessa in Promozione.
  • 1949-1950 - 18ª nel girone H della Promozione.

  • 1950-1951 - 13ª nel girone H della Promozione.
  • 1951-1952 - 4ª nel girone H della Promozione. Ammessa nella nuova IV Serie.
  • 1952-1953 - 10ª nel girone D della IV Serie.
  • 1953-1954 - 8ª nel girone A della IV Serie.
  • 1954 - Cambia denominazione in Unione Sportiva Massese Aquilotti.
  • 1954-1955 - 11ª nel girone E della IV Serie.
  • 1955-1956 - 17ª nel girone E della IV Serie. Retrocessa in Promozione.
  • 1956-1957 - 2ª nel girone A della Promozione Toscana dopo perso lo spareggio. Ripescata nel Campionato Interregionale - Seconda Categoria.
  • 1957-1958 - 5ª nel girone E del Campionato Interregionale - Seconda Categoria. Ammessa nel nuovo Campionato Interregionale.
  • 1958-1959 - 3ª nel girone E del Campionato Interregionale. Ammessa nella nuova Serie D.
  • 1959-1960 - 12ª nel girone D della Serie D.


  • 1970 - Cambia denominazione in Associazione Sportiva Massese S.p.A.
  • 1970-1971 - 20ª in Serie B. Retrocessa in Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Semifinale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Quarti di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1979 - Cambia denominazione in Massese Calcio.
  • 1979-1980 - 7ª nel girone A della Serie D.

Partecipa alla Coppa Italia Dilettanti (Fase Interregionale).
  • 1982 - In seguito a fallimento la società non è radiata dai ruoli federali[3] e, pagati i debiti e ricostituito il patrimonio sociale, cambia denominazione in Unione Sportiva Massese '82 S.r.l.
  • 1982-1983 - 1ª nel girone E del Campionato Interregionale. Promossa in Serie C2.
Semifinale di Coppa Italia Dilettanti.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Qualificazioni ai Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.

Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1991 - Cambia denominazione in Unione Sportiva Massese S.r.l.
  • 1991-1992 - 14ª nel girone A della Serie C1.
Semifinale di Coppa Italia Serie C.
Fase finale - Gironi di qualificazione di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
  • 1995-1996 - 17ª nel girone A della Serie C1. Retrocessa in Serie C2 dopo aver perso i play-out.
Terzo turno di Coppa Italia Serie C.
  • 1996-1997 - 14ª nel girone B della Serie C2. Salva dopo aver vinto i play-out. Retrocessa nel Campionato Nazionale Dilettanti[4].
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
  • 1997-1998 - 9ª nel girone A del Campionato Nazionale Dilettanti.
Quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.)
  • 1998-1999 - 4ª nel girone F del Campionato Nazionale Dilettanti. Ammessa nella nuova Serie D.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.).
  • 1999-2000 - 18ª nel girone D della Serie D. Retrocessa in Eccellenza.
Trentaduesimi di finale di Coppa Italia Serie D.

  • 2000-2001 - 5ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana.
Secondo turno di Coppa Italia Dilettanti Toscana.
  • 2001-2002 - 1ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana. Promossa in Serie D.
Quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti Toscana.
  • 2002-2003 - 4ª nel girone E della Serie D. 3ª ai play-off.
Primo turno di Coppa Italia Serie D
Finale di Coppa Italia Serie D.
Vince lo Scudetto Serie D (1º titolo).
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2005-2006 - 17ª nel girone B della Serie C1. Retrocessa in Serie C2 dopo aver perso i play-out e successivamente ripescata.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2008 - Viene esclusa dalla Serie C1 per consegna ritardata dei documenti necessari all'iscrizione e viene ammessa in sovrannumero in Serie D.
  • 2008-2009 - 19ª nel girone E della Serie D. Retrocessa in Eccellenza.
  • 2009 - Viene decretato il fallimento dell'U.S. Massese Calcio 1919 S.r.l. Una nuova società, denominata Società Sportiva Dilettantistica Massese S.r.l. ne acquisisce il complesso aziendale rilevandone il titolo sportivo[5].
  • 2009-2010 - 2ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana. Perde la semifinale dei play-off.
Primo turno di Coppa Italia Dilettanti Toscana.

  • 2010-2011 - 2ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana. Perde la finale dei play-off.
Quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti Toscana.
  • 2011-2012 - 3ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana. Vince i play-off nazionali. Promossa in Serie D.
Quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti Toscana.
  • 2012-2013 - 2ª nel girone D della Serie D. Perde la semifinale dei play-off.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.
  • 2013-2014 - 4ª nel girone D della Serie D. Perde la finale dei play-off.
Primo turno di Coppa Italia.
Trentaduesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
  • 2014-2015 - 5ª nel girone E della Serie D. Perde il primo turno dei play-off.
Secondo turno di Coppa Italia Serie D.
  • 2015-2016 - 15ª nel girone E della Serie D. Salva dopo aver vinto i play-out.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
  • 2016-2017 - 2ª nel girone E della Serie D. Vince i play-off.
Turno preliminare di Coppa Italia Serie D.
Primo turno di Coppa Italia.
Trentaduesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
  • 2018-2019 - 18ª nel girone E della Serie D. Retrocessa in Eccellenza.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.
  • 2019 - Cambia denominazione in Unione Sportiva Massese 1919 Società Sportiva Dilettantistica r.l.
  • 2019-2020 - 13ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana.
Ottavi di finale di Coppa Italia Dilettanti Toscana.

  • 2020-2021 - 3ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana. Perde la semifinale dei play-off.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Dilettanti Toscana.
  • 2021-2022 - 6ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana.
Semifinale di Coppa Italia Dilettanti Toscana.
  • 2022-2023 - 10ª nel girone A dell'Eccellenza Toscana.
Primo turno di Coppa Italia Dilettanti Toscana.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1919, anno della fondazione, fino al 1928 la Juventus Massa utilizzò come colore il bianco e il verde. Nel 1929, anno in cui la squadra venne ricostituita con la denominazione Angelo Belloni e fino al 1935 il colore divenne l'amaranto. Dal 1942 al 1943 la Massese "Paolo Lorenzo Paladini" adottò come colori sociali il grigio e il blu. Il bianco e il nero divennero i colori sociali nel 1944, quando la squadra fu ricostituita con la denominazione di Massese Juventus.

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma della Massese è un ancile palato con strisce bianche e nere contenente il nome della squadra e lo stemma comunale.

Inno[modifica | modifica wikitesto]

L'inno della Massese si intitola Avanti Massese avanti.

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Gianpiero Vitali.

Il primo campo da gioco della Massese fu la piazza d'Armi. Successivamente la squadra si stabilì allo stadio Dina delle Piane e infine allo stadio degli Oliveti, poi rinominato stadio Gianpiero Vitali[6], costruito nel 1960 e capace di ospitare 11 500 persone.

Centro di allenamento[modifica | modifica wikitesto]

La Massese svolge i propri allenamenti allo stadio Gianpiero Vitali.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Staff dell'area amministrativa
  • Bandiera dell'Italia Antonio Gerini - Presidente
  • Bandiera dell'Italia Gianmaria Lertora - Amministratore Delegato
  • Bandiera dell'Italia Augusto Cantoni - Direttore Generale
  • Bandiera dell'Italia Giorgio Eritreo - Team Manager

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Cronologia degli sponsor tecnici
  • 1985-1988 Umbro
  • 1988-1989 Virma
  • 1989-1992 Erreà
  • 1992-2003 ...
  • 2003-2006 Devis
  • 2006-2008 Legea
  • 2008-2009 Macron
  • 2009-2014 Erreà
  • 2014-2018 Givova
  • 2018-2019 Gems
  • 2019-2020 Sportika
  • 2020-2022 Ready
  • 2022- Joma

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori dell'U.S. Massese 1919.
Allenatori
Presidenti
  • 1919-1921 ...
  • 1921-1922 Bandiera dell'Italia Manfredo Massa
  • 1922-1923 ...
  • 1923-1924 Inattiva
  • 1924-1928 ...
  • 1928-1929 Inattiva
  • 1929-1935 ...
  • 1935-1942 Inattiva
  • 1942-1943 Bandiera dell'Italia Manlio Galluzzi
  • 1943-1944 Inattiva
  • 1944 Bandiera dell'Italia Manlio Galluzzi
  • 1944-1945 Inattiva
  • 1945-1948 Bandiera dell'Italia Antonio Barbieri
  • 1948-1949 Bandiera dell'Italia Antonio Barbieri
    Bandiera dell'Italia Bernardini
  • 1949-1950 Bandiera dell'Italia Enrico Margara
  • 1950-1952 Bandiera dell'Italia Sante Davini
  • 1952-1953 Bandiera dell'Italia Gino Tonarelli
  • 1953-1954 Bandiera dell'Italia Gino Tonarelli
    Bandiera dell'Italia Muzio Balloni
  • 1954-1955 Bandiera dell'Italia Cesare Petri
  • 1955-1956 Bandiera dell'Italia Muzio Balloni
    Bandiera dell'Italia Enzo Gaido (commissario)
  • 1956-1960 Bandiera dell'Italia Enzo Gaido (commissario)
  • 1960-1961 Bandiera dell'Italia Antonio Barbieri
  • 1961-1963 Bandiera dell'Italia Carlo Alberto Pellerano
  • 1963-1964 Bandiera dell'Italia Giorgio Galassini
  • 1964-1967 Bandiera dell'Italia Angelo Tongiani
  • 1967-1968 Bandiera dell'Italia Luciano Andreani
    Bandiera dell'Italia Vieri Rosati
  • 1968-1976 Bandiera dell'Italia Vieri Rosati
  • 1976-1978 Bandiera dell'Italia Flavio Rinaldi
  • 1978-1979 Bandiera dell'Italia Flavio Rinaldi
    Bandiera dell'Italia Corrado Ricciardi
  • 1979-1980 Bandiera dell'Italia Giangiorgio Giorgini (amm. unico)
  • 1980-1982 Bandiera dell'Italia Daniele Doveri
  • 1982-1989 Bandiera dell'Italia Domenico Bertoneri
  • 1989-1994 Bandiera dell'Italia Fausto Manfredi
  • 1994-1996 Bandiera dell'Italia Carlo Alioto
  • 1996-1997 Bandiera dell'Italia Carlo Guelfo
  • 1997-1998 Bandiera dell'Italia Carlo Auriemma
  • 1998-1999 Bandiera dell'Italia Michele Dimmito
  • 1999-2000 Bandiera dell'Italia Angelo Tongiani
  • 2000-2001 Bandiera dell'Italia Gino Cristiani
  • 2001-2002 Bandiera dell'Italia Giovanni Bonotti
    Bandiera dell'Italia Giorgio Turba
  • 2002-2006 Bandiera dell'Italia Giorgio Turba
  • 2006-2007 Bandiera dell'Italia Lino Rossi
  • 2007-2008 Bandiera dell'Italia Nicola Ferrara
  • 2008-2009 Bandiera dell'Italia Nicola Ferrara
    Bandiera dell'Italia Nicola Grimaldi
  • 2009-2018 Bandiera dell'Italia Giorgio Turba
  • 2018-2019 Bandiera dell'Italia Cristiano Leonardi
  • 2019-2022 Bandiera dell'Italia Giovanni Nepori
  • 2022- Bandiera dell'Italia Antonio Gerini

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'U.S. Massese 1919.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

2003-2004

Competizioni interregionali[modifica | modifica wikitesto]

1969-1970 (girone B)
2004-2005 (girone B)
1964-1965 (girone A), 2003-2004 (girone E)
1982-1983 (girone E)

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

2001-2002 (girone A)
1921-1922
1931-1932 (girone B)
1929-1930 (girone C)
1920-1921 (girone B)

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Finalista: 2003-2004

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Seconda Divisione 1 1922-1923 2
Serie B 1 1970-1971
Prima Divisione 3 1932-1933 1934-1935 26
Serie C 15 1946-1947 1977-1978
Serie C1 8 1991-1992 2007-2008
Promozione 3 1949-1950 1951-1952 30
IV Serie 4 1952-1953 1955-1956
Campionato Interregionale 1 1958-1959
Serie D 11 1959-1960 2018-2019
Serie C2 11 1978-1979 2004-2005
Campionato Interregionale - Seconda Categoria 1 1957-1958 13
Serie D 8 1979-1980 2013-2014
Campionato Interregionale 2 1981-1982 1982-1983
Campionato Nazionale Dilettanti 2 1997-1998 1998-1999

Partecipazione alle coppe[modifica | modifica wikitesto]

Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa Italia 5 1926-1927 2017-2018 5
Coppa Italia Semiprofessionisti 7 1972-1973 1978-1979 25
Coppa Italia Serie C 18 1983-1984 2007-2008
Coppa Italia Serie D 10 1999-2000 2018-2019 10
Poule Scudetto 1 2003-2004 1
Coppa Italia Dilettanti 1 1982-1983 1

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

Il livello più alto raggiunto dalla Massese è la seconda divisione nazionale, in cui conta due partecipazioni (nel 1922-1923 e nel 1970-1971).

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Il calciatore che ha totalizzato il maggior numero di presenze nella Massese è Giampiero Vitali, che ha totalizzato 245 presenze tra il 1969 e il 1977.

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia del tifo organizzato a Massa inizia nel 1975, con lo storico gruppo degli Ultrà Massa, sciolto successivamente dopo trent'anni di attività.

Gli ultras occupano la curva sud dello stadio, intitolata ad Alessandro Balloni dal 1995.

Attualmente, i gruppi portanti del tifo organizzato bianconero sono la Legione Cybea Massa ed il Massa Kaos.

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

La curva Sud Alessandro Balloni sostiene un gemellaggio con la tifoseria alabardata della Triestina[7][8] e con la tifoseria tedesca del Rot-Weiß Erfurt.

Oltre ai due gemellaggi sopracitati, gli ultras massesi sostengono rapporti d'amicizia con i tifosi della Maceratese[7][8] e della Pro Sesto[7][8].

Le storiche rivalità invece sono con Spezia[7][8], Pisa[7][8] e coi cugini d'oltre foce con i quali condividono la provincia, ovvero la Carrarese[7][8], squadra con la quale viene dato vita al cosiddetto derby delle Apuane o derby del marmo. La rivalità con questi ultimi è talmente forte che spesso, se il derby da disputarsi non rientra tra le partite ufficiali, viene addirittura annullato per timore di scontri. Una rivalità, anche se negli ultimi anni si è un po’ calmata, è quella con il Castelnuovo. Famoso lo scontro avvenuto al campo comunale di Castelnuovo. Quel giorno ci furono molti scontri all'interno e all'esterno dello stadio riportando anche alcuni danni alla struttura del campo.

Altre rivalità molto sentite sono con il Viareggio.[7][8] Rivalità rimarcata negli ultimi anni visti gli scontri accaduti "in pineta" a Viareggio e a Massa a qualche km dallo stadio apuano, lato settore ospiti. Questa rivalità è nata perché gli ultras massesi sono stati gemellati per vent'anni con la Lucchese[8]. Altre rivalità della tifoseria massese sono con la SPAL (scontri a Massa dietro il settore ospiti e a Ferrara assalto al bar dei tifosi estensi con presenza degli ex-gemellati carrarini), e la Reggiana (entrambe gemellate con la Carrarese), poi Pistoiese[7][8], Livorno[7][8], Arezzo[7][8], Ravenna, Sanremese, Ponsacco e Montevarchi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Inno Massese Calcio - Massese Calcio Anthem, su youtube.com.
  2. ^ La Massese vola in Serie D Archiviato il 19 febbraio 2016 in Internet Archive. Radiobrunotoscana.it
  3. ^ La società mantiene il vecchio numero di matricola F.I.G.C. 29710, perché il passivo fallimentare è stato ripianato e non ha indotto la Federazione a revocare l'affiliazione e il titolo sportivo.
  4. ^ Retrocessa dalla C.A.F. per illecito sportivo.
  5. ^ COMUNICATO UFFICIALE N. 38/A (PDF), su figc.it, http://www.figc.it/, 3 agosto 2009. URL consultato il 24 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. ^ Lo stadio intitolato a Giampiero Vitali quinewsmassacarrara.it
  7. ^ a b c d e f g h i j Tifonet
  8. ^ a b c d e f g h i j k Tifoserie toscane Archiviato il 21 settembre 2013 in Internet Archive.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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