Ulisse Bacci

Ulisse Bacci (Barberino Val d'Elsa, 1846Roma, 1935) è stato un giornalista e politico italiano, importante esponente della massoneria italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1846 a Barberino Val d'Elsa, nell'odierna città metropolitana di Firenze, aderì alla massoneria nel 1867[1] [2] per divenire poi segretario generale del Grande Oriente d'Italia[1] e raggiunse il 33º ed ultimo grado del Rito scozzese antico ed accettato[3]. Nel 1872 divenne direttore del periodico Rivista della Massoneria Italiana, del quale acquisì anche la proprietà [1]. Di orientamento repubblicano, nella pagine della rivista da lui diretta si espresse per una scuola non confessionale e per l'introduzione del divorzio nell'ordinamento italiano [1].

Nel 1914 si impegnò in una polemica con lo storico Alessandro Luzio che aveva negato qualsiasi apporto della massoneria all'unificazione italiana. Bacci rispose citando proprio l'Osservatore romano e la Civiltà cattolica, fonti autorevoli del pensiero cattolico ufficiale, che in più occasioni avevano, dal loro punto di vista, esecrato l'influenza massonica[4].

Con l'avvento del fascismo e l'accentuarsi della politica ostile del regime verso la massoneria, subì i provvedimenti di polizia. Nel 1926 il prefetto di Roma dispose la sospensione della rivista massonica[1] con gravi danni economici per il Bacci.

Scrisse alcuni testi di orientamento patriottico e anticlericale e un'opera dal titolo Il libro del massone italiano, ristampata più volte, anche in anni recenti[5]. Morì a Roma, a ottantanove anni, nel 1935.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Ai martiri della patria sacrificati dal dispotismo sacerdotale, Firenze, Tip. Mariani, dopo il 1860.
  • A Roma. Canzone epica, Firenze, Tip. Nazionale di V. Sodi, 1869.
  • Gualberta la castellana di Cepparello. Novella del secolo XIII, Milano, Nicola Battezzati, 1876.
  • Fra' Dolcino. Dramma storico in versi in cinque atti, Roma, Tipografia fratelli Centenari, 1884.
  • Il libro del massone italiano, Roma, Tipografia fratelli Centenari, 1908.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Fonte: L'Unificazione, sito Treccani.it, riferimenti in Collegamenti esterni.
  2. ^ Nel testo di Luigi Polo Friz (riferimenti in Bibliografia) l'iniziazione di Bacci avvenne nel 1868.
  3. ^ Ferdinando Cordova, Massoneria e Politica in Italia, 1892-1908, Carte Scoperte, Milano, 2011 , p. 274-275 e nota 360 p. 320.
  4. ^ Vedi «La massoneria» di Anna Maria Isastia, in L'Unificazione, sito Treccani.it.
  5. ^ Catalogo del servizio Bibliotecario nazionale.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Polo Friz, La Massoneria italiana nel decennio post unitario: Lodovico Frapolli, pp. 134-135, Milano, F. Angeli, 1998. Parzialmente consultabile in Google Libri. ISBN 88-464-0917-5

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