Ugo Pirro

Ugo Pirro, nome d'arte di Ugo Mattone (Salerno, 26 aprile 1920Roma, 18 gennaio 2008), è stato uno sceneggiatore e scrittore italiano, candidato a due premi Oscar nel 1972 per la sceneggiatura originale di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e per la sceneggiatura non originale de Il giardino dei Finzi-Contini.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Esordì alla sceneggiatura con Carlo Lizzani, per il quale firmò due film ambientati durante la Resistenza: Achtung! Banditi! del 1951 e Il gobbo del 1960.

La sua fama è legata soprattutto alla collaborazione col regista Elio Petri, dalla quale videro la luce 4 film: A ciascuno il suo (1967), Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970), La classe operaia va in paradiso (1971), La proprietà non è più un furto (1973). I primi tre, tra l'altro, hanno tutti come protagonista Gian Maria Volonté, e rientrano a pieno titolo nel filone del cinema di impegno civile (o cinema politico) particolarmente rigoglioso in Italia tra la fine degli anni sessanta e gli anni settanta e di cui il terzetto Petri-Pirro-Volonté rappresentò la punta di diamante. In particolare, poi, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La classe operaia va in paradiso e La proprietà non è più un furto (quest'ultimo interpretato da Flavio Bucci e Ugo Tognazzi) costituiscono quella che la critica ha definito la "trilogia sul potere" (o, secondo altri, "della nevrosi") petriana.

Ha collaborato, tra gli altri, con Vittorio De Sica, Damiano Damiani, Gillo Pontecorvo. Con Vincenzo Talarico ha curato la sceneggiatura dello sceneggiato televisivo Rai del 1966 Luisa Sanfelice. Nel 1986 gli viene conferito il Premio Flaiano per la sceneggiatura per il complesso della sua produzione artistica.

Nel 1996 ha vinto il Premio David di Donatello per la sceneggiatura del film Celluloide.

È uscito nel 2007 il libro di Enzo Latronico: Ugo Pirro. Indagine su uno sceneggiatore al di sopra di ogni sospetto (ripubblicato nel 2016), un appassionato racconto che ne ripercorre la vita cinematografica. Si tratta dell'ultima intervista concessa dallo sceneggiatore.

Nel 2008 è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti il documentario su Ugo Pirro Soltanto un nome nei titoli di testa realizzato da alcuni dei suoi ultimi allievi (Alessandro Anselmi, Donata Carelli, Daniele Di Biasio, Mariella Sellitti). Il documentario raccoglie le testimonianze, tra gli altri, di Carlo Lizzani, Enrico Vanzina e Andrea Purgatori.

Ugo Pirro è stato autore anche di libri, tra cui vale la pena di ricordare: Le soldatesse, romanzo d'esordio, del 1956, portato al cinema da Valerio Zurlini nel 1965: racconto del viaggio, durante l'occupazione italiana della Grecia, di un giovane ufficiale in compagnia di un gruppo di prostitute destinato a "intrattenere" i soldati italiani al fronte; Figli di ferroviere, racconto autobiografico di un'infanzia trascorsa in mezzo a treni e stazioni ferroviarie; Osteria dei pittori, una sorta di "Dolce vita" raccontata dai tavoli della Trattoria Fratelli Menghi, punto d'incontro per pittori, poeti, giovani registi e sceneggiatori attirati dal largo credito accordato dai gestori; Jovanka e le altre , portato al cinema da Martin Ritt nel 1960 nel film omonimo, vicenda ambientata in Jugoslavia durante l'occupazione tedesca; Freddo furore, 1966: nasce dal desiderio di comprendere i giovani.

Di taglio più schiettamente autobiografico sono: Mio figlio non sa leggere, cronaca della dolorosa scoperta della dislessia del figlio, e dei tentativi di trovarvi rimedio; Celluloide (dal quale Carlo Lizzani trasse l'omonimo film nel 1996), affettuosa e puntuale rievocazione del clima pionieristico che si respirò nel cinema italiano del secondo dopoguerra durante la movimentata lavorazione del capolavoro di Roberto Rossellini Roma città aperta; e il suo ideale seguito: Soltanto un nome nei titoli di testa, ritratto del mondo del cinema e dei suoi personaggi in Italia tra anni cinquanta e anni settanta attraverso la vicenda di un giovane giornalista che riesce a diventare apprezzato sceneggiatore.

Importante, infine, è stata la sua attività didattica, svolta prevalentemente presso il Centro sperimentale di cinematografia a Roma.

Nel 2020, nell'ambito della 77 Mostra del Cinema di Venezia, la sezione autonoma Giornate degli Autori ha voluto intitolare l'edizione a Ugo Pirro nell'anno del centenario dalla sua nascita. «L'intenzione - dice Francesco Ranieri Martinotti, Presidente ANAC- non è solo di tributare un omaggio a uno degli scrittori di cinema più prolifici e premiati, ma anche di analizzare la figura dello sceneggiatore oggi, avviando una riflessione sulle dinamiche legate al valore della scrittura nel mondo dell'audiovisivo in continua evoluzione»[1][2]. Nella stessa occasione è stato presentata la prima monografia sullo sceneggiatore, Ugo Pirro. La scrittura del conflitto (UniversItalia, 2020) di Donata Carelli, docente, sceneggiatrice ed ex allieva di Pirro. Il volume, con la prefazione di Andrea Purgatori, ricostruisce la biografia densa di accadimenti di Ugo Mattone, in arte Ugo Pirro, a partire dalla genesi dello pseudonimo. Soldato in Jugoslavia, in Grecia e poi in Sardegna durante l'armistizio, Pirro racconterà la sua avventura bellica in quattro romanzi in cui è già riconoscibile lo stile asciutto, la vena ironica e irriverente del futuro sceneggiatore.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giornate degli Autori, su giornatedegliautori.com. URL consultato il 14 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2020).
  2. ^ 10-09, 11:00 - Le Giornate degli Autori celebrano Ugo Pirro, su Italian Pavillion. URL consultato il 14 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enzo Latronico, Ugo Pirro. Indagine su uno sceneggiatore al di sopra di ogni sospetto, Calendasco, Le Piccole Pagine, 2016, ISBN 978-88-99171-11-7.
  • Donata Carelli, Ugo Pirro. La scrittura del conflitto, UniversItalia, Roma, 2020, 423 pagine, ISBN 978-88-3293-407-6

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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