Tyburn

L'albero di Tyburn

Tyburn era un villaggio della contea del Middlesex vicino al luogo dell'attuale Marble Arch (Londra). Prendeva il nome dal corso d'acqua Tyburn o Ty Bourn (due ruscelli)[1], un affluente del Tamigi oggi completamente interrato dalla sorgente alla foce.

Il nome era quasi universalmente usato in letteratura per riferirsi alla forca, usata per secoli in questo luogo come strumento primario per l'esecuzione dei detenuti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il villaggio era uno dei poderi della parrocchia di Marylebone e l'origine del suo nome va ricercata nella vicina strada di St. Marylebone, nient'altro che la contrazione della frase Saint Mary's church by the bourne. Tyburn è stata anche annoverata fra le pagine del Domesday Book e stava ad occhio e croce al termine occidentale di quella che oggi è Oxford Street ed era anche l'unione di due precedenti viottoli d'origine romana. Dunque, le predecessori di Oxford Street e Park Lane erano le principali vie d'accesso al villaggio e per tale motivo erano state battezzate rispettivamente come Tyburn Road e Tyburn Lane.

Durante gli anni Trenta e Quaranta del Duecento, il villaggio di Tyburn era retto da Gilbert de Sandford, il figlio di John de Sandford che era stato il ciambellano della Regina Eleonora, moglie di re Enrico II contro il quale aizzò i figli a ribellarsi. Nel 1236 la città di Londra contrattò con Sir Gilbert per attingere acqua da Tyburn Springs, di proprietà di Gilbert, per poter così creare il primo convoglio di approvvigionamento idrico della città. L'acqua veniva fornita attraverso tubi di piombo che correvano da dove oggi si trova Bond Street Station, mezzo miglio ad est di Hyde Park, fino alla frazione di Charing (Charing Cross), lungo Fleet Street e sul Fleet Bridge, risalendo Ludgate Hill (grazie alla pressione gravitazionale) ad un condotto pubblico in Cheapside. L'acqua veniva fornita gratuitamente a tutti i visitatori.[2]

Tyburn ha avuto una significativa importanza dai tempi antichi ed era stato caratterizzato da un monumento noto a tutti come Oswulf's Stone, una pietra che deve il suo nome da una frazione di contea situata a Middlesex e chiamata Ossulstone Hundred. La pietra venne coperta nel 1851 quando Marble Arch fu trasferito in questa zona, ma è stato soltanto dopo qualche mese che è stata sotterrata e appoggiata contro l'arco, diventando invisibile agli occhi del pubblico a partire da metà del 1869.

I patiboli di Tyburn[modifica | modifica wikitesto]

A Tyburn avevano luogo le pubbliche esecuzioni di condannati provenienti dalla prigione di Newgate, nella City e che vi giungevano passando dalla chiesa di St Giles in the Fields e da Oxford Street. Dopo il tardo XVIII secolo, quando le esecuzioni non ebbero più luogo in pubblico, esse venivano effettuate nella stessa prigione di Newgate o in quella di Horsemonger Lane Gaol in Southwark. La prima esecuzione registrata ebbe luogo in un posto prossimo al fiume nel 1196. William Fitz Osbert, il capo dei poveri di Londra, venne arrestato nella chiesa di St Mary-le-Bow, trascinato nudo da un cavallo fino a Tyburn, e quivi impiccato. Nel 1537 Enrico VIII d'Inghilterra utilizzò Tyburn per le esecuzioni dei capi della rivolta detta del Pellegrinaggio di Grazia, compreso Sir Nicholas Tempest, uno dei capi del Pellegrinaggio al nord e guardiacaccia del re nella foresta di Bowland.[3]

Nel 1571 l'"Albero di Tyburn" venne eretto vicino all'attuale Marble Arch. l'"Albero", o "Triplo albero", era una nuova forma di patibolo, consistente in un triangolo orizzontale in legno, sostenuto da tre gambe (un sistema noto come "cavalla a tre gambe" o "sgabello a tre gambe"). Numerosi delinquenti potevano così essere subito giustiziati e questo patibolo veniva usato per esecuzioni di massa, come quella del 23 giugno 1649, quando vennero giustiziate 24 persone, 23 maschi ed una femmina, che furono impiccati simultaneamente. L'"Albero" si trovava nel centro di un bivio, fornendo così un segnale di particolare evidenza nella zona occidentale di Londra e un simbolo della legge per i viandanti. Dopo l'esecuzione i corpi dei giustiziati venivano seppelliti nelle vicinanze.

La prima vittima dell'"Albero di Tyburn" fu John Story, un giurista cattolico che si era rifiutato di riconoscere come regina Elisabetta I. Una placca in memoria dei Martiri Cattolici giustiziati a Tyburn nel periodo 1535 – 1681 si può vedere al n. 8 di Hyde Park Place, l'indirizzo del convento di Tyburn.[4] Tra i più autorevoli individui impiccati al Tree nei secoli successivi vi furono il giudice John Bradshaw, il generale Henry Ireton e Oliver Cromwell, che erano già morti ma i loro cadaveri furono riesumati ed impiccati a Tyburn nel gennaio del 1661 su ordine del Parlamento realista in un atto postumo di vendetta per la parte avuta da costoro nella condanna a morte e successiva decapitazione di re Carlo I.[5]

The Idle 'Prentice Executed at Tyburn, di William Hogarth dalle serie Industry and Idleness (1747)

Le esecuzioni erano veri e propri spettacoli pubblici ed erano molto popolari, richiamando folle di centinaia di persone. Gli intraprendenti abitanti di Tyburn erigevano ampi stand, così che il maggior numero di persone possibile potesse assistere, a pagamento, all'esecuzione. Vi fu anche un caso di collasso di una di queste strutture, che provocò la morte o il ferimento di un centinaio di spettatori. Tale pubblicità non si dimostrò tuttavia un deterrente molto efficace.

La parola Tyburn divenne un eufemismo in voga per indicare la pena capitale: espressioni tipo "fare una cavalcata a Tyburn", significava finire impiccato. Il Lord of the Manor of Tyburn era il carnefice che procedeva all'impiccagione dei condannati, "danzare la giga di Tyburn" indicava subire l'impiccagione, e così via. I condannati venivano portati al supplizio su un carro aperto dalla prigione di Newgate. Ci si aspettava da loro un buon spettacolo, che andassero alla morte con spensieratezza, indossando i loro più eleganti abiti. La folla augurava loro una "buona morte", ma scherniva ogni segno di debolezza da parte del condannato.

I patiboli di Tyburn vennero utilizzati per l'ultima volta il 3 novembre 1783, con l'impiccagione del brigante John Austin. Il luogo dei patiboli è oggi contrassegnato da tre triangoli in ottone, montati su un'isola di traffico all'incrocio di Edgware Road con Bayswater Road. È anche commemorato dal Convento di Tyburn,[6] un convento cattolico dedicato alla memoria dei martiri giustiziati colà e in altri luoghi a causa della loro fede. Tyburn oggi resta il punto di Watling Street ove inizia la moderna Autostrada A5. Secondo una pubblicazione del 1850,[7] il luogo effettivo era quello del No. 49 di Connaught Square.

Esecuzioni di personaggi importanti avvenute a Tyburn[modifica | modifica wikitesto]

In ordine cronologico vengono qui di seguito elencate alcune esecuzioni di personaggi storicamente importanti avvenute a Tyburn:

Nome Data Motivo
Ruggero Mortimer, I conte di March 29 novembre 1330 Accusato di aver assunto poteri riservati al re; impiccato senza processo.[8]
Sir Humphrey Stafford di Grafton 8 luglio 1486 Accusato di parteggiare per Riccardo III; impiccato senza processo per ordine di Enrico VII.
Michael An Gof & Thomas Flamank 27 giugno 1497[9] Capi della prima insurrezione della Cornovaglia del 1497.
Perkin Warbeck 23 novembre 1499 Tradimento; pretendente al trono di Enrico VII d'Inghilterra facendosi passare per Riccardo IV, il più giovane dei due Principi nella Torre. Capo della seconda insurrezione della Cornovaglia del 1497.[10]
Elizabeth Barton
The Holy Maid of Kent
20 aprile 1534 Tradimento; una suora che profetizzò la morte entro sei mesi per re Enrico VIII, se avesse sposato Anna Bolena.[11]
San Giovanni Houghton 4 maggio 1535 Priore della Certosa di Londra, che rifiutò il giuramento che avrebbe concesso ad Enrico VIII d'Inghilterra il divorzio da Caterina di Aragona.[12]
Thomas FitzGerald, X conte di Kildare 3 febbraio 1537 Ribelle, rifiutò la sua fedeltà ad Enrico VIII. Il 3 febbraio 1537 il conte, dopo una prigionia di alcuni mesi, venne giustiziato a Tyburn con il supplizio di essere appeso, sventrato e squartato.
Sir Francis Bigod 2 giugno 1537 Capo della rivolta di Bigod. Tra giugno ed agosto 1537, i capi della rivolta e molti partecipanti furono giustiziati a Tyburn, a Tower Hill e in altre località. Tra questi: Sir John Bigod, Thomas Percy, Sir Enrico Percy, Sir John Bulmer,[13] Sir Stephan Hamilton, Sir Nicholas Tempast, Sir William Lumley, Sir Edward Neville, Sir Robert Constable, gli abati delle abbazie di Barlings, Sawley, Fountains e Jervaulx e il priore of Bridlington. In tutto, 216 furono messi a morte in posti diversi; lord e cavalieri, mezza dozzina di abati, 38 monaci e 16 preti.[14]
Thomas Fiennes, IX Barone Dacre 29 giugno 1541 Lord Dacre fu condannato a morte per omicidio dopo essere stato coinvolto nella morte di un guardiacaccia mentre prendeva parte a una spedizione di caccia di frodo nelle terre di Sir Nicholas Pelham di Laughton.[15]
Francis Dereham e Sir Thomas Culpeper 10 dicembre 1541 Cortigiano di Enrico VIII d'Inghilterra, che avevano avuto una relazione con la quinta moglie di Enrico, la regina Catherine Howard. Entrambi furono condannati ad essere appesi, sventrati e squartati ma la sentenza per Culpeper fu commutata nella sola impiccagione a Tyburn, in conseguenza degli ottimi rapporti che aveva avuto in passato con il re stesso.
William Leech di Fulletby 8 maggio 1543 Uno dei capi ribelli della rivolta del Pellegrinaggio di Grazia nel 1536, fuggi in Scozia. Egli aveva ucciso, il 25 novembre 1542 a Dunbar, il Somerset Herald Thomas Trahern, causando un incidente diplomatico e fu spedito a Londra per l'esecuzione.[16]
Humphrey Arundell 27 January 1550 Capo della Ribellione dell'Ovest nel 1549 – conosciuta anche come rivolta del Prayer Book[17]
Sant'Edmund Campion[18] 1º dicembre 1581 Preti della Chiesa cattolica.
John Adams[19] 8 ottobre 1586
Robert Dibdale[20]
John Lowe[21]
Robert Southwell[22] 21 febbraio 1595
Philip Powell 30 giugno 1646
Peter Wright 19 maggio 1651
John Southworth[23] 28 giugno 1654
Oliver Cromwell 30 gennaio 1661 Esecuzione postuma, dopo la riesumazione del cadavere dall'Abbazia di Westminster.
Robert Hubert 28 settembre 1666 Orologiaio che confessò, mentendo, di aver dato l'innesco al Grande incendio di Londra.[24]
Claude Duval 21 gennaio 1670 Brigante.[25]
Sant'Oliver Plunkett 1º luglio 1681 Arcivescovo di Armagh, Primate d'Irlanda e martire.[26]
William Chaloner 23 marzo 1699 Noto coniatore e falsario, condannato per alto tradimento, in parte grazie anche alle prove raccolte da Isaac Newton
Jack Hall 1707 Spazzacamino impiccato come scassinatore. C'è una canzone popolare che porta il suo nome (e una sua variante con il nome di Sam Hall).
Jack Sheppard
Gentleman Jack
16 novembre 1724 Noto ladro[27] e più volte evaso.
Jonathan Wild 24 maggio 1725 Boss della criminalità organizzata lord.[27]
James MacLaine
The Gentleman Highwayman
3 ottobre 1750 Brigante.[28]
Laurence Shirley, IV conte Ferrers 5 maggio 1760 Ultimo pari, impiccato per omicidio.[29]
Elizabeth Brownrigg 13 settembre 1767 Uccise Mary Clifford, una domestica.[30]
John Rann
Sixteen String Jack
30 novembre 1774 Brigante
Rev. James Hackman 19 April 1779 Impiccato per l'omicidio di Martha Ray, amante di John Montagu, IV conte di Sandwich.[31]
John Austin 3 novembre 1783 Brigante, ultima persona giustiziata a Tyburn.[32]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Tyburn - River and source of drinking water" Archiviato il 30 settembre 2007 in Internet Archive.
  2. ^ Stephen Inwood, A History of London (New York: Carroll and Graf Publishers, 1998), pg. 125. Also see D. P. Johnson (ed.), English Episcopal Acta, Vol. 26: London, 1189--1228 (Oxford: Oxford University Press for the British Academy, 2003), Doc. 88, pp. 85--86.
  3. ^ RW Hoyle, The Pilgrimage of Grace and the Politics of the 1530s, Oxford University Press, Oxford, 2001
  4. ^ (EN) City of Westminster green plaques Archiviato il 16 luglio 2012 in Internet Archive.
  5. ^ (EN) British House of Commons, Journal of the House of Commons: volume 8: 1660–1667, su british-history.ac.uk, 1802, 26–7. atto predatato al 1º gennaio 1649 (Nel documento è 1648 per la datazione detta Old Style)
  6. ^ (EN) Tyburn Convent website Archiviato il 5 aprile 2010 in Internet Archive.. accesso 10 agosto 2007
  7. ^ (EN) Notes and Queries, Number 12, 19 January 1850 by Various accesso 30 maggio 2007
  8. ^ (EN) Ian Mortimer The Greatest Traitor (2003)
  9. ^ Michael An Gof, the Cornish Blacksmith
  10. ^ (EN) Ann Wroe Perkin: A Story of Deception., Vintage, 2004, ISBN 0-09-944996-X
  11. ^ (EN) Alan Neame: The Holy Maid of Kent: The Life of Elizabeth Barton: 1506–1534, Londra, Hodder and Stoughton, 1971, ISBN 0-340-02574-3
  12. ^ Blessed John Houghton, in Catholic Encyclopedia. URL consultato il 31 maggio 2007.
  13. ^ (EN) Kathy Lynn Emerson, A Who's Who of Tudor Women Archiviato il 21 settembre 2013 in Internet Archive. (2011) gives Bulmer's death date as 25 August 1537
  14. ^ (EN) Thomas Percy, Sir Knight at geni.com (fonti: Adams, Arthur, and Howard Horace Angerville. Living Descendants of Blood Royal, Londra. World Nobility and Peerage, 1959. Vol. 4, p. 417.
  15. ^ Luke MacMahon, Fiennes, Thomas, ninth Baron Dacre, Oxford Dictionary of National Biography [1] accesso 30 maggio 2007
  16. ^ (EN) Accounts of the Lord High Treasurer of Scotland, vol. 8, 170.
  17. ^ Humphrey Arundell of Helland, in Tudor Place. URL consultato il 31 maggio 2007.
  18. ^ (EN) Evelyn Waugh's biography, Edmund Campion (1935)
  19. ^ (EN) Godfrey Anstruther, Seminary Priests, St Edmund's College, Ware, vol. 1, 1968, pp. 1-2
  20. ^ ibid pp. 101
  21. ^ ibid pp. 214-5
  22. ^ (EN) Richard Challoner, Memoirs of Missionary Priests and other Catholics of both sexes that have Suffered Death in Inghilterra on Religious Accounts from 1577 to 1684, Manchester, 1803, vol.I, p. 175ff
  23. ^ St. John Southworth, in Catholic Encyclopedia. URL consultato il 31 maggio 2007.
  24. ^ (EN) The London Gazette, 10 settembre 1666
  25. ^ (EN) Claude Du Vall: The Gallant Highwayman Stand and Deliver accesso 30 maggio 2007
  26. ^ (EN) Blessed Oliver Plunkett: Historical Studies, Gill, Dublino, 1937
  27. ^ a b (EN) Lucy Moore, The Thieves' Opera, Viking, 1997, ISBN 0-670-87215-6
  28. ^ James Maclane, in The Newgate Calendar. URL consultato il 31 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2007).
  29. ^ Laurence Shirley, Earl Ferrers, in The Newgate Calendar. URL consultato il 31 maggio 2007.
  30. ^ (EN) Ordinary's Account, 14th September 1767., in The Proceedings of the Old Bailey, 1674-1913. URL consultato il 13 ottobre 2012.
  31. ^ (EN) James Hackman, in The Newgate Calendar. URL consultato il 31 maggio 2007.
  32. ^ (EN) Account of the Trial and Execution of John Austin, in London Ancestor. URL consultato il 31 maggio 2007.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Storie relative, su connectedhistories.org. URL consultato il 24 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2012).
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