Tuscolano

Q. VIII Tuscolano
L'inizio di via Tuscolana a piazza Sulmona
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma V
Municipio Roma VII
Data istituzione20 agosto 1921
Codice208
Superficie7,16 km²
Abitanti99 218 ab.
Densità13 862,68 ab./km²
Mappa dei quartieri di Roma
Mappa dei quartieri di Roma

Mappa dei quartieri di Roma

Tuscolano è l'ottavo quartiere di Roma, indicato con Q. VIII.

Prende il nome dalla via Tuscolana.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Si trova nel settore est della città, a ridosso delle Mura aureliane.

Il quartiere confina:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'origine del territorio Tuscolano, che da un punto di vista sia paesaggistico sia storico sia sociale risulta attualmente del tutto contiguo con quello Appio-Latino, non risale oltre l'età medievale se ci si riferisce alla via che gli conferisce il nome: la via Tuscolana, per l'appunto. Tale strada, pensata per mettere in collegamento Roma con Tuscolo, non sembra infatti avere una origine classica per l'assenza di documentazioni archeologiche e storiche ad essa collegate che risalgano a questo periodo. La prima menzione della via Tuscolana è in una bolla di papa Onorio III del 1217. Né sembrerebbero avere a che vedere con questo asse viario il mausoleo imperiale conosciuto come "Monte del Grano" (150-250 d.C.), riconducibile alla vicina villa romana Ad Duas Lauros, alla quale si accedeva dalla via Labicana (l'attuale Casilina), né i Colombari di Via Pescara, più vicini a Roma, probabilmente allineati su un qualche diverticolo della Labicana. Primo monumento inerente per certo alla via Tuscolana è la Torre del Quadraro, del XII-XIII secolo, che ancora oggi dà il nome all'area che sorge poco oltre Porta Furba, sulla sinistra della strada per Frascati.

Segnano l'infrastrutturazione del territorio, come nel caso dell'Appio-Latino, cinque imponenti acquedotti lungo la dorsale rappresentata da via del Mandrione, costruiti tra il 144 a.C. e il 212 d.C.: l'Aqua Marcia, l'Aqua Tepula e l'Aqua Iulia- raggruppate in un'unica struttura - l'Aqua Claudia e l'Anio Novus - riunite in una seconda teoria d'arcate - nonché l'Aqua Antoniniana, diramazione verso S-O della Marcia. Solcava il territorio, almeno fino alla prima metà degli anni Trenta del secolo scorso, l'Acqua Mariana, che il Liber Pontificalis data all'anno 1122. La commissionò papa Callisto II per consentire l'irrigazione dell'Agro Lateranense, ma anche per garantire la vita di tutto quell'ecosistema che dalle sorgenti, Tepula e Iulia (Grottaferrata Squarciarelli), si estendeva fino a Roma.

Il quartiere Tuscolano è fra i primi 15 tracciati nel 1911, ufficialmente istituiti nel 1921 con delibera di Giunta n. 20 del 20 agosto 1921.

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

D'argento alla collina tricipite di verde, con la vite di uva verde fruttifera di porpora.[7]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Edifici anni trenta a via La Spezia
Progetto dell'architetto Edgardo Negri.
Complesso di tre edifici in stile barocchetto dell'architetto Camillo Palmerini. Gli edifici sono disposti in linea; i due laterali hanno una pianta a C allineata al filo stradale, mentre quello centrale, leggermente arretrato, presenta una conformazione a doppio T.
Roma Piazza dell'Alberone edificio IACP 1927 di Camillo Palmerini (1995)
Complesso di tre edifici in stile barocchetto dell'architetto Camillo Palmerini.
Progetto degli architetti Alberto Calza Bini e Mario De Renzi.
Progetto dell'architetto Mario Marchi.
Edificio postale di via Taranto (1933-35)
Progetto dell'architetto Giuseppe Samonà.
Complesso di edilizia sociale con un edificio a boomerang, sei torri stellari e cinque a pianta quadrata. Progetti degli architetti Mario De Renzi, Saverio Muratori, Lucio Cambellotti, Giuseppe Perugini, Dante Tassotti e Luigi Vagnetti.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Piazza Asti la chiesa di Sant'Antonio e Annibale (2003)
Chiesa annessa all'istituto scolastico Antonio Maria Gianelli, e luogo sussidiario di culto della parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio.
Luogo sussidiario di culto della parrocchia di Santa Maria del Buon Consiglio.
La cappella è un luogo sussidiario di culto della parrocchia dell'Assunzione di Maria.
Ora la cappella nella caserma della Guardia di Finanza. Florestano Di Fausto architetto.

Architetture scolastiche[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso monumentale tardo liberty del 1926-28 dell'architetto Vincenzo Fasolo.
Complesso monumentale tardo liberty del 1926-28 dell'architetto Vincenzo Fasolo.
Edificio razionalista del 1930.
Nello stesso edificio monumentale dell'IISS Armando Diaz.
L'Istituto Armando Diaz visto da via Acireale.
Progetto dell'architetto Nicola Mosso. L'istituto comprende una scuola secondaria di primo grado, un liceo classico e un liceo scientifico.
L'istituto si sviluppa su due edifici attigui e comprende una scuola per l'infanzia, una primaria e una secondaria di primo grado.
Edificio in stile barocchetto del 1926-30 dell'architetto Vincenzo Fasolo.
Scuola elementare Cagliero a largo Volumnia in stile razionale (1932)
Edificio del 1932 in stile razionale dell'architetto Cesare Valle. L'istituto comprende 3 scuole:

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Scultura in marmo e bronzo dell'artista Claudio Palmieri, installata nel 1998.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Viale Castrense 1982
Al VII miglio della via Latina gli acquedotti Claudio e Marcio si incrociano due volte formando un recinto trapezoidale, utilizzato dagli Ostrogoti di Vitige come fortificazione nell'assedio di Roma del 537.

Acquedotti[modifica | modifica wikitesto]

Realizzata nel 1585 da papa Sisto V contemporaneamente all'acquedotto Felice, fu fatta restaurare ed ampliare nel 1733 da papa Clemente XII.

Archeologia industriale[modifica | modifica wikitesto]

Ex Filanda a viale Castrense in una foto del 2019
Edificio nato nel primo Novecento come scuola di artigianato tessile. Utilizzato in epoche successive come locale destinato ad assistenze sociali e sindacali poi definitivamente abbandonato, attualmente si presenta come un rudere dal tetto completamente crollato.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Internamente al giardino si trova un monumento in ricordo del rastrellamento del Quadraro del 17 aprile 1944.
Parco pubblico progettato dall'architetto Raffaele De Vico nel 1931.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio del Tuscolano si estendono le zone urbanistiche 9A Tuscolano Nord, 9B Tuscolano Sud, 9C Tor Fiscale, 6C Quadraro e parte delle zone urbanistiche 10A Don Bosco e 10B Appio Claudio.

Suddivisioni storiche[modifica | modifica wikitesto]

Odonimia[modifica | modifica wikitesto]

Data la notevole estensione del quartiere, l'odonimia del Tuscolano comprende diverse tematiche, dai comuni di tutta Italia, ai personaggi di Roma antica e architetti italiani del 1400 e 1500.

Le strade più importanti sono la via Tuscolana, che divide in due sezioni il quartiere, e le consolari di confine sud via Appia Nuova e nord via Casilina, mentre piazza dei Re di Roma costituisce il centro nevralgico del traffico automobilistico proveniente dalle due direzioni di via Appia Nuova e dai quartieri Tuscolano da nord e Appio-Latino da sud, con il quale condivide la piazza.

Altre strade, con toponimi di zona, sono via del Mandrione, via di Tor Pignattara, via delle Cave, via di Porta Furba e via della Marrana.

L'area nord del quartiere è dedicata a comuni italiani, con l'unica eccezione della via dedicata alle fonti del Clitunno. L'area centrale del quartiere è dedicata a comuni e località della regione Lazio. L'area sud è dedicata a località del Lazio o poco fuori.

L'area centrale stretta fra la via Tuscolana a est, la via Appia Nuova a ovest, le ferrovie FL1 e FL5 a nord e via delle Cave a sud, è dedicata a personaggi storici e città della Roma antica, perlopiù consoli, ma anche a figure leggendarie.

Vi sono poi strade intitolate ad agronomi, architetti, calciatori, pionieri dell'aviazione e aviatori della prima guerra mondiale, santi e figure illustri della famiglia salesiana, storici.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

È raggiungibile dalle stazioni San Giovanni e Lodi.
 È raggiungibile dalle stazioni: Ponte CasilinoSant'ElenaVilliniAlessiFilareteTor Pignattara e Balzani.
Il quartiere è servito dalla stazione di Roma Tuscolana.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Pallacanestro[modifica | modifica wikitesto]

  • Olimpia Roma San Venanzio che nel 2019-2020 milita nel campionato maschile di Serie C Silver.[15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Separato da via Casilina, nel tratto da piazzale Labicano (Porta Maggiore) a via di Centocelle.
  2. ^ Separato dall'intera via di Centocelle e dall'intera via dell'Aeroporto, fino a via Tuscolana.
  3. ^ Separato dall'intera via del Quadraro, da via Tuscolana a via Appia Nuova.
  4. ^ Separato da via Appia Nuova, nel tratto da via del Quadraro a via dell'Almone.
  5. ^ Separato da via Appia Nuova, nel tratto da via dell'Almone a piazzale Appio (Porta San Giovanni).
  6. ^ Separato dalle Mura Aureliane, da piazzale Appio (Porta San Giovanni) a piazzale Labicano (Porta Maggiore).
  7. ^ Carlo Pietrangeli, p. 192.
  8. ^ ATER, L'archivio storico iconografico IACP, pp. 54-55.
  9. ^ Davide Di Battista, Case ICP Ponte Lungo, su ArchiDiAP, 21 maggio 2015.
  10. ^ Irene Miscali, Rimessa Tuscolana, su ArchiDiAP, 3 novembre 2014.
  11. ^ Flavia88, Ufficio postale in via Taranto, su ArchiDiAP, 19 ottobre 2014.
  12. ^ Vasilouda, Quartiere Tuscolano II, su ArchiDiAP, 20 gennaio 2016.
  13. ^ Sepolcro di via Filarete, su Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
  14. ^ Colombari di via Taranto, su Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
  15. ^ Il campionato regionale sul sito della FIP

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Carpaneto e altri, I quartieri di Roma, Roma, Newton Compton Editori, 1997, ISBN 978-88-8183-639-0.
  • Giorgio Carpaneto, QUARTIERE VIII. TUSCOLANO, in I Rioni e i Quartieri di Roma, vol. 6, Roma, Newton Compton Editori, 1991.
  • Paolo Montanari, Appio Latino Tuscolano. Un profilo storico e archeologico del territorio, Roma, Europa Edizioni, 2015, ISBN 978-88-6854-476-8.
  • Carlo Pietrangeli, Insegne e stemmi dei rioni di Roma (PDF), in Capitolium. Rassegna di attività municipali, anno XXVIII, n. 6, Roma, Tumminelli - Istituto Romano di Arti Grafiche, 1953.
  • Claudio Rendina e Donatella Paradisi, Le strade di Roma, vol. 1, Roma, Newton Compton Editori, 2004, ISBN 88-541-0208-3.
  • Claudio Rendina, I quartieri di Roma, vol. 1, Roma, Newton Compton Editori, 2006, ISBN 978-88-541-0594-2.
  • Lorenzo Fortunati, Brevi cenni intorno allo scoprimento della basilica del primo martire della chiesa S. Stefano ed altri monumenti sacri e profani lungo la via latina a 3 miglia da Roma, vol. 1, Roma, Tipografia Tiberina, 1858.
  • Raffaele Garrucci, Relazione generale degli scavi e scoperte fatte lungo la via latina: redatta dalle stesso intraprendente e scopritore Lorenzo Fortunati dall'ottobre 1857 all'ottobre 1858, Roma, Tipografia Tiberina, 1859.
  • Alice Sotgia, Ina Casa Tuscolano. Biografia di un quartiere romano, Milano, FrancoAngeli, 2010, ISBN 978-88-568-1627-3.
  • Tommaso Dore, Alessandro Nocera e Maria Vittoria Rinaldi (a cura di), L'archivio storico iconografico IACP. I progetti delle case popolari a Roma dal 1903 agli anni '50 (PDF), in Catalogo della mostra, Roma, Ater del Comune di Roma, 2010. URL consultato il 16 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

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